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18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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WATERMAN “FLACON DOSEUR À BILLE” JiF – Paris, 1935
- Musicus
- Collaboratore
- Messaggi: 2973
- Iscritto il: martedì 3 dicembre 2013, 20:33
- La mia penna preferita: Waterman Commando Music Nib
- Il mio inchiostro preferito: Waterman Bleu Sérénité
- Misura preferita del pennino: Flessibile
- Località: Bolzano
- Gender:
WATERMAN “FLACON DOSEUR À BILLE” JiF – Paris, 1935
Nella serie di articoli che ho dedicato ai calamai Waterman’s americani della metà degli anni Trenta
1. viewtopic.php?t=30173
2. viewtopic.php?t=30441
3. viewtopic.php?t=30599
avevo già avuto modo di trattare del “Flacon doseur à bille” prodotto dalla JiF di Parigi (rappresentante Waterman per la Francia e paesi francofoni) nel 1935 e delle influenze tecnico-stilistiche che aveva esercitato su uno di essi in particolare: il calamaio “Well-Top” del 1936 (viewtopic.php?t=30173).
Oggi posso finalmente mostrare la bottiglia francese originale ed anche conferire la prima pubblicità conosciuta di essa. Dedico all’iconico “Flacone dosatore a biglia” francese un argomento tutto suo poiché non si tratta di un progetto derivato da design americano bensì di un’idea e di una produzione interamente europee.
Non approfondirò in questa sede la questione della primogenitura del brevetto della bottiglia e del suo pratico sistema di messa a disposizione dell’inchiostro (risalente forse al 1933), brevetto che potrebbe essere stato assegnato dapprima alla olandese GIMBORN (che anche produsse calamai di foggia simile, ma in più taglie), poiché il calamaio francese risulta comunque marchiato <brevete> nel vetro della base (e <breveté dans le monde entier> sulle “istruzioni” da me allegate). Per chi fosse interessato alla questione, rimando al seguente contributo su FPN, che è stato negli anni aggiornato con nuovi ritrovamenti: https://www.fountainpennetwork.com/foru ... /#comments
Sempre olandesi, ma credo che ciò sia ormai di dominio pubblico, sono i calamai della AKKERMAN attualmente reperibili in commercio che riprendono questo originalissimo design anni Trenta.
Il calamaio
WATERMAN “FLACON DOSEUR À BILLE” JiF, produzione Francia, 1935.
Capacità (stimata): ≦110 ml
Altezza totale: 13,2 cm
Ø massimo: 7,6 cm
Imboccatura cilindrica, Ø utile: 2,0 cm
Collo cilindrico altezza: 5 cm
Tappo
Ø esterno superiore: 3,0 cm
altezza: 2,3 cm
Peso
A vuoto: 200 g
Pieno (stimato): ≦ 310 g
Biglia: 7 g
Tappo: 10 g
Le pubblicità
Come anticipato, oggi sono in grado di conferire al nostro formidabile Wiki la primissima pubblicità disponibile di questo “flacone dosatore a biglia”. WATERMAN - 1935.04.13 - Ink bottle Flacon doseur à bille JiF - L'Illustration, N°4808, pag. I (Annonces)
Per mantenere tutta la materia all’interno di uno stesso articolo, ripropongo anche due documenti da me già conferiti:
• la pubblicità a colori col medesimo soggetto (significativamente con identico numero di archiviazione dell’agenzia pubblicitaria Puybelle, il 693), WATERMAN - 1935.06.08 - Ink bottle Flacon doseur à bille JIF - L'Illustration, N°4814, quarta di copertina
• e il retro di un “foglietto di istruzioni” dell’epoca. WATERMAN - ISTRO - 1935 ca. - Ink bottle Flacon doseur à bille JIF - RETRO
Le iscrizioni del Produttore
1.
Sulla base è presente la seguente iscrizione Flacon JiF brevete [su un semicerchio]
2.
Il tappo ottagonale dichiara il Marchio del Produttore in rilievo all’interno di un cerchio.
3.
Il contenuto dell’etichetta, a colori, incollata sul flacone (ormai, ahimè, a brandelli sull’esemplare in presentazione), può essere ricavato dalle pubblicità da me conferite. L’informazione principale è che il nuovissimo flacone prodotto dal Rappresentante francese (Jules Fagard = JiF) contiene uno degli inchiostri WATERMAN (di cui si riporta il nome del colore).
