Delta astra edizione limitata 1995 (mi pare) in ebanite verde... versione grande con pennino in oro.... si è distrutto l'astuccio per il resto tant roba...Bons ha scritto: ↑giovedì 17 novembre 2022, 13:45 Delta produsse penne con caricamento a levetta, quante riuscì a venderne?
Questo "famolo strano" le permise di tirare a campare ancora per un po' o fu tra le cause della sua dipartita?
Qualcuno di noi ne ha un qualche esemplare e può condividere con noi le sue impressioni in proposito?
Leonardo con caricamento a levetta
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Io vorrei una nuova Ferrari, riedizione di quella usata da Magnum P.I.Bons ha scritto: ↑giovedì 17 novembre 2022, 13:38A me sembra, invece, che tanti designer non abbiano più idee e, temo, nemmeno cultura.
Come pure tanti sceneggiatori hollywoodiani, artisti concettuali, musicisti, poeti, statisti, filosofi...
Faccio fatica a considerare innovativo un caricamento a levetta, seppur aggiornato.
A quando una nuova Maserati con finestrini a manovella (rinnovata, si) placcata in oro rosa?
Scherzi a parte secondo me l’idea non è male. La stilografica come oggetto è già secondo me destinata a chi è nostalgico. Chi non lo è detta a voce, non scrive a mano e quando non ne può fare a meno usa una biro. Quindi riprendere un sistema di caricamento andato in disuso (migliorandolo si spera) non la vedo una cattiva trovata o una mancanza di idee, ma una scelta ponderata IMHO
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Personalmente ritengo questo sistema di caricamento oramai superato e non capisco quale possa essere il vantaggio. Volendo proporre un nuovo sistema di caricamento sarebbe stato meglio innovare, magari una micropompa elettrica ad risucchio azionata da un pulsantino, una microbatteria che aspira l'aria e tira dentro l'inchiostro. Il contrario per svuotare. Questa sarebbe stata una bella cosa.
Giuseppe
La Maestra a scuola di mio figlio detesta le stilografiche. dice; "abbiamo fatto tanto per levarcele di torno" :-)
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Se volete "innovazione" si potrebbe rimettere mano a questo sistema che permette ad un solo pennino di avere tutti i tratti da EF a BB:
https://spectrum.ieee.org/a-radioactive ... ocket-sure
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Venceremos.
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Leonardo con caricamento a levetta
Ancora una volta standing ovation ad Automedonte per la sua chiarezza e per il modo equilibrato con cui riesce a centrare quello che secondo me sta diventando un aspetto pesante del forum: l'accanimento, a cui poi segue lo sparare a zero. A volte leggo delle dichiarazioni programmatiche su questo o quel pennino - la moda del momento è contro l'uniformità degli JoWo - che sembrano prese di posizioni fini a se stesse, e che, soprattutto, non sono informative per chi legge, come non lo sono in generale le affermazioni emozionali.Automedonte ha scritto: ↑giovedì 17 novembre 2022, 11:53 Premesso che il mondo è bello perchè è vario ed ognuno ha le sue preferenze, io non capisco per quale motivo ci si accanisca contro questo o quel sistema di caricamento, contro questo o quel pennino, contro questo o quel materiale.
Un conto è dire a me non piace o non mi serve e preferisco altro, diverso sparare a zero sulla base di considerazioni di carattere personale che non giustificano la stroncatura di una penne (il discorso vale anche per le tanto vituperate cinesi)
Personalmente sono contento che sul mercato esistano varie tipologie di penne, poi ognuno sceglierà quel che gli pare a seconda dai gusti e dalle necessità di ognuno.
A me esteticamente questa penna piace (il brillantino mi giunge voce che sarà eliminato nella versione definitiva) trovo il sistema di caricamento scomodissimo e quindi non so se la prenderò però a chi piace capisco che preferisca questo a quello di una vintage sulla quale non hai mai garanzia del funzionamento.
