Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29

Continuano ad arrivare penne (e inchiostri).

Recensioni, impressioni sull'uso, discussioni, sul più straordinario strumento di scrittura!
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Abulafia
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Continuano ad arrivare penne (e inchiostri).

Messaggio da Abulafia »

Siccome era un anno che attendevo di comprare la prima penna, nel mese scorso credo di essermi fatto prendere la mano :crazy:
Siamo già a 13, con altro in arrivo... ma poi mi fermo, giuro. :angel:
Oggi è il turno di un quartetto:

7) Anonima minipenna cinese in ottone.
Una gradevole sorpresa dalla solita anonima generica. Non tanto come pennino, per quanto il suo "Iridium Point Germany" (che ho capito non aver a che fare né con l'iridio, né con la Germania) a me sembri più che decente, ma per l'impugnabilità; ci ho giocato qualche quarto d'ora e devo dire che mi calza perfettamente in mano, sia per dimensioni, che per proporzioni, che per peso.
È tutta in ottone quindi immagino che appena farà appena un po' più caldo potrebbe sguazzarmi via dalle dita, ma per ora non lo fa e m'accontento così.
Il pennino "scivola" troppo, è eccessivamente fluido e come rilevato in precedenza confermo che senza attrito io perdo gran parte della mia capacità di tracciare linee intelleggibili.
Nota: l'ho provata per intinzione perché monta cartucce da 3,4 (che ho), ma solo corte (che non ho, ho solo quelle da 2,6 sia lunghe che corte). Inoltre mi è arrivato un pacchetto di inchiostri cinesi e ho sperimentato qualche colore.

Anonima Minipenna Ottone - Abulafia
Anonima Minipenna Ottone - Abulafia
Anonima Minipenna Ottone - Abulafia
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Messaggio da Abulafia »

10) Anonima cinese "Unixime".
Vabbè, questa l'ho ritrovata nei cassetti di casa, mia zia era un medico e ci girava spesso i prodotti di cancelleria che le regalavano i rappresentanti farmaceutici. Ovviamente è una penna senza alcun pregio, se non quello di essere un simpatico ricordo e un esempio di una pratica commerciale non da tutti conosciuta. E in più io non butto via nulla che funzioni. 8-)
Il pennino è un altro "Iridium Point Germany", ma molto molto più stitico, frenato e incapace di scrivere in reverse (a differenza del precedente).
La penna è piccola, tozza e corta, un po' scomoda per le mie mani.
Ce l'ha un pregio? Sì, certo: probabilmente fa passare le infezioni, essendo un antibiotico :lol:

Via con le foto.
Anonima Unixime - Abulafia
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Messaggio da Abulafia »

11) Anonima "Click Kawaii".
Questa è arrivata da un paio di giorni: l'ho vista spuntare sul negozio espresso cinese (assieme a vari altre versioni dello stesso modello) e mi sono detto che sarebbe stato un simpatico regalo per una mia amica. Ma visto l'irrisorio costo di un euro e rotti, ho ovviamente deciso di comprarne una anche io (e devo dire che ho fatto decisamente bene).
La penna è "a molla" tipo le capless, ma con il cap, visto che non ha meccanismi di chiusura anti-secchezza.
Non è dato sapersi chi la produce, essendo indicata nelle inserzioni solo come "Click" (cioè a scatto) e "Kawaii" (giapponese per "carino", "grazioso", etc); il pennino è carenato e quindi si possono leggere eventuali iscrizioni.
A parte ciò, la penna scrive che è una bellezza: tratto abbastanza fine, scorrevolezza assoluta (fin troppa per i miei gusti), nessun tentennamento.
Ergonomicamente è comoda, avendo anche l'impugnatura "scolastica" obbligata su tre punti; nonostante tutto dopo un po' la mano mi si affatica.
Anonima Click Kawaii - Abulafia
Anonima Click Kawaii - Abulafia
Anonima Click Kawaii - Abulafia
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Messaggio da Abulafia »

12) МЗПП Сакко и Ванцетти - АР-3 2 602 03 ту 25.03.1995-83
MZPP Sacco & Vanzetti - AR-3 2 602 03 ti 25.03.1995-83

Per gli amici "AR-3".

