Macchina da scrivere

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Stfngrandis
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Messaggio da Stfngrandis »

So che non c’entra molto con le stilo ma, ero incuriosito dalle macchine da scrivere... ne avete esperienza? Cosa mi potete dire, dando per scontato che non ne so nulla?
Se ho sbagliato luogo scusatemi
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

Strumenti fantastici, che amo quanto le stilografiche.
Sono stato un utilizzatore intenso (all'epoca quelle c'erano) e un velocista da oltre 400 battute nette al minuto, con Olivetti Linea98 in normali condizioni di manutenzione; 500 se messa a punto come si deve.
Oggi posseggo una piccola Olivetti Lettera35 (che mi permette si e no 150 battute) che uso regolarmente da quando mi sono trasferito nella nuova casa, dove ho un vero e proprio grande studio tutto per me, con annessa scrivania gigantesca. Fino a pochissimo tempo fa ho avuto una Lettera32 e una Linea98; quest'ultima è il mio modello preferito, la conosco a menadito, e sono alla perenne ricerca di un esemplare in perfetto ordine, che prima o poi troverò.
:wave:
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maxpop 55
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Messaggio da maxpop 55 »

Stfngrandis ha scritto: lunedì 16 novembre 2020, 17:39 So che non c’entra molto con le stilo ma, ero incuriosito dalle macchine da scrivere... ne avete esperienza? Cosa mi potete dire, dando per scontato che non ne so nulla?
Se ho sbagliato luogo scusatemi
Devi essere molto giovane se non hai mai avuto esperienza con macchine da scrivere.
Erano macchine che avevano una tastiera, che tramite un meccanismo di leve e molle faceva battere su un nastro con inchiostro copiativo una barretta sulla quale era incisa a modi timbro la lettera dell'alfabeto corrispondente al tasto utilizzato.
Sulla tastiera c'erano lettere, numeri, ecc...
Il nastro copiativo poteva essere di diversi colori nero, blu, blu e rosso, nero e rosso, era avvolto in un rotolo e dall'altro lato della macchina da scrivere c'era un rotolo vuoto che lo accoglieva man mano che scorreva.
Se il nastro era bicolore c'era un tasto che ne regolava l'altezza ponendolo in modo da far battere la lettera sul colore voluto.
Ad ogni lettera il nastro scorreva un poco più avanti, quando era finito si girava mettendolo dal lato opposto e si sostituiva quando la lettera battuta non era ben leggibile,
Il foglio su cui si doveva scrivere era infilato su un rullo lungo poco più della macchina da scrivere che scorreva orizzontalmente.
Quando si scriveva, alla fine del rullo c'era una leva che lo faceva ruotare in senso verticale per passare alla prossima riga, si poteva anche regolare lo spazio tra una riga ed un altra.
Le Lettere potevano essere scritte in maiuscolo ed in minuscolo.
In seguito vennero prodotte le macchine da scrivere elettriche più veloci e meno rumorose.
I tasti che dovevano essere spinti con relativa forza ora con un motorino interno elettrico bastava sfiorare i tasti perchè scrivesse.
Questo è quello grosso modo di come era una macchina da scrivere.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da Stfngrandis »

Ho 27 anni... secondo voi si trova qualcosa di usabile? La pensavo che ogni tanto per corrispondenza o per gli auguri di Natale fosse una cosa carina... magari per chi ha qualche anno più di me, ricevere una lettera battuta a macchina potrebbe essere un bel tuffo nel passato...
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Messaggio da Stfngrandis »

Monet63 ha scritto: lunedì 16 novembre 2020, 18:33 Strumenti fantastici, che amo quanto le stilografiche.
Sono stato un utilizzatore intenso (all'epoca quelle c'erano) e un velocista da oltre 400 battute nette al minuto, con Olivetti Linea98 in normali condizioni di manutenzione; 500 se messa a punto come si deve.
Oggi posseggo una piccola Olivetti Lettera35 (che mi permette si e no 150 battute) che uso regolarmente da quando mi sono trasferito nella nuova casa, dove ho un vero e proprio grande studio tutto per me, con annessa scrivania gigantesca. Fino a pochissimo tempo fa ho avuto una Lettera32 e una Linea98; quest'ultima è il mio modello preferito, la conosco a menadito, e sono alla perenne ricerca di un esemplare in perfetto ordine, che prima o poi troverò.
:wave:
Non so se si può chiedere in questa sezione ma, quale potrebbe essere un prezzo adeguato per uno strumento funzionante?
Avendo una discreta manualità, si riesce a fare manutenzione (nel caso servisse)?
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Messaggio da balthazar »

