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18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29

Carta di riferimento

L'ultimo ma non meno importante elemento coinvolto nella scrittura è la carta. Parliamone. E raccontiamo anche degli altri accessori che affianchiamo alle nostre penne.
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A Casirati
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Messaggio da A Casirati »

Buongiorno e buona Pasqua a tutti.
Non sono un esperto di carte e forse sto per fare una domanda poco interessante, ma mi arrischio ugualmente.
So che il rendimento di una stilografica dipende anche dalla carta, oltre che dall'inchiostro.
Quale carta consigliereste per giudicare, nel modo più oggettivo possibile, la qualità di scrittura di una penna?
Grazie in anticipo!
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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

Per quel poco che faccio, tendo a valutare la penna nel contesto di utilizzo per cui l’ho acquistata. Mi spiego: se compro una stilografica da usare al lavoro su cartaccia da fotocopie, ee inutile che io compri una EF giapponese che su Rhodia scrive benissimo; piuttosto farò un test su cartaccia da fotocopie, propendendo alla fine per un pennino M. È il contesto che fa la scelta, per me. Questa stessa penna M, su Rhodia, probabilmente mi sembrerà troppo scorrevole e dal tratto eccessivo.

Se parliamo di una “misurazione” della qualità fine a se stessa, mi sono già bruciato la risposta poco sopra: Rhodia. Avendo quasi finito il primo blocco, ho voluto seguire un consiglio di Marco Chiari che, in uno dei suoi video, decanta le qualità della Clairefontaine Triomphe. Sempre stessa casa di produzione, ma sembra essere un attimino più lavorata e morbida: scrivendo sul blocco, i fogli sottostanti sembrano essere più “ammortizzanti”. Forse è solo un’impressione dovuta al fatto che l’altro blocco stava finendo…

Seguo volentieri il post per vedere che altri spunti arrivano
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Thefinenib
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Messaggio da Thefinenib »

Koten90 ha scritto: domenica 17 aprile 2022, 9:04 se compro una stilografica da usare al lavoro su cartaccia da fotocopie, e inutile che io compri una EF giapponese che su Rhodia scrive benissimo; piuttosto farò un test su cartaccia da fotocopie, propendendo alla fine per un pennino M. È il contesto che fa la scelta, per me. Questa stessa penna M, su Rhodia, probabilmente mi sembrerà troppo scorrevole e dal tratto eccessivo.
Trovo che gli EF scrivano meglio degli M o B su cartaccia da fotocopie. Con gli M la cartaccia assorbe troppo inchiostro e succedono pasticci.
A Casirati ha scritto: domenica 17 aprile 2022, 8:43 Quale carta consigliereste per giudicare, nel modo più oggettivo possibile, la qualità di scrittura di una penna?
Dipende da cosa intende per oggettivo.
Nel caso volesse comparare il comportamento di alcune penne, le consiglio di testarle con lo stesso inchiostro sulla stessa carta. Magari una carta di qualità, ma convenzionale nelle caratteristiche (i.e., una qualsiasi Fabriano da cartoleria). L’oggettività non nasce dalla carta, ma dalla coerenza del metodo comparativo.

Nel caso volesse giudicare la qualità di una singola penna, le consiglio di testarla sulla carta da lei più utilizzata. Se lavora in ufficio, potrebbe aver senso testar la penna sul cartaccia da fotocopie.
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Messaggio da Koten90 »

Thefinenib ha scritto: domenica 17 aprile 2022, 9:42 Trovo che gli EF scrivano meglio degli M o B su cartaccia da fotocopie. Con gli M la cartaccia assorbe troppo inchiostro e succedono pasticci.
Vero, ho tralasciato il fatto che, come per la dimensione del pennino, anche per l’inchiostro faccio riferimento al contesto. Essendo per lavoro e obbligatoriamente su carta da fotocopie, utilizzo solo inchiostro X-Feather indelebile che non spiuma. Una Pilot M con questo inchiostro non è lontana da un Pelikan F, anche per scorrevolezza
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Messaggio da A Casirati »

[quote=Thefinenib post_id=328007

Dipende da cosa intende per oggettivo.
Nel caso volesse comparare il comportamento di alcune penne, le consiglio di testarle con lo stesso inchiostro sulla stessa carta. Magari una carta di qualità, ma convenzionale nelle caratteristiche (i.e., una qualsiasi Fabriano da cartoleria). L’oggettività non nasce dalla carta, ma dalla coerenza del metodo comparativo.
[/quote]

Intendo riferirmi alle caratteristiche della penna in sé, non in confronto a qualche altra. In sostanza, si tratta di rispondere ad una domanda: è una buona scrittrice?
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Messaggio da Ghiandaia »

A Casirati ha scritto: domenica 17 aprile 2022, 10:04 Intendo riferirmi alle caratteristiche della penna in sé, non in confronto a qualche altra. In sostanza, si tratta di rispondere ad una domanda: è una buona scrittrice?
La penna in sé non è nessuna scrittrice, ha bisogno di carta, di inchiostro e di una mano che usi.

