Pagina 2 di 2

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: martedì 30 gennaio 2024, 17:36
da Maruska
Ste003 ha scritto: lunedì 29 gennaio 2024, 8:21
Pierre ha scritto: domenica 28 gennaio 2024, 19:51
E voi quali consolazioni traete dalle vostre stilografiche?
Nessuna. Ci scrivo. È una penna.
Non è possibile! usa una Bic e poi vediamo se è la stessa cosa :D

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: martedì 30 gennaio 2024, 20:45
da Pierre
Maruska ha scritto: martedì 30 gennaio 2024, 17:36
Ste003 ha scritto: lunedì 29 gennaio 2024, 8:21

Nessuna. Ci scrivo. È una penna.
Non è possibile! usa una Bic e poi vediamo se è la stessa cosa :D
Concordo con Maruska. Davvero per te non sono altro che "una penna"?
Le mie stilografiche si portano dietro una sacco di emozioni e significati reconditi!!

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: mercoledì 31 gennaio 2024, 7:46
da Ste003
Maruska ha scritto: martedì 30 gennaio 2024, 17:36
Ste003 ha scritto: lunedì 29 gennaio 2024, 8:21

Nessuna. Ci scrivo. È una penna.
Non è possibile! usa una Bic e poi vediamo se è la stessa cosa :D
Anche no. Stilografica quanto vuoi ma è pur sempre una penna e ci scrivo, bene, meglio delle bic, ma è comunque una penna. Non mi consolo, non mi confesso, non ci faccio sesso, non mi tira su se sono giù.

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: mercoledì 31 gennaio 2024, 12:18
da Maruska
Ste003 ha scritto: mercoledì 31 gennaio 2024, 7:46
Maruska ha scritto: martedì 30 gennaio 2024, 17:36
Non è possibile! usa una Bic e poi vediamo se è la stessa cosa :D
Anche no. Stilografica quanto vuoi ma è pur sempre una penna e ci scrivo, bene, meglio delle bic, ma è comunque una penna. Non mi consolo, non mi confesso, non ci faccio sesso, non mi tira su se sono giù.
scrivere con la stilografica a me dà delle sensazioni che una penna a sfera non mi dà, il flusso dell'inchiostro, i pennini sempre diversi, il feedback sulla carta, la morbidezza, il tratto più o meno grande, la bellezza stessa della penna, il caricamento dell'inchiostro con il pistone: scrivere con la penna stilografica è più una passione che una necessità e mi sembra strano che chi usa la stilografica con abbia almeno qualche bella sensazione a scrivere con essa.
Se sono giù non mi tira su, ma mi distrae dai miei pensieri, sì anche colorare e fare l'uncinetto hanno lo stesso effetto, ma non considero la stilografica solo "una penna" è una passione.

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: mercoledì 31 gennaio 2024, 12:41
da Koten90
Maruska ha scritto: mercoledì 31 gennaio 2024, 12:18 … non considero la stilografica solo "una penna" è una passione.
Si vede che ancora non ha trovato la penna giusta ;)
Già il fatto di scegliere una stilografica significa avere una preferenza, avere più piacere nell’utilizzo rispetto a una Bic.
L’atto dello scrivere, per noi attenti, è molto più gustoso se dopo 4 pagine non ti fa male la mano perché non devi pigiare la penna, tanto per dirne una. Avere il “setting” giusto aiuta a liberarsi dei pensieri, per questo si usa magari un foglio di carta più pregiata o un sottomano semirigido o un inchiostro di colore particolare.

Scrivere per compilare un documento, per lavoro o, più generalmente, per una qualsiasi necessità è una cosa diversa, non ha per scopo il piacere di scrivere.

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: mercoledì 31 gennaio 2024, 14:02
da Polemarco
Concordo.
Le Bic sono “fungibili”: sono tutte uguali, le perdi, prendi quelle degli altri, come gli accendini Bic.
La tua (tua) penna è un’altra cosa.
Ho firmato i documenti più importanti sempre con la stessa penna regalatami quando avevo otto anni (ne ho ora 65).
Ho dato un nome a quella che mi ha scritto la tesi.
Non sono in grado di percepire il loro scorrere come Maruska (devo ancora imparare).
Sono però in grado di ricordare la sua (della penna)storia e la mia.

