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Ricerca di informazioni su "strani" pennini vintage

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Ricerca di informazioni su "strani" pennini vintage

Messaggio da Esme »

Dunque, in questo periodo ho una certa fissa per la classificazione dei pennini vintage meno conosciuti.
Che se poi ne uscirà qualcosa di sensato e utile lo condivideró.

In tutto questo, mi sono più volte imbattuta in uno strano tipo di pennino che pare essere di esclusiva fabbricazione francese, e mi piacerebbe sapere se qualcuno ha maggiori informazioni o se è nota una produzione simile anche in altri paesi.
Su questo forum mi pare di averlo visto solo su una penna Paillard di Bisguillo, ma magari nei vostri cassetti ce ne sono a iosa... 😅

Alcune informazioni:
1) la caratteristica principale è quella di avere due intagli laterali e paralleli al taglio dei rebbi;
2) è un pennino generalmente di fascia economica con punte ripiegate, ma come nel caso della penna di Bisguillo è invece di qualità superiore;
3) è di difficile attribuzione: lo si trova su penne di marca "Paris" o "Croisic", di cui non si sa nulla, con stampigliato identico marchio, oppure su penne varie con marchio "R", "sRs", "S", la lettera "R" identica a quella presente sul marchio "Paris"; la grafica dei pennini è comunque estremamente simile e fa pensare ad un'unica produzione;
4) ne ho visto uno con intagli identici, ma marchiato "Stylomine" e un po' differente nella grafica;
5) li si ritrova su penne di marca francese, ma ne ho visto uno su una Summit "New Bond Easy Flow", modello che secondo alcuni è stato fabbricato anche in Francia da Bayard e/o Stephens.

Mi incuriosisce soprattutto perché non mi pare che un tale stratagemma per conferire flessibilità fosse stato adottato su produzioni non francesi, nonostante sui pennini ad intinzione fosse una lavorazione riscontrabile.
Metto alcune foto raccolte dal web per mostrare meglio a cosa mi sto riferendo (più quella della penna di Bisguillo! 🙂).

A: Summit, New Bond - B e C: Paris, Etoile - D: anonima
A: Summit, New Bond - B e C: Paris, Etoile - D: anonima
E: Paris Etoile su Athletic Puls - F: Croisic su Paillard - G: Stylomine
E: Paris Etoile su Athletic Puls - F: Croisic su Paillard - G: Stylomine
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Messaggio da A Casirati »

Solo una precisazione circa la New Bond Easy Flow: era uno dei marchi di proprietà di Lang Pen Co. Ltd di Liverpool, che produceva anche per conto di Stephens. L'unico esemplare a mia disposizione porta un pennino in acciaio, di foggia simile, ma senza i tagli laterali; marcato Platignum, non è certamente il pennino originale:
SDC16430.JPG
SDC16449.JPG
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Messaggio da Esme »

Ti ringrazio, perché tocchi un punto poco chiaro per me, nel senso che ho trovato informazioni sul web che non so bene come collocare (anche perché spesso mancano le fonti, accidenti).

Faccio un sunto.
La New Bond Easyflow era un marchio prodotto per i negozi Woolworth, ed erano penne di tipo scolastico.
Principalmente era prodotto da Lang, ma successivamente anche da altri produttori continentali (a seguito della chiusura di Lang).
La New Bond che ho visto era una 555 e aveva il cappuccio con marchio Summit, quello con le lettere nei cerchietti. Secondo alcuni collezionisti le New Bond di produzione Lang/Summit sono di qualità migliore.

Quello che interessa a me, in questo particolare caso, è il collegamento con la Francia, dato che questo tipo di pennino pare essere una prerogativa francese.
Stephens era un importante marchio inglese di inchiostri, ma aveva una compagnia "figlia" in Francia con stabilimento a Levallois-Perret, tanto che il marchio viene spesso considerato francese. Dalle pubblicità rinvenute pare che avesse una forte distribuzione in Francia.
Certamente molti modelli erano di produzione Lang/Summit, ma pare che si avvalesse anche di produttori francesi.
Ad esempio, nel 1947 in Francia pubblicizza le stilografiche come prodotte a Grenoble.

Un link interessante:
http://summit.wesonline.org.uk/section12.html

Il link alla linea temporale di Stephens, in pdf, a cura del museo Stephens. Quello sul wiki a me non funziona.
http://www.stephenshouseandgardens.com/ ... evised.pdf
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Messaggio da A Casirati »

Esme ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 10:27 Ti ringrazio, perché tocchi un punto poco chiaro per me, nel senso che ho trovato informazioni sul web che non so bene come collocare (anche perché spesso mancano le fonti, accidenti).

