Inchiostro fai da te

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Arizona
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Inchiostro fai da te

Messaggio da Arizona »

Capitolo 1
Vi confesso che è una cosa che mi rode da parecchio tempo, credetimi se ve lo dico, il fatto di scrivere utilizzando un inchiostro di cui non conosco i componenti. A parte qualche cartuccia quasi anonima, io uso solitamente il 4001 blue royal di cui però non so assolutamente nulla...salvo che è della Pelikan!?!? Ecco perchè - cerco di farla breve senza stressarvi più di tanto, data l'ora e la dura giornata di lavoro alle spalle - vorrei sperimentare qualche ricetta "fatta in casa".
Sempre alla ricerca di qualcosa di natuale che diventi linfa vitale nelle nostre amate creature, riporto qui di seguito quello che ho trovato girando nell'Web. E' un piccolo anticipo per chi volesse, come il sottoscritto, sperimentare qualcosa di "nostrano": è un po come bere un vino che ci siamo fatto con le nostre mani, magari - meglio ancora - da uve da noi stessi coltivate; come mangiare i pomidoro prodotti nel nostro orticello, o in un vaso... ;)

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Come ottenere il nerofumo
Il nerofumo è quella polvere nera che si forma quando passate un oggetto non infiammabile sulla fiamma di una candela.Io uso un cucchiaio di porcellana,ma potete benissimo usare un cucchiaio da tavola in acciaio.Tenetelo sulla punta della fiamma con la parte concava verso l'alto.Subito la base si annerirà.Ebbene,il nostro lavoro da certosini consiste nel raccogliere questa "polverina magica".

Procedete così: procuratevi un foglio di carta sul quale accumulare la polvere (lavorate lontano da correnti d'aria o il vostro prezioso raccolto prenderà il volo!). Passate il cucchiaio sulla fiamma di una candela(non tanto da coprirlo di cera).
Non appena il nero si è depositato,raschiatelo via con il bordo di una carta telefonica in modo che la polvere cada sul foglio di raccolta.Ripetete il procedimento fino a che non ne avrete raccolto un bel mucchietto.
Consigli
il nerofumo può diventare una polverina davvero magica! Scegliete una candela dal colore appropriato per crearlo e visualizzate il vostro intento. Oppure ottenetelo usando del particolare incenso al posto di una candela.Raccoglierete un nero potente e specifico.

Inchiostro nero
nerofumo
acqua distillata
gomma arabica
In un piccolo contenitore mettete il mucchietto di nerofumo ottenuto.Aggiungete poche gocce alla volta dell'acqua bollente e scioglietelo bene mescolando con uno stuzzicadenti.
Non deve essere troppo liquido.
Per rendere l'inchiostro più pastoso e perchè si fermi meglio sulla carta aggiungete al miscuglio ancora caldo un po' di polvere di gomma arabica che trovate in erboristeria. Mescolate finchè non raggiunge la densità desiderata. Se usate una stilografica non esagerate o intasereste il serbatoio della penna!
Inchiostro arancione
zafferano
alcool
Riempite un piccolo flaconcino con il contenuto di una bustina di zafferano.Aggiungete alcool etilico o vodka.Tappate e agitate.Lasciate riposare qualche giorno agitando di tanto in tanto.Se necessario aggiungete altro zafferano per una tonalità più scura.
Inchiostro blu-viola
succo di sambuco
(provate anche con le more)
inchiostro rosso
succo di barbabietola
gomma arabica
scaldate il succo e scioglietevi un po' di gomma arabica finchè non raggiunge la densità desiderata
Inchiostro...invisibile
succo di limone.
Per farlo apparire scaldate il foglio passandolo vicino ad una candela.Non tanto da bruciarlo!!
Sperimentate altri colori di inchiostri,la natura offre le più svariate tonalità!!
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Per quanto riguarda le bacche di sambuco vorrei aggiungere che il periodo di maturazione va da luglio a settembre... :o
Per ora è tutto.

