PLATINUM – 3776 Century

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RiAff
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Messaggio da RiAff »

company_history_img_12.jpg
“Platinum è uno dei tre maggiori produttori storici giapponesi (1919) di penne stilografiche (con Pilot e Sailor), e sebbene sia forse meno famoso degli altri due marchi, è comunque sempre rimasto sul mercato fino ad oggi come azienda indipendente. Pur non conoscendo la sua storia per particolari innovazioni tecniche o stilistiche, le penne Platinum sono sempre state di ottima qualità, e l'azienda fu comunque la prima a introdurre nell'industria giapponese la lavorazione con materiali plastici, sin dal primo dopoguerra.”
Con cappuccio intera.jpeg
Nulla ci appartiene, ma tra le dodici marche di stilografiche più rappresentative, questo modello è tra i più nominati. Lo strumento scelto da me, porta un pennino Soft Fine (SF), che non indica che è leggermente elastico, ma che assume il significato di indicare che è tra un Medio e un Fine. In pratica è come dire dolcemente fine e non un poco elastico (assolutamente no). Come la maggior parte delle stilografiche, sia vintage sia nuove, lo strumento ha bisogno di qualche giorno e diversi fogli scritti per rendere il meglio di se e andare in carreggiata. Questo tipo di pennino è veramente devastante nel tipo di scrittura piccola, infatti, riesce a dare il meglio di se quando si tenta di scrivere in caratteri così minuscoli da mettere in pericolo la nostra vista. Il pennino nuovo nei primi millimetri di scrittura tende ad andare a vuoto (attenzione può dipendere dal tipo di inchiostro utilizzato, nel caso specifico il Diamine Jet Black, assai sabbioso e problematico), ma conoscendo tale piccolo rebus, inizio a premere per un millesimo di istante (quando la lascio per qualche tempo a riposo). In genere alla prima ricarica, tendo a utilizzare inchiostri particolarmente difficili, per mettere alla prova lo strumento, poi con calma e serenità e prove sul campo, cerco di trovare la soluzione più adeguata e il "plasma" più adatto per i nostri piccoli grandi tesori. Alla prova del nove, fra qualche giorni ricaricherò la 3776 Century con il mio "asa-gao iroshizuku" (ne esistono altri più economici, ma eccellenti in fatto di fluidità) e lì avrò conferme o recuperi brillanti. Spesso lo scrivente provetto si adatta allo strumento, altre volte (raramente o spesso) è la stilografica a prendere in prestito le cattive abitudini del suo proprietario (mancino o destrorso che sia). La 3776 Century è una penna che non concede nulla all'originalità, possiede un abito classico nella versione nera (per me affascinate), ma non è da meno quando quando indossa il Blu o il Bourgogne.
Pennino.jpeg

Scrive un altro appassionato: “Il pennino è un po’ rigido, ma tutto sommato flessibile nei tratti verticali, effettuando una certa pressione, il tratto si allarga (non ovviamente di molto, essendo un SF); ed, infine, pur essendo molto fine, non dà affatto la sensazione di “grattare” la carta. […]

Risponde Marco Chiari: “Il pennino dell 3776 SF ( soft fine ) è un vero fine, ben più sottile dei fratellei europei. Lasciando scorrere le punta senza applicare alcuna pressione si ottiene un tratto molto sottile. […] Infatti uno dei pregi della Platinum è quello di essere molto sensibile all'inclinazione ed alla variazione dell'angolo d'attacco del pennino. Più di altre soft giapponesi, questa, è in grado di allargare il tratto anche nella calligrafia inclinata.” (2016)
viewtopic.php?t=10316

Aggiunge XFer: “Io ho la Platinum 3776 con pennino SF e ti dico che è estremamente sottile, ben più sottile di tutti i pennini giapponesi F che ho, ben più sottile dell'F delle TWSBI. Ti dirò, per quanto mi riguarda, essendo uno che ha la mano leggerissima, è talmente sottile da essere quasi inusabile, e io adoro i tratti fini. La mia recensione con relativi confronti, magari ti fai un'idea più completa..” (2016)
viewtopic.php?t=12082

Prosegue XFer:
“La più particolare è senza dubbio la Platinum: il suo pennino SF lascia un tratto incredibilmente sottile, praticamente un capello. Non è neppure paragonabile al F della Pilot: si direbbe 2 misure più sottile. In effetti, è talmente sottile da essere poco visibile anche con un nero intenso come il Noodler's BB. Considerando l'estrema finezza del tratto, la scorrevolezza (almeno con questo inchiostro) è buona: niente false partenze, nessun salto. La penna scrive al primo colpo anche dopo una settimana di sosta, grazie anche al tipico cappuccio sigillato Platinum. Il pennino è un Soft Fine, ma non è che sia tanto Soft: ha sì un po' di flessibilità, ed effettivamente premendo il tratto si allarga non poco ("prendendo" circa due misure), ma a quel punto inizia a graffiare e impuntarsi (anche con lo scorrevolissimo Aurora Black). Dunque preferisco usarla senza pressione alcuna, con il tratto sottilissimo che mi consente di prendere appunti anche in spazi minuscoli.”

