Montblanc Meisterstück n° 149.

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ciro
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Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da ciro »

ebrownolf ha scritto:E allora nei 60 cm riuscirò ad allungare il braccio per fare una degna prova di scrittura :D , ma tanto puoi stare tranquillo, sarai in buone mani.
Comunque tornando alla recensione più che non conoscevo ma diciamo "ignoravo" erano le varie date di realizzazione legate anche al modello precedente, ovvero la 139, di cui non ne avevo mai sentito parlare. Del resto in termini di Montblanc so davvero ben poco, anche perché non ho mai approfondito più di tanto (nonostante l'ottima sezione nel wiki), quindi è stata anche una buona occasione per leggere qualcosa sui punti storici del marchio (almeno per quanto riguardo tale modello).
La 139 non la conosci? Dici?
Hai presente la Writers Edition Hemingway? Nera.

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Ciro
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Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da ebrownolf »

Si si e in effetti si somigliano molto, gran bella penna anche questa.
Emanuele
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maxpop 55
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Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da maxpop 55 »

Quelle piccole false partenze si risolvono con l' inchiostro Aurora nero.
Provare per credere ;)
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Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da Victor76 »

Grazie davvero per l'ottima ed appassionata recensione, unita al racconto dell'acquisto. divertendomi credo di aver appreso alcune nozioni chiave sul modello. Per quanto riguarda la marca, mi piace l'inclinazione teutonica a produrre una gamma di prodotti simili per aspetto, proporzioni e pregio, scalandole in dimensioni diverse, cosa che non è caratteristica dell'industria italiana, ad esempio. Il tedesco in generale è alla ricerca del perfezionamento e del senso di sicurezza e tradizione che un certo prodotto può dare, mentre l'italiano cerca di far prevalere l'estro ed in ogni nuovo prodotto cerca di mettere qualcosa di nuovo. A volte va bene, a volte va male. Ai nostri prodotti manca il family feeling che leghi verticalmente e orizzontalmente la produzione, ai loro manca più spesso il guizzo, tanto che nei casi in cui la tradizione consolidata nel mercato è diventata noia o comunque quando il mercato non ritiene più di dover comperare il prodotto nuovo perché simile a quello vecchio, in quei casi si sono spesso rivolti a matite italiane per uscire dal pantano. Il pantano non credo che sia il caso di questa penna che è davvero bella e, volendo fare il paragone automobilistico, credo la si possa ritenere una sorta di A8, classe S, Serie 7. dovessi approcciarmi al marchio, credo che lo farei con una A6/E/5... insomma con una 146, ma chissà...

Aggiungo che non mi spiacerebbe vedere qualche immagine del salsicciotto dorato del tuo compagno di caccia... :D
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ciro
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Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da ciro »

maxpop 55 ha scritto:Quelle piccole false partenze si risolvono con l' inchiostro Aurora nero.
Provare per credere ;)
Ne sono sicuro, però l'idea di caricarla di nero e rilegarla a "penna da cose serie" mi va poco a genio.
Sto pensando che, visto che a Milano ci sarà il nib meister, potrebbe esserci anche agli altri pen show e potrei fargli dare un'occhiata a questo pennino perché SBER Brown, quello che fa le recensioni su youtube, ha avuto lo stesso problema con la sua 149 e ha risolto col micromesh.
Altrimenti c'è sempre l'opzione visita in boutique visto che le Meisterstück sono garantite a vita.
Victor76 ha scritto:Grazie davvero per l'ottima ed appassionata recensione, unita al racconto dell'acquisto. divertendomi credo di aver appreso alcune nozioni chiave sul modello. Per quanto riguarda la marca, mi piace l'inclinazione teutonica a produrre una gamma di prodotti simili per aspetto, proporzioni e pregio, scalandole in dimensioni diverse, cosa che non è caratteristica dell'industria italiana, ad esempio. Il tedesco in generale è alla ricerca del perfezionamento e del senso di sicurezza e tradizione che un certo prodotto può dare, mentre l'italiano cerca di far prevalere l'estro ed in ogni nuovo prodotto cerca di mettere qualcosa di nuovo. A volte va bene, a volte va male. Ai nostri prodotti manca il family feeling che leghi verticalmente e orizzontalmente la produzione, ai loro manca più spesso il guizzo, tanto che nei casi in cui la tradizione consolidata nel mercato è diventata noia o comunque quando il mercato non ritiene più di dover comperare il prodotto nuovo perché simile a quello vecchio, in quei casi si sono spesso rivolti a matite italiane per uscire dal pantano. Il pantano non credo che sia il caso di questa penna che è davvero bella e, volendo fare il paragone automobilistico, credo la si possa ritenere una sorta di A8, classe S, Serie 7. dovessi approcciarmi al marchio, credo che lo farei con una A6/E/5... insomma con una 146, ma chissà...

