Montegrappa Extra 1930 "stub": un pennino per tutte le stagioni
Inviato: lunedì 1 dicembre 2025, 18:34
Come abbiamo commentato molte volte su questo forum, non esiste un pennino che faccia bene tutto.
Io, dal mio lato, sono giunto all convinzione che si possono fare la maggior parte delle cose con tre pennini: un extra-fine flessibile, per scrittura quotidiana minuta e stili calligrafici adatti al pennino appuntito, uno stub non troppo smussato, per scrittura quotidiana più grande e una molteplicità di stili calligrafici che richiedono del pennino tronco, e un pennino medio dal flusso abbondante, per scrittura quotidiana corrente e disegno.
Detto ció, ho due penne che potrei portare “da sole” sulla famosa isola deserta, sempre a patto che sull’isola vi sia della carta…
Della Montblanc 149 Calligraphy ho detto e scritto a sufficienza. L’altra é la mia Montegrappa Extra 1930 ‘Acque del del Sile’ (in celluloide Bambù Nero), dotata di un pennino che Montegrappa definisce “stub” ma che in realtà é quasi un italico corsivo. Vi posso fare “quasi” di tutto. Ovviamente, eccelle maggiormente negli script per la punta tronca, ma se la cava anche nelle corsive inglese e americana, oltre che nella scrittura corrente. So che non tutti gli stub di Montegrappa sono uguali. Questo é degli anni ’90 (con punzone orafo di Vicenza) ed ha una leggera elasticità che non riscontro, per esempio, nel più recente stub della mia Montegrappa Extra Otto, che credo sia prodotto da Bock.
Ecco di seguito una foto del pennino in questione e un'altra con alcune scritte eseguite con questo pennino in stili differenti. Frutto di una artigianalità squisita, per me é davvero un pennino buono per tutte le stagioni.
Io, dal mio lato, sono giunto all convinzione che si possono fare la maggior parte delle cose con tre pennini: un extra-fine flessibile, per scrittura quotidiana minuta e stili calligrafici adatti al pennino appuntito, uno stub non troppo smussato, per scrittura quotidiana più grande e una molteplicità di stili calligrafici che richiedono del pennino tronco, e un pennino medio dal flusso abbondante, per scrittura quotidiana corrente e disegno.
Detto ció, ho due penne che potrei portare “da sole” sulla famosa isola deserta, sempre a patto che sull’isola vi sia della carta…
Della Montblanc 149 Calligraphy ho detto e scritto a sufficienza. L’altra é la mia Montegrappa Extra 1930 ‘Acque del del Sile’ (in celluloide Bambù Nero), dotata di un pennino che Montegrappa definisce “stub” ma che in realtà é quasi un italico corsivo. Vi posso fare “quasi” di tutto. Ovviamente, eccelle maggiormente negli script per la punta tronca, ma se la cava anche nelle corsive inglese e americana, oltre che nella scrittura corrente. So che non tutti gli stub di Montegrappa sono uguali. Questo é degli anni ’90 (con punzone orafo di Vicenza) ed ha una leggera elasticità che non riscontro, per esempio, nel più recente stub della mia Montegrappa Extra Otto, che credo sia prodotto da Bock.
Ecco di seguito una foto del pennino in questione e un'altra con alcune scritte eseguite con questo pennino in stili differenti. Frutto di una artigianalità squisita, per me é davvero un pennino buono per tutte le stagioni.