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Quali pensieri con in mano una penna vintage

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Quali pensieri con in mano una penna vintage

Messaggio da RealMe »

Ne ho diverse e me le guardo, le intingo o le carico, le uso un paio di giorni poi le svuoto, le pulisco le metto in bacheca e poi le riprendo ed ogni volta mi sento emotivamente attratto.

Verifico il pennino, uguali ma diverse, le smonto e le rimonto, alle volte mi rimane qualche pezzo in mano e con pazienza cerco di risistemarle mediante ricerche sul forum o su vari siti insomma ...... penso a chi le ha usate prima di me.

Ecco la vera attrazione è il viaggio a ritroso che queste penne mi fanno fare, penso a chi ha scritto e a cosa a scritto o meglio, a cosa avrebbe potuto scrivere, alla storia, delle penne e delle persone che le hanno possedute; lo trovo affascinante, coinvolgente e mi piace vantarmi di averne parecchie con i colleghi, che guardano e poche volte chiedono, spesso non capiscono perchè mi ostini a scrivere con la penna stilografica e con qualche macchia sulle dita.

Certo è anacronostico per alcuni aspetti ma io do vita ad un oggetto che mi racconta.

A voi non accade? quali pensieri con in mano una penna datata magari storica.

Io amo le Sheaffer White Dot Tuckaway con il pennino Triumph Lifetime infatti spesso chi le vede e non le conosce mi chiede del pennino e allora .... inizio il racconto, il più delle volte inventando ... di fantasia.
Ultima modifica di RealMe il mercoledì 10 aprile 2024, 21:15, modificato 1 volta in totale.
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Automedonte
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Quali pensieri con in mano una penna vintage

Messaggio da Automedonte »

RealMe ha scritto: mercoledì 10 aprile 2024, 20:58

A voi non accade? quali pensieri con in mano una penna datata magari storica.

Solitamente rimpiango di non aver comprato una penna più recente e senza problemi :lol:
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Quali pensieri con in mano una penna vintage

Messaggio da lukogene »

Ti capisco molto bene…
Anche io adoro le Tuckaway

Fra l’altro questa porta inciso un nome
Americano
E ho fatto una brevissima ricerca
E la ditta che porta quel nome è ancora attiva


E io sono stato così ingenuo da scrivere loro

E loro naturalmente non mi hanno risposto

Ma va bene lo stesso, certo
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solstizio71
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Messaggio da solstizio71 »

RealMe ha scritto: mercoledì 10 aprile 2024, 20:58 Ne ho diverse e me le guardo, le intingo o le carico, le uso un paio di giorni poi le svuoto, le pulisco le metto in bacheca e poi le riprendo ed ogni volta mi sento emotivamente attratto.

Verifico il pennino, uguali ma diverse, le smonto e le rimonto, alle volte mi rimane qualche pezzo in mano e con pazienza cerco di risistemarle mediante ricerche sul forum o su vari siti insomma ...... penso a chi le ha usate prima di me.

Ecco la vera attrazione è il viaggio a ritroso che queste penne mi fanno fare, penso a chi ha scritto e a cosa a scritto o meglio, a cosa avrebbe potuto scrivere, alla storia, delle penne e delle persone che le hanno possedute; lo trovo affascinante, coinvolgente e mi piace vantarmi di averne parecchie con i colleghi, che guardano e poche volte chiedono, spesso non capiscono perchè mi ostini a scrivere con la penna stilografica e con qualche macchia sulle dita.

Certo è anacronostico per alcuni aspetti ma io do vita ad un oggetto che mi racconta.

A voi non accade? quali pensieri con in mano una penna datata magari storica.

Io amo le Sheaffer White Dot Tuckaway con il pennino Triumph Lifetime infatti spesso chi le vede e non le conosce mi chiede del pennino e allora .... inizio il racconto, il più delle volte inventando ... di fantasia.
Anche io ne ho diverse e quando provo di spiegare a terze persone il fascino di una penna stilografica, spesso non vengo capito.

Inoltre, pur avendo tante penne (ed a continuare a comprarne altre), spesso non ho il coraggio di provarle, nemmeno per intinzione. Ciò, da un lato mi fa ipotizzare, con un certo dispiacere, di non riuscire a godere appieno - e nel presente - delle cose che ho (siano esse materiali o meno), fiducioso di poterlo fare in seguito...ma, si sa, non è così.

P.S.: Sono anche io un appassionato delle Sheaffer vintage, in particolare delle Balance, Statesman, Admiral e delle Crest. Stilografiche superlative, a mio avviso.
Marcello

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Quali pensieri con in mano una penna vintage

Messaggio da effebi56 »

Condivido pienamente l'interesse per il vintage a 360° anche sul piano emozionale descritto dall'opener, oltre che per la qualità costruttiva nemmeno lontanamente paragonabile alla produzione attuale dei marchi di fascia alta degli oggetti da scrittura. Questa conclusione trova origine dal dialogo confidenziale che intrattengo con negozianti i quali, distribuendo questi prodotti, mi raccontano le loro disavventure foriere di autentiche figuracce nei confronti di clienti finali che hanno sborsato cifre importanti in cambio di oggetti difettosi che come tali non vengono riconosciuti dal produttore!
Inoltre il vintage implica la soddisfazione derivante dal rimettere una penna trovata in un mercatino antiquario in condizioni di maltrattato abbandono nella certezza di scrivere, ridonandole anche esteticamente la dignità che merita.
Le cose che il bambino ama rimangono nel regno del cuore fino alla vecchiaia.
La cosa più bella della vita è che la nostra anima rimanga ad aleggiare nei luoghi dove una volta giocavamo.
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Quali pensieri con in mano una penna vintage

Messaggio da RealMe »

solstizio71 ha scritto: mercoledì 10 aprile 2024, 23:29
Anche io ne ho diverse e quando provo di spiegare a terze persone il fascino di una penna stilografica, spesso non vengo capito.

Inoltre, pur avendo tante penne (ed a continuare a comprarne altre), spesso non ho il coraggio di provarle, nemmeno per intinzione. Ciò, da un lato mi fa ipotizzare, con un certo dispiacere, di non riuscire a godere appieno - e nel presente - delle cose che ho (siano esse materiali o meno), fiducioso di poterlo fare in seguito...ma, si sa, non è così.

P.S.: Sono anche io un appassionato delle Sheaffer vintage, in particolare delle Balance, Statesman, Admiral e delle Crest. Stilografiche superlative, a mio avviso.
Per fortuna non sono il solo e questo mi rincuora.
Io le provo e utilizzo tutte, penso anche a quanti soldi ho speso :o , e come ho detto la principale difficoltà è proprio spiegare ma tutto sommato, spiegare cosa ...
effebi56 ha scritto: giovedì 11 aprile 2024, 10:16 ...... mi raccontano le loro disavventure foriere di autentiche figuracce nei confronti di clienti finali che hanno sborsato cifre importanti in cambio di oggetti difettosi che come tali non vengono riconosciuti dal produttore! ...

Inoltre il vintage implica la soddisfazione derivante dal rimettere una penna trovata in un mercatino antiquario in condizioni di maltrattato abbandono nella certezza di scrivere, ridonandole anche esteticamente la dignità che merita.
Non entro in merito alla qualità delle attuali ma comprendo la delusione di acquista e poi non ritrova il giusto compromesso con il prezzo.
Alcune pregiate sono veramente molto costose e quasi non giustifico il prezzo ma chi lo definisce è il mercato.

Amo le cose semplici è con della storia alle spalle
Quella in foto è una delle mie preferite.
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