La seconda penna sovietica è giunta nelle mie mani, corredata di "passaporto" (il foglietto con le indicazioni di produzione di molti prodotti sovietici) e di scatoletta di plastica grigia (come da stereotipo occidentale sulla capacità coloristica dell'est), ma purtroppo senza alcuna pompetta, converter, cartuccia o caricatore.
Ho provato a montare le cartucce standard passo 2,6 o 3,4, ma la penna sembra restia ad accettare (a occhio ha un attacco ancora più grande). Se qualcuno sapesse di più di come io possa inchiostrarla, faccia un fischio!
Nel frattempo l'ho provata per intinzione.
Prodotta dalla Московский завод пишущих принадлежностей имени Сакко и Ванцетти, cioè dalla Fabbrica Moscovita di Strumenti di Scrittura "nel nome di Sacco e Vanzetti" (cioè dedicata ai due martiri italiani dell'anarchia), questo modello segue la nomenclatura in voga per le stilografiche sovietiche, cioè una sigla formata dalle lettere AR seguite da una o più cifre, nel caso di specie un "3".
Il passaporto reca inoltre tutta un'altra serie di numeri che non mi è dato interpretarsi con cognizione di causa.
La penna è decisamente più leggera della Sojuz che avevo già provato in precedenza, ed anche più piccola e quasi impossibile da utilizzare senza cappuccio calzato; in compenso con questo calzato diventa perfetta, sia per dimensioni che per bilanciamento (al netto del fatto che dentro è vuota...).
Non è troppo fluida, né troppo frenata, tutto sommato riesco a scriverci decentemente.
Quello che però mi ha colpito è che scrive ad ogni inclinazione del pennino e va perfettamente anche in reverse: non c'è posizione, inclinazione o angolazione in cui questa penna perda anche solo un millimetro di scrittura.
Sul pennino c'è un logo (o un monogramma, non mi è dato capirlo) che indica la lettera "я", la "ja" dell'alfabeto cirillico; forse attorno ad essa c'è anche un'altra lettera, ma non riesco a dirlo con sicurezza. Non so cosa rappresenti, ma il tratto sembra un f o al massimo un m.

Qualche foto:
MZZP - Sacco e Vanzetti AR-3 - Abulafia
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Messaggio da Abulafia »

Direi che posso anche continuare qua, anche perché ormai sono arrivate a casa tutte le penne ordinate (tranne una) e, salvo sorprese, non dovrei comprare altro per un po' (non ci credo minimamente neanche io, considerando che dopodomani ci sono i saldi cinesi :oops: ).

La Jinhao Shark ve l'ho presentata altrove , quindi possiamo andare direttamente da 12 a

14) Jinhao 80.
All'inizio non ero interessato all'acquisto, ma viste le recensioni positive più o meno unanimi e la solita offerta a 4€ e rotti spedita mi ha fatto propendere per l'acquisizione; non ho nessun problema a comprare penne cinesi cloni di modelli storici, storicizzati e tutto sommato neanche troppo originali come linee, mentre avevo qualche remora (non morale, solamente di gusto) nel prendere questa penna che copia in effetti un design più moderno e che insegna un po' di originalità a tutto questo mondo che, da neofita, mi pare abbastanza piatto a livello estetico (absit iniuria verbis).
Ho deciso però di non prendere il classico modello nero (anche perché non ho gran passione per gli oggetti o le penne nere), ma ho virato su un verde scuro con fermaglio ocra scuro, perché mi piace il verde e l'abbinamento con quel tipo di giallo (sono daltonico, abbiate pietà :lol: ).
La penna, lo ammetto, mi ha un po' deluso: non la sento andare particolarmente meglio di altre che ho comprato, anche se in effetti non perde neanche mezzo millimetro di tratto ed è scorrevole e senza attrito nonostante sia molto asciutta e stitica; quest'ultimo aspetto però potrebbe essere dovuto all'inchiostro verde Karkos, che ha dato la stessa impressione in una prova successiva. Comunque, dopo un paio di pagine, anche la Jinhao 80 ha iniziato ad andare molto meglio, allargando il tratto e risultando più bagnata.
Ergonomicamente sarebbe anche comoda, ma per le mie mani è veramente troppo troppo corta e col cappuccio calzato perde un bel po' di comodità.
Insomma, purtroppo non è scattato l'amore.

