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Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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raddande
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Messaggio da raddande »

Buongiorno a tutti,
sono qui a confessare una mia fissazione e a verificare se sono solo io ad averla oppure è un 'male' diffuso.
Quando ho una penna che non funziona, specialmente economica mi piace smontarla.
Al di là della manualità nel procedere con l'operazione (al momento non oso smontare penne a pistone, ma solo a converter e cartucce), solitamente mi trovo a battagliare con il pennino.
- gratta sul foglio
- rebbi non allineati
- flusso troppo abbondante o troppo fino
- posizione dei rebbi troppo in su o troppo a punta di condor
- etc...

per ogni problema provo e riprovo, mi ingegno con carta abrasiva sempre piu' fine per modificarne il tratto, rimonto l'alimentatore, provo e riprovo fiino a quando non trovo un 'compromesso' che possa andare bene.
Ora la mia mania, che ironicamente definirei 'ossessiva-compulsiva' sta proprio nella parola compromesso.
Quando sembro aver trovato la quadra, rimonto il tutto e sono bello contento....
si... contento per le successive 2-3 ore...
il giorno dopo mi metto in testa che si puo' ancora migliorare ed allora li' compio l'errore di rismontare tutto, ricercare il setting perfetto, o 'piu' perfetto' di quello precedente (che già mi soddisfaceva, ma sempre non abbastanza) ED IMMANCABILMENTE ROVINO TUTTO!

tutto da rifare! solitamente deluso di me stesso ho perso un sacco di tempo due volte, e molte volte mi capita di non ritrovare piu' il compromesso precedentemente raggiunto nella continua ricerca del sacro graal.

E' un po' come chi investe in borsa, in un investimento fortunato non chiude mai... ha sempre sete e spesso capita di lasciarci anche quanto investito e marginato in precedenza.

Ora... se capita solo a me... spero di avervi fatto almeno ridere... ma per me e' un'ossessione!
un saluto
ale
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maylota
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Messaggio da maylota »

Secondo me con la penna è come con la moglie (o il marito): puoi passare la vita a cercare di cambiarla e migliorarla, puoi venderla ad un altro (tecnicamente divorziare è termine più corretto....) oppure cercare di capirne il temperamento e tirarne fuori il meglio.

A meno che non ci siano difetti di fabbrica macroscopici, secondo me la terza via è la migliore.
In ogni caso, in tema di penne la poligamia non è fortunatamente reato penale :lol:
Venceremos.
fabi71
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Messaggio da fabi71 »

Condivido ogni singola parola.
Tranne il senso di colpa. Amo smontare gli oggetti, comprenderne il funzionamento e, la stilo, (soprattutto se è una cinesata da 2 euro) ti permette di "giocarci" come nessun'altra penna. Mal che vada hai fatto esperienza e se va bene hai la soddisfazione di scrivere con una penna che hai sistemato tu.
Mi capita la stessa cosa con le vecchie MTB dei miei figli, Ho appreso come funziona il movimento centrale a calotte o la serie sterzo smontando e rimontando.
Trattasi di potenziamento delle abilità cognitive, mica cotica :lol:
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Linos
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Messaggio da Linos »

Così finirai con il fare scrivere le tue penne nell'identico modo. Non è forse meglio che ogniuna mantenga il proprio carattere, credo che sia molto più divertente.
raddande
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Messaggio da raddande »

Linos ha scritto: martedì 8 giugno 2021, 18:15 Così finirai con il fare scrivere le tue penne nell'identico modo. Non è forse meglio che ogniuna mantenga il proprio carattere, credo che sia molto più divertente.
ciao,
sicuramente quando modifico tendo sempre a settarmi nella direzione che piu' mi piace, ovviamente.
Ed ovviamente è sempre la stessa.
Ma posso dire con assoluta certezza che nessuna delle penne che ho, pur 'settate' nello stesso modo scrive identicamente o anche solo in maniera simile.

Faccio un esempio, con il rischio di dare una personalità e quindi attribuire una caratteristica umana ad un oggetto che non lo è.
Tutte hanno un loro carattere. Ed alcune anche un bel caratterino!
  • La Aurora 88 che ho va con tutti: tutti i fogli, tutte le angolazioni di pennino, tutti i miei umori che mi fanno esser lieve o pesante nel tratto... insomma e' una compagnona (per non dire una cortigiana!)
  • La Delta Vintage è costante, parte sempre, non mi lascia mai a piedi, è il mio muletto ma... dio santo se e' noiosa!
  • Le due Tibaldi son due pezzi da trattare con le molle... è vero che scrivono su tutto (economiche quindi con pennino in acciaio... Bonomia e Perfecta)... ma sono cosi' delicate che se non sono in vena neanche a prenderle in mano, se mi cadono le spacco come già successo
  • e potrei continuare per ogni singolo pezzo (non che ne abbia tanti di valore).
Al momento le varie cinesi, Visconti, Von Graf, Faber modificate o meno tutte presentano un loro piglio.
un saluto
ale
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Esme
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Messaggio da Esme »