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: mercoledì 31 gennaio 2024, 22:00
da Pierre
Qualche tempo fa acquistai da @Sanpei una Parker Duofold in ebanite nera, anni '20. Il pennino è flessibile, ossia un po' una rarità su questo tipo di penna....
Ebbene, scrivere con questa Duofold è per me curativo. Il pennino è, per il mio gusto, il migliore che possiedo... è morbido, generoso, impeccabile... il suo tratto interpreta non solo la mia mano ma anche i miei pensieri: con questa penna ho un feeling particolare, non potrei mai separarmene, non la porto al lavoro per evitare di perderla o danneggiarla. È fida compagna di tante serate invernali, quando nemmeno mia moglie sopporta la reiterata cupezza che mi attanaglia. Caricata con il Perle Noire, l'inchiostro che preferisco, la penna scorre sicura su tutte le carte che incontra e il fiele si trasforma nell'amaro miele dei castagni.

E poi c'è la sua storia. Quando sarà arrivata in Europa e come? Ha solcato i mari con il bastimento? Si è arrischiata sui primi voli transoceanici? Quali mani l'hanno tenuta e cosa ha scritto? Numeri? Conti? Parole? In quale giorno del calendario è uscita dal negozio per intraprendere il suo miracoloso viaggio fino alle Prealpi cuneesi, dove tanto è stimata da brava benefattrice qual è?

Chi sarà stato il Presidente americano della sua prima epoca? Lo stanco Wilson? Warren Harding con la sua tangentopoli ante litteram oppure l'ascetico e taciturno Calvin Coolidge? E chissà dove si sarà rintanata durante la Guerra.

Mi spiace ma questa Parker per me non è un volgare oggetto per scrivere, ha troppo da dirmi e da insegnarmi, in essa proietto la mia parte migliore. Un oggetto per scrivere è una bic... al limite, ma nemmeno, una stilografica moderna.

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: mercoledì 31 gennaio 2024, 23:02
da Ste003
Koten90 ha scritto: mercoledì 31 gennaio 2024, 12:41
Maruska ha scritto: mercoledì 31 gennaio 2024, 12:18 … non considero la stilografica solo "una penna" è una passione.
Si vede che ancora non ha trovato la penna giusta ;)
Già il fatto di scegliere una stilografica significa avere una preferenza, avere più piacere nell’utilizzo rispetto a una Bic.
L’atto dello scrivere, per noi attenti, è molto più gustoso se dopo 4 pagine non ti fa male la mano perché non devi pigiare la penna, tanto per dirne una. Avere il “setting” giusto aiuta a liberarsi dei pensieri, per questo si usa magari un foglio di carta più pregiata o un sottomano semirigido o un inchiostro di colore particolare.

Scrivere per compilare un documento, per lavoro o, più generalmente, per una qualsiasi necessità è una cosa diversa, non ha per scopo il piacere di scrivere.
Neanche con le penne al gel mi fa male la mano, le preferisco alle bic ed anche a certe stilografiche. Sono comunque penne, non aggiungono nulla al mio quotidiano.
Come non aggiunge nulla il rolex quando lo metto al posto del casio…

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: mercoledì 31 gennaio 2024, 23:51
da Polemarco
Non giudico negativamente la tua opinione, che come tale è pienamente legittima in quanto non è intollerante verso la mia (come la mia verso la tua).
Quello che penso è che la differenza tra il fungibile e l'infungibile conta.
Per fare una battuta, ricordo il Sergente Hartman di Full Metal Jacket: "Questo è il mio fucile. Ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio."

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: giovedì 1 febbraio 2024, 0:10
da mikils
Da Boezio in poi tutti abbiamo bisogno di trovare consolazione di quando in quando. Ben vengano dunque le nostre penne, i coniugî con gli inchiostri, le bizzarrie degli alimentatori e dei pennini, dei serbatoi. Queste ed altre occupazioni particolari aiutano a tenere duro, e ad affrontare le spiacevoli situazioni che la vita ci pone davanti. Chi non trova conforto nelle penne farà altrimenti.

Per quel che può servire cito a memoria Alessandro Manzoni, che di complicazioni della vita si intendeva:"Come accade in tutti gli affari un po’ imbrogliati, che le difficoltà alla prima si presentino all’ingrosso, e nell’eseguire poi, vengan fuori per minuto"
Caro (posso dire così? Non ti conosco di persona ma dopo averti letto mi viene spontaneo ) Pierre, per banale che sia il mio contributo posso dirti, anche sulla mia esperienza di vita, aggrappati a tutto quello che può permetterti di tirare dritto ancora un po', perché dopo la tempesta viene il bel tempo.

