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Noodler's Hunter Green. Al minimo contatto del pennino sul foglio parte un allagamento...

novainvicta ha scritto: ↑domenica 21 gennaio 2024, 11:03 R&K Salix e Montblanc Permanent Blue.
Ho un mare d'inchiostri che non mi basterebbe un'altra vita per terminarli tutti epuure nessuno mi ha dato pcosì problemi nella pulizia come questi due inchiostri! Rilasciano tali e tanti sedimenti che sembrano amalgamarsi soprattutto sotto il pennino e tra i canali del conduttore. A dirla tutta neanche il Baystate Blue è stato così ostico . E sul Permanent Blue ho pure qualche sospetto che mi abbia rovinato la placcatura su un pennino d'acciaio ma non ne sono sicuro al 100% .

Sono mooolto tollerante con i contenuti delle mie boccette ed anche quelli ostici cerco nel tempo di riscoprirli, di riprovarli, ma sul Montblanc Permanent Blue mi permetto di condannarlo senza riserva alcuna, ha avuto due possibilità nella mia vita e cercherò di non dargliene altre Il Baystate ha dalla sua che è praticamente unico nel suo splendore (giudizio personale, ovviamente) e quindi può restare in "vita". Il Salix (e purtroppo anche lo Scabioisa, il cui nome ed anche il comportamento mi fanno venire in mente la sabbia, più che un inchiostro dal colore rossiccio cane in fuga) sta nel cassetto per dovere - li devi avere perchè li devi provare per poi evitarli - ha un colore indefinibile e se proprio ho bisogno di un indelebile, so bene dove rivolgermi.

I MB Permanent, blu e nero li ho eliminati dalla memoria, non esistono, non sono mai esistiti (tranne per i santi che ho invocato per pulire le penne derelitte con le quali li ho provati - non i santi, gli inchiostri).
Scabiosa per gli stessi motivi di balthazar.

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Baystate blu: terribile, bellissimo, usato solo su penne a cartuccia a lui dedicate.
Sul Salix non ho giudizi negativi, a me non ha dato grossi problemi di sporcizia o intasamento. Lo uso quando voglio asciugare flussi generosi.

R&K Verdigis: ha fatto i funghi
Noodler's Legal Lapis: i componenti si sono separati nel calamaio, oltre al fatto che faceva gocciolare qualsiasi penna.

Ma non pretendo di trarre conseguenze universali dalla mia piccola esperienza, sicuramente altri li adorano e a ben vedere.

Koten90 ha scritto: ↑sabato 20 gennaio 2024, 22:45 R&K Salix: avendo solo penne dal flusso controllato e amando i pennini scivolosi, è una vera porcheria

Pelikan 4001 nero: è a metà tra un grigio scuro e un viola melanzana, catramoso e puzzolente

Iroshizuku Tsuki-Yo: pareva dovesse essere un blu/verde, ma la parte verde è troppo scarsa, è molto fluido ma non lubrifica e dove si accumula è rosso (io volevo un blu/verde, ma vabbè, fate un po’ quel che volete). Regalato a una collega

Noodler’s Eel Black: bello, ma il pigmento si separa anche nelle cartucce. Tocca shakerare prima dell’uso come un succo di frutta

Diamine Green/Black: poco lubrificante, poco verde e poco nero. È finito nel lavandino per riutilizzarne il calamaio per uj autoprodotto estremamente più soddisfacente

Diamine Kelly Green: acquisto da novellino, troppo chiaro e poco leggibile. Lubrifica poco.

Montblanc Midnight Blue: bella la tonalità, forse un po’ chiara, ma secchissimo e poco lubrificante anche dopo il detersivo

Green black e Kelly green li avresti potuto miscelare, magari veniva un bel verde.
A me si è "marsalato" il Diamine Syrah, è diventato un marrone brutto, ma ci metto una punta di rosa e lo uso lo stesso.
Non ho molti inchiostri, per ora non ho trovato quello totalmente inutilizzabile.