Molto interessante è il “tipo” di brevetto,
BREVETE SGDG
= Breveté Sans Garantie du Gouvernement
ovvero <Brevettato senza garanzia del Governo>
che era la forma “debole” di tutela all’interno dell’ordinamento francese (sino al 1968, come si ricava da https://en.wikipedia.org/wiki/Brevet%C3%A9_SGDG).
Continua…
1. viewtopic.php?t=30173
2. viewtopic.php?t=30441
3. viewtopic.php?t=30599
avevo già avuto modo di trattare del “Flacon doseur à bille” prodotto dalla JiF di Parigi (rappresentante Waterman per la Francia e paesi francofoni) nel 1935 e delle influenze tecnico-stilistiche che aveva esercitato su uno di essi in particolare: il calamaio “Well-Top” del 1936 (viewtopic.php?t=30173).
Oggi posso finalmente mostrare la bottiglia francese originale ed anche conferire la prima pubblicità conosciuta di essa. Dedico all’iconico “Flacone dosatore a biglia” francese un argomento tutto suo poiché non si tratta di un progetto derivato da design americano bensì di un’idea e di una produzione interamente europee.
Non approfondirò in questa sede la questione della primogenitura del brevetto della bottiglia e del suo pratico sistema di messa a disposizione dell’inchiostro (risalente forse al 1933), brevetto che potrebbe essere stato assegnato dapprima alla olandese GIMBORN (che anche produsse calamai di foggia simile, ma in più taglie), poiché il calamaio francese risulta comunque marchiato <brevete> nel vetro della base (e <breveté dans le monde entier> sulle “istruzioni” da me allegate). Per chi fosse interessato alla questione, rimando al seguente contributo su FPN, che è stato negli anni aggiornato con nuovi ritrovamenti: https://www.fountainpennetwork.com/foru ... /#comments
Sempre olandesi, ma credo che ciò sia ormai di dominio pubblico, sono i calamai della AKKERMAN attualmente reperibili in commercio che riprendono questo originalissimo design anni Trenta.
Il calamaio
WATERMAN “FLACON DOSEUR À BILLE” JiF, produzione Francia, 1935.
Capacità (stimata): ≦110 ml
Altezza totale: 13,2 cm
Ø massimo: 7,6 cm
Imboccatura cilindrica, Ø utile: 2,0 cm
Collo cilindrico altezza: 5 cm
Tappo
Ø esterno superiore: 3,0 cm
altezza: 2,3 cm
Peso
A vuoto: 200 g
Pieno (stimato): ≦ 310 g
Biglia: 7 g
Tappo: 10 g
Le pubblicità
Come anticipato, oggi sono in grado di conferire al nostro formidabile Wiki la primissima pubblicità disponibile di questo “flacone dosatore a biglia”. WATERMAN - 1935.04.13 - Ink bottle Flacon doseur à bille JiF - L'Illustration, N°4808, pag. I (Annonces)
Per mantenere tutta la materia all’interno di uno stesso articolo, ripropongo anche due documenti da me già conferiti:
• la pubblicità a colori col medesimo soggetto (significativamente con identico numero di archiviazione dell’agenzia pubblicitaria Puybelle, il 693), WATERMAN - 1935.06.08 - Ink bottle Flacon doseur à bille JIF - L'Illustration, N°4814, quarta di copertina
• e il retro di un “foglietto di istruzioni” dell’epoca. WATERMAN - ISTRO - 1935 ca. - Ink bottle Flacon doseur à bille JIF - RETRO
Le iscrizioni del Produttore
1.
Sulla base è presente la seguente iscrizione Flacon JiF brevete [su un semicerchio]
2.
Il tappo ottagonale dichiara il Marchio del Produttore in rilievo all’interno di un cerchio.
3.
Il contenuto dell’etichetta, a colori, incollata sul flacone (ormai, ahimè, a brandelli sull’esemplare in presentazione), può essere ricavato dalle pubblicità da me conferite. L’informazione principale è che il nuovissimo flacone prodotto dal Rappresentante francese (Jules Fagard = JiF) contiene uno degli inchiostri WATERMAN (di cui si riporta il nome del colore).
Molto interessante è il “tipo” di brevetto,
BREVETE SGDG
= Breveté Sans Garantie du Gouvernement
ovvero <Brevettato senza garanzia del Governo>
che era la forma “debole” di tutela all’interno dell’ordinamento francese (sino al 1968, come si ricava da https://en.wikipedia.org/wiki/Brevet%C3%A9_SGDG).
Continua…
Ultima modifica di Musicus il domenica 1 ottobre 2023, 21:02, modificato 2 volte in totale.
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Osservazioni
Lo stato del calamaio è eccellente, a parte la grave mancanza della maggior parte dell’etichetta.