Aggiungo che non mi spiacerebbe vedere qualche immagine del salsicciotto dorato del tuo compagno di caccia... :D
Grazie a te per i complimenti, Victor.
Quando uno fa una recensione lo fa per condividere con gli altri un po' di esperienza e conoscenza. Allora succede che quando gli altri apprezzano uno si senta invogliato a migliorare ricercando, valutando e misurando sempre più aspetti.

Per ciò che riguarda il discorso delle misure delle penne italiane, in realtà, anche aurora fa la 88 in due misure, così come Delta con la sua Dolcevita per la quale mi sembra che le misure siano addirittura 3 o 4.

Temo, però, che se vuoi vedere la penna di Massimo devi prima fartelo amico, poi farti invitare a casa sua, fare specifica richiesta e attenderlo in cucina o nel salotto che lui vada nella sua camera dei segreti in gran silenzio e discrezione e ti porti la penna. Io così faccio di solito. :lol:
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Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da Victor76 »

Ciao Ciro, E' vero che Aurora fa le due misure della 88, ma sono una a cartuccia ed una a pistone, non di una gamma completa. Pensa alla produzione pregiata di Pelikan, che è forse l'esempio più lampante di questo concetto applicato alle penne. Delta in effetti ragiona abbastanza in questi termini, non ci avevo pensato, grazie.

Ahimè per quanto riguarda l'intrufolarmi a casa del possessore del salsicciotto dorato, mi sa che la distanza che ci separa renderà la cosa non di immediata fattibilità :| Ma mai dire mai.... :)
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Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da ciro »

Cercato che la 88 piccola è a cartucce e la grande a pistone, anche la 144 è a cartucce e ha le sorellone a pistone. :roll:
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Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da piccardi »

Una nota per ciro, per migliorare la sua già ottima recensione; la versione dello schema di datazione a cui fai riferimento è vecchia, la più aggiornata (seguendo la relativa discussione su FPN) è questa:

Immagine

e comunque va presa come indicativa, specie per il passaggio del meccanismo di caricamento dalla plastica all'ottone, che è avvenuto a metà anni '80 come minimo, ma senza una data precisa.

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Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da muristenes »

Fantastico :thumbup:

Aggiungo che esiste anche una differenziazione nelle iscrizioni sulla clip, come riportato in questo articolo, http://newpentrace.net/penbase/Data_Ret ... tml?id=405
per quanto lo schema già proposto sopra è sicuramente più che sufficiente per datare la propria 149.
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Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da ciro »

Simone,
Grazie per il contributo.
In realtà anche io avevo trovato l'immagine da te postata solo che, vista la non completa affidabilità ho preferito postare la prima che almeno, non essendoci gli esempi in basso, non avrebbe dato luogo a dubbi di sorta.

Persino sulla datazione della mia penna ho dei dubbi: sulla scatola c'è scritto "the art of writing", motto che accompagna le Montblanc dal 1986, e sull'anello del fermaglio c'è inciso "w. Germany" il che generalmente riporta ad un periodo precedente al 1990. Questo delimita un arco temporale di 4 anni in cui il mio pennino (18 carati bi-colore) non esiste su quell'infografica.

