Mamma, ho perso la penna!

Per fare due chiacchiere insieme su argomenti vari
talpons
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Mamma, ho perso la penna!

Messaggio da talpons »

Rogozin ha scritto:
Rogozin ha scritto:In effetti questo tipo di post più che nell'area relax dovrebbe essere inserito nell'area stress.

E' successo credo a molti di noi prima o poi: penne che scompaiono senza lasciare traccia, biglietti d'addio o prove di qualsiasi tipo. Semplicemente scompaiono.
Non possiamo fare una stima di quante penne l'anno, nel mondo, vengono perse, anche perché spesso i proprietari non si rassegnano all'idea e continuano a pensare che prima o poi la penna smarrita si pentirà e tornerà all'ovile, ma il fenomeno è rilevante e merita più risonanza da parte dei media internazionali.

A me è successo (parte dell'ovile esclusa) con una Visconti Rembrandt. La usavo solo a casa e nello studio (dove ci sono solo io), un giorno si è semplicemente volatilizzata. Forse non si trovava bene, forse ha trovato un altro, forse è stata rapita, forse si trova sulla luna dove notoriamente vanno le cose smarrite.
Tutto sommato il danno è stato relativo, ma era comunque il regalo di una persona a cui tenevo.

A voi è mai successo? Com quale penna?
Il post è dell'anno scorso, la penna mi pare del 2008 o giù di lì. Aveva un certo valore affettivo... ancora non sapevo quasi nulla del mondo delle stilografiche, mondo del quale rimango tuttora un entusiasta profano, però me l'aveva regalata "a caso" una ragazza che frequentavo allora. Non le avevo mai parlato del mio interesse per le stilografiche, parimenti Visconti per me era un nome che vedevo spesso passando dal negozio del centro e niente di più.

Quella penna mi consentì di conoscere, visto che avevo bisogno di un converter (quel coso lungo che si svita e avvita, per me il nome era più o meno quello), il sig. Quercia, venditore storico di Visconti e gran personaggio che tra l'altro mi iniziò al mondo delle stilografiche: pur consapevole della mia condizione sostanzialmente di pezzente, mi dedicava un sacco di tempo tra spiegazioni e racconti pur sapendo che difficilmente avrei comprato qualcosa.

Poi gli anni son passati, qualche passo avanti l'ho fatto e qualche penna l'ho pure comprata. Ma per me quella Rembrandt, mentre sbiadiva il ricordo della tizia che me l'aveva regalata, rimaneva un momento di umile ingresso in questo mondo.

Poi succede che risenti quella ragazza (e ti metti a scrivere in seconda persona ma non te ne importa nemmeno granchè): sono passati gli anni, vedi che lei si aggrappa disperatamente a quella bellezza che crede stia svanendo ma che in realtà è sempre lì, ti vien voglia di appianare vecchi contrasti, rancori e rotture. Vien voglia di dire "si, alla fine sono stato difficile da gestire, ma nel mio analfabetismo emotivo ti amavo per davvero". E incredibilmente lo fai. E scopri che la cosa è reciproca e lo è sempre stata, serenamente puoi continuare a vivere il tuo presente con chi ti accompagna, con un nodo in meno e altrettanto farà lei.

E poi succede che il giorno dopo ritrovi quella Rembrandt...
Sembra un finale di quelli che solo la celluloide americana può dare.
Il ritorno del vecchio amore ed in contemporanea il ritorno della penna che lo simboleggia.
Che dire: auguri per il tuo futuro, e cerca di non perdere più le penne.
Andrea.
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ander75it
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Messaggio da ander75it »

A me hanno salpato una biro Waterman al lavoro... Era un regalo e mi è dispiaciuto. Per le stilo invece non ci sono grossi problemi, in azienda siamo due a saperle usare, quindi se una scompare so dove recuperarla :)
Ander
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Gustav
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Messaggio da Gustav »

Una biro Montblanc... Mi è dispiaciuto perché era un regalo importante e perché, come biro, era perfetta. Penso che molte penne si nascondano nelle fodere delle giacche, passando dai fori delle tasche che a volte contribuiscono a creare.
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sangrisano
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Messaggio da sangrisano »