In questo esemplare il collo cilindrico della bottiglia si presenta con un’inclinazione di ca. 5° (forse ascrivibile ad una lavorazione semiartigianale).
Ho voluto verificarne la funzionalità dopo quasi novant’anni.
La pubblicità si limita ad indicare (anche con l’ausilio di una immagine, ma solo nelle istruzioni) che il calamaio si prepara all’uso mediante un semplice <capovolgimento> della bottiglia. Gioverà quindi ricordare le indicazioni meno stringate contenute nella versione americana derivata (Well-Top): «Per riempire la parte superiore del pozzo: Serrare a fondo il tappo. Capovolgere il flacone… lentamente …. finché il pozzo non si è riempito di inchiostro. Allora capovolgere verso l’alto il flacone … rapidamente … e appoggiarlo sulla sua base. Svitare il tappo e caricare la penna nella parte superiore del pozzo.»
Ed ora anche per immagini.
Una volta ribaltato il calamaio con il tappo di bachelite avvitato, la biglia lascia all’inchiostro libero accesso dalla “pancia” al “collo” della bottiglia, e si ferma a mezza altezza grazie al piolo che fuoriesce centralmente dall’interno del tappo. La biglia è di vetro (non di ferro o di marmo o altri materiali come si può vedere in rete…). Una volta rigirato il calamaio nella sua posizione iniziale, la biglia ricade e si ferma ad ostruire il condotto. La tenuta stagna del sistema è praticamente perfetta e la capacità di trattenere stabilmente sospeso l’inchiostro nel collo della bottiglia ha sempre il fascino di un piccolo prodigio... Et voilà: la quantità di inchiostro che resta nel “pozzo” dopo il repentino raddrizzamento della boccetta è proprio quella dichiarata dalla Casa: pieno sino all’orlo!
Se non si scuote il calamaio, ovviamente.
L’ampia base conferisce al flacone una stabilità tale da rendere possibile persino la più azzardata (e improbabile) delle manovre in fase di caricamento: il vero e proprio numero da circo pubblicitario noto come “La Penna Pescatrice”! Nella realtà delle stilografiche con caricamento cosiddetto “automatico” (a levetta, a pulsante, a pistone, escluse, perciò, le safety e le eyedropper in generale), non serve proprio abbandonare la penna in balia del caso e della gravità (come però si vede nelle pubblicità), quando l’inchiostro è reso disponibile in un collo così lungo e comodamente accessibile alla vista e alla mano…
A differenza del calamaio americano suo probabile derivato, il “Top-Well” (divenuto il mio calamaio “ufficiale”), il “Flacone a biglia” Waterman/JiF ha una “parte mobile” - la biglia di vetro - che potrebbe venire smarrita. D’altro canto, per un virtuoso riuso del calamaio con ricariche successive (da bottiglie grandi, oggi purtroppo non più diffuse), la possibilità di estrarre la biglia si rivela senza dubbio un vantaggio in termini di praticità.
Commiato
Concludendo: proprio un grande anno per il design stilografico, quell’ormai lontano 1935!!
Grazie per l’attenzione.
Giorgio
Lo stato del calamaio è eccellente, a parte la grave mancanza della maggior parte dell’etichetta.
In questo esemplare il collo cilindrico della bottiglia si presenta con un’inclinazione di ca. 5° (forse ascrivibile ad una lavorazione semiartigianale).
Ho voluto verificarne la funzionalità dopo quasi novant’anni.
La pubblicità si limita ad indicare (anche con l’ausilio di una immagine, ma solo nelle istruzioni) che il calamaio si prepara all’uso mediante un semplice <capovolgimento> della bottiglia. Gioverà quindi ricordare le indicazioni meno stringate contenute nella versione americana derivata (Well-Top): «Per riempire la parte superiore del pozzo: Serrare a fondo il tappo. Capovolgere il flacone… lentamente …. finché il pozzo non si è riempito di inchiostro. Allora capovolgere verso l’alto il flacone … rapidamente … e appoggiarlo sulla sua base. Svitare il tappo e caricare la penna nella parte superiore del pozzo.»
Ed ora anche per immagini.
Una volta ribaltato il calamaio con il tappo di bachelite avvitato, la biglia lascia all’inchiostro libero accesso dalla “pancia” al “collo” della bottiglia, e si ferma a mezza altezza grazie al piolo che fuoriesce centralmente dall’interno del tappo. La biglia è di vetro (non di ferro o di marmo o altri materiali come si può vedere in rete…). Una volta rigirato il calamaio nella sua posizione iniziale, la biglia ricade e si ferma ad ostruire il condotto. La tenuta stagna del sistema è praticamente perfetta e la capacità di trattenere stabilmente sospeso l’inchiostro nel collo della bottiglia ha sempre il fascino di un piccolo prodigio... Et voilà: la quantità di inchiostro che resta nel “pozzo” dopo il repentino raddrizzamento della boccetta è proprio quella dichiarata dalla Casa: pieno sino all’orlo!