Adriano
Ultima modifica di Arizona il giovedì 24 settembre 2009, 7:17, modificato 1 volta in totale.
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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da piccardi »

Interessantissimo, ma li hai provati tutti???
Mi piacerebbe sperimentare, ma il tempo è limitato purtroppo, ed alla fine tre boccette di 4001 prese alla metro costano così poco... Però non posso che darti ragione, farsi l'inchiostro da soli è affascinante.

Simone
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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da Arizona »

piccardi ha scritto:Interessantissimo, ma li hai provati tutti???
Eh! Magari! Non ne ho provato nemmeno uno. Ho riportato qualche ricetta per prima capire/vedere se anche voi eravate interessati alla cosa o se magari avevate già avuto qualche esperienza in merito. Vorrei comunque cimentarmi con quella a base di nerofumo ma soprattutto con il sambuco, visto e considerato che siamo nel periodo della sua massima maturazione. Andrei molto cauto con quella a base di alcool perchè su certi materiali può avere degli effetti indesiderati.

Buona Giornata
Adriano
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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da Arizona »

Capitolo 2 Sempre girando nell'Webb.
Aggiungo un altro componente naturale, la galla :?
galla1.jpg
galla1.jpg (14.7 KiB) Visto 34333 volte
Si tratta di un rigonfiamento di cellule vegetali tumorali di forma sferica, della misura di una piccola biglia, che si forma come reazione di una pianta in seguito alla puntura di un insetto che utilizza le parti di quella pianta per deporvi le uova.
Esse si possono formare sulle foglie, ma anche su rami, radici e fiori.
Le galle essiccate vengono chiamate anche noci di galla e contengono il tannino: si tratta di una sostanza presente soprattutto nelle parti vecchie di molti vegetali ed appunto nelle galle; possiede la proprietà di rendere imputrescibili le pelli.
Il tannino si estrae dalla corteccia di quercia, di china, dal legno di castagno, oltre che dalle noci di galla.
I tannini sono usati, oltre che in conceria, in tintoria, nell'industria cartaria come coloranti e in medicina come astringenti.

INCHIOSTRO
La base dell’inchiostro medievale era una soluzione di estratto dalla noce di galla e gomma, a cui si dava colore con l’aggiunta di carbone (nerofumo) o alcali di ferro oppure sali di rame.
L’inchiostro era adoperato per disegnare e tracciare linee, così come per scrivere e, quando diluito, essendo applicato con un pennello, come un acquerello.
galla2.jpg
galla2.jpg (269.25 KiB) Visto 34342 volte
L’INCHIOSTRO DI GALLA NEL MEDIOEVO
L’inchiostro a base di noce di galla e metallo era in uso almeno dal III secolo ma non vi sono descrizioni della sua preparazione fino ai primi del XII secolo; da questo momento le ricette artigianali descrivono tali inchiostri e, probabilmente, tutti i manoscritti tardo medievali sono scritti con questo stesso tipo di inchiostro.
E’ interessante apprendere che il principale ingrediente era la galla di quercia.
Se raccolte troppo giovani le noci di galla si raggrinziscono come frutta matura, ma quando la larva all’interno si sviluppa completamente in insetto e lascia il suo bozzolo vegetale attraverso un foro, la noce che resta è ricca di acido tannico e gallico.
Le galle raccolte venivano frantumate e lasciate in infusione con acqua piovana, talvolta con vino bianco o aceto, sotto il sole o vicino al fuoco.
Il secondo componente era il solfato di ferro: questo poteva essere prodotto artificialmente o trovato naturalmente come risultato dell’evaporazione dell’acqua nei terreni ferrosi.
Veniva poi aggiunto alla pozione a base di noce di galla e rimescolato con un bastone di fico.
La soluzione così ottenuta passava da un marrone pallido al nero.
A questo punto veniva aggiunta della gomma arabica non tanto per aumentarne le capacità adesive ma per incrementarne la densità: le penne d’oca infatti necessitavano di un inchiostro viscoso, mentre le moderne penne stilografiche no.
Da rilevare che l’inchiostro a base di noce di galla si scurisce quando esposto all’aria sulle pagine dei manoscritti.
Viene ben assorbito dalla pergamena e può essere rimosso con una certa facilità; l’inchiostro a base di galla è anche maggiormente lucido e splendente dell’inchiostro di nero fumo utilizzato precedentemente nel Medioevo, che risultava più nero e granuloso.
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Alla prossima...con altro "materiale" sul tannino e il ferro.