Diamine Violet: puzza di cantina, anche appena stappi la penna (ma quello è il pigmento e vabbeh), colore per me insulso, non mi piace la sua resa. Regalato alla mia ragazza, a cui invece piace molto. Misteri dell'hobby stilografico .
Visconti Blu in cartucce: bellino appena steso, dopo pochi secondi diventa un celestino scialbo. Mai più, ci sono troppi bei blu in giro per riprenderlo. Stesso discorso per il Lamy Blu in cartucce, per me scialbissimo. Non mi piacciono molto i Royal Blu in genere, ma questi due in cartuccia per me sono i peggiori. Tutte opinioni personali, naturalmente, non oggettive

Non è che sia proprio pessimo... Però il Diamine Silver Fox su alcune penne con pennino fine è davvero troppo asciutto e faccio "fatica" a scrivere.
Mentre il Diamine Artic Blue meraviglioso, ma mi ha intasato una stilografica. Diciamo che per il momento non ho un peggiore inchiostro, ma solo inchiostri che danno un po' di problemini...

Koten90 ha scritto: ↑sabato 20 gennaio 2024, 22:45 R&K Salix: avendo solo penne dal flusso controllato e amando i pennini scivolosi, è una vera porcheria

Pelikan 4001 nero: è a metà tra un grigio scuro e un viola melanzana, catramoso e puzzolente

Iroshizuku Tsuki-Yo: pareva dovesse essere un blu/verde, ma la parte verde è troppo scarsa, è molto fluido ma non lubrifica e dove si accumula è rosso (io volevo un blu/verde, ma vabbè, fate un po’ quel che volete). Regalato a una collega

Montblanc Midnight Blue: bella la tonalità, forse un po’ chiara, ma secchissimo e poco lubrificante anche dopo il detersivo

Siamo gemelli separati alla nascita
Concordo praticamente su tutto..se proprio proprio devo trovare una sola differenza: quel rosso non previsto che regala lo Tsuki, me lo ha fatto apprezzare e continuare ad usare.

maylota ha scritto: ↑domenica 21 gennaio 2024, 13:35 R&K Verdigis: ha fatto i funghi

A me è successo con l’Alt-Goldgrün. Mi sa che eviterò decisamente ogni R&K senza/proprio per non farmi troppi problemi

Mi permetto, garbatamente, di dissentire dal tema di questo argomento e dal modo con il quale é trattato.

Inevitabilmente, per il lettore, le "stroncature" presentate qui suonano come qualcosa di oggettivo e inerente alla qualità propria degli inchiostri. Ma é davvero cosí?

Quale é il difetto degli inchiostri Permanent di Montblanc? Beh, da quel che leggo direi che é quello di essere dei permanenti e, come tali, più difficili da lavare dalla penna. Ovviamente un inchiostro non permanente non crea questi problemi ma, appunto, non é permanente. Forse, se giudicati per quel che sono e per quello a cui sono intesi, il parere su questi inchiostri potrebbe essere molto differente.

Gli inchiostri Rohrer & Klingner, un'azienda che li produce da oltre 130 anni sono, in toto, da evitare? Sembra onestamente un giudizio molto severo.

E quale sarebbe la colpa del Diamine Tobacco Sunburst (per citare solo un esempio)? Io, con certe penne, non lo trovo per nulla scialbo e noto anzi che, tra i bruni, offre una bella gamma di sfumature.




Dico questo per richiamare la nostra attenzione sul fatto che una "condanna", anche quando espressa senza asprezza, può avere effetti difficili da dissipare, soprattutto tra i nostri lettori con meno esperienza.

maylota ha scritto: ↑domenica 21 gennaio 2024, 13:35 R&K Verdigis: ha fatto i funghi
Noodler's Legal Lapis: i componenti si sono separati nel calamaio, oltre al fatto che faceva gocciolare qualsiasi penna.

Ma non pretendo di trarre conseguenze universali dalla mia piccola esperienza, sicuramente altri li adorano e a ben vedere.

due soluzioni per il Verdigris (se non l'hai già buttato)
o aglio e prezzemolo...
o 5 gocce di bialcol (e qualche settimana di attesa per vedere se si riprende)

Lilli ha scritto: ↑domenica 21 gennaio 2024, 15:51 Non è che sia proprio pessimo... Però il Diamine Silver Fox su alcune penne con pennino fine è davvero troppo asciutto e faccio "fatica" a scrivere.
Mentre il Diamine Artic Blue meraviglioso, ma mi ha intasato una stilografica. Diciamo che per il momento non ho un peggiore inchiostro, ma solo inchiostri che danno un po' di problemini...