Se non si scuote il calamaio, ovviamente.
L’ampia base conferisce al flacone una stabilità tale da rendere possibile persino la più azzardata (e improbabile) delle manovre in fase di caricamento: il vero e proprio numero da circo pubblicitario noto come “La Penna Pescatrice”! Nella realtà delle stilografiche con caricamento cosiddetto “automatico” (a levetta, a pulsante, a pistone, escluse, perciò, le safety e le eyedropper in generale), non serve proprio abbandonare la penna in balia del caso e della gravità (come però si vede nelle pubblicità), quando l’inchiostro è reso disponibile in un collo così lungo e comodamente accessibile alla vista e alla mano…
A differenza del calamaio americano suo probabile derivato, il “Top-Well” (divenuto il mio calamaio “ufficiale”), il “Flacone a biglia” Waterman/JiF ha una “parte mobile” - la biglia di vetro - che potrebbe venire smarrita. D’altro canto, per un virtuoso riuso del calamaio con ricariche successive (da bottiglie grandi, oggi purtroppo non più diffuse), la possibilità di estrarre la biglia si rivela senza dubbio un vantaggio in termini di praticità.
Commiato
Concludendo: proprio un grande anno per il design stilografico, quell’ormai lontano 1935!!
Grazie per l’attenzione.
Giorgio
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Articolo molto interessante e per me affascinante!! (ho un debole per i calamai d'antan...)
E come sempre graditissimo, grazie Giorgio!!
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Renato.
"Docendo discitur"
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Molto angosciante la foto con la cardinal red appesa al bordo del calamaio!
Bisognerebbe evitare di far vedere certe cose alle anime sensibili.
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Solo a me vengono in mente le bottiglie codd?
(E la Ramune, ovviamente...)
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"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Sarò più entusiasta di incoraggiare il pensiero fuori dagli schemi quando ci saranno prove di un pensiero all'interno di essi." [sir Terry Pratchett]
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Che ci vuoi fare, Kircher, sono atleti... Ma c'è anche chi non ce la fa...
Non solo, ma anche i piolini in argento infissi al centro dei cappucci delle safety per evitare lo schiacciamento dei rebbi quando il pennino non era rientrato...
Brevetti scaduti riciclati & ricombinati...
Grazie a te, Renato, per il bel riscontro!
Giorgio
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WATERMAN “FLACON DOSEUR À BILLE” JiF – Paris, 1935
Bell'articolo e belle foto, grazie.
Oggi la Akkerman produce ancora questo tipo di bottiglia per i suoi inchiostri.
Oggi la Akkerman produce ancora questo tipo di bottiglia per i suoi inchiostri.
Se non si va, non si vede
Marco
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WATERMAN “FLACON DOSEUR À BILLE” JiF – Paris, 1935
È a causa di prodezze di questo tipo che gli americani iniziarono a scrivere sotto le pubblicità DO NOT TRY THIS AT HOME
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- Misura preferita del pennino: Fine
WATERMAN “FLACON DOSEUR À BILLE” JiF – Paris, 1935
Interessantissimo questo tuo articolo.
Affascinante la storia dei calamai.
Appassionante la risoluzione semplice di un problema pratico
Complimenti per la ricerca effettuata e per la chiara esposizione corredata da efficaci foto
Saluti
Sergio
Affascinante la storia dei calamai.
Appassionante la risoluzione semplice di un problema pratico
Complimenti per la ricerca effettuata e per la chiara esposizione corredata da efficaci foto
Saluti
Sergio
- balthazar
- Crescent Filler
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WATERMAN “FLACON DOSEUR À BILLE” JiF – Paris, 1935
Bellissima presentazione di un calamaio elegante e funzionale per parte mia non ho saputo resistere a queste forme e ho "dovuto" acquistare gli Akkerman
- Musicus
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Grazie a te per il commento, Marco!
Eh, già...
Comunque, la foto realmente "pericolosa" di questo gruppo è stata solo quella con il calamaio chiuso capottato, perché il tappo in bachelite è subdolamente bombato...
Ti ringrazio per il commento che hai condiviso, Sergio!
E hai fatto benissimo, Balthazar!
Grazie per il riscontro!
