SAFETY - Una prova sul campo

Foto e recensioni di Giorgio Fasciolo
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SAFETY - Una prova sul campo

Messaggio da Musicus »

Premessa
Le rientranti (safety fountain pens) sono molto spesso giudicate penne delicate, problematiche, da meditazione…
In realtà, la "Waterman's Ideal Safety" con "caricamento di sicurezza" (misura standard 12S, poi #42), in Italiano "rientrante" ("a pennino rientrante", per esteso), fu immessa sul mercato nel 1908 e presentata, usando le parole delle pubblicità dell'epoca, come "adatta per Signore" (perchè può essere trasportata in borsetta) e “per gli Sportman, ecc.”, poichè costruita con un tipo di sicurezza che la rende "inversabile", ovvero "trasportabile in qualunque posizione senza pericolo che perda inchiostro"…
Verificata negli anni la robustezza e l’affidabilità dello strumento, con lo scoppio della I Guerra Mondiale, alle predette categorie vennero anteposte quelle degli “Ufficiali e dei Soldati”.
Bene: ma quanto saranno davvero “sicure” le safeties sul campo?!?
Confidando in una giornata che si preannunciava “radiosa” (uno dei privilegi del vivere vicino ad un paradiso è quello di poterci scorazzare in lungo e in largo quando è previsto tempo davvero bello!), e dovendo incontrare alcuni parenti nel cuore del mitico “Regno di Fanes”, ho deciso di approfittare dell’occasione per sottoporre una delle mie rientranti ad una prova tanto severa quanto poco “scientifica” (siamo pur sempre in vacanza :angel: ) in uno degli scenari più belli delle Dolomiti che fu, non dimentichiamolo, tragico teatro di terribili scontri durante la Grande Guerra…

La penna
Protagonista di questa dura prova è stata la mia fedele WATERMAN 42½ (la versione sottile della #42) da me qui recensita.
viewtopic.php?t=12143
1. The Pen.jpg
La stilografica in oggetto fu costruita oltre un decennio dopo la fine della Guerra, ma il modello era rimasto immutato: d’altronde “modello che vince la Guerra, non si cambia!” (come si può verificare dal mio contributo seguente, una Ad del 1918).
2. WATERMAN - 1918-12-29- L'Illustrazione Italiana - Anno XLV - N.52 - pag.607.jpg
La preparazione
Il giorno precedente (l’altro ieri), procedo con il caricamento mediante contagocce: con penna in verticale e pennino completamente rientrato.
3. Caricamento 1.jpg
Per “fare il pieno” l’operazione si può ripetere una seconda volta, solo dopo avere estratto e riabbassato il pennino…
4. Caricamento 2.jpg
Segno sul taccuino Clairefontaine (90 g./m2) le tappe principali dell’escursione: sono previste circa 6 ore di cammino, comprese alcune divagazioni (“divertimenti” si definirebbero in Musica)…
5. Itinerario.jpg
La prova sul campo
Partenza dalla “Capanna Alpina” di San Cassiano, Val Badia: alle 8.15 io e mia moglie imbocchiamo il sentiero…
6. Partenza.jpg
Prima tappa, ore 9.15, sul balcone naturale della “Locia”.
7. Locia.jpg
Anche nel regno animale ci sono bravi "disegnatori"…
8. tela di ragno.jpg
Visto che non sembra perdere inchiostro dalle estremità, la penna viene promossa nel taschino (tanto è “roba da montagna” :mrgreen: ), e messa in posa sul mio tronco preferito…
9.jpg
Continua
Ultima modifica di Musicus il domenica 28 agosto 2016, 13:54, modificato 1 volta in totale.
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Musicus
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Messaggio da Musicus »