Faccio un sunto.
La New Bond Easyflow era un marchio prodotto per i negozi Woolworth, ed erano penne di tipo scolastico.
Principalmente era prodotto da Lang, ma successivamente anche da altri produttori continentali (a seguito della chiusura di Lang).
La New Bond che ho visto era una 555 e aveva il cappuccio con marchio Summit, quello con le lettere nei cerchietti. Secondo alcuni collezionisti le New Bond di produzione Lang/Summit sono di qualità migliore.

Quello che interessa a me, in questo particolare caso, è il collegamento con la Francia, dato che questo tipo di pennino pare essere una prerogativa francese.
Stephens era un importante marchio inglese di inchiostri, ma aveva una compagnia "figlia" in Francia con stabilimento a Levallois-Perret, tanto che il marchio viene spesso considerato francese. Dalle pubblicità rinvenute pare che avesse una forte distribuzione in Francia.
Certamente molti modelli erano di produzione Lang/Summit, ma pare che si avvalesse anche di produttori francesi.
Ad esempio, nel 1947 in Francia pubblicizza le stilografiche come prodotte a Grenoble.

Un link interessante:
http://summit.wesonline.org.uk/section12.html

Il link alla linea temporale di Stephens, in pdf, a cura del museo Stephens. Quello sul wiki a me non funziona.
http://www.stephenshouseandgardens.com/ ... evised.pdf
Grazie a te.
Purtroppo, non sono in grado d'assisterti circa la produzione francese, ma a maggior chiarimento, relativamente alla produzione britannica, a pag. 127 della mia Summit Overview (https://www.fountainpen.it/Summit_Pens_-_an_overview) trovi un esempio di stilografica Stephens prodotta da Lang, mentre alla pagina successiva trovi un altro esempio di stilografica New Bond Easy Flow, sempre prodotta da Lang.
Qui una mia recensione di un altro modello Stephens: viewtopic.php?t=14603&hilit=stephens. Lang produceva anche pennini per conto terzi, inclusi quelli d'oro.
Per un modello particolare, lo Stephens Self-Filler,
Ad - 1935.jpg
Lang ottenne addirittura un brevetto
Stephens - brevetto 297.903 - 1928.jpg
Stephens - brevetto 297.903 - 1928.jpg (33.49 KiB) Visto 675 volte
Summit era solo un marchio, sempre di proprietà di Lang.
Ultima modifica di A Casirati il martedì 26 settembre 2023, 11:34, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da piccardi »

Esme ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 10:27 Il link alla linea temporale di Stephens, in pdf, a cura del museo Stephens. Quello sul wiki a me non funziona.
http://www.stephenshouseandgardens.com/ ... evised.pdf
Ho messo questo.

Simone
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Messaggio da A Casirati »

piccardi ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 11:31
Esme ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 10:27 Il link alla linea temporale di Stephens, in pdf, a cura del museo Stephens. Quello sul wiki a me non funziona.
http://www.stephenshouseandgardens.com/ ... evised.pdf
Ho messo questo.

Simone
Grazie, Simone.
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Messaggio da piccardi »

A Casirati ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 11:23 Per un modello particolare, lo Stephens Self-Filler,
Ad - 1935.jpg
Lang ottenne addirittura un brevetto
Stephens - brevetto 297.903 - 1928.jpg
Summit era solo un marchio, sempre di proprietà di Lang.
Ciao Alberto,

questa è una informazione molto interessante, questo brevetto nel wiki non c'è (lo aggiungo subito) ma da cosa derivi l'attribuzione alla Stephens?

Simone
PS se hai qualche altro brevetto che non compare sul wiki ...
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Messaggio da Esme »

Grazie ad entrambi.
A Casirati ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 11:23 ma a maggior chiarimento, relativamente alla produzione britannica, a pag. 127 della mia Summit Overview
Ovviamente la tua pubblicazione è stata la prima che ho consultato, assieme alla pagina del wiki. 🙂
Molto interessante anche il brevetto Stephens Self-Filler, grazie.

Nonostante la Francia abbia avuto ricchezza di produttori, trovare informazioni in rete non è per nulla facile.
In attesa che qualcuno si faccia avanti con maggiori informazioni (🤞), ne approfitto per appuntare un paio di cose, magari utili.