In molti campi (uno su tutti quello motociclistico) è di moda l'aspetto vintage e molti prodotti rievocano le forme di un tempo ma lo fanno con materiali e tecnologie moderne il che li rende maggiormente affidabili e soprattutto fornisce una garanzia che ovviamente non si ha su quelli vecchi e la reperibilità dei ricambi non sempre disponibili per le cose antiche.
Quindi viva la diversificazione in modo che ognuno possa avere la sua penna
Tornando alla penna, premetto che non è un modello che comprerei, e non per il brillantino o la levetta, ma perché dopo 4 anni di esperienza con le stilografiche (che non sono tanti) ho capito che per adesso a me piacciono quelle penne che arrivano a costare al massimo €300: buona resina, buona costruzione, scrittura impeccabile, ma tutto molto pratico. Le penne che uso di più sono la Pilot Justus 95, la Sailor 1911 Standard, Momento Magico pennino JoWo, ora Momento Zero Grande 2.0 pennino JoWo. Tuttavia, pur non essendo "my cup of tea", ovvero una penna che sceglierei per me, questa penna mi dice molto di Leonardo. Mettersi a studiare un caricamento che non è più in produzione (di massa, almeno) per riproporlo migliorato/perfezionato nei materiali e nella meccanica, mi dice che Leonardo è un'azienda che investe in sviluppo & ricerca e che quello che ha imparato studiando questo caricamento un giorno me lo ritroverò come miglioria su un prodotto della loro fascia non-lusso. Comprerei questa penna con il caricamento a levetta, fatta in un materiale meno prezioso (immagino questa sia cellulloide), ovvero in una resina che piace a me, senza brillantino, flat top o con cuspide, pennino JoWo customizzato Fude o CSI, in una fascia di prezzo compresa tra €250 e €300? Io si.
A me, come ho scritto nella mia recensione, sono piaciute molto le nuove resine usate per fare la Momento Zero Grande 2.0 e mi piace la linea della penna. Mi piacciono anche le resine e la linea della Tibaldi N60, nelle colorazioni Zazou Green e Zany Brown, ma Tibaldi fino ad ora non l'ho comprata. Se vado sul loro sito e sui loro account social, vedo un'azienda che sta investendo molto nella comunicazione. I pennini vanno da EF a B, niente customizzazioni, nessuna misura che mi interessi, ma il loro fotografo continua a proporre belle immagini di penne che uomini passano tra i loro capelli, che abbinano alle loro cravatte, mentre la donna è un po' ammiccante. Il sito ufficiale di Tibaldi presenta così la N. 60: "un passepartout dell'accessorio maschile... più un gioiello che una penna." La Perfecta, invece, sempre dal sito ufficiale conserva "una spietata eleganza androgina."
In pratica Tibaldi mi dice -udite udite, nel 2022 - che c'è la penna da maschio e la penna da... c'è la Tibaldi "da femmina"? Non lo so, nelle loro immagini sembra che la donna serva per porgere la penna all'uomo. Leonardo, invece, guarda una linea del secolo scorso, una tecnologia del secolo scorso e dice: noi l'abbiamo migliorata così. Io personalmente, osservo con maggiore interesse un'azienda che investe tempo e denaro per customizzare i pennini, per offrire diverse misure, oro e acciaio, che si focalizza sulla meccanica della penna e prova a rendere resistente un caricamento che aveva delle pecche. Funzionerà? Rimarrà una penna in celluloide col brillantino o farà innovazione? E se questa penna uscisse senza brillantino, in celluloide, con un pennino flessibile? Non è la mia penna ideale ma mi incuriosirebbe eccome, sicuramente più di un'altra azienda che pensa che la penna sia -che immagine polverosa e vetusta - un accessorio, da maschio. Ho fatto questo paragone perché, al di là di "mi piace/non mi piace" penso che le novità proposte vadano anche lette in termini di target e visione aziendale.
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Condivido tutto quanto chiaramente spiegato da edis !
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Perdonami, non lo faccio mai, ma in questo caso non posso farne a meno: è Banksy, non Bansky.
