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La scrittura come vera e propria arte terapeutica

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platax
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La scrittura come vera e propria arte terapeutica

Messaggio da platax »

Concordo sul fatto che la scrittura induca riflessioni più attente rispetto al parlato.
L'uso della tastiera (quella vera, fisica) comunque non mi dispiace, anche se ovviamente preferisco di gran lunga, come piacevolezza, usare una stilografica su carta.
Le tastiere virtuali di smartphone e similari invece non le sopporto proprio, ma tanto un po' alla volta spariranno visto l'uso "smodato" del vocale che vedo in giro... :shock:
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Esme
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La scrittura come vera e propria arte terapeutica

Messaggio da Esme »

Koten90 ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 12:25 Non si può parlare più di Hegel che di Einstein allo scientifico!
Ti è andata bene, la mia prof di storia e filosofia per filosofia non spiegava nulla, quindi nel mio caso NÈ Hegel NÈ Einstein...
E all'esame di maturità, voilà, un tema su una frase di Einstein, quella sull'eredità culturale. 😭

Ma io non volevo sparare a zero sui docenti, ce ne sono di meravigliosi e di pessimi, come in tutte le professioni.
È il sistema scolastico che mi pare andare in una direzione sbagliata. Anche per richiesta specifica dei genitori, che spesso amano avere figli sapientini (ho assistito a confronti su quale figlio avesse fatto più tabelline...).
C'è fretta, c'è ansia, manca la riflessione che citava Platax e la formazione che citava Gaston.
C'è la paura dell'errore, che deve essere cancellato e nascosto, ma non si insegna a capirlo prima di correggerlo.

Noi che amiamo scrivere a mano, anche per un gesto "terapeutico" come diceva Monet, penso percepiamo meglio cosa possa significare prendersi il tempo per riflettere.
Far scorrere i pensieri assieme alla penna.
Tirare una riga diritta e correggere con eleganza e senza paura un errore.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]

"Sarò più entusiasta di incoraggiare il pensiero fuori dagli schemi quando ci saranno prove di un pensiero all'interno di essi." [sir Terry Pratchett]
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

Esme ha scritto: martedì 3 maggio 2022, 13:20 Tirare una riga diritta e correggere con eleganza e senza paura un errore.
Sono d'accordo.
Sui miei manoscritti, sia tecnici che creativi, lascio sempre ben visibili gli errori: mi aiutano a capire cosa non ha funzionato, come ho ragionato per correggere, ed eventualmente a rivedere la correzione stessa nel caso si tratti della prima bozza. Inoltre giustificano una penna caricata a Diamine Matador, vuoi mettere...
:mrgreen:
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

Sempre per citare Einstein:
L’insegnamento deve essere tale da far percepire ciò che viene offerto come un dono prezioso, non come un dovere imposto.

e ancora
L’istruzione è ciò che resta dopo che una ha dimenticato tutto ciò che ha imparato a scuola
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L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
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Messaggio da Alpha7 »

Condivido in pieno le riflessioni svolte sulla sostanziale differenza tra una scrittura a mano e una scrittura digitale. Aggiungo un piccolo episodio di questi giorni.
Non è un gran periodo e spesso mi trovo a scrivere pensieri vari, a volte cercando il coraggio per mettere nero (o blu) su bianco le preoccupazioni che mi affliggono, con la sensazione che scrivendole diventino ancor più reali. Un paio di giorni fa ho fatto una cosa per me nuova. Prima di iniziare a scrivere ho montato sulla Safari Lx un pennino stub 1.5 e l'ho caricata con Diamine Mediterranean blue. Meraviglia. Era da parecchio tempo che non sorridevo così soddisfatto. Piccole cose per carità ma un piccolo effetto terapeutico c'è stato...
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Messaggio da Silvia1974 »

Mi aggiungo all’elenco delle persone che beneficiano della scrittura manuale come terapia. Per me è rifugio e consolazione; per questo mi porto sempre una penna stilografica al lavoro, anche se molte volte rimane chiusa in borsa perché la giornata è troppo frenetica. Ma io so che c’è, magari per una sola frasetta sul foglio.
Di giorno volo con le dita sulla tastiera, felice come un pianista esperto (anche se spesso scambio lettere tra loro e poi altrettanto velocemente correggo). Rapida e nervosa cerco il massimo dell’efficienza, rispetto tutte le regole e la punteggiatura, aspiro al paragrafo perfetto, che sia una procedura o una e-mail. Ci tengo!
Ma la sera devo compensare.. :roll: Specie nei periodi “no”, l’inchiostro mi aiuta a tirar fuori quel che non va; gli scritti migliori mi sono usciti proprio nei frangenti di “forte sentire”. Un altro tipo di soddisfazione!
Poi invece se sono contenta mi metto a scrivere liste di qualunque cosa nei colori più diversi :D
Insomma, anche per me l’uso della scrittura è terapeutico, anzi, direi indispensabile. Buona notte a tutti
Silvia

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Messaggio da lukogene »

mi sento un po' parte in causa
visto che insegno italiano alle medie inferiori

mi limito solo a confermare che sì
la scrittura a mano è davvero una attività molto importante
e che in genere non si fanno molto scrivere i ragazzi e le ragazze
e che certo bisognerebbe farlo di più

una cosa che noto sempre più spesso
è che ci sono sempre più ragazzi e ragazze che impugnano male
o malissimo

quando li trovo io, ormai è tardi per cambiare impugnatura
e quindi puoi lavorare solo indirettamente, diciamo

quanto al corsivo
dipende, dipende molto
si è fatta strada l'idea di insegnare lo "script"
- mi scuso se aggiungo "come sui libri" -
proprio per aiutare nella decifrazione dei testi
nei primi anni di scuola

ma insomma,
non voglio farla lunga

e mi limito a dire che sì
scrivere a mano è molto importante
ma soprattutto bello

(io da un po' cerco di spingerli a usare la stilografica
per scrivere

per un motivo banale
che ti obbliga a avere una presa corretta
e in tanti ci provano
ma poi in pochi resistono

quest'anno due, per dire)
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