Jinhao 80 - Abulafia
Jinhao 80 - Abulafia
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Messaggio da Abulafia »

15) Hero 007.
Visto che con le precedenti Hero (329 e 395) mi ero trovato particolarmente bene per vari motivi, ho deciso di insistere sulla linea vintage/NOS/riproduzioni/falsi moderni/chissà cosa della storica casa cinese. Anzi, credo proprio che sarà questa la base della mia "collezioncina" principale interna alla raccolta.
Ho comprato il set di tre penne (fusto nero/rosso/verde) perché in tre costavano qualche spicciolo in più della penna singola (3€ contro 2€ e rotti). Male che va posso fare un regalo a qualcuno. :roll:
Ho provato solo la rossa, corredata con l'inchiostro bordeaux Karkos.
Bene, direi che questa è stata decisamente una delusione: mi è risultato difficile scriverci, il pennino lascia il segno solo in una posizione specifica (benché giustamente sia insensibile all'angolazione rispetto al foglio); inoltre agitandola rilascia dei bei goccioni di inchiostro, cosa che mi fa pensare in qualche difetto o errore di assemblaggio. Prima o poi proverò una delle sorelle per esserne sicuro.
Al di là di tutto, ha un pennino estremamente liscio e per me praticamente incontrollabile, con un crollo della comprensibilità dei segnacci che lascio sul foglio. Peccato perché il tratto invece mi piaceva molto ed anche la sensazione di passaggio sul foglio.
Il modo di scrivere però mi risulta totalmente innaturale.
Hero 007 - Abulafia
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Messaggio da Abulafia »

16) Kaigelu 222.
Non c'è due senza tre: dopo i precedenti due "passi falsi" (con riserva, come da descrizione), anche questa Kaigelu mi ha lasciato impressioni ambigue.
Da una parte l'estetica della penna mi piace tantissimo, il pennino grande e l'impugnabilità mi sono risultati particolarmente gradevoli e l'utilizzo è stato tutto sommato piacevole; dall'altro, ancora, la penna è un po' troppo corta e col cappuccio calzato perde un po' di ergonomia. Inoltre il pennino EF non fa proprio per me, anche se pure in questo caso potrebbe essere in parte colpa del Karkos verde che già mi era sembrato stitico sulla Jinhao 80; comunque un "F" probabilmente l'avrei gradito di più (ed è una tendenza che sto riscontrando in generale, infatti per i futuri acquisti mi orienterò su F e M).
Al di là del pennino e dell'inchiostro, l'impugnatura alta, il pennino lungo e la sua ottima fluidità mi portano a scrivere più grande e più "tondo" con questa penna, che per me è un bel vantaggio, visto che ho la tendenza a rendere minuscola e squadrata la mia grafia.
Di sicuro farò più approfonditi esperimenti, magari con qualche altro inchiostro.
Kaigelu 222 - Abulafia
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Messaggio da Abulafia »

17) Jinhao 65.

