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eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 12:10
da sansenri
Di eyedropper si è parlato spesso sul forum, i topic dedicati in cui si discutono vantaggi e svantaggi si sprecano. Molti pareri sono critici, il giudizio più diffuso è che un sistema di riempimento così poco pratico (antico - obsoleto - superato da sistemi migliori - il riempimento con il contagocce non è certamente semplice come inserire una cartuccia) non ripaga con sufficienti vantaggi. In genere si considera l'eyedropper come un sistema che permette di riempire la penna con considerevoli quantità di inchiostro (diversi ml) e che quindi permette una lunga autonomia. Lo svantaggio maggiore è il fenomeno del burping, possibile gocciolamento dal pennino causato dall'aria nel serbatorio che si espande per il calore della mano che tiene la penna, e che alla fin fine riduce anche il vantaggio della grande autonomia, dato che per evitare il burping è consigliabile raboccare la penna quando l'inchiostro non è ancora finito (riducendo in questo modo il volume di aria nel serbatoio che può espandersi, ma impedendo di utilizzare l'intero contenuto di inchiostro in una volta sola).
Data la situazione descritta, voler usare una eyedropper è considerato in ultimo dal nostro Piccardi come una fisima. :D
Peraltro, come lo stesso Simone ammette, noi che ci trastulliamo con le stilografiche, di fisime ne abbiamo non poche...

Possiedo un certo numero di penne con sistema di caricamento eyedropper, le possiedo non tanto perché mi interessi il vantaggio citato del grande volume di riempimento, ma perché mi piace come scrivono. In questo senso la questione "fisima" viene un po' ridimensionata.
Qui subentra l'argomento del titolo: come scrivono?
Nell'uso, la sensazione che ho io, è che il flusso dell'inchiostro sia più pronto, non necessariamente maggiore, ma che sia maggiormente disponibile appena il pennino tocca la carta. Le mie eyedropper scrivono sotto il loro stesso peso, non serve premere, e man mano che il pennino scorre sulla carta l'inchiostro fluisce immediato.

Questa sensazione quasi sempre la provo anche con le penne a pistone, oppure con quelle a pulsante di fondo e a levetta (di queste però ne ho poche, non mi sono mai avventurato più di tanto nel vintage).
Con qualche altra penna, soprattutto quelle a converter, la sensazione è diversa, non sempre, ma spesso sì, l'inchiostro non si rende pronto alla scrittura, manca quell'aggancio di capillarità immediata con la carta, il flusso a volte è stitico e mi trovo a premere il pennino, la penna non scrive sotto il suo stesso peso.
Si potrebbe pensare alla taratura del pennino, troppo stretto, a volte sì, ma perché mi accade quasi sempre solo sulle converter?
E poi, allargando i rebbi per aumentare il flusso spesso aumenta il tratto, quindi non è una taratura indolore.
Modifica dell'alimentatore? peggio ancora, forse; si può fare, ma non è banalissimo, e certamente irreversibile.

Alcune mie converter sono per fortuna tarate correttamente. In genere mi chiedo però, pensando a come sono fatti gli altri sistemi di alimentazione, se il converter non soffra di questo problema che rilevo, perché l'attacco al peduncolo è molto stretto e quindi il ritorno dell'aria che deve permettere all'inchiostro di scendere non sia un po' troppo impedito. Non lo so, la questione è forse più complessa.

Ma a parte le disquisizioni tecniche (che qui mi interessano relativamente), nell'uso c'è anche da dire che eyedropper diverse si comportano in modo diverso.
Ne metto alla prova qualcuna. La maggiorparte delle mie eyedropper è di origine indiana, sono quindi penne moderne.
In India l'uso delle eyedropper è ancora parecchio diffuso, sono penne economiche (lì costano davvero poco), di facile produzione (spesso ancora a mano) e manutenzione, e il fenomeno del burping (come mi diceva una mia conoscenza indiana, e come raccontavo anche altrove) lì è limitato, spesso fa così caldo che la differenza tra temperatura interna alla penna ed esterna è marginale, l'aria nel serbatoio non riesce ad espandersi! :)
Qui da noi è diverso e dipende dalla stagione e località.

Ho riprovato di recente una Asa Nauka, in acrilico trasparente.
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La penna è dotata di converter e montava un pennino Jowo #6 tratto B. Volevo dotarla di tratto più sottile, gli ho quindi montato un Leonardo F (cedutomi non molto tempo fa da una gentile forumista :) ).
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Appena montato, la sensazione era quella descritta di flusso trattenuto e poco pronto. Ho pensato subito a provarla in eyedropper, essendo trasparente si presta anche esteticamente. Ho tolto il converter, riempito appena appena il fusto - non volevo versarvi ettolitri -
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bagnato l'alimentatore e l'ho lasciata lì per un po' in orizzontale.