Personalmente sento la mancanza di due penne, anzi: una penna e mezzo... ;)
Di una Parker (credo una 21) con cappuccio in oro, regalatami per la prima comunione, mi è rimasto solo il cappuccio: non ho la più pallida idea di dove sia finita la penna, o se qualcuno l'abbia presa. Semplicemente è evaporata.
La seconda, intera, era una penna a sfera Cross in oro, avuta come premio dall'azienda per cui lavoro. Devo ammettere che le penne troppo sottili (e la Cross è la penna sottile per eccellenza) non mi piacciono molto, non le sento in mano, quindi può essere stata 'presa in prestito' da un collega, oppure il mio subconscio l'ha smarrita volontariamente...
Fatto sta che della prima mi dispiace molto, della seconda per nulla.
Sono rimasto per qualche ora senza connessione Internet, e ho conosciuto delle persone stupende qui a casa.
Dicono di essere la mia famiglia.
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Messaggio da OokamiKirai »

Penne? Solo penne? Vogliamo parlare delle candide gomme nuove, delle matite, dei temperini, dei pastelli, oppure, cosa che mi ha fatto rodere il fegato per anni, il furto delle mie fantastiche squadre dei Pink Floyd ?!?! Furti, sparizioni, rapimenti alieni, .. le cose scompaiono sempre! Questo è e rimarrà sempre il più grande mistero: il mondo fagocita le cose che ci stanno a cuore? :?
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iskander66
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Messaggio da iskander66 »

Una bellissima penna a sfera della Ferrari, rossa e oro, regalo di mia zia. Neoassunto la lasciai imprudentemente sulla scrivania dell'ufficio inconsapevole che in reparto svolazzasse una "gazza", uccellaccio femminile che ben altri colpi riuscì a mettere a segno prima di essere cacciato dal reparto e destinato ad altro incarico. Purtroppo nella P.A. uno può fare praticamente qualunque cosa senza rischiare alcunché. La cosa "divertente" è che un mese e mezzo fa mi sono ritrovato la "gazza" nel nuovo ufficio in cui lavoro e l'ho colta con le mani nel mio portafoglio... :twisted: Non è riuscita a rubarmi niente così le ho solo lanciato uno sguardo talmente carico di maledizioni che se solo l'un per cento di esse va a segno, per la disgraziata la vedo veramente molto dura arrivare alla pensione. Da allora, ufficio rigorosamente chiuso a chiave anche per pochi minuti... :lol:
Il linguaggio è lo strumento più potente che Dio ci abbia dato. E la stilografica è il miglior mezzo per usarlo

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Messaggio da Rogozin »

iskander66 ha scritto:Una bellissima penna a sfera della Ferrari, rossa e oro, regalo di mia zia. Neoassunto la lasciai imprudentemente sulla scrivania dell'ufficio inconsapevole che in reparto svolazzasse una "gazza", uccellaccio femminile che ben altri colpi riuscì a mettere a segno prima di essere cacciato dal reparto e destinato ad altro incarico. Purtroppo nella P.A. uno può fare praticamente qualunque cosa senza rischiare alcunché. La cosa "divertente" è che un mese e mezzo fa mi sono ritrovato la "gazza" nel nuovo ufficio in cui lavoro e l'ho colta con le mani nel mio portafoglio... :twisted: Non è riuscita a rubarmi niente così le ho solo lanciato uno sguardo talmente carico di maledizioni che se solo l'un per cento di esse va a segno, per la disgraziata la vedo veramente molto dura arrivare alla pensione. Da allora, ufficio rigorosamente chiuso a chiave anche per pochi minuti... :lol:
Sguardo? Il licenziamento per giusta causa ci sta tutto.
Roba da pazzi...
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Messaggio da maczadri »

Nel mio di ufficio non sarebbe più entrata ;)
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Messaggio da Fenice »

Prima io avrei tentato la strada formale della "Lettera al Dirigente", debitamente protocollata (trattenendo una copia con il "ricevuto in data ...").
Il Dirigente ovviamente qualcosa deve fare ...
Se non fa nulla e succede di nuovo un episodio di quel tipo, la precedente inerzia del Dirigente gli tornerebbe indietro come un boomerang!

Alternativa:
- fiancata della macchina della "gazza" + chiavi (ti dice qualcosa?)
- cacciavite + pneumatici (ma aspetta che siano quelli nuovi, magari gli invernali quando ha appena iniziato a "ghiacciare"). Mi raccomando ... tutti e 4! :D
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Messaggio da iskander66 »

Non mi crederete ma vi dico che non c'è stato niente da fare. Sono state fatte lettere e comunicazioni ma niente, questa, ovunque vada continua a rubare infatti, alla fine, è stata messa alla reception ove non può rubare niente. Nel mio caso ultimo è venuta all'ufficio del personale, ove qualunque dipendente può accedere, per un'informazione e avrà pensato bene di tenersi in allenamento. Ci sono stati casi di giustizia fai da te da parte di suoi ex-colleghi e le fiancate e gli pneumatici sono già stati presi in debita considerazione... :twisted: Di sicuro la tipa deve avere un fascicolo personale pessimo ma evidentemente il fatto di essere una ladra acclarata non basta per essere licenziata da un'Azienda Ospedaliera. Misteri della Pubblica Amministrazione. Vi dico solo che un commesso dell'Azienda è in carcere per rapina e spaccio di stupefacenti e, nonostante tutto, conserva - almeno per il momento - il posto, pur se a zero stipendio.

