Un capolavoro: Aurora 88

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A Casirati
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Un capolavoro: Aurora 88

Messaggio da A Casirati »

Pierre ha scritto: domenica 28 febbraio 2021, 11:57 Non l'ho considerata abbastanza... grazie per avermi edotto!
Sono di questa qualità anche le 88 successive?
Mi risulta che le 88 Nizzoli, dalla 88 alla 88p, siano tutte della medesima qualità e che le differenze siano puramente estetiche.
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Messaggio da Linos »

Capisco che sono pareri personali, come i miei, ma leggere che la 51 ha materiali scadenti e un pennino come un chiodo mi pare troppo, cosa dire allora dei materiali delle così osannate Pelikan, si rompono solo a guardarle, il 98 % dei pennini moderni sì che sono chiodi, ecc ecc... :wave: :D
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Un capolavoro: Aurora 88

Messaggio da Bons »

La 88 era prodotta con materiali all'epoca ritenuti obsoleti, superati (celluloide e ebanite).

Il mondo stava cambiando e nuovi materiali e metodi produttivi venivano introdotti nelle realizzazioni industriali.
Tanto per ricordare un esempio, le Skyline Eversharp alto di gamma venivano prodotte in polistirene stampato mentre quelle delle serie economiche erano in celluloide.
Le 51, moderne in tutto, erano in lucite.

Nel valutare il valore degli oggetti non si può prescindere dalla cultura dell'epoca in cui sono stati prodotti.

Mi ripeto, ma da una recensione intitolata sobriamente ( ;) ): "Un capolavoro: Aurora 88" non mi aspetto obiettività, però ne apprezzo grandemente la passione sincera che la anima, e di questo ti ringrazio. :thumbup:
Ultima modifica di Bons il lunedì 1 marzo 2021, 10:05, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Automedonte »

Linos ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 9:14 Capisco che sono pareri personali, come i miei, ma leggere che la 51 ha materiali scadenti e un pennino come un chiodo mi pare troppo, cosa dire allora dei materiali delle così osannate Pelikan, si rompono solo a guardarle, il 98 % dei pennini moderni sì che sono chiodi, ecc ecc...
Concordo, non bisogna mai confondere il parere personale dipendente dai gusti a un giudizio oggettivo sull'oggetto.

Personalmente non amo la 51 per tanti motivi:
1) non poter vedere quanto inchiostro è ancora disponibile mi.... indispone :D
2) Il pennino eccessivamente coperto non mi piace perchè a volte non riesco a vedere se è dritto e quindi scrivo male.
3) I materiali sono sicuramente di qualità per quanto attiene alla robustezza ma esteticamente mi appaiono piuttosto anonimi e sinceramente non belli.
4) Capisco l'importanza storica del modello ed anche il suo successo essendo così robusta e funzionale però oggi ci sono in giro penne che secondo me non sfigurano dal punto di vista funzionale e sono molto più belle esteticamente. Considerato che non siamo semplici utilizzatori ma anche appassionati un bell'aspetto non guasta.
5) Infine oggi nessuno fa penne con il sacchetto ci sarà un motivo, viceversa quelle a pistone come la 88 mi pare circolino ancora ;)

Insomma mi ricorda in campo automobilistico la Lada Niva, macchina robusta e funzionale ma di concezione un po' antica.

Ovviamente queste sono opinioni e considerazioni personali su dati di fatto oggettivi (avere il sacchetto ed il pennino coperto) che io valuto in un certo modo, le stesse cose che a me non piacciono per altri possono rappresentare un titolo di merito.

Bons ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 9:48 La 88 era prodotta con materiali all'epoca ritenuti obsoleti, superati (celluloide e ebanite).
Qui però mi obblighi ad una risposta :D

Erano ritenuti superati, oggi sono considerati il massimo per una penna ed ampiamente rivalutati il che rende la penna decisamente attuale perchè fatta con materiali pregiati.
Viceversa certi materiali plastici che fecero gridare al miracolo in determinati periodi non solo in campo pennofilo, oggi sono considerato Out e non più interessanti in tanti campi.
C'è stato un periodo in cui si facevano le sedie in plastica e sembravano il top della modernità, oggi cambiate mode ed abitudini, sono considerate roba da battaglia, quelle belle sono in altri materiali.
Se la si guarda in questa ottica la 51 ne esce male perchè, pur non negandone l'importanza storica, non avrebbe alcun senso il suo uso odierno e la si dovrebbe relegare alle esposizioni museali come le armature dei cavalieri antichi o gli aratri trainati dai buoi :lol:
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Messaggio da Linos »