Quando l'ho ripresa ho subito avuto l'impressione che qualcosa fosse cambiato. L'inchiostro è lì pronto, devo appena sfiorare la carta che fluisce, il tratto è fine ma carico, il pennino scorre piacevolmente anche su una cartaccia da fotocopie.
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Il passo della filettatura tra sezione e fusto è sottile e abbondante, non ho messo nemmeno grasso di silicone e tiene perfettamente.

Dopo un po' di tempo in mano si è presentato il gocciolone... evidentemente il materiale acrilico trasmette il calore piuttosto bene.
Ovviamente dato che la penna è quasi scarica (avrò caricato forse mezzo ml) era da aspettarselo.
Ho sollevato il pennino in su e la goccia si è riassorbita.

Mi sarei aspettato che l'alimentatore Jowo contenesse maggiormente l'inchiostro fuoriuscito in eccesso (in confronto ad un alimentatore in ebanite più semplice, con meno lamelle) , evidentemente l'aria nel serbatoio è davvero tanta e l'espansione per calore della mia mano difficilmente contenibile. Temperatura in casa attualmente 22°C.

Ri-proverò qualcuna delle mie altre eyedropper in ebanite per confronto, in genere resistono meglio alla trasmissione di calore dato il materiale più isolante.

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 12:31
da balthazar
Interessante, molto interessante. Devo tirar fuori un paio di giapponesi vintage per ritrovare delle belle sensazioni di scrittura.
In aggiunta a quanto ottimamente esposto dal "fratello di blu" Sanseri :D c'è da dire che le moderne penne con caricamento a contagocce montano anche sistemi di sicurezza - vedi blocco del serbatoio - che ne facilitano l'uso ed il trasporto.

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 13:42
da sansenri
le giapponesi intrigano, purtroppo non me n'è capitata nessuna a tiro finora, Mir70 ce ne aveva mostrate alcune davvero belle, se ben ricordo.

Ecco infatti, ripescato il link
viewtopic.php?t=31506

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 15:05
da edis
sansenri ha scritto: mercoledì 29 ottobre 2025, 12:10 Dopo un po' di tempo in mano si è presentato il gocciolone... evidentemente il materiale acrilico trasmette il calore piuttosto bene.
Ovviamente dato che la penna è quasi scarica (avrò caricato forse mezzo ml) era da aspettarselo.
Ho sollevato il pennino in su e la goccia si è riassorbita.
Credo che sia pressoché impossibile che il tempo di una sessione di scrittura abbia surriscaldato così tanto la penna da causare il gocciolone.

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 15:15
da balthazar
edis ha scritto: mercoledì 29 ottobre 2025, 15:05
sansenri ha scritto: mercoledì 29 ottobre 2025, 12:10 Dopo un po' di tempo in mano si è presentato il gocciolone... evidentemente il materiale acrilico trasmette il calore piuttosto bene.
Ovviamente dato che la penna è quasi scarica (avrò caricato forse mezzo ml) era da aspettarselo.
Ho sollevato il pennino in su e la goccia si è riassorbita.
Credo che sia pressoché impossibile che il tempo di una sessione di scrittura abbia surriscaldato così tanto la penna da causare il gocciolone.
Scriveva parole di fuoco :lol:

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 16:05
da Mir70
sansenri ha scritto: mercoledì 29 ottobre 2025, 12:10 Dopo un po' di tempo in mano si è presentato il gocciolone... evidentemente il materiale acrilico trasmette il calore piuttosto bene.
Ovviamente dato che la penna è quasi scarica (avrò caricato forse mezzo ml) era da aspettarselo.
Dubito anch'io un effetto dovuto al riscaldamento del fusto ad opera della mano.
La causa potrebbe essere proprio la penna "quasi scarica": quando viene a mancare (o è molto poco) il battente di liquido sulla superficie dell'alimentare (la parte interna in contatto con l'inchiostro intendo) vi è un migliore e maggiore trasferimento dell'aria dall'esterno all'interno del fusto/serbatoio e conseguentemente migliora l'afflusso di inchiostro al pennino. Capita anche con le penna a caricamento con levetta, come evidenziato in questa nota https://www.fountainpen.it/images/e/ea/ ... -Front.jpg (vedere nota fondo pagina).
Un alimentatore correttamente progettato (anche in relazione al pennino montato) mitiga questo effetto e quasi non ci si accorge quando l'inchiostro è in esaurimento.

