Vecchi calamai Sailor - Luci e Ombre

Note storiche sulle penne stilografiche e sui loro produttori. Aneddoti e curiosità.
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Mir70
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Messaggio da Mir70 »

... Forse più ombre, ma non è detto!

Non è una novità che per tutta la prima metà del novecento le penne prodotte sul suolo nipponico erano in parte una copia delle penne prodotte in occidente (Stati Uniti e Inghilterra sopratutto).

Sailor fu una delle aziende che affiancò alla loro produzione "autoctona" anche una serie di stilografiche dalla chiara (anzi chiarissima) ispirazione americana.

Nel mio vagabondare tra le pagine dei blog in lingua giapponese e nelle aste online, mi sono imbattuto più volte anche in boccette di inchiostro dalle forme decisamente molto, troppo simili a quelle in uso da Waterman’s. Boccette prodotte da chi ? Sailor ! Nessuna sorpresa, hanno copiato penne, perché non anche i calamai.

Una di queste boccette era rimasta inspiegabilmente incollata al carrello durante un mio acquisto (per una manciata di euro, fortunatamente) e ora è tra le mie mani.
Esteticamente è tutt’altro che perfetta e manca del tappo, ma d’altro canto è una prima versione delle boccette che sono state realizzate nel tempo e, cosa più importante, è la scusa che ha dato il via a questa discussione.

Sailor è dai primi anni venti del novecento che produce inchiostri per le proprie penne. Da quello che ho potuto visionare, i primi calamai giapponesi avevano forme classiche e molto comuni per la maggior parte dei produttori, generalmente boccette a base tonda con bordature sulla superficie di appoggio e nella zona superiore dove il vetro inizia a rastremarsi per formare il collo.

ink26.jpg
da un catalogo del 1926 - fonte blog "Ameba"


Il calamaio in mio possesso è una copia della boccetta “TIP-FILL” di Waterman’s realizzata da T.J. Piazzoli nel 1936 (vedere a proposito la monografia di Giorgio "Musicus" sul TIP-FILL ).

DiaInk - 1.jpeg
Calamaio per inchiostro colore nero. Il tappo (mancante) non è con chiusura a vite ma ad incastro con sughero. Anno: seconda metà anni trenta circa.

DiaInk - 2.jpeg
Vista dall'alto.

DiaInk - 3.jpeg
Sul fondo esterno è possibile intravedere il logo Sailor, in una riga più in basso e spostato a destra la parola Ink, più sotto ancora e in posizione centrata il quantitativo di inchiostro contenuto 1 oz.

DiaInk - 4.jpeg
Vista a calamaio coricato.

DiaInk - 5.jpeg
DiaInk - 6.jpeg
Altre viste.

DiaInk - 7.jpg
Riproposizione dal vero di una vecchia pubblicità: stesso calamaio e medesima stilografica.

gir.jpg
Le "istruzioni" per l'utilizzo del calamaio in posizione reclinata.


Continua...
Mirko
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Messaggio da Mir70 »

Ora arriva la parte più interessante e forse più intrigante di questi calamai.
In un materiale promozionale di Sailor databile tra il 1937 e 1938, compaiono due numeri riferibili a due brevetti.

35e36.jpg

Il brevetto nr. 66319 fa riferimento al disegno di un calamaio a poligoni che, suggestione o meno, sembra il progenitore del calamaio TIP-FILL di Waterman’s / Piazzoli e dello stesso calamaio di Sailor che ne ricalca le fattezze.
Evidente è anche la possibilità di coricare su di un fianco la boccetta.

0066319.jpg

Ancora più interessante però sono le date presenti sul brevetto di Sailor:

Registrazione : 21 Maggio 1935
Applicazione : 20 Dicembre 1934
Domanda : 1934 , numero 9272

trad.jpg
Questo è un estratto rielaborato del lato destro in zona centrale, per capire come sono indicate le date. Il numero di brevetto è quelli indicato in alto a destra in grassetto.


Le date sembrerebbero essere antecedenti di quasi un anno (una decina di mesi) rispetto al brevetto presentato da Piazzoli in una forma molto più elaborata ( qui il brevetto di Piazzoli) .

L’applicazione e la registrazione risultano anche di poco antecedenti al qui il brevetto di Larsen . Questo per dire che lo stile a forme poligonali era molto probabilmente “nell’aria”.

Dopodiché nel 1936 Sailor ottiene il brevetto nr. 71094 per il suo calamaio che risulterà essere una copia spudorata del calamaio De Lux TIP-FILL di Larsen monografia di Giorgio "Musicus".