Per ricercare i brevetti, i marchi e i disegni e modelli esiste il database Inpi. I brevetti francesi partono dal 1902, i disegni e modelli dal 1910, ma purtroppo i marchi solo dal 1976, quindi ben poco utile per questa ricerca.

Mi sono peró imbattuta (cercando il marchio "R") in una informazione particolare.
La ditta Regnault, detentrice dal 1945 del marchio e dei brevetti Reynolds, era anche proprietaria dei marchi Mèteore e Stabilior.
Purtroppo non potendo cercare in date precedenti, non si può capire se si tratta di un'acquisizione o di una nuova registrazione di marchi non più protetti. Non so nemmeno se questi marchi sono poi mai stati utilizzati, anche se risulta un rinnovo allo scadere della registrazione.

piccardi ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 16:01 ma da cosa derivi l'attribuzione alla Stephens?
Io, per l'appunto sulla base dati Inpi, per Stephens ho trovato questo
FR932296.pdf
(333.5 KiB) Scaricato 18 volte
che mi pare un sistema molto simile.
È peró del 1946 e fa riferimento a un brevetto Lang depositato in Inghilterra nel 1945.
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Messaggio da A Casirati »

piccardi ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 16:01
A Casirati ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 11:23 Per un modello particolare, lo Stephens Self-Filler,
Ad - 1935.jpg
Lang ottenne addirittura un brevetto
Stephens - brevetto 297.903 - 1928.jpg
Summit era solo un marchio, sempre di proprietà di Lang.
Ciao Alberto,

questa è una informazione molto interessante, questo brevetto nel wiki non c'è (lo aggiungo subito) ma da cosa derivi l'attribuzione alla Stephens?

Simone
PS se hai qualche altro brevetto che non compare sul wiki ...
Ciao, Simone.

Mi scuso, credo d'essermi spiegato male: il brevetto non è di Stephens, bensì di Lang, o meglio di due suoi impiegati, che lo svilupparono per venire incontro ad una richiesta di Stephens per una stilografica pratica, con un sistema di caricamento che non comportasse l'uso di leva ma neppure il rischio della perdita del cappuccio di copertura del pulsante di fondo (lo si vede bene nella pubblicità che ho pubblicato sopra).
Probabilmente per ragioni d'esclusiva, evidentemente Stephens pretese di registrare il brevetto, almeno in Francia, anche a suo nome.
Questa sera vedo se trovo qualcosa di più.
Nel frattempo allego un'altra immagine del brevetto, unitamente ad un dettaglio del fondello esteso, pronto per la ricarica del sacchetto.
Stephens structural drawing.jpg
wp52bb2f5d_05_06.jpg
Esme ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 16:37 Io, per l'appunto sulla base dati Inpi, per Stephens ho trovato questo
FR932296.pdf che mi pare un sistema molto simile.
È peró del 1946 e fa riferimento a un brevetto Lang depositato in Inghilterra nel 1945.
Grazie. Se non erro, Wade e Livsey erano due impiegati di Lang (forse anche soci, ma verificherò) e, come si vede bene dal wiki,sono titolari di diversi brevetti.
Ultima modifica di A Casirati il martedì 26 settembre 2023, 16:49, modificato 3 volte in totale.
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Messaggio da piccardi »

Esme ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 16:37 Io, per l'appunto sulla base dati Inpi, per Stephens ho trovato questo
FR932296.pdf che mi pare un sistema molto simile.
È peró del 1946 e fa riferimento a un brevetto Lang depositato in Inghilterra nel 1945.
Si, questo c'è, ed è assegnato alla Stephens, ma sul wiki c'è pure l'originale inglese, che è della Lang. Probabilmente cessioni di licenze, o affini.

Esme ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 16:22 Mi sono peró imbattuta (cercando il marchio "R") in una informazione particolare.
Se cerchi quello sotto, è della Rover per quanto ne so:

Immagine

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Messaggio da Esme »

piccardi ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 16:53 della Rover
Ecco, alla Rover avevo pensato di primo acchito, vedendo pennini come quello che ho indicato con la lettera A, che poi è il primo tipo in cui mi sono imbattuta.
Il font della "R" è differente, però mi aveva indirizzato alla Rover la presenza nella parte superiore della linea con V centrale, stilizzazione che si ritrova in quei pennini Rover in cui il marchio è scritto per intero.
Tutto sommato potevano anche starci i pennini marchiati "sRs".
E gli altri potrebbero in fin dei conti esseri pennini Rover marchiati appositamente per i vari marchi di stilografiche.