Adriano
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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da piccardi »

Sempre molto interessante, mi fai venir voglia di provare...

Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da Arizona »

Capitolo 3 Sempre girando nell'Webb.
Aggiungo un altro componente naturale : il melograno.
Inizialmente, del documento volevo estrarre solamente la parte dedicata all'inchiostro (che ho comunque evidenziato). Ho ritenuto poi giusto, invece, riportarlo per esteso in quanto è un frutto/pianta ricco di proprietà benefiche. Proprietà che forse, come il sottoscritto, non tutti conoscevano.
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Ha dato il nome alla citta' di Granada ed e' da sempre considerato il frutto della fertilita'. Il melograno e' un albero leggendario di antica tradizione, sinonimo da millenni della fertilita' per tutte le culture che si sono lasciate sedurre dai suoi frutti, ricchi di semi di accattivante colore rosso, espressione dell'esuberanza della vita. Non a caso i pittori dei secoli XV e XVI mettevano spesso una melagrana nella mano di Gesu' Bambino, alludendo alla nuova vita donataci da Cristo.
Nell'arte copta si incontra l'albero del melograno come simbolo di resurrezione. Le sue radici affondano fin nell'antica Grecia dove questa pianta era sacra a Giunone (moglie di Giove) e a Venere (dea dell'amore). Le spose romane usavano intrecciare tra i capelli rami di melograno. Nella tradizione asiatica il frutto aperto rappresenta abbondanza e buon augurio. Il notevole numero dei suoi grani ha ispirato numerose leggende:in Vietnam la melagrana si apre in due e lascia venire cento bambini, le spose turche la lanciano a terra perche' si dice che avranno tanti figli quanti sono i chicchi usciti dal frutto spaccato.
In Dalmazia invece la tradizione vuole che lo sposo trasferisca dal giardino del suocero al suo una pianta di melograno. Di origine indiana e' la credenza che il succo di questo frutto combatta la sterilita'. Nel linguaggio floreale non poteva che esprimere amore ardente.
Il melograno e' una pianta originaria della Persia e dell'Afghanistan, cresce spontaneo dal sud del Caucaso al Punjab ed e' diffuso fino in Estremo Oriente, oltre che nei Paesi del Mediterraneo.
Ricchissimo di vitamine e' da millenni fonte di salvezza per i popoli degli aridi territori dell'Asia, considerato il re dei frutti anche per il suo particolare picciuolo a forma di corona. "Punica granatum" e' il suo nome scientifico, il suo fusto che puo' arrivare anche ai 5 metri d'altezza, e' molto ramoso, contorto con una corteccia rosso-grigiastra e rami spinosi. Le foglie sono decidue, oblunghe, per lo piu' opposte, rigide e lucide. I fiori scarlatti, sbocciano all'estremita' dei rami, da maggio a luglio. Il frutto e' una grossa bacca coriacea, tondeggiante di colore giallo-arancio, diviso al suo interno in 7-15 cavita' nelle quali sono posti i semi, avvolti da una polpa acida o dolce, succosa e trasparente.