Prima tappa di riposo (in realtà, dell’aperitivo) alla “Űcia de Gran Fanes”: sullo sfondo, il ghiacciaio della Marmolada…
10. Űcia de Gran Fanes.jpg
Punto di ristoro (ancora?!) all’incantevole “Lé de Limo” dove la mia Ideal sembra appena emersa dalle gelide acque del laghetto come una novella Excalibur
11. Lé de Limo.jpg
Dopo il pranzo, nuova tappa allo splendido "Lè Vërt" (lago verde), dove mi sono dovuto proprio riposare (come si può dedurre dall’inquadratura tipicamente “post-prandiale“ :lol: ).
12. Lè Vërt.jpg
La gita si avvia, ahimè, alla conclusione: ancora un paio d’ore (con divagazioni) in discesa, e appare il punto d’arrivo:
13. Pederü.jpg
Pederü”, San Vigilio di Marebbe, raggiunto alle 17.
14. Fine.jpg
Conclusioni
Salire i gradoni e correre giù per i ghiaioni non è certamente il modo migliore per preservare il delicato equilibrio di una stilografica progettata negli anni ‘10 del secolo scorso :twisted: ...
Eppure, assolutamente nes-su-na perdita: né dal cappuccio, nè dal fondello!!! :thumbup:
Dopo le due tappe con le sollecitazioni più serie (la prima in salita e l’ultima in discesa) si è reso necessario, tuttavia, ripulire da un leggero velo di inchiostro l’impugnatura in ebanite prima di scrivere.
Nel complesso, ora e sempre: voto 10!!! :clap:

Grazie per l'attenzione! :thumbup:

Giorgio
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Messaggio da kircher »

Da futuro abitante dell'arco alpino non posso che seguire con trepidazione questa avventura
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PeppePipes
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Messaggio da PeppePipes »

In effetti se una rientrante è in ordine, ovvero con a guarnizione in sughero del fondello in efficienza, non c'è alcun motivo per il quale dovrebbe perdere e non fare il suo dovere una volta posta in assetto di scrittura.
Resta il fatto che con la loro rigorosa routine da eseguirsi prima di accingersi a scriverci e prima di riporle, sono veramente penne antitetiche al concetto di praticità. Condivido però che farci "un giro" ogni tanto possa anche essere piacevole.
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
lucre
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Messaggio da lucre »

A me che la vedo da Roma oggi torrida questa penna " alpina", ambientata in quegli scenari, appare anche più bella. Con un po' di invidia per il fresco...
Luigi
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Messaggio da nacanco »

Giorgio, grazie, grazie per avermi fatto passare un po' di tempo in montagna, in questo caldo pomeriggio di Milano.
Nella migliore della tua tradizione, testo piacevolissimo unito a foto molto molto curate.
Piano piano, anche su tuoi richiami, sto ripercorrendo le tue precedenti recensioni, e il sentiero che seguo non è in Val Badia, ma per me altrettanto piacevole.
Un saluto carissimo.
Michele
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kircher ha scritto:Da futuro abitante dell'arco alpino non posso che seguire con trepidazione questa avventura
Ciao Kircher! :thumbup:
Tutto è bene quel che finisce bene: solo un consiglio, non fare "il pieno" se non in casa... ;)

Giorgio
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lucre ha scritto:A me che la vedo da Roma oggi torrida questa penna " alpina", ambientata in quegli scenari, appare anche più bella. Con un po' di invidia per il fresco...
Luigi
Fresco nei due laghetti e giù per le cascatelle dei torrenti ce n'era davvero in abbondanza :?
:lol:
;)

Giorgio
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nacanco ha scritto:Giorgio, grazie, grazie per avermi fatto passare un po' di tempo in montagna, in questo caldo pomeriggio di Milano.
Nella migliore della tua tradizione, testo piacevolissimo unito a foto molto molto curate.
Piano piano, anche su tuoi richiami, sto ripercorrendo le tue precedenti recensioni, e il sentiero che seguo non è in Val Badia, ma per me altrettanto piacevole.
Un saluto carissimo.
Michele
Grazie di cuore per le belle parole, Michele!! :thumbup:
Sono proprio contento che il racconto di questi strumenti meravigliosi riesca a toccare la sensibilità di altri appassionati!! :thumbup:
:wave:

Giorgio
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PeppePipes ha scritto:In effetti se una rientrante è in ordine, ovvero con a guarnizione in sughero del fondello in efficienza, non c'è alcun motivo per il quale dovrebbe perdere e non fare il suo dovere una volta posta in assetto di scrittura.
Resta il fatto che con la loro rigorosa routine da eseguirsi prima di accingersi a scriverci e prima di riporle, sono veramente penne antitetiche al concetto di praticità. Condivido però che farci "un giro" ogni tanto possa anche essere piacevole.
Come autorevolmente confermi, Peppepipes, una volta che la safety è stata revisionata, è anche sicura.
Tuttavia, una delle componenti critiche nella “praticità complessiva” di una safety alla quale probabilmente alludi (visto che la sicurezza è garantita, il caricamento è rapido e pulito, si trovano lunghezze e impugnature per ogni mano e si utilizzano alcuni tra i pennini migliori in assoluto) è senza dubbio la facilità/velocità di impiego.
Per gli amici che non avessero mai maneggiato una rientrante “carica”: il problema della safety è che deve essere tenuta rigorosamente in verticale quando si svita il cappuccio e si estrae il pennino e quando si fa rientrare il pennino e si riavvita il cappuccio. E questa operazione richiede un pochino di pratica e molto più tempo delle “concorrenti” (che comunque, ricordiamolo, devono essere usate anch’esse "a due mani", eccetto le capless). Per darvi un'idea delle proporzioni ho voluto analizzare i miei tempi di reazione ad una ipotetica “emergenza scrittoria” calcolati con la stilografica appoggiata sul quaderno: per afferrare la stilografica, togliere (=svitare o estrarre) il cappuccio (che resterà nella mano che non impugna la penna), ed arrivare ad appoggiare il pennino sul foglio l'operazione con la safety a me prende esattamente una media di 7,20 secondi, che diminuiscono leggermente in fase di chiusura.

In questo riepilogo vi mostro un veloce confronto con penne dello stesso periodo:
WATERMAN 42 con safety filler pennino rientrante e cappuccio a vite: 7,20 secondi.
WATERMAN 52 con caricamento a levetta e cappuccio a vite (questo tempo vale per tutte le penne con cappuccio a vite che si serra con non più di un avvitamento e mezzo): 2,50 secondi .
WATERMAN 12 con caricamento a contagocce (eyedropper filler) e cappuccio ad incastro (questo tempo vale per tutte le penne con cappuccio ad incastro): 1,60 secondi.

Ma quando devo trascrivere “al volo” un’idea musicale, beh, allora prendo la MATITA con la quale stacco sempre il miglior tempo: 1 secondo netto!!! :mrgreen:

Non è assolutamente da trascurare, infine, il fatto che la safety se lasciata aperta, coricata sul foglio, con pennino estratto, dopo 10 minuti riparte all’istante, le altre proprio no… 8-)

:wave:

Giorgio
Ultima modifica di Musicus il domenica 28 agosto 2016, 21:45, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da nacanco »

Be', ma qui siamo pronti anche per una "sfida all'ok corral" tra penne più veloci del forum . . .
Ma, battuta a parte, il mio intervento è per confermarti che non ho mai visto dal vivo una "safety" e quindi le precisazioni sul funzionamento mi sono servite.
Michele
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Messaggio da Godowsky1930 »

Condivido la passione e le osservazioni di Giorgio; una rientrante lasciata aperta sul foglio riparte immediatamente dopo 10-15 minuti di meditazione; se poi la si infila in uno stiloforo , una volta verificato con prudenza che non danneggi il pennino, riparte immediatamente anche dopo du tre giorni di non utilizzo. umberto
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Messaggio da musicamusica »

Straordinaria recensione/ racconto come al solito, doppia lode per aver portato una penna stilografica ( e di tal guisa ) in un vero e proprio paradiso !
Siccome sono posti che conosco assai bene, mi ha suscitato emozione vedere una penna sul tavolo della malga o alle rive del lè di limo.
complimenti, chissà che non ci incrociamo in quei luoghi prima o poi...
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