0071094.jpg
I brevetti Sailor possono essere scaricati qui


Sul finire del 1939, inizio 1940 Sailor “aggiorna” il brevetto nr. 66319 con il brevetto nr. 83606, questa volta sì copia uno a uno del brevetto Tip-Fill di Piazzoli del 1936

0083606.jpg

Questo calamaio in stile Watermsn's fu utilizzato a partire dalla metà degli anni trenta fino almeno a tutti gli anni cinquanta, con una rivisitazione nel tempo dell’etichetta e, in ultimo, della denominazione dell’inchiostro.

serie.jpg

Dismessa la serie di inchiostri "DIA INK", Sailor introdurrà la serie “SUPER GRADE”, mantenendo per un certo tempo questa forma per il calamaio.


Continua...
Ultima modifica di Mir70 il lunedì 14 luglio 2025, 23:30, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Mir70 »

Un diamante è per sempre... o quasi.

Se si presta attenzione, si può notare che le etichette degli inchiostri della serie “DIA INK” oltre che riportare questa denominazione in caratteri occidentali, riportano anche la dicitura in caratteri giapponesi :

Diamalog.jpg
(nota: nell'ultima etichetta si intravede il numero di brevetto 83606 già menzionato)

Tradotto è la serie degli inchiostri “Diamante”, nome scelto molto probabilmente per esaltare e richiamare le sfaccettature delle boccette.

Qualche riga sopra è stato menzionato il brevetto Sailor nr. 71094 per il calamaio in stile De Lux Tip-Fill di Larsen. Ed eccolo qui…

fly.jpg
Fonte: blog Ameba


Anche per questa boccetta l’inchiostro è quello della serie DIA INK.

Però l’inchiostro DIAMANTE, su questa boccetta Sailor, ricorda un altro calamaio identico per forma e per nome dell'inchiostro , già menzionato da Musicus in una sua monografia (verso il fondo del post)

brevBo.jpg
Il calamaio dello stesso tipo e produttore di quello indicato da Giorgio "Musicus" e affianco un ritaglio dell'estratto del brevetto.


E’ fondata a Torino nel 1920 la Fabbrica Italiana Matite Fratelli Bossi & Co, abbreviata F.I.M.
Nel 1927 la F.I.M. si fonde con la “Augusto Bo” (a sua volta fondata nel 1838 come fabbrica di inchiostri) e la nuova società mantiene l’acronimo F.I.M. ma cambiando la ragione sociale in “Fabbrica Inchiostri Matite di Augusto Bo” (con varie altre abbreviazioni FIM BO e BO FIM).


Della Augusto Bo Fabbrica Inchiostri Matite si trova un brevetto nr. 14354 del 1927 (domanda presentata il 17 marzo dello stesso anno), che ha per oggetto proprio un calamaio in stile Sailor/De Lux Tip-Fill. Qui il link che riporta al brevetto completo.

E concludo dicendo che è curioso che la copia italiana dell’originale americano sia invece più simile, anche nell’etichetta e nel nome dell'inchiostro, alla copia giapponese, quasi che il calamaio italiano sia copia della copia dell’originale.
Vien da pensare che gli italiani copiano anche dai giapponesi.


Fine.
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Messaggio da RisottoPensa »

Che bello, davvero un peccato che le copie delle copie non si facciano più nei tempi odierni.

Magari i produttori cinesi riportino questi design vintage anche nelle bocce comuni invece di copiare i rettangoli e i quadrati attuali :roll:
❄️ 🐻‍❄️ ❄️
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Messaggio da Esme »

Caspita, interessante questo intreccio di brevetti.
Chissà chi veramente ha copiato chi...
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Messaggio da piccardi »

Grazie Mirko,

davvero molto interessante, i brevetti sono una fonte primaria di informazioni storiche, li aggiungerei anche volentieri a quelli del wiki ma ... peccato che il giapponese mi sia un pelino ostico.

Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Messaggio da Mir70 »

RisottoPensa ha scritto: lunedì 14 luglio 2025, 23:54 Magari i produttori cinesi riportino questi design vintage anche nelle bocce comuni invece di copiare i rettangoli e i quadrati attuali :roll:
Magari... :lol:
Esme ha scritto: martedì 15 luglio 2025, 0:04 Chissà chi veramente ha copiato chi...
In alcuni (direi per il 99%) casi è facile saperlo, in altri vai a saperlo !
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Messaggio da Mir70 »

piccardi ha scritto: martedì 15 luglio 2025, 0:27 Grazie Mirko,

davvero molto interessante, i brevetti sono una fonte primaria di informazioni storiche, li aggiungerei anche volentieri a quelli del wiki ma ... peccato che il giapponese mi sia un pelino ostico.

