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La penna, la carta, l’alfabeto

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fufluns
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La penna, la carta, l’alfabeto

Messaggio da fufluns »

Inizio questo intervento con un “non so”. Non so se avete mai avuto l’opportunità, o direi meglio la fortuna, di mettere le mani su un foglio di carta Fabriano Roma.

about-italian.jpg
Fotografia dalla pagina web di Fabriano

La Roma è una carta a mano composta da cotone al 100%, dai bordi intonsi, vergata e filigranata, di 130 g/mq. Viene venduta in fogli da 48x66 cm, con le catenelle parallele al lato corto e le millerighe al lato lungo. Ha pH neutro, é priva di cloro e inalterabile nel tempo. La bellissima filigrana, grande, riproduce in basso a sinistra la scritta C.M. FABRIANO e in basso a destra l'immagine della lupa che allatta i due gemelli e la scritta ROMA.


roma_hero.png
Fotografia dalla pagina web di Fabriano

Filigrana.jpg
Fotografie dalla pagine web di Pegasus Art (sopra) e Chartars (sotto)

La carta Roma é disponibile in quattro tonalità: la Michelangelo, bianca, la Raffaello, giallo avorio, la Tiziano, grigia, e la Veronese di colore verde. Dire che é bellissima é dire poco: é voluttuosa. Fabriano la propone per edizioni di pregio, stampe “di particolare effetto qualitativo”, legatoria e disegno, e immagino che nessuno la usi cosí, alla leggera, perché ogni foglio di Roma (almeno dove la compro io) costa 12.70€ più spese di spedizione…

Ne comprai due fogli, uno Michelangelo e uno Raffaello, vari anni fa, e da allora hanno atteso in una cartella che mi decidessi a farne qualcosa. Qualche giorno fa ho deciso: userò la Michelangelo (più chiara) per vergare un alfabeto in stile Copperplate con la mia fedele 149 Calligraphy, una vera operetta, magari da incorniciare e da appendere al muro.

Continuo con i “non so”. No so se la Roma vada bene per la calligrafia. Al tatto, la vergatura é piuttosto ruvida, e osservandola in luce radente colpisce (a parte la sua bellezza) che il rilievo della filigrana é davvero evidente. Provare non posso, perché la mia intenzione sarebbe incorniciare l’operetta - se uscisse decente - tra due vetri, cosi che non posso “pasticciare” il retro del foglio con qualche scarabocchio. Dovrò provare, al momento buono, a scrivere l’alfabeto, sperando in bene. Però ho visto che la Roma la vende anche un negozio specializzato in calligrafia, il che fa ben sperare. Mi consolo comunque pensando che non morirò per 13 Euro, se non dovesse funzionare.

Non so. Già, un altro “non so”. Non so che inchiostro usare. Mi dibatto tra un classico nero, molto calligrafico, ma senza sfumature, e colori meno canonici ma ricchi di belle sfumature, un verde chiaro, un petrolio o un bruno-rosso. Decido di fare un poll con le Pupuline, Elvira, Margherita e Carlotta. Il primo a lasciare la contenda é il petrolio. Segue il verde, poi il nero. Tra i bruni-rossi scelgo il Terracotta di Diamine, un’edizione speciale per celebrare il non-so-che della casa e del quale comprai a suo tempo tre boccette (me ne restano ancora due).

L’ultima volta che scrissi un alfabeto, inavvertitamente lasciai fuori una lettera. Non me ne accorsi io, ma un caro lettore di questo forum, che me lo fece notare. Non so - e ridagli! - se tutte le lettere di quell’alfabeto mi piacquero a sufficienza. Nei giorni che precedettero l’ora di mettersi all’opera vera e vergare l’alfabeto sulla carta Roma, mi sono dedicato a scarabocchiare qualche lettera di prova sui miei quadernucci. Me n’é uscita qualcuna non male, adottata per la versione “vera”. Lí, sui fogli appena crema del Moleskine, ho potuto vedere anch’io, che il bruno é meglio del verde.