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 17:42
da Enbi
La ma esperienza con le eyedropper è molto molto limitata: una Opus 88 Demonstrator e la PLP Velan, quindi una indiana in ebanite con pennino e alimentatore (in ebanite) montati a frizione. Si tratta però guarda caso delle due "famiglie" di penne a cotagocce descritte da sansenri: serbatoio a contagocce e gruppo pennino Jowo e eyedropper "puro", cioè con alimentatore dedicato.

La Opus la diedi via anni fa (troppo grande per la mia mano) quindi non la ricordo benissimo, però mi ricordo che aveva un tratto abbastanza bagnato.
La Velan è ha sicuramente un tratto bagnato ma non incontrollato. Sul burping devo ancora vedere bene.

Sono d'accordo con Enrico quando dice che il flusso delle penne a contagocce ricorda quello di quelle a levetta/pulsante di fondo, ho un po' di vecchiette e posso confermare.

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 18:18
da AntonioBove
La mia unica eyedropper è una Opus.
Ok ha un pennino M, ma scrive immediatamente e senza eccessi, goccioloni o altro.
L'unica penna con una reazione quasi istantanea è una Momento Magico.
Anche le Pilot (c/c) hanno qualche salto all'inizio...

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 18:35
da Esme
Io ho solo contagocce vintage.
Non le uso moltissimo, ma non ho mai verificato il problema. Il fusto in ebanite o ebanite+rivestimento è sufficientemente isolante, il serbatoio non è così enorme (sono penne sottili) e le mie mani non sono mai molto calde.

Le penne a effetto ghiaccio come quella, bella, che hai mostrato penso siano molto belle caricate così, e ogni tanto mi viene la scimmia.
Mi ferma proprio il dubbio di un burping marcato: il serbatoio è più ampio e lo spessore delle pareti credo molto più sottile rispetto alle vintage.

Tra l'altro trovo che il caricamento a contagocce sia comodo; è come ricaricare una cartuccia con la siringa, ma senza il bisogno della cartuccia.
All'inizio del 1900 l'acqua corrente poteva essere un problema e gli inchiostri potevano fare grossi guai, per cui capisco che l'invenzione di sistemi autocaricanti fosse accolta con entusiasmo.
Ma allo stato attuale, personalmente trovo più semplice (e spesso più efficiente) questo tipo di caricamento rispetto ai vari tipi di self-filler.

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 19:12
da sansenri
edis ha scritto: mercoledì 29 ottobre 2025, 15:05
sansenri ha scritto: mercoledì 29 ottobre 2025, 12:10 Dopo un po' di tempo in mano si è presentato il gocciolone... evidentemente il materiale acrilico trasmette il calore piuttosto bene.
Ovviamente dato che la penna è quasi scarica (avrò caricato forse mezzo ml) era da aspettarselo.
Ho sollevato il pennino in su e la goccia si è riassorbita.
Credo che sia pressoché impossibile che il tempo di una sessione di scrittura abbia surriscaldato così tanto la penna da causare il gocciolone.
eppure sì

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 19:13
da sansenri
balthazar ha scritto: mercoledì 29 ottobre 2025, 15:15
edis ha scritto: mercoledì 29 ottobre 2025, 15:05

Credo che sia pressoché impossibile che il tempo di una sessione di scrittura abbia surriscaldato così tanto la penna da causare il gocciolone.
Scriveva parole di fuoco :lol:
:D :D

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 19:27
da sansenri
Mir70 ha scritto: mercoledì 29 ottobre 2025, 16:05
sansenri ha scritto: mercoledì 29 ottobre 2025, 12:10 Dopo un po' di tempo in mano si è presentato il gocciolone... evidentemente il materiale acrilico trasmette il calore piuttosto bene.
Ovviamente dato che la penna è quasi scarica (avrò caricato forse mezzo ml) era da aspettarselo.
Dubito anch'io un effetto dovuto al riscaldamento del fusto ad opera della mano.
La causa potrebbe essere proprio la penna "quasi scarica": quando viene a mancare (o è molto poco) il battente di liquido sulla superficie dell'alimentare (la parte interna in contatto con l'inchiostro intendo) vi è un migliore e maggiore trasferimento dell'aria dall'esterno all'interno del fusto/serbatoio e conseguentemente migliora l'afflusso di inchiostro al pennino. Capita anche con le penna a caricamento con levetta, come evidenziato in questa nota https://www.fountainpen.it/images/e/ea/ ... -Front.jpg (vedere nota fondo pagina).
Un alimentatore correttamente progettato (anche in relazione al pennino montato) mitiga questo effetto e quasi non ci si accorge quando l'inchiostro è in esaurimento.
sono le due cose insieme credo, pochissimo inchiostro, tanta aria, già di di suo l'inchiostro fatica a star su, difetta sempre più l'effetto vuoto, e poi basta quella leggera scaldata, evidentemente ben trasferita dalla sottile parete in acrilico (tenuta in mano un quarto d'ora), ed ecco il gocciolone.
Tra l'altro della buona tenuta di questa penna sono abbastanza sicuro, la tenuta della filettatura sezione/fusto è perfetta, il gruppo pennino è Jowo (su una penna con pennino a frizione avrei potuto immaginare magari qualche leggera perdita), non ha altre aperture. L'alimentatore è il classico "alettatissimo" Jowo.