Giorgio
- Musicus
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Ne approfitto per segnalare che Simone Piccardi aveva già aperto una "voce" del Wiki sulla Marca Gimborn al seguente indirizzo:
https://www.fountainpen.it/Gimborn
Da lì è possibile risalire ai brevetti internazionali della "bottiglia a collo lungo" (Longneck bottle) esaminata in questo argomento:
https://www.fountainpen.it/Longneck_bottle
Adesso gli argomenti correlati dispongono anche della prima pubblicità francese e delle foto del calamaio Waterman/JiF.
Giorgio
https://www.fountainpen.it/Gimborn
Da lì è possibile risalire ai brevetti internazionali della "bottiglia a collo lungo" (Longneck bottle) esaminata in questo argomento:
https://www.fountainpen.it/Longneck_bottle
Adesso gli argomenti correlati dispongono anche della prima pubblicità francese e delle foto del calamaio Waterman/JiF.
Giorgio
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Beh, visto lo spessore dei contributi di Giorgio sul tema, mi pareva il minimo organizzare un po' le informazioni, e visto che finora l'argomento calamai e bottiglie di inchiostro rilevanti era disperso nel wiki, ho provveduto a creare una categoria per avere un punto di raccolta da cui poter passare rapidamente dall'una all'altra:
https://www.fountainpen.it/Categoria:Ink_Bottles
Purtroppo quelle davvero ben documentate (con foto e dettagliata presentazione) sono solo quelle recensite da lui...
Simone
https://www.fountainpen.it/Categoria:Ink_Bottles
Purtroppo quelle davvero ben documentate (con foto e dettagliata presentazione) sono solo quelle recensite da lui...
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
- Mir70
- Collaboratore
- Messaggi: 1016
- Iscritto il: sabato 11 dicembre 2021, 21:20
- La mia penna preferita: Auretta
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- Località: Settimo T.
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WATERMAN “FLACON DOSEUR À BILLE” JiF – Paris, 1935
Ancora complimenti Giorgio per queste presentazioni riguardanti le boccette d'inchiostro.
Questo modello è quello che forse più mi stuzzica rispetto a tutti gli altri. Sarà per la sua forma a simil beuta da vecchio laboratorio chimico, sarà per quella biglia di vetro dalle rotondità perfette (altrimenti col cavolo che il liquido rimane intrappolato nel collo del recipiente), sarà questo o sarà quello , ma è il mio preferito.
E' vero che anche il Well-Top funziona sullo stesso concetto, ma la vista di quella lamina in metallo con quei buchini (al posto della biglia) mi suscita la stessa sgradevole sensazione della vista di una tagliola per animali ... quante punte saranno saltate (o solo stortate) incastrandosi malauguratamente in uno di quei forellini ? Perché quel dischetto in metallo del Well-Top sembra proprio una tagliola per pennini.
In conclusione, meglio tenersi le palline
Questo modello è quello che forse più mi stuzzica rispetto a tutti gli altri. Sarà per la sua forma a simil beuta da vecchio laboratorio chimico, sarà per quella biglia di vetro dalle rotondità perfette (altrimenti col cavolo che il liquido rimane intrappolato nel collo del recipiente), sarà questo o sarà quello , ma è il mio preferito.
E' vero che anche il Well-Top funziona sullo stesso concetto, ma la vista di quella lamina in metallo con quei buchini (al posto della biglia) mi suscita la stessa sgradevole sensazione della vista di una tagliola per animali ... quante punte saranno saltate (o solo stortate) incastrandosi malauguratamente in uno di quei forellini ? Perché quel dischetto in metallo del Well-Top sembra proprio una tagliola per pennini.
In conclusione, meglio tenersi le palline
Mirko
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Grazie, Mirko!
Alcuni calamai furono progettati da fior di Designer o da utilizzatori "regolari" di penne stilografiche, e approvati dal "centro stile" dei grandi Produttori: impossibile, dunque, scindere la storia dei migliori tra loro da quella delle penne coeve dei Marchi.
È solo il più perfido antifurto per inchiostri...Mir70 ha scritto: ↑martedì 3 ottobre 2023, 9:50 ...
E' vero che anche il Well-Top funziona sullo stesso concetto, ma la vista di quella lamina in metallo con quei buchini (al posto della biglia) mi suscita la stessa sgradevole sensazione della vista di una tagliola per animali ... quante punte saranno saltate (o solo stortate) incastrandosi malauguratamente in uno di quei forellini ? Perché quel dischetto in metallo del Well-Top sembra proprio una tagliola per pennini.
...
Giorgio