Ok, questa l'ho comprata solo perché costava poco più di un euro e perché ammetto di avere una decisa propensione per le penne sottili e di metallo, nonché perché me ne mancava proprio una di aspetto metallico (cosa che gradisco altrettanto).
Non mi aspettavo niente di che e invece è risultato un bel pennino: essendo più confacente ai miei gusti pregressi, la trovo particolarmente comoda e impugnabile, perfino senza cappuccio (anche se col cappuccio calzato è comunque più comoda). Tra quelle che ho comprato è fra le più naturali in mano (proprio nella gestione, non nella scrittura).
Sul foglio scorre gradevolmente, con pochissimo attrito ma buon controllo. Il pennino EF, rigidissimo, in questo caso è molto bagnato (forse anche grazie al Karkos marrone, che mi sembra bello liquido e unto).
Sarà una delle penne che porterò a lavoro nei prossimi giorni, per dire quanto mi ha convinto.
Mi piacerebbe sapere di cosa è la copia (il pennino grida Lamy, ma non ho rinvenuto niente che possa essere l'ispirazione di questa).
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Messaggio da Abulafia »

18) Jinaho 75.

Evidente copia della Paker 75, mi piaceva così tanto in questa versione estetica che l'ho puntata per oltre un mese finché non è spuntata fuori al prezzo che dicevo io (l'avevo detto in presentazione che ero tirchio, sono capace di aspettare molto per 3-4 euro in meno :D ).

La penna è pesante, il che mi fa piacere, e dà una bella sensazione di solidità. Inoltre è veramente molto piacevole al tatto; purtroppo anche questa risulta un po' troppo corta, tranne che con il cappuccio calzato (che però le fa perdere un po' di bilanciamento).
Entusiasta dell'estetica e delle sensazioni tattili, sono inizialmente rimasto deluso dal fatto che non scriveva neanche tirando giù diverse divinità dai rispettivi pantheon: sono arrivato a prendere il cellulare per fare il video con cui avrei richiesto il risarcimento ad aliexpress, ma poi ho ricordato il "metodo Stravinskij", che consiste nel smontare tutto con rabbia e, alternativamente, colpire con forza le parti dell'oggetto che non funziona e "sciosciarci" sopra senza un motivo.

Come tantissime altre volte nella mia vita, il metodo ha funzionato: smontato, soffiato e picchiato senza remore il gruppo scrittura, una volta rimontato ha preso a scrivere perfettamente.
Ma che dico perfettamente, MAGNIFICAMENTE.
Questo pennino (marchiato F, ma dal tratto decisamente più spesso) è al 100% il migliore e più scorrevole di tutti quelli che ho provato finora. La penna va da sé, tanto che purtroppo non riesco a controllare bene la grafia. Però l'impugnatura mi porta a scrivere più grande e più rotondo, cosa che recupera un po' il mancato controllo. Ho tutta l'intenzione di esercitarmici, perché la sensazione di scrittura è veramente MERAVIGLIOSA.
Forse è merito anche dell'inchiostro Karkos nero che, pur puzzando come la Gora dell'Eterno Fetore (cit.), lascia un tratto veramente bello e scorre come se non esistessero né il pennino e né la carta.
Scrive perfettamente anche in reverse, senza alcuna differenza avvertibile rispetto al giusto verso.

Anche questa equipaggerà la mia prossima settimana di lavoro, assieme alla precedente e ad una terza da individuare.
Abulafia - Jinhao 75
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Messaggio da mastrogigino »

Abulafia ha scritto: sabato 16 marzo 2024, 23:55 17) Jinhao 65.

Ok, questa l'ho comprata solo perché costava poco più di un euro e perché ammetto di avere una decisa propensione per le penne sottili e di metallo, nonché perché me ne mancava proprio una di aspetto metallico (cosa che gradisco altrettanto).
Non mi aspettavo niente di che e invece è risultato un bel pennino: essendo più confacente ai miei gusti pregressi, la trovo particolarmente comoda e impugnabile, perfino senza cappuccio (anche se col cappuccio calzato è comunque più comoda). Tra quelle che ho comprato è fra le più naturali in mano (proprio nella gestione, non nella scrittura).
Sul foglio scorre gradevolmente, con pochissimo attrito ma buon controllo. Il pennino EF, rigidissimo, in questo caso è molto bagnato (forse anche grazie al Karkos marrone, che mi sembra bello liquido e unto).
Sarà una delle penne che porterò a lavoro nei prossimi giorni, per dire quanto mi ha convinto.
Mi piacerebbe sapere di cosa è la copia (il pennino grida Lamy, ma non ho rinvenuto niente che possa essere l'ispirazione di questa).

