Convivenza stilografica & inchiostro indelebile
Inviato: venerdì 16 aprile 2021, 16:24
Giorgio bibliotecario ad honorem ac meritum
piuttosto che la gamma nooder's, che si basa solo sulle dichiarazioni del produttore, per uso professionale consiglio di usare uno degli inchiostri con certificazione iso: io conosco (usati o di fama) il koh-i-noor document nero (ma non il blu, secondo quanto dice l'etichetta), il rohrer & klingner documentus e il montblanc permanent, non so se ce ne siano altri.
non si tratta di opinioni del produttore, ho visto video che mettono alla prova questi ink proprio con evidenziatori e vari per testarne la resistenza. in usa e uk non è come qui che si può scrivere quello che si vuole. lì se lo scrivi lo devi provare altrimenti vai in giudizio e paghi caro e amarovalhalla ha scritto: ↑sabato 17 aprile 2021, 9:54piuttosto che la gamma nooder's, che si basa solo sulle dichiarazioni del produttore, per uso professionale consiglio di usare uno degli inchiostri con certificazione iso: io conosco (usati o di fama) il koh-i-noor document nero (ma non il blu, secondo quanto dice l'etichetta), il rohrer & klingner documentus e il montblanc permanent, non so se ce ne siano altri.
ne ho provato uno soltanto, magari gli altri sono meglio, ma di tutti gli inchiostri dichiarati da archivio o equivalenti che facevano parte del test il Noodler's è stato l'unico a cambiare vistosamente sotto l'effetto della candeggina. Non è sparito del tutto, ma mi pare un livello di resistenza decisamente più basso della concorrenza.drepic ha scritto: ↑domenica 18 aprile 2021, 1:38 non si tratta di opinioni del produttore, ho visto video che mettono alla prova questi ink proprio con evidenziatori e vari per testarne la resistenza. in usa e uk non è come qui che si può scrivere quello che si vuole. lì se lo scrivi lo devi provare altrimenti vai in giudizio e paghi caro e amaro
giusto, sono certificati anche loro (e hanno dei colori! COLORI!!!! mescolabili!!!!!! )
no, aspetta, ma sono certificati? https://de-atramentis.com/en/document-ink--84/ qui non mi pare che parli di nessuna certificazione
In effetti è un po' strano: nella descrizione del sito si menziona la certificazione ISO EN71-3... che è una norma che regola la sicurezza dei materiali nei giocattoli per i bambini (?) e non la ISO 12757-2 che è quella delle penne per documenti. Poi non capisco come mai solo un nero (l'ultimo nel sito) è indicato come "Archive Ink": immagino avrà qualche caratteristica aggiuntiva...valhalla ha scritto: ↑domenica 18 aprile 2021, 9:48 no, aspetta, ma sono certificati? https://de-atramentis.com/en/document-ink--84/ qui non mi pare che parli di nessuna certificazione
Io alla fine non tentai, ma ti dico come avrei fatto prima di infilare un mix nella mia 149: prenderei una penna scolastica “sacrificabile” e la caricherei con il mix in questione, usandola per diverse settimane/mesi. Se la penna in questione sopravvive senza patemi, allora procederei con un tentativo su una penna più blasonata.
Sento dare questo consiglio un sacco di voltae ma non mi convince.stanzarichi ha scritto: ↑domenica 18 aprile 2021, 17:32 Se la penna in questione sopravvive senza patemi, allora procederei con un tentativo su una penna più blasonata.
Non penso tu abbia tutti i torti Simone, tuttavia il punto è capire se la specifica miscela fa deposito o meno. Potremmo dire che si potrebbe provare a fare il mix in una provetta andando a vedere cosa succede dopo un mese. Tuttavia non penso sia un test del tutto attendibile, perché la penna noi la usiamo quotidianamente, con relativi movimenti e shakeramenti che potrebbero in parte modificare il risultato. Per questo una penna economica E (come giustamente dici tu) facile da pulire sarebbe un test più attendibile prima di passare ad altre penne. Poi è vero che, ad esempio, un converter ha una composizione in materiali diversa da uno stantuffo; idem per i diversi alimentatori. Però un mix che produce depositi in provetta/converter non lo metterei mai in uno stantuffo, viceversa proverei con meno patemi un mix che in provetta/converter non mi ha dato problemi.piccardi ha scritto: ↑domenica 18 aprile 2021, 19:20 Sento dare questo consiglio un sacco di voltae ma non mi convince.
Io non sarei tanto sicuro che i risultati ottenuti su una penna siano applicabili ad un altra. Primo perché non è detto che i materiali siano gli stessi, e poi gli intasamenti dipendono anche dalla struttura e dalla dimensione dei canali dell'alimentatore, da quanto flusso c'è, da quanto tempo si usa la miscela, e dubito che le condizioni siano comparabili.
Se si vogliono provare mix di inchiostri il rischio di intasamento va accettato. Consiglierei casomai di usarli con una penna facilmente smontabile per pulirla (blasonata o meno che sia).
Simone
Gli inchiostri pelikan 4001 sono formulati per funzionare sulle penne scolastiche in mano a studenti che ne fanno usi che ci farebbero inorridire (tipo mettere una cartuccia di colore diverso quando finisce la precedente senza mai sognarsi di lavare la penna) e funzionare senza problemi, magari anche su carte non ottimali.nilox ha scritto: ↑domenica 18 aprile 2021, 20:11 Scusate approfitto di questo thread per porre una domanda riguardo la serie pelikan 4001,siccome mi sono trovato molto bene volevo sapere come vengono considerati questi inchiostri visto il prezzo basso.Uso
Anche quelli della R&K che hanno un costo anche minore,non vorrei avere problemi con le penne.
Esatto, insieme ai Lamy ed ai Waterman sono gli inchiostri scolastici per eccellenza.valhalla ha scritto: ↑domenica 18 aprile 2021, 20:33 Gli inchiostri pelikan 4001 sono formulati per funzionare sulle penne scolastiche in mano a studenti che ne fanno usi che ci farebbero inorridire (tipo mettere una cartuccia di colore diverso quando finisce la precedente senza mai sognarsi di lavare la penna) e funzionare senza problemi, magari anche su carte non ottimali.
Possono non piacere le specifiche sfumature di colore, e non c'è una grande scelta, ma rientrano pienamente nella categoria degli inchiostri sicuri.