“In un futuro lontano, nel 2977 d.C., l'umanità riesce a raggiungere un sufficiente grado di civiltà ma, lentamente e costantemente soccombe alla noia e alla disperazione, spesso a causa della sconfitta nei confronti di una minaccia aliena. Ribellandosi all'apatia il capitano Harlock nega la sconfitta e guida un equipaggio fuorilegge, a bordo della sua astronave Arcadia, verso audaci incursioni contro gli oppressori della Terra. I loro principali nemici sono i Mazone, una razza di donne aliene organiche a base vegetale che hanno esplorato la Terra nel mitico passato e che ora sono tornate per reclamarla.”
Segue: https://it.wikipedia.org/wiki/Capitan_Harlock
Storia
“La Sailor venne fondata nel 1911 a Koze, una città portuale nella regione di Hiroshima da Kyugoro Sakata con il nome di Sakata Seisakusho Co. L'azienda produceva inizialmente munizioni per la marina ma si dice che Sakata, entrato in contatto con una stilografica che gli venne mostrata da un marinaio inglese decise di produrre lui stesso quell'oggetto. Inizialmente, forse per rendere omaggio a chi aveva dato l'idea, l'azienda adottò un logo costituito da un marinaio seduto su un'ancora.”
Segue: https://www.fountainpen.it/Sailor
Il nome
Il nome di questa stilografica è una chiara dedica a un artista assai noto tra gli appassionati di manga giapponesi: Leiji Matsumoto.
Segue: https://it.wikipedia.org/wiki/Leiji_Matsumoto
Il progetto e la confezione
Personalmente non amo le edizioni limitate, in questo caso si tratta di una tiratura di 500 esemplari, il packaging si presenta con una custodia di cartone (forse dato il prezzo si poteva fare qualcosa in più, ma si farà perdonare grazie agli accessori) dello stesso colore della stilografica, insieme a opuscoli di serie informativi, una scheda con un disegno di Matusmoto e una bottiglia di inchiostro (nero/blu e con una ottima saturazione), senza dimenticare un convertitore e una confezione di cartucce. Il calamaio è arricchito da un logo dedicato a Captain Harlock, firmato (o meglio serigrafato) dall’autore. Dimenticavo la custodia (portapenne) in pelle per l’esemplare stilografico, ben gradita e una bellissima idea da copiare per gli altri marchi.
Segue: https://www.thepackagingcompany.com/custom-boxes.html
Estetica
A prima vista sembra una stilografica assai kitsch e in apparenza scomoda da impugnare, in realtà il signor Matsumoto ha progettato e testato personalmente questa stilografica, il cui design si ispira al famoso incrociatore spaziale Arcadia. Le alette che circondano il fusto la rendono incredibilmente ergonomica, incuneandosi in maniera naturale tra le fessure delle nostre dita e nel palmo della nostra mano. Quello che a prima vista sembra straordinariamente disorientativo, nel momento della scrittura non si nota più, ma serve egregiamente al compito principale, che poi è quello di scrivere in maniera comoda. Le foto non riescono a rendere il colore reale della penna, una sorta di nero/blu iridescente in grado di portarci con la fantasia verso lo spazio intergalattico. Il cappuccio e il corpo della stilografica si accoppiano non a pressione, ma tramite avvitamento, in maniera perfetta, come altre Sailor di prestigio, mentre la clip è un’avvenente aggiunta al progetto della fusoliera (fusto), la cui conformazione impedisce qualsiasi rotolamento sul tavolo. Vari simboli decorano la penna sia sul cappuccio (un teschio) sia sul pennino e nella fascia del cappuccio, fra l’ironico e la serialità.
Segue: viewtopic.php?t=3054
Segue: viewtopic.php?t=1483&start=60
Costruzione, originalità e aspetto:
La qualità della Sailor è, come al solito, di ottimo livello, l’originalità di questo modello è senza dubbio consacrata, il fusto e il cappuccio possiedono un'anima metallica completata da un rivestimento in materiale plastico di buona qualità (ricorda le auto con vernice metallizata), liscia e calda al tatto e i particolari in metallo si integrano in maniera positiva. La clip è altrettanto sicura e robusta. Il cappuccio è filettato e si avvita in modo affidabile. Il pubblico a cui è rivolto questo strumento di scrittura non è il classico collezionista, ma l’appassionato di manga e non solo. Per le dimensioni e il peso rimando alla scheda tecnica.