17 - Jinhao 65 (1).jpg

17 - Jinhao 65 (2).jpg

17 - Jinhao 65 (3).jpg

17 - Jinhao 65.jpg
Credo sia una copia (quasi) conforme della Lamy CP-1
Allegati
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Messaggio da Polemarco »

Fino a ora è una leggera alterazione febbrile (37,2), poi arriva il febbrone …
Anche io ho cominciato così: “tanto costa solo 89 centesimi, comprese le spese di spedizione …”.
Continua così, sei sulla buona strada.
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Messaggio da mastrogigino »

Polemarco ha scritto: domenica 17 marzo 2024, 13:51 Fino a ora è una leggera alterazione febbrile (37,2), poi arriva il febbrone …
Anche io ho cominciato così: “tanto costa solo 89 centesimi, comprese le spese di spedizione …”.
Continua così, sei sulla buona strada.
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Ho appena comprato la mia prima Montblanc.... :crazy:
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Messaggio da Polemarco »

Il guaio si verifica quando contrai quella che io diagnostico come “la sindrome della completezza”. Per esempio una Legrand (si scrive così) ti esime dall’acquisto di un 146 ?
Non è che non ci dorma la notte.
Ma ogni tanto ci penso.
Secondo me non ti esime …
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Messaggio da Esme »

Abulafia ha scritto: domenica 17 marzo 2024, 0:06 Evidente copia della Paker 75
Ti correggo, non per pedanteria ma perché ci tengo a sottolineare la differenza: la copia evidente è sì di una Parker, ma della Sonnet in versione cisele.
L'anello rosso è della versione big red, che ha il corpo nero.
Non so se Parker abbia anche fatto una LE della ciselé con anello rosso. Se no, dovrebbero farla perché trovo che ci stia molto bene.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]

"Sarò più entusiasta di incoraggiare il pensiero fuori dagli schemi quando ci saranno prove di un pensiero all'interno di essi." [sir Terry Pratchett]
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Messaggio da kircher »

Abulafia ha scritto: lunedì 11 marzo 2024, 22:38 12) МЗПП Сакко и Ванцетти - АР-3 2 602 03 ту 25.03.1995-83
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Non è troppo fluida, né troppo frenata, tutto sommato riesco a scriverci decentemente.
Quello che però mi ha colpito è che scrive ad ogni inclinazione del pennino e va perfettamente anche in reverse: non c'è posizione, inclinazione o angolazione in cui questa penna perda anche solo un millimetro di scrittura.
Sul pennino c'è un logo (o un monogramma, non mi è dato capirlo) che indica la lettera "я", la "ja" dell'alfabeto cirillico; forse attorno ad essa c'è anche un'altra lettera, ma non riesco a dirlo con sicurezza. Non so cosa rappresenti, ma il tratto sembra un f o al massimo un
Non so cosa rappresenti il segno sul pennino. Sembra un logo o un monogramma, più che una lettera (e chissà se i sovietici avessero davvero misure diverse di pennini stilografici...).
AR sta per автоматическая ручка, penna automatica. È il modo in cui venivano chiamate le stilografiche per distinguerle dalle comuni перьевые ручки per intinzione.
Queste le informazioni che ho trovato sulle cartucce sovietiche:
Советский картридж:
«Диаметр баллона — 7,8 мм, длина — 38 мм, масса чернил в баллоне — 0,8 г.»
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