@Automedonte :thumbup:
Soltanto per puntualizzare, ho molte 51 e non ho mai cambiato un sacchetto, funzionano da almeno settant'anni, non confondiamo i sacchetti delle 51 con quelli delle penne inglesi o italiane che seccavano già dopo pochi anni. :)
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Messaggio da Automedonte »

Linos ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 10:13 @Automedonte :thumbup:
Soltanto per puntualizzare, ho molte 51 e non ho mai cambiato un sacchetto, funzionano da almeno settant'anni, non confondiamo i sacchetti delle 51 con quelli delle penne inglesi o italiane che seccavano già dopo pochi anni. :)
Vero chissà che materiale è, potrebbero farli tutti nello stesso :thumbup:
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Messaggio da A Casirati »

Bons ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 9:48
Mi ripeto, ma da una recensione intitolata sobriamente ( ;) ): "Un capolavoro: Aurora 88" non mi aspetto obiettività, però ne apprezzo grandemente la passione sincera che la anima, e di questo ti ringrazio. :thumbup:
Capisco il tuo punto di vista, ma per scendere nello specifico tecnico, potresti indicarmi dove, nella recensione, le qualità della 88 non sono state valutate obiettivamente?
Il fatto di considerare la 88 un capolavoro, cosa che credo oggettivamente sia, non penso possa togliere obiettività alla recensione. Nel caso invece così fosse, oggettivamente, qualche osservazione nel merito può portare ad una discussione interessante e costruttiva.
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Messaggio da maylota »

Automedonte ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 10:18
Linos ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 10:13 @Automedonte :thumbup:
Soltanto per puntualizzare, ho molte 51 e non ho mai cambiato un sacchetto, funzionano da almeno settant'anni, non confondiamo i sacchetti delle 51 con quelli delle penne inglesi o italiane che seccavano già dopo pochi anni. :)
Vero chissà che materiale è, potrebbero farli tutti nello stesso :thumbup:
https://www.fountainpen.it/Pli-glass

Però non sono sicuro che senza lo sfiatatoio del sistema aerometric il materiale funzioni altrettanto bene - cioè che sarebbe adatto ai sacchetti delle normali lever filler anche perchè altrimenti non si capisce come mai non sia mai stato usato?
Venceremos.
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Messaggio da Linos »

maylota ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 11:06
Automedonte ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 10:18

Vero chissà che materiale è, potrebbero farli tutti nello stesso :thumbup:
https://www.fountainpen.it/Pli-glass

Però non sono sicuro che senza lo sfiatatoio del sistema aerometric il materiale funzioni altrettanto bene - cioè che sarebbe adatto ai sacchetti delle normali lever filler anche perchè altrimenti non si capisce come mai non sia mai stato usato?
Non saprei, so che stress meccanico e gli anni sono identici, anzi il sistema Parker lo è maggiormente. grazie del link, interessante. :thumbup:
Bons

Un capolavoro: Aurora 88

Messaggio da Bons »

A Casirati ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 10:25 Capisco il tuo punto di vista, ma per scendere nello specifico tecnico, potresti indicarmi dove, nella recensione, le qualità della 88 non sono state valutate obiettivamente?
Il fatto di considerare la 88 un capolavoro, cosa che credo oggettivamente sia, non penso possa togliere obiettività alla recensione. Nel caso invece così fosse, oggettivamente, qualche osservazione nel merito può portare ad una discussione interessante e costruttiva.
Allora, (soggettivamente) non ritengo che la 88 sia la miglior penna prodotta da Aurora e (oggettivamente) non è il miglior lavoro di Marcello Nizzoli.
Indubbiamente una bella penna, ben realizzata, ma non un capolavoro.

A Casirati ha scritto: sabato 21 marzo 2020, 18:28 Va bene, va bene: dato che il nostro bellissimo Forum non propone una recensione dell'Aurora 88 "Nizzoli", provo ad offrirvene una, anche se con una certa trepidazione data l'importanza del modello, e ben sapendo che questa stilografica meriterebbe uno scritto a firma di ben altri esperti.

Comincio con una premessa che mi sembra doverosa: vi sono alcune peculiarità dell’italianità che, pur riconosciute a livello mondiale, non sono abbastanza valutate in Patria, quasi come se, trattandosi di noi, automaticamente la cosa perdesse di valore. Dovremmo invece andarne orgogliosi.
Un momento, direte voi: cosa ha a che fare tutto questo con quanto stai per proporci?