Concordo quindi con quanto detto da altri: dipende dall'uso che se ne fa. Lavoro? Carta da fotocopie, e probabilmente un inchiostro "astringente": Platinum blue black, 4001 blue black ecc. Scrivania di casa con una bella tazza di tè fumante? Tomoe River, e a quel punto vanno bene tutti gli inchiostri.

Esempio lampante: la mia Santini Libra superflexy. Il flusso è abbondante per star dietro alla flessibilità, quindi su carta da fotocopie spiuma e trapassa con tutti gli inchiostri che le ho dato. E' per questo una cattiva scrittrice? In quelle condizioni sì.
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Messaggio da riktik »

E l’inchiostro?
Presumo che l’obiettivo sia fare delle comparazioni da presentare ad altri?!
Nel qual caso, se la platea sono gli appassionati di stilografiche, direi di scegliere la carta e l’inchiostro più diffusi e apprezzati, tipo nero Aurora su carta rhodia.

Se invece è per te stesso non è bene fare figli e figliastri le penne si amano tutte allo stesso modo :)
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geko
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Messaggio da geko »

La mia configurazione di riferimento assoluta (scrittura e comodità) é formata da Aurora 88 Big F corto + quaderno Rhodia da 80 grammi + R&K Salix.
Con le penne vecchie, se voglio fare solo un “giretto” domenicale, al posto del Salix uso il 4001 Königsblau che è più facile da lavare.

Rimangono comunque dei test non definitivi perché certe penne hanno comportamenti ottimali solo con certi inchiostri (e/o certe carte). Per esempio la Pilot Elabo SF a me piace solo con il Pilot base.

… e a mio modo di vedere si rimane sempre nel campo del soggettivo.

Auguri.
Hier nous étions au bord du gouffre, aujourd'huis nous avons fait un grand pas en avant.
(Omar Bongo, "presidente" del Gabon - 1967/2009)
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Messaggio da demogorgone »

Vado controcorrente in parte. Secondo me la carta di riferimento non deve essere la Rhodia, né la Oxford o carte troppo lussuose. Le uso anch'io e "fanno scrivere bene" quasi tutte le penne. Però sono carte eccezionali (nel senso di molto diverse dalla media) e inoltre troppo costose. Per dire che una penna "scrive bene" io ho bisogno di testarla su carta più ordinaria. Esempio: blocco pigna master, o pignastyl, o favini schizza e strappa.
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

A Casirati ha scritto: domenica 17 aprile 2022, 8:43 Quale carta consigliereste per giudicare, nel modo più oggettivo possibile, la qualità di scrittura di una penna?
Una qualsiasi carta concepita per l'uso con inchiostro liquido.
Un tempo, quando lo scrivere a inchiostro liquido era cosa diffusissima, le carte erano tutte pensate in quel senso, persino le più economiche come quelle di certi quaderni scolastici che dovevano svolgere un compito al minor costo possibile.
Oggi, ovviamente, le cose stanno diversamente: si scrive molto poco in generale, e quando lo si fa si usa la biro, un fatto che i produttori non possono ignorare, e in virtù del quale devono agire di conseguenza. Quando noi parliamo di "carta scadente", in realtà non siamo necessariamente di fronte a una carta scarsa, ma semplicemente non adatta.
Tra le carte che ho trovato adatte agli inchiostri liquidi ci sono:
- tutte le Oxford Optik (la mia preferita);
- blocchi e quaderni Clairefontaine (specialmente Triomphe e Flying Spirit);
- tutto ciò che è Rhodia;
- Fabriano Eco Qua;
- Fabriano Copy 1 (risme);
- blocchi e quaderni Hamelin;
- blocchi legal Pigna (quelli gialli), ma in genere la carta gialla (esempio, post-it) regge meglio gli inchiostri;
- blocchi Pignastyl (alcuni peggiori di altri, dipende dai lotti, la qualità è incostante);
- quaderni Pigna Monocromo 80gr. (Quaxima 100, invece, è tendenzialmente troppo porosa, stratosferica con la biro), alcuni peggiori di altri, dipende dai lotti, la qualità è incostante;
- molte carte tedesche disponibili in store tedeschi (esempio, TeDi);
- alcuni blocchi e quaderni inglesi che, se becchi il lotto giusto, sono fantastici (Silvine), ma va a fortuna.
Discorso a parte per la Tomoe River, che non metto in elenco perché atipica.
Sicuramente dimentico qualcosa.

Il mio approccio, comunque, è di usare la carta più adatta (anche per quanto riguarda la rigatura, quelle troppo larghe mi indispongono e non le uso), perché se il risultato di scrittura è scadente non trovo più vantaggio nell'uso della stilografica, e a quel punto preferisco usare gel o addirittura biro; è ciò che faccio quando mi fisso con i Moleskine (dove scrivo esclusivamente a matita o biro) o quando non ho il controllo della carta in uso (oggi fatto rarissimo, ma un tempo era la regola).