Della consolazione che offrono i genitori, non potrei essere più d'accordo. Tra le bizze di mia madre coltivo con lei un rapporto che non ho mai avuto quando ero più giovane e sciocco.

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: giovedì 1 febbraio 2024, 14:04
da Mir70
Caro Pierre , intanto ti mando un grande in bocca al lupo per tutto, lavoro e famiglia (in bocca al lupo non nel senso "canonico" del termine , povero lupo, ma nel significato di augurare di protezione e fiducia).

Scusate la banalità se dico semplicemente che ciascuno ha la propria coperta di Linus (o qualcosa di simile) , che può essere penna stilografica o qualunque altro oggetto o attività che ci permette di evadere dalle brutture che di tanto in tanto ci tengono sgradita compagnia. Questo solo per dire che comprendo benissimo anche la posizione di Ste003 .
Pierre ha scritto: mercoledì 31 gennaio 2024, 22:00 ...
E poi c'è la sua storia. Quando sarà arrivata in Europa e come? Ha solcato i mari con il bastimento? Si è arrischiata sui primi voli transoceanici? Quali mani l'hanno tenuta e cosa ha scritto? Numeri? Conti? Parole? In quale giorno del calendario è uscita dal negozio per intraprendere il suo miracoloso viaggio fino alle Prealpi cuneesi, dove tanto è stimata da brava benefattrice qual è?
...
Ecco, questa è una cosa che ha sempre affascinato anche me e motivo per il quale ho più vecchie penne che nuove.

Ciao!

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: giovedì 1 febbraio 2024, 19:40
da Pierre
Mir70 ha scritto: giovedì 1 febbraio 2024, 14:04
Pierre ha scritto: mercoledì 31 gennaio 2024, 22:00 ...
E poi c'è la sua storia. Quando sarà arrivata in Europa e come? Ha solcato i mari con il bastimento? Si è arrischiata sui primi voli transoceanici? Quali mani l'hanno tenuta e cosa ha scritto? Numeri? Conti? Parole? In quale giorno del calendario è uscita dal negozio per intraprendere il suo miracoloso viaggio fino alle Prealpi cuneesi, dove tanto è stimata da brava benefattrice qual è?
...
Ecco, questa è una cosa che ha sempre affascinato anche me e motivo per il quale ho più vecchie penne che nuove.

Ciao!
Certo anche la visione di Ste003 ha piena dignità. Ci mancherebbe.

Quanto a noi Mirco ti ringrazio e ti dico...che la storia è il motivo per il quale sono passato dal comprare penne nuove al comprare penne vecchie!

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: venerdì 2 febbraio 2024, 17:41
da Ste003
Pierre ha scritto: giovedì 1 febbraio 2024, 19:40
Certo anche la visione di Ste003 ha piena dignità. Ci mancherebbe.
Grazie….

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: venerdì 2 febbraio 2024, 22:20
da Pierre
Ste003 ha scritto: venerdì 2 febbraio 2024, 17:41
Pierre ha scritto: giovedì 1 febbraio 2024, 19:40
Certo anche la visione di Ste003 ha piena dignità. Ci mancherebbe.
Grazie….
Ciao, Stefano,
non so se si tratti di un grazie ironico o realmente sentito (penso la prima accezione), ma sappi che per me è assolutamente scontato che la tua visione sia pienamente compresa e anzi apprezzata per la diversità di vedute che porta! Un caro saluto.

Della consolazione che ci riservano le nostre penne

Inviato: sabato 3 febbraio 2024, 7:47
da Ste003
Pierre ha scritto: venerdì 2 febbraio 2024, 22:20
Ste003 ha scritto: venerdì 2 febbraio 2024, 17:41

Grazie….
Ciao, Stefano,
non so se è un grazie ironico o realmente sentito (penso la prima accezione), ma sappi che per me è assolutamente scontato che la tua visione è pienamente compresa e anzi apprezzata per la diversità di vedute che porta! Un caro saluto.
Ciao, non è né ironico ne sentito. È un grazie per aver letto e commentato quanto da me affermato… cosa non scontata e non dovuta. ricambio i saluti!