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 19:43
da sansenri
Esme ha scritto: mercoledì 29 ottobre 2025, 18:35 Io ho solo contagocce vintage.
Non le uso moltissimo, ma non ho mai verificato il problema. Il fusto in ebanite o ebanite+rivestimento è sufficientemente isolante, il serbatoio non è così enorme (sono penne sottili) e le mie mani non sono mai molto calde.

Le penne a effetto ghiaccio come quella, bella, che hai mostrato penso siano molto belle caricate così, e ogni tanto mi viene la scimmia.
Mi ferma proprio il dubbio di un burping marcato: il serbatoio è più ampio e lo spessore delle pareti credo molto più sottile rispetto alle vintage.

Tra l'altro trovo che il caricamento a contagocce sia comodo; è come ricaricare una cartuccia con la siringa, ma senza il bisogno della cartuccia.
All'inizio del 1900 l'acqua corrente poteva essere un problema e gli inchiostri potevano fare grossi guai, per cui capisco che l'invenzione di sistemi autocaricanti fosse accolta con entusiasmo.
Ma allo stato attuale, personalmente trovo più semplice (e spesso più efficiente) questo tipo di caricamento rispetto ai vari tipi di self-filler.
certamente sulle penne piccole il problema si pone poco, forse mai. Considera che la Nauka è grossina... misurata a spanne la lunghezza del serbatoio è 9, 5 cm e la larghezza , a spanne 1 cm almeno. Non so quanto si riesca a caricarla in volume, farò la prova quando la lavo. Di aria ce n'è tanta quando vuota.

Il tuo commento sul caricamento mi trova piuttosto d'accordo, confesso che non ho mai caricato una contagocce con il contagocce...
Uso la siringa e via. Non trovo nemmeno sia complicato, so usare la siringa con una mano sola, quindi con una mano tengo la penna e con l'altra la siringa dopo aver aperto il calamaio. Basta avere l'accortezza di non riempire oltre la filettatura e di finire di avvitare con il pennino rivolto sul calamaio. Le siringhe ipodermiche inoltre non perdono, se le si maneggia con calma anche cariche si possono appoggiare sul tavolo senza sporcare.

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 20:38
da Mir70
sansenri ha scritto: mercoledì 29 ottobre 2025, 19:43 Il tuo commento sul caricamento mi trova piuttosto d'accordo, confesso che non ho mai caricato una contagocce con il contagocce...
Uso la siringa e via.
Su certe stilografiche, come quelle a contagocce, sono (quasi) monotematico sull'inchiostro e utilizzo questo comodo, per me, sistema:

Flc - 1.jpeg

Niente siringa, niente da lavare e pulire. Boccetta ad ago per i converter e cartucce, boccetta a beccuccio per le eyedropper/safety.

eyedropper - nell'uso

Inviato: mercoledì 29 ottobre 2025, 22:33
da Roland
sansenri ha scritto: mercoledì 29 ottobre 2025, 19:43
certamente sulle penne piccole il problema si pone poco, forse mai. Considera che la Nauka è grossina... misurata a spanne la lunghezza del serbatoio è 9, 5 cm e la larghezza , a spanne 1 cm almeno. Non so quanto si riesca a caricarla in volume, farò la prova quando la lavo. Di aria ce n'è tanta quando vuota.


Almeno 7. 5 ml li carica. È più di tre volte la capienza massima di una pelikan 400NN che si assesta su 2-2.1 ml. Non è più una stilografica ma una stazione di rifornimento. :lol: Non mi sorprende il problema di gocciolamento, non credo esista un'alimentatore al mondo (in abs o ebanite) che possa tenere a freno un volume d'aria così grande.