Alfabeto prova 1.jpg
Alfabeto prova 2.jpg

Finalmente il gran giorno, il momento atteso per provare la Roma sotto i segni lasciati dall’inchiostro Terracotta con il pennino Calligraphy. Brrrr… La carta é davvero ruvida! Il pennino con corre, ma qua e là cerca di entrare nel solco della vergella, qua e là la linea sottile s’interrompe e tocca riprenderla (la qual cosa non sempre riesce come si deve…), e spesso, quando il pennino va sotto pressione, la carta strozza il flusso dell’inchiostro e il tratto continua con un binario triste… Bisogna fermarsi, tornare indietro, rifare la linea una, due, tre volte, a volte é necessario riempire il binario, e a volte (che é peggio), al ripassare “dentro” il binario si sbaglia e si va “fuori”…

Scrivo un paio di righe di maiuscole e una di minuscole. Le minuscole son più facili, ma le fioriture sono un’impresa seria. Alla terza riga desisto. Per di qui “si va ne l’etterno dolore”, come avrebbe detto Dante…

Mi dispiace per i 13 Euro, ma più per la bella carta che ho rovinato. Qualche ora più tardi provo ad andare avanti e terminare la terza riga. Non voglio perdere il mio foglio cosí bello. La relazione più d’odio che d’amore tra carta e pennino non migliora, ma alla quarta riga sento che comincio a capire come devo fare, non dico a fare bene, ma almeno a governare i salti e i binari e i tratti che s’interrompono. Mi rassegno a che la splendida Roma non sia come volevo e come avevo immaginato. Ma é pur sempre carta. E la mia 149 Calligraphy é pur sempre una penna, una gran penna, che penna!!!
Stringo i denti. Non é un’opera di piacere, ma vado avanti. Labor omnia vincit.
Finisco l’ultimo svolazzo dopo la “z” minuscola, poi dove ho lasciato apposta uno spazio, metto la “firma” con il pennino Stub della mia Montegrappa Extra Bambú Nero. Il pennino gratta e si ribella, s’impunta e s’intestardisce, ma alla fine ubbidisce per quel che può e mette la sua firma verde. Fatto.

Alfabeto sulla carta Roma.jpg

Morale. Adesso so. La Fabriano Roma é bellissima e credo se ne possa ricavare un piccolo capolavoro calligrafico, ma non mi pare sia adatta al pennino appuntito. Chissà, qualche fortunato possessore della “Curved nib” potrebbe provare con un alfabeto più gestuale, fatto di segni più liberi, più larghi, più in “lotta d’amore” con la carta.

Grazie per la vostra attenzione.
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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

La carta ruvida è straziante, quella vergata peggio. Finora ho sempre visto che ti destreggiavi molto bene su entrambe e leggere di queste difficoltà (invisibili a uno sguardo veloce/superficiale o a un occhio inesperto) mi fa rabbrividire al pensiero di scrivere su una carta del genere.
Guardando attentamente si nota la difficoltà avuta negli svolazzi e nelle linee più larghe e rotonde, ma verso la fine pare che tu abbia preso la mano molto bene sia riuscito veramente a domare questo cavallo imbizzarrito. A dire il vero, senza andare troppo lontani, apprezzo molto il ductus della tua “b”, che mantiene la rotazione tutta in senso antiorario (ultimamente la faccio anche io con l’ovale, ma lo stacco e scendo in senso orario, con l’ombra a destra)

Resta un eccellente lavoro per il 99% della popolazione, ma capisco che un perfezionista non tolleri un foglio con imprecisioni.

Visto come sono venute le ultime righe, a mio avviso, sarebbe il caso di fare un altro tentativo.

Quanto ai binari, non sarà anche l’inchiostro che influisce con una viscosità eccessiva? Di solito i bruni tendono sempre a essere un po’ stitici.
Sempre riguardo all’inchiostro mi chiedo: non sarebbe il caso di usare un permanente? Sarebbe un peccato trovarsi tra un paio d’anni con un foglio scritto in grigio traslucido perché il pigmento non sopporta qualche raggio UV che, volente o nolente, prima o poi gli arriverà…

Sicuramente resta una carta molto più adatta a un pennino tronco (una bella Parallel Pen da 6mm, tanto per non rischiare di sentire troppo le vergelle :lol: ),
Alessio Pariani

L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
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Messaggio da JohnDT10 »

Gentile Franco, il tuo lavoro già me lo vedo, ben incorniciato, fare bella mostra di sè appeso nel tuo studio.
A me piace molto! Complimenti come sempre per i tuoi lavori! :clap: :thumbup:
Renato.
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fufluns
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La penna, la carta, l’alfabeto

Messaggio da fufluns »

Con il foglio racchiuso tra due vetri spero che sarebbe possibile vedere la filigrana in trasparenza. Un po' come cosí:

Alfabeto sulla carta Roma in trasparenza.jpg
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Dory
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Messaggio da Dory »

La passione che trasmetti con i tuoi interventi é sempre d'ispirazione.
Dovremmo avere tutti una vita vista mare.
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Spiller84
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Messaggio da Spiller84 »

Io ci capisco poco o punto di calligrafia, ma trovo tutto questo meraviglioso. Il racconto, la carta, le capacità di scrittura... Che bello, complimenti
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