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Corcordo Pienamente circa l'analisi della mission di Leonardo. Meno circa l'effettiva attuale posizione, in merito alla Mission. Mette al fuoco troppa carne, non ancora certa e testata. Ammirevole ma tutto da dimostrare nel tempo. Le tecnologie devono essere consolidate e apprezzate dal pubblico, sia per chi ama BB e Fude, sia per chi ama EF e EEF. Non considero le produzioni di altri, perchè frutto di assemblaggio.edis ha scritto: ↑venerdì 18 novembre 2022, 11:15 Ancora una volta standing ovation ad Automedonte per la sua chiarezza e per il modo equilibrato con cui riesce a centrare quello che secondo me sta diventando un aspetto pesante del forum: l'accanimento, a cui poi segue lo sparare a zero. A volte leggo delle dichiarazioni programmatiche su questo o quel pennino - la moda del momento è contro l'uniformità degli JoWo - che sembrano prese di posizioni fini a se stesse, e che, soprattutto, non sono informative per chi legge, come non lo sono in generale le affermazioni emozionali.
Tornando alla penna, premetto che non è un modello che comprerei, e non per il brillantino o la levetta, ma perché dopo 4 anni di esperienza con le stilografiche (che non sono tanti) ho capito che per adesso a me piacciono quelle penne che arrivano a costare al massimo €300: buona resina, buona costruzione, scrittura impeccabile, ma tutto molto pratico. Le penne che uso di più sono la Pilot Justus 95, la Sailor 1911 Standard, Momento Magico pennino JoWo, ora Momento Zero Grande 2.0 pennino JoWo. Tuttavia, pur non essendo "my cup of tea", ovvero una penna che sceglierei per me, questa penna mi dice molto di Leonardo. Mettersi a studiare un caricamento che non è più in produzione (di massa, almeno) per riproporlo migliorato/perfezionato nei materiali e nella meccanica, mi dice che Leonardo è un'azienda che investe in sviluppo & ricerca e che quello che ha imparato studiando questo caricamento un giorno me lo ritroverò come miglioria su un prodotto della loro fascia non-lusso. Comprerei questa penna con il caricamento a levetta, fatta in un materiale meno prezioso (immagino questa sia cellulloide), ovvero in una resina che piace a me, senza brillantino, flat top o con cuspide, pennino JoWo customizzato Fude o CSI, in una fascia di prezzo compresa tra €250 e €300? Io si.
A me, come ho scritto nella mia recensione, sono piaciute molto le nuove resine usate per fare la Momento Zero Grande 2.0 e mi piace la linea della penna. Mi piacciono anche le resine e la linea della Tibaldi N60, nelle colorazioni Zazou Green e Zany Brown, ma Tibaldi fino ad ora non l'ho comprata. Se vado sul loro sito e sui loro account social, vedo un'azienda che sta investendo molto nella comunicazione. I pennini vanno da EF a B, niente customizzazioni, nessuna misura che mi interessi, ma il loro fotografo continua a proporre belle immagini di penne che uomini passano tra i loro capelli, che abbinano alle loro cravatte, mentre la donna è un po' ammiccante. Il sito ufficiale di Tibaldi presenta così la N. 60: "un passepartout dell'accessorio maschile... più un gioiello che una penna." La Perfecta, invece, sempre dal sito ufficiale conserva "una spietata eleganza androgina."
In pratica Tibaldi mi dice -udite udite, nel 2022 - che c'è la penna da maschio e la penna da... c'è la Tibaldi "da femmina"? Non lo so, nelle loro immagini sembra che la donna serva per porgere la penna all'uomo. Leonardo, invece, guarda una linea del secolo scorso, una tecnologia del secolo scorso e dice: noi l'abbiamo migliorata così. Io personalmente, osservo con maggiore interesse un'azienda che investe tempo e denaro per customizzare i pennini, per offrire diverse misure, oro e acciaio, che si focalizza sulla meccanica della penna e prova a rendere resistente un caricamento che aveva delle pecche. Funzionerà? Rimarrà una penna in celluloide col brillantino o farà innovazione? E se questa penna uscisse senza brillantino, in celluloide, con un pennino flessibile? Non è la mia penna ideale ma mi incuriosirebbe eccome, sicuramente più di un'altra azienda che pensa che la penna sia -che immagine polverosa e vetusta - un accessorio, da maschio. Ho fatto questo paragone perché, al di là di "mi piace/non mi piace" penso che le novità proposte vadano anche lette in termini di target e visione aziendale.
