Tris di OMAS in celluloide Grigia Marmorizzata
Inviato: domenica 9 ottobre 2022, 20:23
Nel 1948 OMAS inaugura una nuova linea con un restiling che modifica radicalmente il design di tutta la serie Extra. Vengono introdotte le ogivali e le linee vengo un po' semplificate. Sulle nuove ogivali troveremo delle clip lineari molto essenziali mentre sulle faccettate viene introdotta la clip a cravatta. Inoltre dai cappucci sparisce la greca o i tre anellini sostituiti da una sola fascetta liscia.
Fu con queste nuove extra che OMAS introduce le sigle 555, 556 e 557 rispettivamente per la piccola, la media e la grande, seguite da /S per la ogivale, /F per la faccettata, /C per la ogivale con cappuccio laminato e la /R per quella interamente laminata.
L'altra differenza rilevante tra le faccettate e le ogivali è che sulle prime troviamo un pennino Extra Lucens, riconoscibile da una incisione simil Vacumatic con un motivo a freccia mentre sotto il titolo dell'oro vi è appunto inciso "extra lucens".
Una delle più interessanti celluloidi con cui vennero prodotte le nuove Extra era, a mio parere, quella grigia marmorizzata. E' un materiale che trovo molto elegante con le sue venature che ricordano per l'appunto le pregiate pietre di marmo. La sensazione al tatto che restituisce questo materiale è piacevolissimo, è caldo e setoso e le venature , quando esposte alla luce, si illuminano e acquistano profondità.
Oltretutto è una di quelle celluloidi che resiste bene al tempo, a parte qualche esemplare che esposto alla luce ha virato (anche piacevolmente) al verdognolo è un materiale che non ho mai visto cristallizare.
Tutte le nuove extra sono realizzate con un sistema di ricarica a pistone praticamente eterno, al massimo necessitano di un nuovo sughero, ma è praticamente indistruttibile a differenza dei pistoni che OMAS introdurrà nelle successive Extra in resina vegetale.
Bene dopo questa premessa quello che voglio mostrarvi è una serie completa in ottime condizioni di OMAS Extra faccettate in celluloide grigia marmorizzata, un tris messo insieme con gran fatica e che quindi vi mostro con un certo orgoglio. La 557/F è praticamente quasi introvabile, sono riuscito ad averla solo grazie a Tom Westerich di Penboard, che ne aveva un'ultima recuperata dai magazzini OMAS dopo il fallimento ancora da completare. E' interessante notare come la differenza in lunghezza tra la 557/F e la 556/F sia molto meno marcata di quella tra la 556/F e la 555/F, andando a calzare il cappuccio la differenza tra la grande e la media è davvero minima. La dimensione che più fa la differenza tra le due è piuttosto il diametro che fa della 557 una penna che cade bene tra le mani più grandi, anche in virtù di un corpo penna che ha quei millimetri in più per farne una penna estremamente comoda se usata senza calzarla.
Sono penne che una volta impugnate scorrono sulla carta senza mai affaticare, sono leggere e perfettamente bilanciate; dalla più piccola alla più grande abbiamo 11gr, 16.5gr, 20gr. Dopo questa serie per quanto OMAS possa aver prodotto altre penne di una bellezza rimarchevole, trovo che sia iniziato il declino "tecnico" della casa. A meno di qualche edizione più esclusiva, il dopo sono penne la cui qualità costruttiva è andata costantemente a peggiorare... purtroppo!
Fu con queste nuove extra che OMAS introduce le sigle 555, 556 e 557 rispettivamente per la piccola, la media e la grande, seguite da /S per la ogivale, /F per la faccettata, /C per la ogivale con cappuccio laminato e la /R per quella interamente laminata.
L'altra differenza rilevante tra le faccettate e le ogivali è che sulle prime troviamo un pennino Extra Lucens, riconoscibile da una incisione simil Vacumatic con un motivo a freccia mentre sotto il titolo dell'oro vi è appunto inciso "extra lucens".
Una delle più interessanti celluloidi con cui vennero prodotte le nuove Extra era, a mio parere, quella grigia marmorizzata. E' un materiale che trovo molto elegante con le sue venature che ricordano per l'appunto le pregiate pietre di marmo. La sensazione al tatto che restituisce questo materiale è piacevolissimo, è caldo e setoso e le venature , quando esposte alla luce, si illuminano e acquistano profondità.
Oltretutto è una di quelle celluloidi che resiste bene al tempo, a parte qualche esemplare che esposto alla luce ha virato (anche piacevolmente) al verdognolo è un materiale che non ho mai visto cristallizare.
Tutte le nuove extra sono realizzate con un sistema di ricarica a pistone praticamente eterno, al massimo necessitano di un nuovo sughero, ma è praticamente indistruttibile a differenza dei pistoni che OMAS introdurrà nelle successive Extra in resina vegetale.
Bene dopo questa premessa quello che voglio mostrarvi è una serie completa in ottime condizioni di OMAS Extra faccettate in celluloide grigia marmorizzata, un tris messo insieme con gran fatica e che quindi vi mostro con un certo orgoglio. La 557/F è praticamente quasi introvabile, sono riuscito ad averla solo grazie a Tom Westerich di Penboard, che ne aveva un'ultima recuperata dai magazzini OMAS dopo il fallimento ancora da completare. E' interessante notare come la differenza in lunghezza tra la 557/F e la 556/F sia molto meno marcata di quella tra la 556/F e la 555/F, andando a calzare il cappuccio la differenza tra la grande e la media è davvero minima. La dimensione che più fa la differenza tra le due è piuttosto il diametro che fa della 557 una penna che cade bene tra le mani più grandi, anche in virtù di un corpo penna che ha quei millimetri in più per farne una penna estremamente comoda se usata senza calzarla.
Sono penne che una volta impugnate scorrono sulla carta senza mai affaticare, sono leggere e perfettamente bilanciate; dalla più piccola alla più grande abbiamo 11gr, 16.5gr, 20gr. Dopo questa serie per quanto OMAS possa aver prodotto altre penne di una bellezza rimarchevole, trovo che sia iniziato il declino "tecnico" della casa. A meno di qualche edizione più esclusiva, il dopo sono penne la cui qualità costruttiva è andata costantemente a peggiorare... purtroppo!