Problema plastica

I problemi che incontriamo nel mondo delle Penne, oltre quelli generali. Parliamone.
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Problema plastica

Messaggio da riktik »

In realtà il motivo per cui le compagnie low cost riescono a fare prezzi molto bassi è perchè nel loro modello di business, la vendita dei biglietti rappresenta solo una parte delle entrate (circa il 30% per una di queste). A parte tutta una serie di scelte per ridurre i costi, dall'operare solo voli P2P al ridurre i tempi di rotazione macchina e far pagare qualsiasi extra, una delle loro strategie preferite è quella di prendere i piccoli aeroporti, quelli che sarebbero destinati alla chiusura, e farsi scontare le tasse e le tariffe aeroportuali, quando non farsi proprio pagare per ogni passeggero in arrivo o in partenza. Ovviamente queste sovvenzioni sono sotto forma di accordi commerciali, quindi coperte da vincoli di riservatezza commerciale. Tant'è che quando qualche aeroporto ha chiuso i rubinetti, hanno levato le tende. Essendo molti piccoli aeroporti società pubbliche, quindi con i bilanci ripianati dai contribuenti, non gli riesce molto difficile e i politici possono giustificare la scelta con la mancata chiusura e con il fatto che i passeggeri "portano ricchezza sul territorio".

Uno dei motivi per cui l'Italia è il paradiso delle low cost è proprio il fatto che da noi ogni provincia vuole il suo aeroportino. Invece di avere pochi aeroporti collegati da un sistema ferroviario ad alta velocità (non ho mai capito perché la linea AV Milano-Torino non passi da Malpensa), da noi si continuano a costruire aeroporti.
Stiamo andando un poco OT. Chiedo tolleranza.
Perdonatemi anche se la correggo in questa sede, ma quella sopra proposta è una ricostruzione molto, ma molto lontana dalla realtà, sia per come si sono sviluppate le low cost, sia per come si sviluppano oggi.

Mi limito, per corretta informazione, all'aspetto dei piccoli aeroporti ed alle città periferiche non volendo appesantire ancora di più il messaggio con una analisi dei ricavi delle compagnie.

Le low cost all'inizio non sono mai state interessate a questi aeroporti ed a queste tratte. Nel mercato delle compagnie di bandiera queste linee sono sempre state in perdita e nel nostro caso la compagnia era costretta a mantenere tot voli su queste tratte per offrire quello che era a tutti i crismi un servizio pubblico, che giustificava in parte gli aiuti di stato che la compagnia di bandiera riceveva frequentemente (considero scali secondari tutti quelli che non sono Roma Milano Cagliari Catania Bari) e che giustificava nelle bocche del politico che la compagnia chiudesse ogni esercizio in perdita. Tale situazione si è protratta fino a tutti gli anni '90. In questa sede non desidero sindacare sulla scelta politica di dotare molte città di un aeroporto anche a poca distanza tra loro.

Il modello degli HUB intrapreso per primo dagli americani è stata l'innovazione che più di tutte a portato ad una riduzione dei costi nei trasporti aerei, inserirsi in tale modello anche in Europa è stato a lungo un desiderio della politica in Italia, e sappiamo bene come sono finititi i tentativi di trasformare Malpensa e Fiumicino in Hub internazionali e l'incapacità di Alitalia di inserirsi negli Hub europei su tratte lunghe che non comprendessero uno scalo a Roma o Milano.

Per quanto riguarda le low cost, esse hanno invece da subito puntato esclusivamente alle tratte continentali a maggior percorrenza che certo non comprendevano Bologna o Trento o Firenze. L'utilizzo di aeroporti secondari vicino a scali principali è stato un modo di introdursi sul mercato alla ricerca di costi inferiori ed in presenza delle compagnie di bandiera che occupavano gli slot migliori se non la totalità, come ha fatto Ryanair con Ciampino ad esempio, uno scalo che dire spartano e poco. Ancora oggi le low cost negli aeroporti principali occupano slot ed orari estremamente scomodi e non solo perché costano meno.

Sostenere che le compagnie low cost si siano affermate per effetto di aiuti pubblici indiretti attraverso le società aeroportuali è una ricostruzione falsa. Cionondimeno, negli ultimi 15, visto l'abbandono da parte delle compagnie di bandiera degli scali secondari ed antieconomici per confrontarsi con la concorrenza e l'abbandono dell'interesse pubblico da parte dei vettori privatizzati, è emerso il fenomeno di discutibili convenzioni aeroportuali con compagnie low cost al fine di mantenere attivo lo scalo. Le low cost in questi casi, come hai sottolineato, rimangono presenti solo fin quando hanno convenienza, e credo non ci si possa aspettare altrimenti. Non desidero sindacare in questa sede l'opportunità di mantenere determinati scali non appetibili economicamente, è una scelta politica.

L'Italia (ma non solo lei) si è trasformata in terra di conquista per l'incapacità della nostra compagnia principale ad adottare un modello aziendale efficiente, anche una volta abbandonate le tratte antieconomiche, anche una volta sovvenzionata (a fondo perduto) per rinnovare la flotta, 3 anni fa gli ho visto chiudere uno dei loro (pochi) servizi che lavorava in attivo solo per raggiungere la quota di licenziamenti fissata nel piano di ristrutturazione (non potendo andare a ulteriormente tagliare dove invece avrebbero dovuto).
Marco
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Pierre
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Messaggio da Pierre »

Discussione interessante.

Chiedo: qualcuno ha notizia di un episodio (dico uno) nel quale Homo Sapiens è riuscito a conservare l'ambiente in cui viveva? Io non ne conosco e mi farebbe immenso piacere se ne emergesse almeno uno.
Tutte le volte che l'uomo si è trovato in un territorio con risorse immediatamente limitate (Isola di Pasqua, Isola di Saint Paul) è finito con il depauperare qualsiasi risorsa utilizzabile, de facto segando il ramo su cui si era accovacciato.
Perché adesso, con il pianeta, dovrebbe essere diverso? Macchine elettriche e Green Economy mi paiono un semplice piano di investimenti (peraltro limitato al solo occidente nemmeno nella sua interezza), andrà bene se collateralmente riusciranno a rallentare questo processo orribile cui stiamo assistendo.
Lo dico con profonda amarezza da padre di un bimbo piccolo. Con la speranza di essere smentito da qualcuno più ottimista (e competente) di me.
Pierre

"Perché la virtù partorisce quiete, la quiete l'ozio, l'ozio disordine, il disordine rovina, e similmente dalla rovina nasce l'ordine, dall'ordine virtù, da questa gloria e buona fortuna"
N. Machiavelli Istorie Fiorentine V. 1
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