Come fa notare fufluns è tutto molto soggettivo: a me il Silver Fox piace e mi funziona benissimo in una Pilot Kakuno F

sansenri ha scritto: ↑domenica 21 gennaio 2024, 20:48

maylota ha scritto: ↑domenica 21 gennaio 2024, 13:35 R&K Verdigis: ha fatto i funghi
Noodler's Legal Lapis: i componenti si sono separati nel calamaio, oltre al fatto che faceva gocciolare qualsiasi penna.

Ma non pretendo di trarre conseguenze universali dalla mia piccola esperienza, sicuramente altri li adorano e a ben vedere.

due soluzioni per il Verdigris (se non l'hai già buttato)
o aglio e prezzemolo...
o 5 gocce di bialcol (e qualche settimana di attesa per vedere se si riprende)

Prossima volta che ci si vede te lo porto: magari lo usi per il risotto. Io ne ho abbastanza di alti per farne a meno

fufluns ha scritto: ↑domenica 21 gennaio 2024, 20:34 Gli inchiostri Rohrer & Klingner, un'azienda che li produce da oltre 130 anni sono, in toto, da evitare? Sembra onestamente un giudizio molto severo.
(…)
Dico questo per richiamare la nostra attenzione sul fatto che una "condanna", anche quando espressa senza asprezza, può avere effetti difficili da dissipare, soprattutto tra i nostri lettori con meno esperienza.

Hai ragione: mi sembra giusto metterla giù un po’ meglio.
Nonostante io ami i pennini scivolosi e senza feedback, uso quasi esclusivamente penne dalla punta fine e con scarso flusso di inchiostro (non per scelta, le penne erano belle, certi pennini unici…).
Per quello che ho potuto provare, la maggior parte degli inchiostri occidentali ha una viscosità medio/alta per lavorare sulle penne occidentali che, mediamente, hanno punte più larghe e scivolose e flussi più abbondanti.
Oltre a questo, così come accade con i Pilot Iroshizuku, gli inchiostri R&K che ho provato avevano tutti una scarsissima capacità di lubrificare, bagnano ma non fanno scivolare, acqua più che olio.
Al terzo punto, ma forse più importante di tutti, ogni segnalazione di muffa nell’inchiostro degli ultimi 3 anni su questo forum (pochi per fare una statistica, idem per il campione considerato e magari mi è scappato qualcosa) erano tutte per inchiostri R&K. Nel frattempo ci sono stati più incidenti aerei (notoriamente rarissimi), ma se 3 indizi fanno una prova…

Riassumendo, direi che con tutte le alternative disponibili posso tranquillamente fare a meno di rivolgermi a loro. Quando sarà inevitabile, cercherò di aggiungere del biocida, come suggeriva il buon Monet, per prevenire spiacevolezze.
L’idea di dover togliere la muffa dalle penne mi spaventa, dopo aver visto la fatica che ha fatto un amico con un obiettivo fotografico Zeiss (che alla fine buttò).

Non ho provato una grande quantità di inchiostri fin'ora, e fortunatamente di cose terribili al punto di doverle buttare mi è capitato solo un caso (a mio avviso) irrecuperabile:

Schneider Bermuda Blue, in cartucce.
Sul forum ho comprato un Kit Schneider Callissima, all'interno c'era la scatolina di cartucce abbinata.
Carina e divertente la penna.
L'inchiostro?
Colore : un verdino pallido tendente leggermente al verde acqua, in effetti assomiglia al colore della penna abbinata, non mi piace ma questi sono gusti personali.

Lubrificazione: inesistente, come scrivere con acqua, a me piace un po' di feedback dal pennino ma qui, anche su quelli più levigati sembra di scrivere sul cemento

Flusso: scarsissimo, anche sulle penne più generose è super stitico, l'ho travasato in un tester e l'ho caricato su una vintage a levetta, anche lì il flusso era super magro


Altri difetti:
Nonostante il flusso scarsissimo e la lubrificazione inesistente, sulle carte da fotocopie spiuma comunque in modo inequivocabile...
Con quasi tutte le penne su cui l'ho provato è uno stillicidio di salti di tratto per via del flusso magrissimo.

Saró stato sfortunato, magari mi è capitata una scatola di cartucce andata a ramengo, però alla fine ho desistito e l'ho vuotato nel lavandino....