Ps. ora penserete che lavoro in un posto orribile... :o invece no, sono solo 2 pecoracce nere su più di 2.200 dipendenti... :lol:

Pps. a Cagliari è quasi impossibile che ghiacci... :mrgreen:
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Messaggio da gbiotti »

Tutto il mondo va in giro a fare foto e filmini con il telefonino per poi metterli su facebook, ma mai nessuno che l'abbia prontamente disponibile quando serve.
Se riuscite a filmarla, prove alla mano, bella denuncia alle forze dell'ordine e vediamo come va a finire; soprattutto se in precedenza ci sono state delle proteste formali ben argomentate e, come dice Barbara, protocollate.

Poi ti svegli e ti ricordi di essere in Italia dove, per assurdo, quello ad avere maggiori problemi saresti tu.

Bah!

Geraldo.
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Messaggio da Phormula »

Mi dispiace per la perdita, è il motivo per cui non tengo mai penne (o altra oggettistica di valore) in ufficio.
Per carattere non riesco a vivere in un mondo in cui qualsiasi cosa è chiusa a chiave.
Fenice ha scritto: Alternativa:
- fiancata della macchina della "gazza" + chiavi (ti dice qualcosa?)
- cacciavite + pneumatici (ma aspetta che siano quelli nuovi, magari gli invernali quando ha appena iniziato a "ghiacciare"). Mi raccomando ... tutti e 4! :D
Alternativa B, come Bastarda (dentro, fuori e anche sulla frontiera)

- Con una chiave inglese da 10 allenti i dadi di spurgo dei tubi dei freni della macchina o della moto.

Ci sono due varianti, o li sviti del tutto, e il malcapitato appena mette in moto la macchina e tocca il pedale del freno si trova completamente senza, oppure li allenti quasi del tutto, le vibrazioni e le ondate di pressione faranno il resto e il poveretto si troverà, da qualche parte in qualche punto, in un futuro più o meno remoto, completamente senza freni... :shock:

Nell'azienda in cui lavoravo fecero questo scherzo ad uno dei capi, nella prima variante.
Uscendo dal cancello aziendale, finì con il muso della macchina piantato nel fosso dall'altro lato della strada.
Il responsabile dell'azione, nonostante la denuncia, non venne mai scoperto, e il tizio chiese il trasferimento il giorno dopo.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Andrea_R

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Messaggio da Andrea_R »

Io sono il dichiarato ladro di una penna... dopp che il mio compagno di banco mi ha distrutto la Reform ho preso "in prestito" la sua :lol:
@Phormula sei uno che non vorrei mai far arrabbiare :shock:
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Messaggio da iskander66 »

Oddio, sabotare i freni della macchina mi sembra un po' esagerato, considerando che ci potrebbe andare di mezzo un pedone innocente. Preferisco sputtanarla presso chi non la conosce. Un cordone "sanitario", :lol: visto che lavoro in ospedale, mi sembra la cosa migliore.
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Messaggio da rbocchuzz »

Fortunatamente non ho ancora perso nessuna stilografica ... salvo aver dimenticato che avevo spostato da un cassetto a un altro un tre 88 vintage, una Capri Day, una Rembrandt e qualcos'altro, ho ritrovato il tutto la settimana scorsa.

Invece di biro un bel po' sono divenate M.I.A., vado a ritroso 2 Waterman Allure, la prima ricevuta in regalo, la seconda comprata in quanto mi era dispiaciuto perdere la prima, adesso ho preso la stilo Allure che pare resista.

Andando ancora indietro c'è un Jotter Parker, e altre 2 Aurora di cui non ricordo i modelli.
La dinamica è stata sempre la stessa, in una pausa d'uso sono restate sole sulla scrivanie di clienti, dal direttore di stabilimento al gabbiotto dei caporeparto nella zona produttiva.

Analizzando i due fenomeni azzardo un'ipotesi, forse nel secondo caso il senso di soliudune le ha portate ad allontanarsi e non sono riuscite a ritrovare la via del ritorno.
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