Però ci sta di meno, invece, la dicitura "made in France"...😅
Rover aveva stabilimenti in Francia?
E inoltre, secondo il principio di Occam, ipotizzare una paternità Rover regge?

Nei pennini che ho indicato come A, D e F, nella parte inferiore compare un simbolo particolare.
Pensavo potesse essere utile a un riconoscimento, ma il problema è che non so nemmeno se rappresenta qualcosa di specifico.
Una Y? Il simbolo dell'Ariete zodiacale? Una qualche lettera in un alfabeto strano?
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Messaggio da Mir70 »

Esme ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 17:51 ... però mi aveva indirizzato alla Rover la presenza nella parte superiore della linea con V centrale, stilizzazione che si ritrova in quei pennini Rover in cui il marchio è scritto per intero.
...
Se intendi la riga con in mezzo un "quasi" triangolo con il vertice che punta in basso, ricorda mooolto il pennini ROVER-COMIT (avevano la scritta COMIT - Osmiridio , o qualcosa di simile, generalmente fatti in acciaio dorato).
In effetti, con quella "R" particolare e la linea con la V o triangolo che sia, a pensar male si fa peccato ma ...
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Messaggio da piccardi »

A Casirati ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 16:40 Mi scuso, credo d'essermi spiegato male: il brevetto non è di Stephens, bensì di Lang, o meglio di due suoi impiegati, che lo svilupparono per venire incontro ad una richiesta di Stephens per una stilografica pratica, con un sistema di caricamento che non comportasse l'uso di leva ma neppure il rischio della perdita del cappuccio di copertura del pulsante di fondo (lo si vede bene nella pubblicità che ho pubblicato sopra).

Probabilmente per ragioni d'esclusiva, evidentemente Stephens pretese di registrare il brevetto, almeno in Francia, anche a suo nome.
Questa sera vedo se trovo qualcosa di più.
Un secondo, mi sono un perso. A quale ci si sta riferendo?

Senz'altro questo vale peril francese 932296, che corrisponde al britannico 598726 (vedi https://www.fountainpen.it/File:Patent-GB-598726.pdf) che era assegnato in Francia alla Stephens ed in Inghilterra a Eric Ernest Samul Wade della Lang Pen Co. però il britannico 297903 di prima (completo si trova qui: https://www.fountainpen.it/File:Patent-GB-297903.pdf) di Frederick Elsey Double è assegnato a lui stesso e per questo chiedevo da dove deriva il legame con Lang.
A Casirati ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 16:40 Nel frattempo allego un'altra immagine del brevetto, unitamente ad un dettaglio del fondello esteso, pronto per la ricarica del sacchetto.
Stephens structural drawing.jpg
wp52bb2f5d_05_06.jpg
Questo però dalle immagini non sembra il 297903 e nemmeno il 598726, mentre dovrebbe essere il 442262 (vedi https://www.fountainpen.it/File:Patent-GB-442262.pdf).

Esme ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 17:51 Però ci sta di meno, invece, la dicitura "made in France"...😅
Rover aveva stabilimenti in Francia?
E inoltre, secondo il principio di Occam, ipotizzare una paternità Rover regge?
No, non regge. Mi ero perso il riferimento al pennino "R" di cui sopra, e lo avevo preso per generico, da cui l'esempio dell'R di Rover (oggi non ho assunto la dose abituale di caffeina, e questo a quanto pare ha avuto le sue conseguenze...). Hanno una qualche somiglianza ed analogia ma credo la cosa si fermi li.

Simone
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Messaggio da A Casirati »

piccardi ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 18:47
A Casirati ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 16:40 Mi scuso, credo d'essermi spiegato male: il brevetto non è di Stephens, bensì di Lang, o meglio di due suoi impiegati, che lo svilupparono per venire incontro ad una richiesta di Stephens per una stilografica pratica, con un sistema di caricamento che non comportasse l'uso di leva ma neppure il rischio della perdita del cappuccio di copertura del pulsante di fondo (lo si vede bene nella pubblicità che ho pubblicato sopra).

Probabilmente per ragioni d'esclusiva, evidentemente Stephens pretese di registrare il brevetto, almeno in Francia, anche a suo nome.
Questa sera vedo se trovo qualcosa di più.
Un secondo, mi sono un perso. A quale ci si sta riferendo?