La maturazione dei frutti avviene in autunno. Il melograno viene coltivato spesso a scopo ornamentale nei giardini e sui terrazzi nelle regioni piu' calde, i suoi frutti e i suoi fiori vengono usati per decorare le tavole e le pietanze. Eppure il melograno avrebbe tutti i motivi per meritarsi maggiore considerazione: i suoi frutti sono ricchi di vitamina A e B. Nell'antichita' era tenuto in grande considerazione per le sue proprieta' terapeutiche. Gia' 4000 anni fa gli egizi conoscevano le proprieta' vermifughe della radice del melograno. In Europa, all'inizio del XIX secolo la scorza di questa radice era molto usata nella lotta contro la tenia; infatti l'analisi moderna ha confermato la presenza di alcaloidi antielmintici, che sono molto efficaci contro le tenie. Recentemente e' stato preso in considerazione il succo di melograno per i suoi benefici cardiovascolari. Il frutto contiene in abbondanza tannino che hanno proprieta' astringenti. Oltre che vermifugo il melograno e' rinfrescante diuretico e tonico. La corteccia del frutto, ricca di tannino e' ancora usata in Africa del nord e in Oriente per conciare il cuoio. Con la buccia essiccata si ottiene un ottimo colorante: un caratteristico giallo tendente al verde che e' stato ritrovato perfino in alcune tombe egizie. In presenza di ferro essa da' una tinta nera adatta per farne inchiostro, anche i fiori possono servire per preparare un inchiostro rosso. Il frutto oltre a essere un insolito dessert, e' il protagonista di golose gelatine, bevande dissetanti, granite, marmellate. Il succo di melagrana e' adoperato in cucina nella preparazione dei dolci ma anche della carne. Decozione contro la tenia Far bollire 750 ml di acqua con 70 grammi di corteccia di radici finche' l'acqua non si riduce di un terzo. Dopo un giorno di dieta, la decozione va somministrata in tre volte a digiuno con tre ore d'intervallo. Due ore dopo l'ultima dose si fa seguire un purgante.
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In attesa della maturazione dei frutti di melograno - ne ho una pianta quasi attaccata alla casa - domenica scorsa mi sono avventurato nei boschi delle nostre colline moreniche, qui vicino a casa, in cerca di galle di quercia. Le poche/uniche che ho trovato, erano infestate dalle formiche: inutilizzabili.
Ho ripiegato quindi sul tannino puro (o quasi) che, mi sembrava di ricordare, fosse in vendita nei negozi di articoli per enologia e che viene tuttora aggiunto al vino in fase di lavorazione per dargli "corpo". E' un prodotto più o meno costoso (credo dipenda dal grado di purezza/concentrazione). Quello che ho preso era il meno costoso: 15 euro di mezzo chilo. Per quanto riguarda il solfato di ferro, si può trovare nei supermercati che vendono prodotti per il giardinaggio: è il classico integratore di ferro per quei terreni che ne hanno carenza. Io l'ho trovato in un consorzio agricolo, una confezione da 5 kg, la più piccola disponibile, a 8 euro circa.
Vi anticipo che ho già fatto una piccola prova sciogliendo qualche cucchiaino di solfato di ferro nell'acqua: è incredibile quello che succede aggiungendovi poi il tannino... :o
Alla prossima... ;)

