Aster "Diamante"

Note storiche sulle penne stilografiche e sui loro produttori. Aneddoti e curiosità.
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A Casirati
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Aster "Diamante"

Messaggio da A Casirati »

Aster diamante - chiusa.JPG
Non lasciatevi trarre in inganno: il nome "Diamante" me lo sono inventato io, prendendo spunto dall'imitazione del diamante blu introdotto da Parker sulla scia del "white dot" di Sheaffer'S e che, forse, i designers del marchio italiano (https://www.fountainpen.it/Stilma) hanno pensato di riproporre alla sommità del fermaglio di questo modello, economico ma senza dubbio esteticamente riuscito.
Si tratta di una penna che, immagino, entrasse nel novero dei regali per la Prima Comunione o per la S. Cresima, ma che avrebbe ben potuto essere scelta anche da una signora per la sua borsetta.
Aster diamante - aperta calzata.JPG
Ecco, giusto per una descrizione più completa, le dimensioni e le caratteristiche principali:
- lunghezza chiusa: 132 mm
- lunghezza aperta: 124 mm
- lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 150 mm
- lunghezza della sezione: 41 mm
- diametro massimo del fusto: 10 mm
- diametro massimo del cappuccio: 10,7 mm
- diametro medio della sezione: 9 mm
- peso (scarica): 16 gr
- pennino: acciaio dorato, di marca Wingflow USA
- cappuccio: metallico
- corpo: resina plastica madreperlacea.
Il pennino, di tipo tubolare, e l'alimentatore sono semplicemente inseriti nella sezione.
Aster diamante - cappuccio.JPG
Nel complesso, si tratta di una penna piacevole ed anche abbastanza comoda da impugnare. L'impressione a secco è che il pennino sia abbastanza scorrevole, anche se in punta manca del materiale di riporto, essendo semplicemente sagomato per schiacciamento, come accadeva a moltissime delle penne economiche degli anni 1950 e 1960.
Aster diamante - finale.JPG
C'è solo un problema: manca il sistema d'alimentazione. Esaminando bene l'interno di corpo e sezione, mi sembra di poter dire che non vi sono rotture e che manca la possibilità d'utilizzare la cartuccia, non fosse altro perché non c'è il perno fora cartucce.
L'architettura e le dimensioni della sezione, diverse da quelle delle due Astil in mio possesso (viewtopic.php?f=72&t=20885&hilit=aster), mi fanno pensare che questa penna non fosse dotata del medesimo sistema di caricamento a siringa e mi chiedo se fosse invece dotata di un converter (eventualmente anche a siringa) semplicemente innestato nella sezione, un po' come diversi converter attuali.
Aster diamante - interno sezione  .JPG
Aster diamante - interno sezione .JPG (185.4 KiB) Visto 616 volte
Cosa ne pensate? Qualcuno possiede una penna uguale?

Grazie in anticipo!
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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