Segue: viewtopic.php?t=20920
Scrittura:
La maggior parte degli acquirenti acquistano una stilografica per scriverci, al contrario i collezionisti evitano di consumarla più di tanto, in realtà l’utilizzo diventa un discorso assai personale, indubbiamente le stilografiche nascono per scrivere e quindi questo paragrafo a mio modesto avviso assume un’importanza notevole. La Sailor Leiji Matsumoto come scrive? Valutiamo le singole parti e poi vediamo come se la cava su “strada”, scusate, su carta. Il pennino non risulta essere grande, rientra nella norma e si “coagula” in maniera discreta a tutto il resto, insomma non ci sorprende in forma o formato. Il pennino viene fornito in un unico formato: M (Space pirate logo on the cap and Leiji Matsumoto's autograph engraved on the 14kt medium nib). Come la maggior parte delle stilografiche Sailor, il pennino in 14kt scrive in modalità uniforme, appena un accenno di feedback, comunque scorrevole e adeguatamente affidabile. È piacevole scriverci, ma bisogna conoscere i modelli Sailor, averci già scritto per rendersi conto che hanno una loro particolarità e abituarsi a loro. Il tratto è coerente con altri pennini M giapponesi ed è praticamente simile a una F occidentale. Il pennino ha una leggera, modesta, appena accennata, quantità di flessibilità, resta in sintesi un pennino rigido ma non duro.
Segue: viewtopic.php?t=5383
Le impressioni reali non le ho ancora finite di scrivere, non appena terminate le inserisco a parte, insieme alle note sull'inchiostro, nel tentativo di ampliare il mondo delle stilografiche giapponesi e la realtà Sailor (che celebra nel 20121 il suo 110 anniversario, poiché è stata fondata nel 1911).
Sistema caricamento:
Il sistema risulta essere a cartucce e a converter, la Sailor Leiji Matsumoto non propone altri tipi di caricamento, neanche per questa penna in edizione speciale. Il convertitore contiene una discreta quantità di inchiostro e funziona egregiamente. Con questo tipi di caricamento la pulizia e la manutenzione risulta assai semplificata. Per quanto riguarda i convertitori, è sicuramente uno degli esempi meglio realizzati.
Segue: https://en.sailor.co.jp/category_produc ... ble-goods/
Segue: viewtopic.php?t=15544
Rapporto qualità prezzo:
Questo modello è stato venduto nel 2013 a circa 52.500 yen (380 euro) in 500 pezzi, esaurita in brevissimo tempo, dopo circa 7 anni il suo valore è triplicato. Un buon investimento per chi lo ha saputo comprendere, sicuramente a un prezzo che, in confronto ad altre penne in edizione limitata, poteva essere in linea con quanto offriva. La confezione proponeva una varietà considerevole di accessori, credo che chiunque sia riuscito ad ottenerla con un buono sconto, fino ad oggi, abbia fatto un ottimo affare. Al momento (a metà 2021), il prezzo di circa 1.200 dollari la pone nel limbo.
Conclusione:
Generalmente chi acquista questo tipo di stilografiche ne rimane soddisfatto, il motivo è ovvio, ma non sempre dobbiamo far i conti con la filosofia di cosa sia bello e cosa sia brutto, a livello aziendale 500 esemplari sono veramente niente per un grande gruppo industriale, semmai sono profondamente convinto che sia stato veramente un tributo a Mr. Matsumoto.
Segue: https://www.sognandoilgiappone.com/anime-e-manga/
Segue: viewtopic.php?f=72&t=24371
Segue: https://www.zerozeronews.it/trionfo-del ... imo-gusto/
Segue: https://www.treccani.it/vocabolario/kitsch/
APPROFONDIMENTI:
viewtopic.php?t=5329
https://en.sailor.co.jp/
SCHEDA TECNICA
Brand: Sailor
Collezione: Leiji Matsumoto
Anno: 2013
Colore: blu
Edizione: limitata.