L’Aurora 88 si distingue da tante, moltissime altre stilografiche non per le sue caratteristiche estetiche, né per i materiali o l’indubbia qualità costruttiva, comunque davvero ottima. Si distingue soprattutto per l’ingenierizzazione, per la progettazione originale e per l’eccellente realizzazione.
Sono sempre stato impressionato dal numero di parti che compongono questa bella stilografica: se ne contano almeno 25, se non vado errato, contro una media di 10 per le stilografiche con alimentazione a levetta, pulsante di fondo o a depressione e contro una media di 15 per le stilografiche con alimentazione a stantuffo.

La Parker Duofold Centennial è composta di oltre 130 parti, ma non credo si tratti di una gara a chi ce l'ha più lungo.
Il corpo della 88, poi, è un semplicissimo cilindro in banalissima celluloide nera, nemmeno a righe, marmorizzata o chissà che.


Si tratta dunque d’una penna complessa dal punto di vista costruttivo, ma ottimamente realizzata, tanto che, a differenza di tante contemporanee anche molto più famose, era completamente smontabile, in tal modo favorendo al massimo una manutenzione corretta e completa. In estrema sintesi, si tratta d’una stilografica eccezionale, frutto dell’ingegno dei progettisti di Aurora e del designer Marcello Nizzoli, che riuscì a conferirle un’estetica in linea con il gusto del tempo ma anche molto classica, tanto da mantenersi attuale anche oggi.

Francamente apprezzo molto di più l'ingegno dei progettisti di Sheaffer per le tante innovazioni tecnologiche.
Il design è poco più (o poco meno?) della messa in bella copia di uno straordinario esempio di design preesistente.


Ecco dunque la risposta alla vostra domanda: l’Aurora 88 Nizzoli è senza dubbio una delle migliori stilografiche d’ogni tempo (affermazione soggettiva e opinabile), tutto considerato, anche se, perdonate la nota un poco polemica, mi sembra che non sia apprezzata adeguatamente: s’arriva a pagare anche di più per prodotti d’oltre oceano, ben meno sofisticati tecnicamente e senza dubbio non più belli od eleganti . (Affermazione soggettiva e opinabile, stiamo parlando di una penna a pistone e dalle linee viste e riviste.
Se la mancanza di appeal, anche e soprattutto all'estero, non ne fa levitare le quotazioni, già esagerate secondo me, non sarà colpa di chi sfoggia ben altro fascino.)


Ma torniamo alla stilografica. La forma a sigaro, classica sin da quando Sheaffer’S introdusse la famosa Balance, non è mai passata di moda ed il cappuccio millerighe con placcatura a 18 carati le dona un tocco d’eleganza in più. Molto bella anche la clip, la cui finitura lucida contrasta piacevolmente con l’effetto opaco creato dalla lavorazione mille righe del cappuccio, che, dotato di un foro d’aereazione nascosto dalla clip, s’inserisce a pressione sul fusto.
L’esemplare che vi mostro fu prodotto per un’azienda, la “P.A.S.”, della quale purtroppo non ho potuto reperire alcuna informazione, anche se il logo suggerisce un’impresa che operava nell’ambito cinematografico.
Ecco le dimensioni principali della penna:
- Lunghezza chiusa: 139 mm
- Lunghezza aperta: 127,5 mm
- Lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 147 mm
- Lunghezza del cappuccio: 67 mm
- Lunghezza della sezione: 28 mm
- Diametro massimo del corpo: 11,5 mm
- Diametro medio della sezione: 10,4 mm
- Diametro massimo del cappuccio: 12,2 mm

Mentre la sezione, in ebanite, pur ancora lucida , è parzialmente virata, il fondello, nel medesimo materiale ma non maneggiato altrettanto spesso, s’è mantenuto ben nero ed ha ancora il tappino a copertura della vite di fissaggio. Il fatto che il tappino non riporti alcun “codice colore”, fa pensare che questa 88 sia stata prodotta dopo il 1949.
Ben visibile la finestrella rigata, per la verifica del livello d’inchiostro, ed ancora molto ben leggibile il numero di matricola: 1671511. Il pennino d’oro a 14 carati è ben molleggiato, anche se non flessibile, ed il flusso d’inchiostro è generoso, anche quando si usa il Pelikan 4001 nero, notoriamente poco tensioattivo.