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Non capisco bene di cosa parli, Leonardo ha due sistemi di caricamento che funzionano: converter e pistone. Sul converter ho letto molte lamentele perché non stava ben fissato alla penna. Per sentito dire perché ho solo penne a pistone, so che il problema è stato risolto. Sul pistone non ho mai letto di problemi e io non ne ho mai avuti. Se i due sistemi di caricamento in uso funzionano, in base a cosa studiare un terzo sarebbe troppa carne al fuoco? Aspetta che esca almeno. Se il caricamento a levetta uscisse perfettamente funzionante come il pistone, dove sarebbe la troppa carne a cuocere?linusmax ha scritto: ↑venerdì 18 novembre 2022, 12:50 Corcordo Pienamente circa l'analisi della mission di Leonardo. Meno circa l'effettiva attuale posizione, in merito alla Mission. Mette al fuoco troppa carne, non ancora certa e testata. Ammirevole ma tutto da dimostrare nel tempo. Le tecnologie devono essere consolidate e apprezzate dal pubblico, sia per chi ama BB e Fude, sia per chi ama EF e EEF. Non considero le produzioni di altri, perchè frutto di assemblaggio.
Per quanto riguarda il Fude, Leonardo lo ha per ora dato in outsourcing, quelli che ci sono li ha fatti Marc Bacas che è uno dei nibmeister più conosciuti. Avranno in studio ovviamente anche i pennini perché hanno appena iniziato, ma mica in azienda si fa na cosa alla volta. E poi quelli che lavorano al caricamento non saranno nemmeno gli stessi che fanno i pennini.
Mancano i pennini sottili come quelli giapponesi, ma in Europa non so chi raggiunga il "fine" giapponese, qui sono impreparata perché non li uso. E poi mancherebbe il flessibile che fanno i giapponesi con lo FA e Montblanc col Calligraphy, però qui stiamo paragonando l'offerta di una piccola azienda artigianale con l'offerta di tutte le aziende del mondo, insomma è un po' sproporzionato il paragone forse
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Se i sistemi funzionano, troppa carne al fuoco dovrebbe essere una considerazione dell’amministratore e non dell’utilizzatore: mai sentito dire troppa carne al cuoco !
P.S. Ho solo una Delta Activa degli anni ‘90 con cappuccio in argento massiccio comprata a 20 €.
E scrive da favola= non sono un “Leonardista sfegatato, ma neanche un Aurorista ne’ un Pechinese”
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E scrive da favola= non sono un “Leonardista sfegatato, ma neanche un Aurorista ne’ un Pechinese”
Ultima modifica di Polemarco il venerdì 18 novembre 2022, 13:48, modificato 2 volte in totale.
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io credo che un'opinione la possa avere anche l'utilizzatore vedendo la quantità di roba che sta facendo Leonardo, non mi piace mettere paletti alle opinioni altrui, si può sempre imparare qualcosaPolemarco ha scritto: ↑venerdì 18 novembre 2022, 13:41 Se i sistemi funzionano, troppa carne al fuoco dovrebbe essere una considerazione dell’amministratore e non dell’utilizzatore: mai sentito dire troppa carne al cuoco !
P.S. Ho solo una Delta Activa degli anni ‘90 con cappuccio in argento massiccio comprata a 20 €.
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Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza (Oscar Wilde)
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È vero ma troppa carne potrebbe solo creare problemi all’azienda, ma amplia le scelte dell’utilizzatore