Simone
Sì, la lingua è un grosso ostacolo in questi casi. Tra l'altro, in molti vecchi documenti, erano talvolta usati una tipologia di caratteri simili a quelli presenti nei timbri/sigilli (quelli con il caratteristico inchiostro rosso), che non sono per nulla facili da capire.

Se può interessare, lascio qualche dettaglio in più sui brevetti citati. Forse sarebbe utile inseriti nel wiki anche solo per le immagini riportate (o forse no, vedete voi, non voglio spingere nessuno a fare cose se non interessano).

A meno di qualche errore di traduzione (sono tutti dati che si trovano nel foglio del brevetto):

Brevetto nr. 66319
- Registrazione: 21 Maggio 1935
- Applicazione: 20 Dicembre 1934
- Domanda: nr. 9272 del 1934
- Pubblicazione: 11 Luglio 1935

Brevetto nr. 71094
- Registrazione: 20 Maggio 1936
- Applicazione: 21 Gennaio 1936
- Domanda: nr. 444 del 1936
- Pubblicazione: 7 Luglio 1936

Brevetto nr. 83606
- Registrazione: 13 Marzo 1940
- Applicazione: 4 Ottobre 1939
- Domanda: nr. 4194 del 1939
- Pubblicazione: 1 Maggio 1940

P.S. i traduttori automatici non sono molto affidabili in questi casi, meglio fare tutto a mano
Ultima modifica di Mir70 il martedì 15 luglio 2025, 16:31, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da AlexO »

:clap:
Davvero interessante!
Grazie
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Messaggio da Mir70 »

AlexO ha scritto: martedì 15 luglio 2025, 16:05
grazie :wave:
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Messaggio da Enbi »

Caro Mirko, leggo solo ora con calma il tuo intervento, e che dire, complimenti, oltre all'ottima ricostruzione anche una perfetta traduzione dalle fonti primarie in giapponese, nonostante la presenza anche di forme antiquate di alcuni caratteri! Non avrei saputo fare di meglio :thumbup:
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Messaggio da Silvia1974 »

Interessante e bello da leggere! Grazie :thumbup:
Silvia

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Messaggio da piccardi »

Mir70 ha scritto: martedì 15 luglio 2025, 14:08 Sì, la lingua è un grosso ostacolo in questi casi. Tra l'altro, in molti vecchi documenti, erano talvolta usati una tipologia di caratteri simili a quelli presenti nei timbri/sigilli (quelli con il caratteristico inchiostro rosso), che non sono per nulla facili da capire.

Se può interessare, lascio qualche dettaglio in più sui brevetti citati. Forse sarebbe utile inseriti nel wiki anche solo per le immagini riportate (o forse no, vedete voi, non voglio spingere nessuno a fare cose se non interessano).
Inserire il PDF, una volto trovato il modo di recuperarlo (ma col numero, dal sito indicato, è abbastanza semplice), non è particolarmente difficile, è metterci i dati dentro che è complicato. Comunque ho caricato il primo, qui:

https://www.fountainpen.it/File:Patent-JP-0066319S.pdf

Ho usato per il nome del file quello proposto dal sito che indicavi nel risultato, che come numero indica JP.0066319,S, adattandolo allo schema usato dal wiki per il nome dei file dei brevetti (codice paese - numero brevetto) che consente poi di farci riferimento nelle pagine.

Ho provato ad ottenere qualche dato in più usando questo OCR per il giapponese: https://www.i2ocr.com/free-online-japanese-ocr, ma ho ottenuto poco.

Tradotto con google da date sballate (nell'anno, tornano i giorni), ed un titolo abbastanza strambo: Flacone per ``Pomata'' di forma poligonale e nessuna indicazione comprensibile per l'assegnatario o di Sailor.

Tradotto lo stesso con deepl ottengo le date giuste, il numero di registrazione che diventa 927, lo stesso titolo, un nome diverso per l'inventore. Ci ho messo questi come dati perché mi sembra sia migliore la traduzione, ma qui ci vuole qualcuno che ci capisca qualcosa di più.

Sono più che benvenuti suggerimenti e correzioni.
Con calma, molta calma, caricherò gli altri. Se qualcuno vuole dare una mano, è sta-benvenuto.