Ho cominciato a premere i tasti di una macchina da scrivere da ... prima che imparassi a scrivere. Avevamo ( e conservo tuttora) in casa una piccola Olivetti Lettera 23 che mi ha accompagnato per tutti gli anni della scuola. Una macchina portatile e robusta che mio padre (deceduto subito dopo l'acquisto) ci aveva regalato in due esemplari: una da tenere con noi in casa e l'altra per mio fratello maggiore che lavorava e viveva in un'altra città. Nonostante l'uso mi fosse vietato - per ovvie ragioni sentimentali - da mia madre, non perdevo occasione per usarla. :oops: Per lavoro in seguito ne ho usato decine di modelli diversi, da quelle meccaniche alle elettromeccaniche, fino alle ultime elettroniche Olivetti che permettevano anche la memorizzazione di testi da riprodurre in più copie, oltre ad avere "margherite" per caratteri diversi.
Nel mercato dell'usato ci sono sicuramente oggetti funzionanti, forse un tantino più difficile è reperire i nastri di ricambio. Comunque per scrivere i biglietti di auguri non c'è niente di meglio che usare una bella stilografica con un inchiostro adatto alla bisogna, magari la macchina da scrivere potresti usarla per gli indirizzi sulle buste :D
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Messaggio da ASTROLUX »

Non vorrei sembrare pedante :oops: , ma la forma corretta è: Macchina per scrivere.
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
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Messaggio da Stfngrandis »

Rispondo con la stilo 😏
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(Scusate il foglio già usato sul retro ma non amo usare la carta a metà)

Ok... macchina per scrivere... 😁 con calma imparo
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Messaggio da Polemarco »

Mi sono sempre chiesto il motivo di quella particolare disposizione dei caratteri, poi ho scoperto che la finalità era quella di “rallentare” il dattilografo: oltre una certa velocità le astine si incrociavano. Ci è capitato a tutti quando da piccoli ci giocavamo pigiando a tutto spiano. Ancora più singolare è stata la riproduzione della disposizione delle lettere sulle tastiere dei computer (che non hanno di questi problemi). “ Egemonia culturale “ ?
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Messaggio da piccardi »

ASTROLUX ha scritto: lunedì 16 novembre 2020, 20:16 Non vorrei sembrare pedante :oops: , ma la forma corretta è: Macchina per scrivere.
Secondo la Crusca no. Sono corrette entrambe:

https://accademiadellacrusca.it/it/cons ... rivere/817

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viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
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Messaggio da JoeyKowalski »

La macchina da scrivere è un feticcio che mi ha sempre affascinato. Da piccolino giocavo con una vecchia Olivetti lettera35 (mi pare), ancora perfettamente funzionante non fosse per la difficoltà di reperire i nastri inchiostratori.
Però ragionandoci bene non vedo il vantaggio di continuare a usarla oggi. Il computer è decisamente più funzionale per dattilografare.
Unico svantaggio reale del computer è l'affaticamento degli occhi e il fattore distrazione. Da qualche tempo esiste sulla rete un aggeggio chiamato "Freewrite" che altro non è che una tastiera meccanica attaccata a uno schermo e-ink e funziona come una macchina da scrivere elettronica.
Ecco, una cosa del genere avrebbe assolutamente senso (eccezion fatta per il prezzo fuori da ogni logica), ma oramai la macchina da scrivere penso abbia fatto il suo tempo.
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Messaggio da Monet63 »

