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Resina di cotone e inchiostri aggressivi

Inviato: sabato 13 settembre 2025, 23:12
da rizzi83
Bazzicando questa discussione viewtopic.php?t=34953 mi sono imbattuto in un'affermazione sulla famigerata resina di cotone e i suoi problemi di deformazione/restringimento legati all'umidità, che mi suona nuova:
maylota ha scritto: lunedì 18 agosto 2025, 20:01
Esme ha scritto: lunedì 18 agosto 2025, 19:49 È una penna a pistone, quindi il primo problema relativo all'umidità è interno.
E come corollario, sensibile anche al tipo di inchiostro. Millemila anni fa, quando Omas produceva penne, gli inchiostri alcalini non erano diffusissimi come sono oggi (per non parlare di quelli indelebili che si legano alla cellulosa...) eppure il buon vecchio Richard Binder metteva in guardia dall'uso di determinati inchiostri con la "resina vegetale", notando che Omas storicamente aveva sempre fatto inchiostri molto acidi.
Ora, io mi sono sempre trattenuto dal caricare la mia 360 in resina di cotone nera con un ferrogallico perché, essendo notoriamente acido, mi pareva potenzialmente aggressivo.
Ma uno dei problemi di cui questa penna soffre è il cappuccio "arieggiato" che tende a far seccare l'inchiostro nel pennino anche solo in un paio di giorni, e nella mia esperienza in situazioni analoghe (penne vintage con cappucci forati) di solito il ferrogallico non patisce il problema.
Bene, se la resina di cotone va d'accordo col Ph basso, il pennino è in oro 18k e l'alimentatore in ebanite... è il caso di provare a caricare la 360 con il Salix?! O contiene altre parti interne, magari metalliche, che potrebbero disintegrarsi solo all'idea?
Magari ora scopro che gli intrugli moderni che le ho dato da bere finora, illudendomi della loro maggiore sicurezza, in realtà le fanno pure peggio...

Grazie in anticipo a chi potrà contribuire...