Simone
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Messaggio da Mir70 »

Grazie Silvia.
Grazie mille Enbi, non nascondo che ho pensato a te più volte :lol:

Simone, capisco lo sforzo e il tempo necessario e per questo ti ringrazio molto.

Come ho scritto sopra, i traduttori online non sempre forniscono le informazioni corrette (ho notato anch'io google che sbaglia le date dell'anno).
E' necessario prendere quel poco di buono che ciascun traduttore fornisce e con l'aiuto di dizionari e tutorial della lingua giapponese, tradurre le informazioni più importanti (impiegando un bel po' tempo).

Ho qualche dubbio sulla traduzione "Pomata" (trovata anch’io) che è messa tra virgolette anche nel testo originale (quelle due L rovesciate tra la parola pomata indicano appunto le virgolette): l’imbocco del flaconcino è troppo stretto anche solo per pensare di poter raccogliere una pomata contenuta al suo interno, quindi dubito che originariamente fosse pensato per contenere pomate o composti similari.

Per gli altri due brevetti, l'assegnatario è ben specificato ed è Sailor, ed è facile individuarlo (è scritto in verticale, quindi i due segni tipo il "meno" diventano due barrette verticali, così セ|ラ|).

Grazie ancora.
Mirko
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Messaggio da Musicus »

Mir70 ha scritto: lunedì 14 luglio 2025, 22:31 ... Forse più ombre, ma non è detto!

Non è una novità che per tutta la prima metà del novecento le penne prodotte sul suolo nipponico erano in parte una copia delle penne prodotte in occidente (Stati Uniti e Inghilterra sopratutto).

Sailor fu una delle aziende che affiancò alla loro produzione "autoctona" anche una serie di stilografiche dalla chiara (anzi chiarissima) ispirazione americana.

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...
Mir70 ha scritto: lunedì 14 luglio 2025, 22:53 Ora arriva la parte più interessante e forse più intrigante di questi calamai.
In un materiale promozionale di Sailor databile tra il 1937 e 1938, compaiono due numeri riferibili a due brevetti.
...
Il brevetto nr. 66319 fa riferimento al disegno di un calamaio a poligoni che, suggestione o meno, sembra il progenitore del calamaio TIP-FILL di Waterman’s / Piazzoli e dello stesso calamaio di Sailor che ne ricalca le fattezze.
Evidente è anche la possibilità di coricare su di un fianco la boccetta.


...
Ancora più interessante però sono le date presenti sul brevetto di Sailor:

Registrazione : 21 Maggio 1935
Applicazione : 20 Dicembre 1934
Domanda : 1934 , numero 9272
...

Le date sembrerebbero essere antecedenti di quasi un anno (una decina di mesi) rispetto al brevetto presentato da Piazzoli in una forma molto più elaborata ( qui il brevetto di Piazzoli) .

L’applicazione e la registrazione risultano anche di poco antecedenti al qui il brevetto di Larsen . Questo per dire che lo stile a forme poligonali era molto probabilmente “nell’aria”.

Dopodiché nel 1936 Sailor ottiene il brevetto nr. 71094 per il suo calamaio che risulterà essere una copia spudorata del calamaio De Lux TIP-FILL di Larsen monografia di Giorgio "Musicus".
...

Sul finire del 1939, inizio 1940 Sailor “aggiorna” il brevetto nr. 66319 con il brevetto nr. 83606, questa volta sì copia uno a uno del brevetto Tip-Fill di Piazzoli del 1936

...
Ciao, Mirko, stimolante contributo! :thumbup:
Il fatto che i brevetti americani siano stati copiati (a tuo giudizio..."fedelmente") e ri-brevettati in Giappone forse può significare che il progetto autoctono - che (se non ci sono stati fraintendimenti oggi nella datazione, o veri e propri "imbrogli" allora, come nei brevetti italiani dell'epoca :mrgreen: ) possiamo considerare coevo e parallelo o persino anche precedente - non era all'altezza del compito o dell'estetica di quello della Waterman (e questo a giudizio di Sailor): cioè, per esempio, non era ritenuto effettivamente ben coricabile come quello di Piazzoli (che conteneva due once e non una sola, se leggo bene) o non era bello come quello di Larsen...
Penso anch'io come te che le forme a facce poligonali fossero "nell'aria", e già lo stesso Piazzoli ne aveva brevettata una in tempi non sospetti (1932), probabilmente coricabile e nello stile che sarà in seguito quello di Larsen, anche se era presentato principalmente come un "vasetto"...
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:wave:

Giorgio
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