ASTROLUX ha scritto: lunedì 16 novembre 2020, 20:16 Non vorrei sembrare pedante :oops: , ma la forma corretta è: Macchina per scrivere.
La Crusca dice che si può dire indifferentemente, e argomenta in modo convincente. In particolare dice (cito):
"la preposizione DA annovera fra i suoi valori anche quello di fine o scopo e non necessariamente conferisce all’infinito un valore passivo. Più precisamente, sia quando è seguita da un INFINITO sia quando è seguita da un SOSTANTIVO, la preposizione DA può essere usata per indicare lo scopo, la destinazione dell’oggetto di cui si parla, l’uso o la funzione a cui esso è adibito."
Quindi le due forme sono entrambe corrette, ma quella con il "da" è stata più comunemente usata. Io a volte non sono propriamente d'accordo con la Crusca, ma in questo caso lo trovo plausibile. La stessa Olivetti, nelle sue pubblicità, usò entrambe le soluzioni.
https://accademiadellacrusca.it/it/cons ... rivere/817
Polemarco ha scritto: lunedì 16 novembre 2020, 20:49 Mi sono sempre chiesto il motivo di quella particolare disposizione dei caratteri, poi ho scoperto che la finalità era quella di “rallentare” il dattilografo: oltre una certa velocità le astine si incrociavano.
Devi considerare che, quando fu ideata la tastiera QWERTY, la meccanica delle macchine era elementare, e non raffinata come i modelli più maturi, che permettevano prestazioni velocistiche impensabili; ecco perché rallentare il ritmo era fondamentale.
Stfngrandis ha scritto: lunedì 16 novembre 2020, 20:01 Ho 27 anni... secondo voi si trova qualcosa di usabile?
Certo che si trova, ma bisogna avere pazienza.
Stfngrandis ha scritto: lunedì 16 novembre 2020, 20:03 Non so se si può chiedere in questa sezione ma, quale potrebbe essere un prezzo adeguato per uno strumento funzionante?
Avendo una discreta manualità, si riesce a fare manutenzione (nel caso servisse)?
Parlando di macchine da ufficio, i prezzi variano molto, da una ventina di euro a un paio di centinaia se l'esemplare è NOS. Una Olivetti Linea98 in ordine, in genere, viene via a 40/60 euro, un'ottantina se in condizioni davvero buone, da 100 a 150 euro se nuova (prezzo massimo con imballi e libretto). La manutenzione standard è piuttosto semplice e alla portata di chiunque, ma se la macchina ha problemi veri bisogna sapere bene dove mettere le mani, oppure non si ottiene niente. Sapendo ciò che si fa, tranne rarissimi casi (leggi pezzi mancanti o irreparabilmente rotti) una meccanica di qualità potrà sempre essere riportata a un funzionamento perfetto, senza limitazioni.
Una portatile, completa di valigetta, ha prezzi generalmente inferiori. Una Lettera 35 in perfetto ordine si prende tranquillamente con 30 euro se completa della sua valigetta originale, qualcosina in più se nuova.

:wave:
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Hiroshi

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Messaggio da Hiroshi »

Ah quanti ricordi! La Olivetti Lettera 32 che avevamo in casa!
Mio padre, seguendo una plurisecolare tradizione di famiglia, stagionava e vendeva Parmigiano Reggiano.
Ogni tanto mi regalava moduli vuoti di fatture o di lettere di vettura (allora le forme di Parmigiano viaggiavano anche in treno merci; era ancora all'epoca dei carri Interfrigo), io mi facevo dire nome e indirizzo di alcuni dei suoi clienti e scrivevo a macchina le mie fatture.
Conservo ancora alcuni di questi documenti, debitamente compilati!
Purtroppo la lettera 32 andò rotta, la sostituimmo con una Olivetti semi-elettronica.
Ricordo anche una curiosità: a metà degli anni 90, sarà stato il 93/94, mia zia acquistò una macchina da scrivere completamente elettronica; si scrivevano le righe da tastiera, che comparivano in un display, poi una testina a trasferimento termico le stampava. Compattissima e futuristica, fu il canto del cigno ipertecnologico di un oggetto che pochi anni, anzi pochi mesi dopo fu soppiantato dal computer.
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Messaggio da ASTROLUX »

Se lo accetta l'accademia... :lol:
Anche se io rimango con le idee della mia prof. di lettere che detestava la forma comune "da più infinito".
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ASTROLUX ha scritto: lunedì 16 novembre 2020, 22:02 Se lo accetta l'accademia... :lol:
Anche se io rimango con le idee della mia prof. di lettere che detestava la forma comune "da più infinito".
Guarda, come ti dicevo io a volte avrei molto da ridire, ma loro sono la Crusca, e io no.
:mrgreen:
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