Senz'altro questo vale peril francese 932296, che corrisponde al britannico 598726 (vedi https://www.fountainpen.it/File:Patent-GB-598726.pdf) che era assegnato in Francia alla Stephens ed in Inghilterra a Eric Ernest Samul Wade della Lang Pen Co. però il britannico 297903 di prima (completo si trova qui: https://www.fountainpen.it/File:Patent-GB-297903.pdf) di Frederick Elsey Double è assegnato a lui stesso e per questo chiedevo da dove deriva il legame con Lang.
A Casirati ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 16:40 Nel frattempo allego un'altra immagine del brevetto, unitamente ad un dettaglio del fondello esteso, pronto per la ricarica del sacchetto.
Stephens structural drawing.jpg
wp52bb2f5d_05_06.jpg
Questo però dalle immagini non sembra il 297903 e nemmeno il 598726, mentre dovrebbe essere il 442262 (vedi https://www.fountainpen.it/File:Patent-GB-442262.pdf).

Simone
Grazie per le osservazioni, Simone, e grazie ad Esme per aver introdotto questo argomento che, a latere, mi ha consentito d'approfondire alcuni aspetti.
Per quanto ho avuto modo di verificare finora:
- il brevetto relativo alla Stephens di cui parliamo (per il sistema di caricamento a pulsante di fondo "integrato") è il n. 442262 (Regno Unito) del 01/07/1935, attribuibile a William Livsey, che se non erro era un dirigente di Lang (non a caso, il suo indirizzo, citato nel brevetto, è il medesimo degli stabilimenti di Lang);
- W. Livsey era anche titolare del brevetto n. 469496 (Regno Unito) del 23/03/1936, relativo al sistema di caricamento della Stephens Visa:
20230926_224406.jpg
Eric Ernest Samuel Wade era figlio di uno dei fondatori (nel 1899) di Lang Co. Ltd e nel secondo dopoguerra divenne direttore generale di Summit Pen Co. Ltd.
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piccardi ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 18:47
A Casirati ha scritto: martedì 26 settembre 2023, 16:40 Mi scuso, credo d'essermi spiegato male: il brevetto non è di Stephens, bensì di Lang, o meglio di due suoi impiegati, che lo svilupparono per venire incontro ad una richiesta di Stephens per una stilografica pratica, con un sistema di caricamento che non comportasse l'uso di leva ma neppure il rischio della perdita del cappuccio di copertura del pulsante di fondo (lo si vede bene nella pubblicità che ho pubblicato sopra).

Probabilmente per ragioni d'esclusiva, evidentemente Stephens pretese di registrare il brevetto, almeno in Francia, anche a suo nome.
Questa sera vedo se trovo qualcosa di più.
Un secondo, mi sono un perso. A quale ci si sta riferendo?

Senz'altro questo vale per il francese 932296, che corrisponde al britannico 598726 (vedi https://www.fountainpen.it/File:Patent-GB-598726.pdf) che era assegnato in Francia alla Stephens ed in Inghilterra a Eric Ernest Samul Wade della Lang Pen Co. però il britannico 297903 di prima (completo si trova qui: https://www.fountainpen.it/File:Patent-GB-297903.pdf) di Frederick Elsey Double è assegnato a lui stesso e per questo chiedevo da dove deriva il legame con Lang.

Simone
Posso offrire qualche elemento di più circa la figura di Frederick Elsey Double e del suo collegamento con Lang Pen Co. Ltd.
Si tratta d'informazioni riportate in "The British Pen Industry, 1875 - 1975", di Stephen Hull.
Double è titolare del brevetto n. 297903 (Regno Unito) del Luglio 1927, per il sistema d'alimentazione a levetta di fondo che generò la stilografica Debrett's Top Lever, prodotta da Maypen Ltd (di East Twickenham, Middlesex) per conto di Curzons Ltd, ben 6 anni anni prima dell'Aurora Novum (un altro elemento che dimostrerebbe dei contatti, seppur forse indiretti, fra il gruppo di Liverpool ed il mercato italiano, insieme al caso della Atena viewtopic.php?p=208170#p208170).
Top Lever.jpg
Top Lever top lever.jpg
Come ricorderete, Curzons Ltd., insieme tra l'altro a Lang Pen Co. Ltd, componeva allora il gruppo di Liverpool nell'ambito del quale Lang si occupava usualmente della fabbricazione.
Il collegamento con Lang deriva dal fatto che Maypen Ltd aveva fra i suoi soci Osmond Blyth Wade, uno del fondatori, nel 1899, proprio di Lang Co. Ltd.
Nel 1927 Double era anche direttore della produzione di Turnstile Pen Co. Ltd (anch'essa basata a East Twickenham) e nel 1929 direttore di produzione di Rotapen Ltd (basata nella medesima area).
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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