:wave:
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Messaggio da Nepgdamn »

quello che dico io è "prova la scrittura sulla carta mediocre, ma scrivi su carta di qualità"

c'è sempre la curiosità di sapere come una penna/inchiostro si comporterà su carta scadente, però la qualità della scrittura può essere notata solo su carte con una certa qualità. ho dei quaderni che perdono pezzi di carta tra i rebbi e che vengono trapassati da qualsiasi inchiostro, non credo che usare carta del gente sia minimamente utile. io sono stato affascinato dalla carta oxford e probabilmente continuerò ad usare quella per i miei test, però è una domanda molto soggettiva
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A Casirati
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Messaggio da A Casirati »

demogorgone ha scritto: domenica 17 aprile 2022, 11:56 Vado controcorrente in parte. Secondo me la carta di riferimento non deve essere la Rhodia, né la Oxford o carte troppo lussuose. Le uso anch'io e "fanno scrivere bene" quasi tutte le penne. Però sono carte eccezionali (nel senso di molto diverse dalla media) e inoltre troppo costose. Per dire che una penna "scrive bene" io ho bisogno di testarla su carta più ordinaria. Esempio: blocco pigna master, o pignastyl, o favini schizza e strappa.
Suggerimento interessante, grazie.
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Messaggio da demogorgone »

Monet63 ha scritto: domenica 17 aprile 2022, 13:04
A Casirati ha scritto: domenica 17 aprile 2022, 8:43 Quale carta consigliereste per giudicare, nel modo più oggettivo possibile, la qualità di scrittura di una penna?

Tra le carte che ho trovato adatte agli inchiostri liquidi ci sono:
- tutte le Oxford Optik (la mia preferita);
- blocchi e quaderni Clairefontaine (specialmente Triomphe e Flying Spirit);
- tutto ciò che è Rhodia;
- Fabriano Eco Qua;
- Fabriano Copy 1 (risme);
- blocchi e quaderni Hamelin;
- blocchi legal Pigna (quelli gialli), ma in genere la carta gialla (esempio, post-it) regge meglio gli inchiostri;
- blocchi Pignastyl (alcuni peggiori di altri, dipende dai lotti, la qualità è incostante);
- quaderni Pigna Monocromo 80gr. (Quaxima 100, invece, è tendenzialmente troppo porosa, stratosferica con la biro), alcuni peggiori di altri, dipende dai lotti, la qualità è incostante;
- molte carte tedesche disponibili in store tedeschi (esempio, TeDi);
- alcuni blocchi e quaderni inglesi che, se becchi il lotto giusto, sono fantastici (Silvine), ma va a fortuna.
Discorso a parte per la Tomoe River, che non metto in elenco perché atipica.
Sicuramente dimentico qualcosa.

:wave:
Ho notato che non citi i blocchi Pigna master. Come li catalogheresti? Lo chiedo perché li sto provando da qualche giorno, costano più dei pignastyl, ma mi sembrano un po' meno adatti alla stilo (un po'troppo assorbenti e porosi).

Ciao, Daniele

PS Ho troppa stima dell'opinione di Monet63 per non chiedere, a costo di andare fuori argomento...
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Messaggio da alessandro95 »

Monet63 ha scritto: domenica 17 aprile 2022, 13:04
A Casirati ha scritto: domenica 17 aprile 2022, 8:43 Quale carta consigliereste per giudicare, nel modo più oggettivo possibile, la qualità di scrittura di una penna?
Una qualsiasi carta concepita per l'uso con inchiostro liquido.
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- blocchi e quaderni Hamelin;
- blocchi legal Pigna (quelli gialli), ma in genere la carta gialla (esempio, post-it) regge meglio gli inchiostri;
- blocchi Pignastyl (alcuni peggiori di altri, dipende dai lotti, la qualità è incostante);
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Il mio approccio, comunque, è di usare la carta più adatta (anche per quanto riguarda la rigatura, quelle troppo larghe mi indispongono e non le uso), perché se il risultato di scrittura è scadente non trovo più vantaggio nell'uso della stilografica, e a quel punto preferisco usare gel o addirittura biro; è ciò che faccio quando mi fisso con i Moleskine (dove scrivo esclusivamente a matita o biro) o quando non ho il controllo della carta in uso (oggi fatto rarissimo, ma un tempo era la regola).

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Bella risposta! Cosa ha di atipico Tomoe River?
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demogorgone ha scritto: domenica 17 aprile 2022, 19:35 Ho notato che non citi i blocchi Pigna master. Come li catalogheresti? Lo chiedo perché li sto provando da qualche giorno, costano più dei pignastyl, ma mi sembrano un po' meno adatti alla stilo (un po'troppo assorbenti e porosi).
Non li ho citati perché ne ho usato un solo blocco (comunque nulla per farsi un'idea minimamente affidabile) e non mi ero trovato bene.
alessandro95 ha scritto: domenica 17 aprile 2022, 23:38 Bella risposta! Cosa ha di atipico Tomoe River?
E' estremamente sottile, molto costosa, non sempre approvvigionabile facilmente; riesce a valorizzare qualsiasi inchiostro. Alcuni inchiostri, come certi Noodler's, si possono usare bene solo su Tomoe River, l'unica in grado di gestirli realmente. Di contro la grammatura leggera, unita a una mano estremamente bassa, rende impossibile - o quantomeno difficoltoso - l'uso in fronte/retro, una cosa per me inaccettabile.
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