Scrive Luca: “Io ho una Platinum 3776 che utilizzo principalmente con il suo converter ma, quando ho fretta e devo ricaricare oppure la porto in giro senza poter rientrare a casa per qualche giorno, prendo l'adattatore Platinum, ci schiaffo una cartuccia Pelikan e via ... Comodissimo!”
viewtopic.php?t=12966

adattatore, che si interpone tra cartuccia (standard Pelikan) e penna (innesto proprietario Platinum).jpg
Adattatore, che si interpone tra cartuccia (standard Pelikan) e penna (innesto proprietario Platinum), ma il riduttore potrebbe alterare il flusso (in alcuni casi), nel senso che le cartucce non proprietarie messe su con quell'affarino rendono la penna un po' stitica.
Matteo scrive: “Io ho una 3776 SF e non te la consiglio. Non è una penna "facile" e secondo me non ha un pennino da tutti i giorni. È indubbio che la variazione di tratto ci sia: il fine Platinum è un extra-extra-fine europeo e spingendo si può arrivare ad un tratto broad. Però il pennino va premuto considerevolmente (dunque affatica) e "graffia" la carta. Lo definirei un po' scorbutico. Da quello che leggo vorresti una scrittura morbida e scorrevole, con un po' di morbidezza. A mio parere la Platinum non offre queste caratteristiche.”
viewtopic.php?f=8&t=22204&start=15

Altro parere: “Anche se fuori tempo visto che l’acquisto é gia stato fatto, rispondo che la Pilot Custom 74 è nettamente migliore in tutto per me rispetto alla Platinum, flusso migliore, pennino più scorrevole più piacevole, più morbido, meno scorbutico... allo stesso prezzo o quasi non ho dubbi su quale ricomprerei.”
viewtopic.php?f=8&t=22204&sid=e8dda8ebc ... 3&start=30
Smontata.jpeg
Scrive Gionni: “Qualche giorno fa è arrivata dal Giappone una Platinum 3776 degli anni 80, nera e con pennino M. Ero curioso di provare questa penna, di cui esistono molte recensioni pressocchè tutte positive . Siccome usa cartucce o converter Platinum, mi sono procurato un adattatore che permette di usare cartucce internazionali. Inserita la cartuccia, non è uscito inchiostro. Ho allora lavato il puntale che ha spurgato parecchio inchiostro nero. Strano, perché il venditore aveva scritto che il gruppo scrittura era stato pulito... Comunque, una volta pulita, la penna ha preso a funzionare a poco a poco, finché il flusso di inchiostro si è stabilizzato e ho potuto apprezzare una scrittura regolare con flusso di inchiostro costante né abbondante né scarso. Il pennino è assai rigido con assenza totale di variazione di tratto, cosa che personalmente gradisco poco. Pur essendo un medio scrive come un vero fine europeo. A differenza dei pennini Sailor che finora ho provato questo qui dà una sensazione più gradevole di scrittura, avendo una sorta di molleggio dell'intero pennino, pur mostrando, come ho scritto, assenza di variazione di tratto. E' un pennino di dimensioni grandi, forse quasi "ostentate", nel senso che non passa certo inosservato. La penna è di dimensioni piuttosto grandi e di una resina-plastica a mio parere un po’ troppo leggera e povera. S’impugna però molto bene e non affatica la mano. La clip del cappuccio ha un aspetto secondo me poco riuscito, troppo piatta e anonima, pur essendo funzionale. Insomma, è una penna interessante anche se non è la mia penna ideale, perché prediligo le penne di dimensioni medio-piccole e con pennino almeno un pò flessibile. E' chiaramente una versione poco pregiata della gamma Platinum, ma l'ottimo pennino d'oro la rende un prodotto apprezzato. La mia è una versione più vecchia della nuove Century, che potrebbero essere diverse nel materiale del corpo penna oltre ad avere un meccanismo che sigilla il pennino a cappuccio inserito.” (20129)
viewtopic.php?f=72&t=19784#p235863

Non fermatevi ai voti che do in pagella, in genere l'appassionato di stilografiche riceve complimenti per essere il proprietario di un oggetto di scrittura (come se fosse il padrone di una Ferrari oppure di una macchina d'epoca), questo vale quando lo strumento è raro, vintage oppure bello, eppure il classico stile a sigaro è un mondo intramontabile, spesso lo si ama o lo si odia, senza vie di mezzo. Lo stesso discorso si può fare per i tipi di pennini, per me che amo il flusso abbondante ma che mi faccio avvolgere da questo pennino, imparandone a dosare le conseguenze e le ripartenze, i dossi e l'impevia via della scrittura veloce, assai meno fascinosa di una calligrafia stupenda e lasciva. Non dimentichiamoci mai che le penne giapponesi nascono (spesso, non sempre) per un sistema di scrittura particolare. Il moderno sistema di scrittura della lingua giapponese utilizza tre principali tipi di caratteri: logogrammi (kanji), due sillabari (hiragana e katakana) e l'alfabeto latino in casi ristretti (rōmaji).