Materiale Corpo: metallico con rivestimento in materiale plastico
Materiale Pennino: oro 14 kt
Tipologia Pennino: rigido
Caricamento: cartuccia/converter proprietario
Converter Incluso: si
Paese di Produzione: Giappone
Tipologia Cappuccio: avvitato
Finiture: dorate
Lunghezza (chiusa): 136 mm
Lunghezza (corpo penna): 118 mm
Lunghezza (con cappuccio innestato): 164 mm
Diametro (corpo): cappuccio 17 mm, corpo 14,6 mm
Peso (totale): 30,5 g con l'inchiostro
AVVERTENZE
La guardo, la riguardo e l'ascolto, prima di ogni prova di scrittura, tendo a sentire se gratta sulla carta, guardo l'estetica, ma cerco di cogliere in ogni penna le sue qualità piuttosto che i suoi punti deboli, ma se ci sono non bisogna dimenticarli, studiarli, per risolvere (se si può) l'arcano mistero delle "false ripartenze" o dei leggeri scricchiolii. Se per me non esiste il 10 su 10 (perché non è di questo mondo la perfezione), anche se li vedo spesso, la miglior penna che raggiunge l'otto pieno esiste, anche se non sarà la mia ed è sempre questione di gusti, lasciamoci andare al sorriso, a quel tipo di sogno che porta un ragazzo a mettere voti all'ingegno umano e all'anziano a sorridere verso giudizi così schematici, così personali (talvolta assurdi), che ci rende così liberi di pensare quello che si vuole. Non si litiga per un colpo di penna, ma ci può sfidare a duello per l'onore della propria stilografica!
LA PAGELLA
La cosa più divertente (certe volte ridicola) è mettere i voti alle stilografiche, perché ci fosse mai una volta che qualcuno sia d’accordo. Iniziamo con le polemiche sul perché mettere un voto più alto alle stilografiche che possiedono un caricamento a stantuffo rispetto a cartucce e converter, poi si passa a contestare le note negative, in ultimo iniziano le domande retoriche, cioè quelle che puntano a specificare, a ricercare incoerenze, per ultimo arrivano i “troll” (nel gergo di Internet, utente di una comunità virtuale, solitamente anonimo, che intralcia il normale svolgimento di una discussione inviando messaggi provocatori, irritanti o fuori tema). Bene che ti vada, ti possono arrivare commenti del tipo: "Per me la Centennial Gingiao è una cagata pazzesca!". Va assai meglio quando ti dicono: “La Caran d'Ache è una pennuccia, credo ormai prodotta in Cina”. Magari il recensore ha impegnato tempo ed energie per ricercare, trovare materiale, tradurre. Non ha importanza, qualcuno ha deciso che hai perso tempo inutilmente. Come comportarci? Ignorare, vendicarci alla prima occasione, rispondere in maniera puntigliosa, avere comunque l’ultima parola, vivere felici in un paradiso pieno di empietà e cose inenarrabili? L’ultima scelta rimane la più intrigante. Ma è sempre così? Assolutamente No! La maggior parte delle volte i frequentatori dei forum sono gente allegra, ironica, sorniona, maccheronica, tra eleganza e garbo, fin troppo cerimoniosi e pronti alla celia e al complimento, insomma, diciamoci la verità, in fondo, dietro ogni critica c’è un pezzetto di verità e dietro ogni complimento un pizzico di falsità. Nel Forum c’è la vera democrazia, quando è la maggioranza a farla da padrone e l’individualità balzana o matta è cosa di pochi, bella, inconvertibile, unica e solitaria. Meglio da soli che male accompagnati. E allora? Ci deve essere per forza una conclusione felice? “La più consistente scoperta che ho fatto pochi giorni prima del mio ultimo compleanno, è stata che non ho più tempo e voglia per fare cose che non mi va di fare!”
Segue: https://www.youtube.com/watch?v=phXp2rTCfjo
PAGELLA – VOTO: fate vobis
Costruzione, originalità e aspetto: il voto che volete voi (sfida ogni legge organolettica)
Rapporto qualità prezzo: che dire (era una serie limitata tra le meno lussuose e il suo valore nel giro di pochi anni è quadruplicato)
Sistema caricamento: boh! (funziona, ordinario a cartuccia/converter)
Scrittura: mah! (il pennino Sailor si dimostra affidabile e di buona prestazione)
Nota positiva: nessuno ti ha obbligato a comprarla.
Nota negativa: non piace a quelli a cui non piace.
P.S. Ti diranno che sei poco elegante, ti scriveranno che sei una stilografica "tamarra", ti grideranno che sei una "cagata pazzesca", affermeranno che sei copiata, che sei cinese anzi cubana, per ultimo pazzi di rabbia, satolli di carne putrida, chiameranno in aiuto Shizuka Namino e le guardie della Regina Raflesia, in fondo, che ne sanno loro di Kei Yuki e di Yattaran, ma tu taci, stai serena, "non ragioniam di lor, ma guarda e passa..."
Segue: https://www.youtube.com/watch?v=Yxo3soclk_A
Cit. “La scrittura non è magia ma, evidentemente, può diventare la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi. La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità.” (A. Appelfeld)