Buona giornata a Tutti.

Adriano
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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da Arizona »

Ah! Dimenticavo. Il tannino è facilmente reperibile in eBay, al momento solo dagli anglosassoni, ricercando tannin; così pure il solfato di ferro ricercando iron sulphate (al momento un solo prodotto). Sia il tannino che il solfato sono in polvere: sconsiglio gli eventuali liquidi.

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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da domenico40 »

Arizona ha scritto:Ah! Dimenticavo. Il tannino è facilmente reperibile in eBay, al momento solo dagli anglosassoni, ricercando tannin; così pure il solfato di ferro ricercando iron sulphate (al momento un solo prodotto). Sia il tannino che il solfato sono in polvere: sconsiglio gli eventuali liquidi.

Adriano
Molto bello il servizio (e le informazioni) che ci dai!

Grazie!

La gomma arabica mi spaventa un po'... non vorrei fare qualche pasticcio nelle penne...
Domenico

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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da Arizona »

domenico40 ha scritto:La gomma arabica mi spaventa un po'... non vorrei fare qualche pasticcio nelle penne...
Sono d'accordo nel non usare la gomma arabica, almeno nelle stilo, in quanto non necessaria, anzi...credo che sconvolgerebbe il delicato/incredibile nonché affascinante equilibrio di alimentazione/afflusso di inchiostro al canaletto del pennino. E' invece utile, per non dire necessaria, ai pennini senza alimentatore, che intinti nel calamaio devono poi essere in grado di trattenere l'inchiostro che quindi necessita di una densità maggiore di quello impiegato nella coppia alimentatore-pennino. In alternativa si potrebbe usare lo zucchero o, credo meglio, il miele. Non penso comunque che possa arrecare danno alla penna, anche se non ho niente in mano a conferma di ciò. Temo invece che possa essere ben più pericoloso il solfato di ferro. E' infatti mia intenzione eseguire delle prove usando varie conbinazioni di dosi e verificando soprattutto l'eventuale formazione di sedimenti che possano formare pericolose incrostazioni all'interno ad esempio di una stilo con caricamento a pistone. Quindi impiegherò esclusivamente penne non di tutti i giorni bensì penne da "battaglia", con caricamento a cartuccia. Vi terrò comunque aggiornati sulle prove che farò.

Adriano
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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da Arizona »

Capitolo 4 Sempre girando nell'Webb.

Buonasera a Tutti.
A proposito di solfato di ferro-acido gallico, ovvero solfato di ferro-tannino, 2 ricette per stilo.

Inchiostro per stilografiche 1
acido gallico = 100 gr.
solfato di ferro = 150 gr.
acido acetico glaciale = 10 gr.
blu di metilene = 35 gr.
acqua = 10 litri

Inchiostro per stilografiche 2
acido gallico = 100 gr.
solfato di ferro = 150 gr.
acido tartarico = 10 gr.
blu di metilene = 35 gr.
acqua = 10 litri


Nelle 2 ricette vi sono 3 nuovi componenti; riporto a fianco di ognuno il collegamento a Wikipedia per chi volesse approfondirne le caratteristiche/proprietà/impieghi:

- Blu di metilene: http://it.wikipedia.org/wiki/Blu_di_metilene;
- acido acetico glaciale: http://it.wikipedia.org/wiki/Acido_acetico;
- acido tartarico: http://it.wikipedia.org/wiki/Acido_tartarico.

Il blu di metilene è facilmente reperibile in eBay, al momento solo dagli anglosassoni, ricercando Methylene Blue.
Credo che l'acido acetico glaciale possa essere degnamente sostituito dall'acido acetico "normale", il comune aceto.
Sembra che l'aceto naturale contenga anche piccole quantità di acido tartarico: http://it.wikipedia.org/wiki/Aceto; quindi penso che l'aceto naturale, oltre che come antimuffa/antibatterico, possa assolvere degnamente il compito dell'acido tartarico, cioè svolgere un'azione antiossidante.

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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da Arizona »

Capitolo 5 Inchiostro di sambuco

Buonanottata a Tutti.
Eccomi qua per mettervi al corrente delle prove che ho fatto con l'inchiostro di sambuco o, meglio, con quello che ne è risultato dalla spremitura delle bacche di sambuco. Riporto di seguito la definizione di inchiostro che si trova su Wikipedia:

L'inchiostro è un preparato di consistenza variabile, da liquida a pastosa, costituito da soluzioni di coloranti o sospensioni di pigmenti in un fluido disperdente, e destinati ad essere applicati su carta od altri supporti adatti per mezzo della scrittura o della stampa.

