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Omas Extra: tempi di produzione?

Note storiche sulle penne stilografiche e sui loro produttori. Aneddoti e curiosità.
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A Casirati
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Omas Extra: tempi di produzione?

Messaggio da A Casirati »

Buongiorno a tutti.
Ho letto che il procedimento di fabbricazione della Omas Extra del 1932 richiedeva circa 350 giorni.
Tenendo conto che anche la Omas Extra Paragon del 1992 era in celluloide sfaccettata, ma che le tecnologie produttive in 60 anni sono ovviamente progredite, immagino che i processi di fabbricazione richiedessero molto meno tempo. Qualcuno può dirmi quanto?
Grazie in anticipo!
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Omas Extra grande, 1932
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Omas Extra 1992, pennino e veretta
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Alberto Casirati
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Omas Extra: tempi di produzione?

Messaggio da Bons »

A Casirati ha scritto: mercoledì 15 dicembre 2021, 12:13 Ho letto che il procedimento di fabbricazione della Omas Extra del 1932 richiedeva circa 350 giorni.
😲
Ma nei tempi di produzione era calcolata pure la raccolta del cotone che sarebbe stato utilizzato per realizzare la celluloide?
🤔
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A Casirati
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Messaggio da A Casirati »

Bons ha scritto: mercoledì 15 dicembre 2021, 12:52
A Casirati ha scritto: mercoledì 15 dicembre 2021, 12:13 Ho letto che il procedimento di fabbricazione della Omas Extra del 1932 richiedeva circa 350 giorni.
😲
Ma nei tempi di produzione era calcolata pure la raccolta del cotone che sarebbe stato utilizzato per realizzare la celluloide?
🤔
A quanto ne so, la lunghezza era determinata dalla lavorazione delle barre di celluloide, che venivano cotte e lavorate a più riprese, oltre che lasciate riposare.
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Messaggio da Bons »

A Casirati ha scritto: mercoledì 15 dicembre 2021, 13:00 A quanto ne so, la lunghezza era determinata dalla lavorazione delle barre di celluloide, che venivano cotte e lavorate a più riprese, oltre che lasciate riposare.
Be', si, però a questo punto, chessò, Savinelli può dichiarare che per produrre una "punto oro" occorrono otto anni includendo la stagionatura dei ciocchi di radica.

Mi sembra una di quelle affermazioni stiracchiate per tirarsela un po'.
Sarebbe stato forse più corretto se avessero dichiarato che per produrre le barre di celluloide occorrevano 349 giorni e per realizzare la Extra 1.
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A Casirati
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Omas Extra: tempi di produzione?

Messaggio da A Casirati »

L'informazione circa i tempi di fabbricazione della Omas Extra del 1932 viene dal libro “Omas” di E. Dolcini (serie “I libri di penna”, ed. Editando, Milano, 1997).
Assumendo che tale tempistica sia corretta, azzardo un'ipotesi: diventa sempre più probabile che la Extra non sia una copia della Doric, perché tra i tempi necessari per l'approntamento dei macchinari e quelli per la fabbricazione, il prodotto Omas avrebbe dovuto essere offerto dopo il 1932.
Naturalmente, dato che il brevetto per la Doric è del 1930, rimane sempre la possibilità che Simoni ne avesse avuta per vie traverse una copia, oppure che gli fosse giunta semplicemente la notizia accompagnata da un disegno, ma quanto è probabile questa alternativa?
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Messaggio da Bons »

A Casirati ha scritto: mercoledì 15 dicembre 2021, 13:23 L'informazione circa i tempi di fabbricazione della Omas Extra del 1932 viene dal libro “Omas” di E. Dolcini (serie “I libri di penna”, ed. Editando, Milano, 1997).
Assumendo che tale tempistica sia corretta, azzardo un'ipotesi: diventa sempre più probabile che la Extra non sia una copia della Doric, perché tra i tempi necessari per l'approntamento dei macchinari e quelli per la fabbricazione, il prodotto Omas avrebbe dovuto essere offerto dopo il 1932.
Naturalmente, dato che il brevetto per la Doric è del 1930, rimane sempre la possibilità che Simoni ne avesse avuta per vie traverse una copia, oppure che gli fosse giunta semplicemente la notizia accompagnata da un disegno, ma quanto è probabile questa alternativa?
Perdonami Alberto, non è per amore di polemica (o forse sì? 😋 ) ma per capire.

La domanda per il brevetto della Doric fu presentata nel gennaio 1930 e il brevetto fu pubblicato nell'agosto 1930.
La Doric fu messa sul mercato nel 1931.

Quali sarebbero state le difficoltà per Omas per "ispirarsi" ad un brevetto pubblicato nel 1930?
Essendo un produttore di penne, immagino che avesse immagazzinata una buona scorta di barre di celluloide (che già usava da tempo, per esempio per le "ispirate" alla Duofold).
E di quali macchinari particolari e di difficile reperibilità avrebbe mai dovuto dotarsi?

Eversharp mise sul mercato la Doric in poco più di un anno dall'idea, perché a Omas ne sarebbero dovuti occorrere quasi il doppio per mettere in produzione la Extra?