Un piccolo aneddoto relativo a questa penna, che dimostra l’elevato livello qualitativo dell’Aurora 88: senza smontarla, dato che lo stantuffo suggeriva, allo scorrimento a vuoto, d’esercitare ancora una buona compressione, ho provato a caricare questa penna, che ha subito cominciato a scrivere senza incertezze né difetti; risultato eccezionale, tenendo conto che con tutta probabilità, non veniva utilizzata da decine d’anni.
Dopo qualche pagina, però, il flusso tendeva ad arrestarsi, il che mi ha convinto a smontare la sezione, anche per allineare un po’ meglio i rebbi, la cui posizione risentiva della mano del precedente proprietario, diversa ovviamente dalla mia. Bene: al lavaggio, la penna ha rilasciato una grande quantità d’inchiostro blu, evidentemente seccatosi in precedenza. Ciononostante, scriveva…
Va da sé che, una volta effettuata la pulizia, la scrittura non ha più denunciato alcun difetto.

La stessa cosa mi è successa con tantissime altre penne.

Nonostante la sua convessità, la sezione s’impugna molto confortevolmente e non stanca. Il pennino è scorrevole, anche se non burroso, con un buon effetto di “ritorno” che dà la sensazione di controllare molto bene il tratto. La penna è molto ben bilanciata e la scrittura a cappuccio non calzato (che prediligo) si mantiene comunque equilibrata.

Non posso concludere che confermando che si tratta d’una stilografica davvero ottima, in grado di dare moltissime soddisfazioni e d’accompagnare il proprio possessore per tantissimi anni, facendogli sempre fare una bella figura.
Su questo concordo pienamente.
L’ho adottata come una delle mie penne standard.
Automedonte ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 10:07
Bons ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 9:48 La 88 era prodotta con materiali all'epoca ritenuti obsoleti, superati (celluloide e ebanite).
Qui però mi obblighi ad una risposta :D

Erano ritenuti superati, oggi sono considerati il massimo per una penna ed ampiamente rivalutati il che rende la penna decisamente attuale perchè fatta con materiali pregiati.
Viceversa certi materiali plastici che fecero gridare al miracolo in determinati periodi non solo in campo pennofilo, oggi sono considerato Out e non più interessanti in tanti campi.
C'è stato un periodo in cui si facevano le sedie in plastica e sembravano il top della modernità, oggi cambiate mode ed abitudini, sono considerate roba da battaglia, quelle belle sono in altri materiali.
Se la si guarda in questa ottica la 51 ne esce male perchè, pur non negandone l'importanza storica, non avrebbe alcun senso il suo uso odierno e la si dovrebbe relegare alle esposizioni museali come le armature dei cavalieri antichi o gli aratri trainati dai buoi :lol:
La comunicazione scritta ha spesso come conseguenza che quel che io scrivo non è quel che tu leggi.
:wave:
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Messaggio da Automedonte »

Bons ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 12:30

La comunicazione scritta ha spesso come conseguenza che quel che io scrivo non è quel che tu leggi.
:wave:
urge numero di telefono :D
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Messaggio da Bons »

Automedonte ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 13:09 urge numero di telefono
Io con te non voglio parlare. :evil:
:P :lol:


Ma poi, non eri tu quello disperato per essere stato indotto, a tradimento, a privarsi di una 51? :think:

E si...
Automedonte ha scritto: venerdì 22 gennaio 2021, 17:50 Ebbene si, oggi per la prima volta mi sono privato del possesso e della proprietà di una stilografica.
Stamattina è venuto in studio un mio amico/cliente e parlando del più e del meno siamo andati sull'argomento stilografiche, ha notato una Parker 51 che avevo qui in studio ed io, incautamente, ho detto che forse la vendevo visto che ne ho due e preferisco l'altra che ha il tratto più sottile.
Mi ha subito chiesto quanto volessi, essendo un amico ho detto 50 euro convinto che la cosa sarebbe finita lì ed invece quel "delinquente" ha tirato fuori il portafoglio e messo la banconota sulla scrivania
Ovviamente non mi sono potuto tirare indietro ed ho dovuto cedere la penna sob....
Quando è andato via ho guardato i 50 euro pensando che tra un paio di giorni saranno spariti mentre invece la penna sarebbe rimasta con me per sempre
Non so voi è la prima volta che mi privo di una penna e devo farci l'abitudine, per ora le avevo solo comprate!!
Poverina stava li tranquilla nella bacheca senza dare fastidio a nessuno ma sempre disponibile al bisogno. Ora invece ho un foglio di carta senza alcuna personalità, bene fungibile per antonomasia, che presto fuggirà via da me come i pochi altri che gli fanno compagnia nelle mie tasche.
:wave:
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Messaggio da Spiller84 »