Dopo la spremitura delle bacche (circa 1 kg) , ho lasciato fermentare il tutto per qualche giorno (stimolando la fermentazione con l'aiuto di un paio di cucchiai di zucchero e mezzo cubetto di lievito di birra). Lo scopo non era certo quello di ottenere un vino di sambuco bensì quello di far cedere il più possibile i pigmenti coloranti che nei frutti sono solitamente trattenuti in gran parte dalle bucce (così come per gli acini d'uva); quando però, dopo 2 giorni, ho visto che in superficie si stava formando una sottilissima patina bianca, molto probabilmente muffa/funghi, ho interrotto la fermentazione bollendo il tutto. Con la bollitura, l'eventuale piccola parte alcolica formatasi duante la fermentazione se n'è andata...ovviamente.
Ho lasciato riposare il tutto per qualche giorno dopodiché ho proceduto alla separazione del mosto dalla parte solida che ho poi eliminato.
Altri giorni di riposo e poi l'aggiunta di un cucchiaino di tannino con lo scopo di scurire il succo (mi sembra inoltre che fissi meglio il liquido sulla carta). Per non tediarvi ulteriormente, alla fine dei vari travasi/filtraggi ho aggiunto circa 5ml di glicerina ai circa 170ml finali di "inchiostro" ottenuto. A proposito delle proprietà/effetti della glicerina, riporto di seguito quello che ho trovato su MSN Encarta:

Inchiostri particolari sono quelli stilografici che, grazie all'aggiunta di agenti fluidificanti, come la glicerina, scorrono liberamente dalla penna e penetrano rapidamente nella carta, in modo da permettere un'asciugatura quasi istantanea.

Inoltre, purtroppo però non ricordo più dove l'ho letto, impedisce/ostacola la rapida essicazione dell'inchiostro sulle due parti vitali della stilo, cioè la coppia pennino-alimentatore.

Dopo varie prove di scrittura, alcune con pennini semiflessibili e altre con pennini rigidi, ho avuto l'ulteriore conferma che un determinato inchiostro non va bene per tutte le stilo; sicuramente è determinante l'alimentatore...più che il pennino. L'alimentatore, ovvero i suoi canali, sono dimensionati in base alla quantità di inchiostro che deve affluire al pennino, quantità che, oltre che dipendere dalla misura del pennino, dipende dal fatto se il pennino è rigido o flessibile. Il flessibile, premendo sulle punte e quindi divaricandole, richiama una quantità di inchiostro molto maggiore di quella richiesta da un normale pennino rigido di pari misura.
L'inchiostro in esame non ha dato nessun problema di alimentazione nei pennini semiflessibili (tipo quelli della Mabie Todd). Ha dato invece problemi nella gran parte dei pennini rigidi. Ne ho dedotto quindi che non è un inchiostro al massimo della fluidità.
Una piecevole sorpresa è stata la Phileas della Waterman, l'ultimo acquisto di non vissuto, che non avevo ancora inchiostrato. A cartuccia, pennino rigido EF, nessun problema di afflusso dell'inchiostro.

La foto non rende...su normale/scadente carta bianca l'inchiostro è di un colore che vira dal prugna al marrone/seppia (almeno così credo)...
Sambuco (carta bianca).JPG
Sambuco (carta bianca).JPG (234.66 KiB) Visto 33688 volte
...Su cartoncino giallo/beige (assomiglia molto al colore delle cartelle di Windows) sembra quasi nero.
Sambuco (cartoncino beige).JPG
Sambuco (cartoncino beige).JPG (259.09 KiB) Visto 33688 volte
La scorrevolezza non è certo al livello dell'inchiostro della Waterman o del 4001 della Pelikan (peccherei di arroganza/superbia) e la concentrazione non è proprio il massimo; comunque, al tatto, nessun residuo solido sulla carta. Farò ancora altre prove, magari aggiungendovi qualche altro componente, dopodiché valuterò se tenerlo o buttarlo...

Adriano
Ultima modifica di Arizona il lunedì 12 ottobre 2009, 10:12, modificato 3 volte in totale.
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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da domenico40 »

Fantastico! :o
Domenico

Quello che fai parla così ad alta voce che quello che dici non lo ascolterà nessuno.
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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da Arizona »

Buongiorno a Tutti.
Stamattina mi sono portato appresso anche una delle due Reform 1745 a pistone che ieri sera ho provveduto a caricare con l'inchiostro di sambuco.
L'afflusso dell'inchiostro al pennino-alimentatore mi sembra abbastanza regolare e senza interruzioni: sembrano fatti per stare assieme anche se, riprovando la penna dopo che è rimasta ferma tutta la notte, ha avuto qualche lieve incertezza a riprendersi; credo che una ulteriore piccola aggiunta di glicerina possa migliorare la cosa...vi terrò informati.