A mio parere, qui la storia sembrerebbe chiara: qualcuno ha registrato e prodotto qualcosa ben prima di qualcun altro.
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Messaggio da A Casirati »

Credo che tu abbia ragione. Temo che avrei dovuto rifletterci meglio.
Grazie.
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Messaggio da Tribbo »

Non ho assolutamente idea del tempo necessario per creare una nuova linea produttiva. Mi ero sempre appoggiato all'idea generale che ci fosse stata una sorta di convergenza di stile e non di diretta copia dell'Omas verso la Doric
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piccardi
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Messaggio da piccardi »

A Casirati ha scritto: mercoledì 15 dicembre 2021, 13:23 L'informazione circa i tempi di fabbricazione della Omas Extra del 1932 viene dal libro “Omas” di E. Dolcini (serie “I libri di penna”, ed. Editando, Milano, 1997).
Assumendo che tale tempistica sia corretta, azzardo un'ipotesi: diventa sempre più probabile che la Extra non sia una copia della Doric, perché tra i tempi necessari per l'approntamento dei macchinari e quelli per la fabbricazione, il prodotto Omas avrebbe dovuto essere offerto dopo il 1932.
Naturalmente, dato che il brevetto per la Doric è del 1930, rimane sempre la possibilità che Simoni ne avesse avuta per vie traverse una copia, oppure che gli fosse giunta semplicemente la notizia accompagnata da un disegno, ma quanto è probabile questa alternativa?
Questa è l'ipotesi che voleva sottendere l'autore e che ritorna varie volte fra i sostenitori sfegatati della Omas.

Ma come appunto diceva Bons il tempo veramente lungo è solo quello di produzione delle barre di celluloide, che peraltro l'azienda acquistava da produttori terzi (la Mazzucchelli) che già l'avevano prodotta (e senz'altro aveva già).

Per cui il tempo da computare è quello eventualmente necessario a predisporre la lavorazione suddette delle barre, e francamente una volta avuto il brevetto (che ricordo, sono pubblici) non vedo proprio questa complessità insormontabile (visto che alla fine, a differenza della Doric, si trattava di fresare delle barre rotonde, e le frese non sono macchinari poi così esoterici in una officina meccanica).

Questo per dire che io resto fermamente convinto che si, Simoni abbia copiato, bene, ma copiato.

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Messaggio da piccardi »

Dimenticavo, il brevetto è questo:

Immagine

il PDF completo è qui:

https://www.fountainpen.it/File:Patent-US-D081742.pdf

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Messaggio da piccardi »

Bons ha scritto: mercoledì 15 dicembre 2021, 15:26 Eversharp mise sul mercato la Doric in poco più di un anno dall'idea, perché a Omas ne sarebbero dovuti occorrere quasi il doppio per mettere in produzione la Extra?
In realtà con probabilità molto alta la Eversharp ci lavorava da ben prima dell'ottenimento del brevetto (la cui richiesta comunque è del gennaio 1932). In effetti è successo diverse volte che un modello uscisse prima della pubblicazione del brevetto. Ma aveva anche una modalità produttiva assai più complessa (con una macchina apposta, descritta in un alto brevetto, che rendeva la produzione molto più "automatizzata").

Ma anche tenendo conto di questo ritengo assai poco probabile che ci possa volere due anni per una azienda meccanica attrezzarsi a fare una lavorazione per sfaccettare una barra. Sarà che da piccolo ho visto lavorare degli operai meccanici specializzati (amici di mio nonno, che riparava i torni alla Pignone) capaci di rifare da zero pezzi notevolmente complessi da un disegno mai visto prima ...
Bons ha scritto: mercoledì 15 dicembre 2021, 15:26 A mio parere, qui la storia sembrerebbe chiara: qualcuno ha registrato e prodotto qualcosa ben prima di qualcun altro.
Su questo credo non possa esistere alcun dubbio.

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Messaggio da A Casirati »

Ringrazio per gli approfondimenti, direi conclusivi. Questo argomento mi ha portato a riflettere circa il fenomeno innovativo in campo stilografico e mi sembra che, per quantità e qualità, la palma del migliore spetti agli statunitensi. Sbaglio?
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Messaggio da Ottorino »

piccardi ha scritto: mercoledì 15 dicembre 2021, 20:15 ... si trattava di fresare delle barre rotonde, e le frese non sono macchinari poi così esoterici in una officina meccanica).
Non mi sento di citare la fonte comunque autorevole. Chi ha visto i macchinari del tempo descrive una lama oscillante molto pesante che, asportando un truciolo ad ogni passaggio, creava le facce della penna.
Un sezionatore girava la barra per esporre una nuova faccia al taglio della lama.

Mentre, se non ricordo male, la Doric era fatta per stampaggio a caldo.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da Ottorino »

A Casirati ha scritto: giovedì 16 dicembre 2021, 6:28 per quantità e qualità, la palma del migliore spetti agli statunitensi. Sbaglio?
Qualità non saprei risponderti

I confronti quantitativi con gli USA mi lasciano sempre perplesso per semplici motivi di superfici, censo e demografici.

Secondo me non ha senso un confronto tra un semicontinente e una penisola.
Ma non parlo delle sole penne.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Messaggio da francoiacc »

Il dato di fatto e' che i primi 4 produttori mondiali di inizio 900 erano (in ordine sparso) Sheaffer, Wahl Eversharp, Parker e Waterman, tutte aziende statunitensi.
"E' sempre meglio vivere di rimorsi che di rimpianti"
Francesco
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