Lasciamo stare, che ho da poco rotto a metà il pennino d'oro della 98... con la vocetta sotto che diceva "sicura? ma proprio sicura di farlo adesso?"
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Messaggio da rbocchuzz »

Chi ha letto "Tre uomini a zonzo" di J.K. Jerome, ricorda la differenza tra chi salta in bici e va fare un giro e chi preferisce "revisionarla" alla ricerca della macchina perfetta.
Nessuno dei due è da biasimare, ognuno trae il proprio piacere in maniera diversa nell'uso di un un'oggetto.
Buon divertimento a tutti.
🙂
Rinaldo

In Spagna, un sigaro dato e ricevuto stabilisce rapporti di ospitalità come in Oriente la condivisione del pane e del sale.
(P. Mérimée; "Carmen")
ClaudioHplus
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Messaggio da ClaudioHplus »

Io per fare così ho distrutto una Pilot Metropolitan USA e una Platinum Plaisir, quindi capisco perfettamente quello che fai e quello che provi. Pensa che ho pure la memoria del cellulare stracolma di foto di pennini, poiché li monitoro ogni secondo per cercare di capire se esercito troppa pressione col rischio di alterarli in qualche modo.

Il caso della Metro USA mi ha addolorato particolarmente perché era una grande penna (pagata pure abbastanza), però dato che non scriveva ESATTAMENTE come la mia Kaküno (la Metro aveva un po' di feedback in più) mi "ingrippai", come si dice a Napoli, che avesse un qualche tipo di problema; inutile da dire che, col senno di poi, scriveva in modo perfetto, aveva solo un po' di feedback in più per carattere intrinseco del pennino. Ancora oggi la piango e la rimpiango.
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Messaggio da Augusto67 »

Ehehe, mi ci riconosco. Vale per un sacco di cose: interessarsi di "come" funziona bene un telescopio invece di usarlo per guardare gli astri, mettere a punto una moto invece di andarci in giro. L'audiofilia non è più di moda, ma era un inferno di neodimio, polpa di carta, massi di marmo sotto il giradischi, piedini miracolosi... Poi arrivarono le discussioni sui cavi, e lì capii anche io che si era toccato il fondo. Tra parentesi, gli audiofili ormai hanno la mia età o più o lì intorno (54) e le alte frequenze ormai ce le scordiamo per raggiunti limiti di timpanità, eppure alcuni imperterriti continuano a disquisire. Forse, se sei più giovane, ti puoi consolare il fatto che con l'età di solito - a me è successo - queste compulsività si affievoliscono. Il mio interesse per le penne e la scrittura è recente, ma ha già contorni meno ingombranti di quelli che avrebbe assunto un tempo, diciamo. Mi accontento di leggere, guardare e faccio pochi acquisti. Per esempio: ho preso una Parker Vector da 20 euro per calligrafia, e subito dopo, con i crampi alla mano, ho guardato in qua e in là pennini Brause, Lamy Joy e chi più ne ha. Per "scrivere meglio", e perché "chi più spende etc.", e perché "scemo, era meglio prendere subito quell'altra" e per i soliti mille motivi che cercano di compensare le difficoltà e solleticare i desideri. Ma sapevo che sarebbe passata, e che niente si sostituisce all'applicazione e alla determinazione e ora la Vector se la cava benissimo, e la guardo con affetto. Se non sei più giovane, dai, poco male. Le compulsioni tengono anche molta compagnia! E mi pare che tu questa la prenda con il sorriso. O vedila anche così, mi viene in mente alla fine: non hai rovinato tutto, visto che hai una penna che scrive in QUEL modo perché l'hai pasticciata. Scordati che cosa volevi, e goditi quello che hai: un pennino F che scrive come un idrante (fatto giorni fa su una Lamy, perché grattava; gratta ancora, scrive grosso ma è la mia Lamy pimpata, no?).
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balthazar
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Messaggio da balthazar »

Augusto67 ha scritto: giovedì 17 giugno 2021, 17:25 Ehehe, mi ci riconosco. Vale per un sacco di cose: in Poi arrivarono le discussioni sui cavi, e lì capii anche io che si era toccato il fondo. Tra parentesi, gli audiofili ormai hanno la mia età o più o lì intorno (54) e le alte frequenze ormai ce le scordiamo per raggiunti limiti di timpanità, eppure alcuni imperterriti continuano a disquisire.
Spero che quello che hai scritto tu lo abbia ben ponderato ... normalmente dopo quelle parole sui "cavi" si potrebbe scatenare un vespaio :lol:
Augusto67
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Messaggio da Augusto67 »

Caro Balthazar, in effetti mi è uscita fuori un po' troppo alla svelta. Ma mi farò forte di un articolo di Bartolomeo Aloja su "Suono", dove brevemente e convincentemente faceva fuori la questione. Salvo poi cambiare idea anni dopo, che lo trovai lì a parlare di cavi anche lui!
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balthazar
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Messaggio da balthazar »

Ricordo anch'io ... come ricordo il bel pragmatismo - per me positivo - di Aloia. Bei tempi :oops:
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