Ciao
Adriano
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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da Arizona »

Arizona ha scritto:sembrano fatti per stare assieme anche se, riprovando la penna dopo che è rimasta ferma tutta la notte, ha avuto qualche lieve incertezza a riprendersi; credo che una ulteriore piccola aggiunta di glicerina possa migliorare la cosa...vi terrò informati.
L'ulteriore piccola aggiunta di glicerina ha senz'altro migliorato la cosa.

Adriano
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Re: Inchiostro fai da te

Messaggio da Arizona »

Capitolo 6 Inchiostro di blu di metilene
Buonasera a Tutti.
Eccomi qua di nuovo, ad aggiornarvi/tormentarvi con le mie sperimentazioni inchiostrifere :D
Quello che vedete qui sotto è uno degli ultimi acquisti sulla solita eBay: una confezione da 50 grammi di blu di metilene (Methylene Blue); al prezzo di GBP 4,99 + GBP 2,25 di spese di spedizione (tradotto in euro...molto meno di quello che chiedono i venditori italiani per articoli di dimensioni/pesi equivalenti).
E' in formato polvere, una polvere di un colore che non somiglia certo al blu (direi che è più vicino al verde, un verde molto strano). Appena tocca l'acqua, però, avviene la trasformazione...Davvero incredibile :o Direi che ha un elevatissimo potere colorante. A destra il venditore riporta una bottiglietta con 0,2 grammi di blu di metilene sciolti in 100ml di acqua.
BluMetilene 1.jpg
BluMetilene 1.jpg (25.27 KiB) Visto 33631 volte
...Io l'ho provato in queste dosi:

- 100ml di acqua normale (sarebbe meglio distillata);
- 1 cucchiaino da caffè di acido citrico (come conservante/decalcificante): euro 8-10/kg;
- 2 cucchiaini da caffè di blu di metilene;
- 5 ml di glicerina.

Ho miscelato i primi due componenti, ho poi miscelato con il terzo, infine con il quarto; credo comunque che non vi siano problemi a cambiare l'ordine di miscelazione.
Le dosi sono puramente indicative. Credo che si possa comunque affermare che così com'è è già abbastanza concentrato/scuro; si può invece diluirlo - più acqua/meno blu di mentilene - ottenendo varie gradazioni.
Per chi fosse intenzionato a sperimentarlo, consiglio vivamente l'uso dei guanti - senz'altro in lattice - onde evitare successivi laboriosi lavaggi delle mani.

La prova che vedete di seguito è stata fatta su carta riciclata (colore grigio chiaro) con due stilo della Sheaffer: una con pennino a punte larghe che porta impressa la lettera M; non so dirvi però se il pennino è nato così o se, invece, è stato successivamente modificato; l'altra ha un pennino fine, così almeno credo...in quanto non si riesce a leggerne la misura e non sono riuscito a smontarlo. La scrittura è molto scorrevole e fluida, l'inchiostro non lascia residui/sedimenti e asciuga quasi istantaneamente (almeno su questa carta).
BluMetilene 2.JPG
BluMetilene 2.JPG (275.4 KiB) Visto 33631 volte
Pennini.JPG
Pennini.JPG (225.27 KiB) Visto 33626 volte
Con pennino fine la scrittura risulta leggermente più chiara...
BluMetilene 3.JPG
BluMetilene 3.JPG (250.47 KiB) Visto 33627 volte
...Per chi vuole fare un confronto, sempre che sia visivamente possibile: inchiostri Waterman e Pelikan.
BluWatPel.JPG
BluWatPel.JPG (264.73 KiB) Visto 33625 volte
Per il momento è tutto.

Adriano
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