La cosa che più mi "sfastidia" della 51 è il non poter vedere il livello di inchiostro nella penna. Cosa che nella 88 è possibile grazie alla finestrella, che nella 88P che ho è bella trasparente, più di quella della 88 che è un po' ambrata. D'altro canto, la lucite della 51 si graffia molto meno della celluloide della 88. E non esplode 😁. Credo siano penne che si ispirano alle linee che all'epoca venivano considerate moderne, ma sono molto diverse nella concezione. Entrambe sono filanti, corpo a siluro e cappuccio metallico. Ma poi le similitudini finiscono qui, anche il pennino, sebbene corazzato, è di concezione diversa. Detto questo, le reputo entrambe ottime penne, e se ben trattate, anche durature. Perché scegliere, quando se si hanno entrambe fra loro non litigano? Per quanto riguarda il titolo, lo trovo adeguato, anche a me la 88 sembra un capolavoro. E un italico orgoglio 😁
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Messaggio da maylota »

A Casirati ha scritto: domenica 28 febbraio 2021, 13:31

Relativamente all'innovazione portata dalla Parker 51, ricordo quanto affermato, a mio parere giustamente, dal nostro splendido Wiki: "Si accredita la 51 di essere stato un modello rivoluzionario avendo introdotto novità come il pennino coperto ed il cappuccio in metallo ad incastro, ma in realtà non esiste una primogenitura assoluta in nessuna di queste caratteristiche. Si tratta invece di una penna in cui la Parker riuscì a fare sintesi delle tendenze tecniche e stilistiche del momento, sfruttando le innovazioni tecnologiche e dei materiali ponendosi con questo all'avanguardia rispetto a tutta la produzione contemporanea con un modello che proprio per questa sintesi risultò essere rivoluzionario".
Rivoluzione di stile, quindi, e bella iniziativa di marketing, ma certamente nessuna vera innovazione tecnica, salvo l'apertura all'uso di materiali più poveri, a partire da quelli di corpo e sezione (semplice plastica ad iniezione), anche se più efficienti industrialmente ed economicamente.
Sotto il profilo tecnico, la 88 è senza dubbio più pregevole.
Parere personale, ovviamente.
A parere personale, aggiungo il mio parere personale: per quanto io concordi con la frase citata presa dal wiki, non sono d'accordo con le conclusioni che ne trai.
Credo che sia ingeneroso definire la P51 con "nessuna vera innovazione tecnica, salvo l'apertura all'uso di materiali più poveri, a partire da quelli di corpo e sezione (semplice plastica ad iniezione)".

In realtà, la Parker 51 è diversa da tutte le penne che l'han preceduta e simile a quelle che son venute dopo (fino a che la stilografica non è morta ed è diventata una nicchia per appassionati :) ) e questo per me è il vero segnale di una "innovazione tecnica".

La chiusura ad incastro era stata già introdotta qualche anno prima, ma è Parker che l'ha resa funzionale https://www.fountainpen.it/Clutch_ring e l'ha adattata ad un cappuccio in metallo che si innesta ad uno in plastica (di nuovo, preceduti da Sheaffer che però lo faceva con chiusura a vite)
I materiali plastici li introdusse Waterman due anni prima https://www.fountainpen.it/Lucite ma nella P51 era funzionale alla copertura del pennino e uso di un inchiostro ad asciugatura istantanea (che corrodeva). E (forse) per questo venne capito meglio che nel caso della Hundred Year che non è che ebbe gran successo.
Stessa cosa per il pennino coperto, che sicuramente esisteva già ma qui aveva una funzione pratica di mantenere la penna sempre pronta all'uso senza che si seccasse. Che magari adesso non ci dice molto (così come la necessità di pennini rigidi che non flettessero per l'uso coi moduli e la carta carbone), ma che ai tempi doveva essere sentita visto che pochi anni dopo al lancio della prima penna a a sfera c'erano migliaia di persone in coda per averne una....

Non so quanto io sia stato credibile come "Avvocato d'Ufficio" della Parker 51, è solo il mio parere. :angel: E senza con questo togliere nulla alla bellezza dell'Aurora 88, penna comunque nata in un momento storico molto diverso anche se separato da pochi anni.
Ultima modifica di maylota il lunedì 1 marzo 2021, 20:03, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da Automedonte »

Bons ha scritto: lunedì 1 marzo 2021, 14:21 Ma poi, non eri tu quello disperato per essere stato indotto, a tradimento, a privarsi di una 51? :think:

E si... :twisted:


:wave:
Io sono affezionato alle mie cose, sapessi quante cianfrusaglie inutili ho in cantina ! Anche un’altra 51 :D
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