Comunque è bene che ci sia anche questa così diffondiamo più informazione. :)
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Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da maxpop 55 »

Ragazzi grazie per le notizie sulla 149, mi è sempre piaciuta ma non ho mai approfondito più di tanto ed ora grazie a voi ho scoperto tante cose.
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Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da piccardi »

ciro ha scritto: Persino sulla datazione della mia penna ho dei dubbi: sulla scatola c'è scritto "the art of writing", motto che accompagna le Montblanc dal 1986, e sull'anello del fermaglio c'è inciso "w. Germany" il che generalmente riporta ad un periodo precedente al 1990. Questo delimita un arco temporale di 4 anni in cui il mio pennino (18 carati bi-colore) non esiste su quell'infografica.
18 o 14 dipende dal mercato, contano in genere le stampigliature, ci sono pure 18 carati tri-colori degli anni 60, e anche prima. In genere venivano fatti a 18 carati per quei paesi, come la Francia, in cui non puoi qualificare come d'oro qualcosa sotto quella caratura.

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Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da Musicus »

Victor76 ha scritto:... Per quanto riguarda la marca, mi piace l'inclinazione teutonica a produrre una gamma di prodotti simili per aspetto, proporzioni e pregio, scalandole in dimensioni diverse, cosa che non è caratteristica dell'industria italiana, ad esempio. Il tedesco in generale è alla ricerca del perfezionamento e del senso di sicurezza e tradizione che un certo prodotto può dare, mentre l'italiano cerca di far prevalere l'estro ed in ogni nuovo prodotto cerca di mettere qualcosa di nuovo. A volte va bene, a volte va male. Ai nostri prodotti manca il family feeling che leghi verticalmente e orizzontalmente la produzione, ai loro manca più spesso il guizzo, tanto che nei casi in cui la tradizione consolidata nel mercato è diventata noia o comunque quando il mercato non ritiene più di dover comperare il prodotto nuovo perché simile a quello vecchio, in quei casi si sono spesso rivolti a matite italiane per uscire dal pantano...
Victor76 ha scritto:Ciao Ciro, E' vero che Aurora fa le due misure della 88, ma sono una a cartuccia ed una a pistone, non di una gamma completa. Pensa alla produzione pregiata di Pelikan, che è forse l'esempio più lampante di questo concetto applicato alle penne. Delta in effetti ragiona abbastanza in questi termini, non ci avevo pensato, grazie.
Ciao Luca!
Ha il sapore di una vera e propria nemesi storica il fatto che proprio Pelikan (che prima della Guerra e fino a un bel pezzo anche dopo, quando l'epoca d'oro della stilografica "classica" era ormai finita) sia oggi per molti consumatori il Produttore più riconoscibile proprio nel proporre le diverse "taglie" di uno stesso modello... Se pensiamo che nel 1939 offriva una sola misura per modello (e ne aveva solo tre, la 100, la 100N e la Ibis), mentre gli oltre 300 (TRECENTO :o ) Marchi italiani d'anteguerra dovevano proporre stilografiche in almeno 3 se non quattro taglie per uno stesso modello, secondo la tradizione americana... Perchè, non dimentichiamolo, la "fountain pen" l'avevano inventata e sempre perfezionata alla grande proprio gli Americani... :thumbup:

Giorgio
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piccardi ha scritto:
ciro ha scritto: Persino sulla datazione della mia penna ho dei dubbi: sulla scatola c'è scritto "the art of writing", motto che accompagna le Montblanc dal 1986, e sull'anello del fermaglio c'è inciso "w. Germany" il che generalmente riporta ad un periodo precedente al 1990. Questo delimita un arco temporale di 4 anni in cui il mio pennino (18 carati bi-colore) non esiste su quell'infografica.
18 o 14 dipende dal mercato, contano in genere le stampigliature, ci sono pure 18 carati tri-colori degli anni 60, e anche prima. In genere venivano fatti a 18 carati per quei paesi, come la Francia, in cui non puoi qualificare come d'oro qualcosa sotto quella caratura.

Simone
Rebus sic stantibus la mia dovrebbe essere una francese del '86-'90... :crazy:

Boh, penso che l'unica vera differenza per me la farebbe (pennino da 14k apparte) una prima 149, quella piccola col pennino flex.
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Andrea_R

Re: Montblanc Meisterstück n° 149.

Messaggio da Andrea_R »

la usi solo come penna da scrivania?
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