Senza cappuccio.jpeg

SCHEDA TECNICA

Brand: Platinum
Collezione: Platinum 3776 Century
Colore: nero
Edizione: regolare
Materiale Corpo: resina
Materiale Pennino: oro 14 KT
Tipologia Pennino: rigido
Caricamento: cartuccia/converter proprietario
Converter Incluso: si
Paese di Produzione: Giappone
Tipologia Cappuccio: vite
La presenza del sistema brevettato “slip and seal” (ovvero: infila e sigilla), dovrebbe evitare l’evaporazione dell’inchiostro per circa un paio d’anni (assicura la Platinum). In realtà si tratta di una sorta di “controcappuccio” interno che, avvitando la penna fino in fondo, attiva la spinta di una molla metallica che sigilla completamente il gruppo pennino, prevenendo, così, l’evaporazione troppo rapida dell’inchiostro. Certamente una trovata interessante che sarà apprezzata soprattutto da chi scrive in maniera saltuaria, lasciando la penna inutilizzata per lunghi periodi.
Finiture: oro
Lunghezza (chiusa): 139 mm
Lunghezza (corpo penna): 119 mm
Lunghezza (cappuccio): 67 mm
Diametro (corpo): 14 mm
Peso (totale): 20 g
Prova scritta.jpeg
La guardo, la riguardo e l'ascolto, prima di ogni prova di scrittura, tendo a sentire se gratta sulla carta, guardo l'estetica, ma cerco di cogliere in ogni penna le sue qualità piuttosto che i suoi punti deboli, ma se ci sono non bisogna dimenticarli, studiarli, per risolvere (se si può) l'arcano mistero delle "false ripartenze" o dei leggeri scricchiolii. Se per me non esiste il 10 su 10 (perché non è di questo mondo la perfezione), anche se li vedo spesso, la miglior penna che raggiunge l'otto pieno esiste, anche se non sarà la mia ed è sempre questione di gusti, lasciamoci andare al sorriso, a quel tipo di sogno che porta un ragazzo a mettere volti all'ingegno umano e all'anziano a sorridere verso giudizi così schematici, così personali (talvolta assurdi), che ci rende così liberi di pensare quello che si vuole. Non si litiga per un colpo di penna, ma ci può sfidare a duello per l'onore della propria stilografica!

PAGELLA – VOTO: 7,75
Costruzione, originalità e aspetto: 8,5 (classica a sigaro, cappuccio a vite)
Rapporto qualità prezzo: 8 (il pennino oro 14kt ne fa un’ottima e conveniente occasione)
Sistema caricamento: 7 (ordinario cartuccia/converter)
Scrittura: 8,5 (il pennino Soft Fine si dimostra affidabile e di buona prestazione)
Nota positiva: ti rende quello che hai speso con generosità e affidabilità.
Nota negativa: manca quel qualcosa per renderla unica.
Riccardo Affinati
Cit. “La scrittura non è magia ma, evidentemente, può diventare la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi. La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità.” (A. Appelfeld)

NOTE:
Sigla Dimensione
EF Extra-fine
F Fine
M Medio
O Medio-Obliquo
B Largo (Broad)
BB Doppia larghezza
BBB Tripla Larghezza
OF Obliquo fine
OB Obliquo largo
OBB Obliquo doppio
M Musicale (Music nib)
KF Kugel fine
KM Kugel medio
KB Kugel largo

Le forme più conosciute dei pennini per stilografiche si possono così riassumere:
- CLASSICO: forgiato a lancia, più o meno larga. Quelli usati per le “Safety” (stilografiche con pennino a scomparsa totale) erano molto più snelli;
- TUBOLARE (TRIUMPH): verso il fondo ha una sezione circolare che avvolge l’alimentatore;
- CORAZZATO: piccolo, poco visibile, all’interno di una cuffia (carenatura) che è la diretta continuazione del corpo penna (Parker 51);
- VETRO: vetro forgiato principalmente a spirale o a fiamma. Particolarmente diffuso dagli anni venti ai quaranta;
- TRIM-FASHION: simile al classico ma con spalle molto meno evidenti, più slanciato, tende a chiudersi sui lati;
- HAND-SET: a coda di rondine, utilizzato particolarmente dalla Sheaffer nella serie “Targa”;
- SAFETY: totalmente rientrante nel corpo penna dopo il suo utilizzo, particolarmente usato negli anni venti (vedasi Classico).
Ultima modifica di RiAff il sabato 20 marzo 2021, 22:32, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da Monet63 »

RiAff ha scritto: sabato 20 marzo 2021, 19:46 La guardo, la riguardo e l'ascolto, prima di ogni prova di scrittura, tendo a sentire se gratta sulla carta, guardo l'estetica, ma cerco di cogliere in ogni penna le sue qualità piuttosto che i suoi punti deboli, ma se ci sono non bisogna dimenticarli, studiarli, per risolvere (se si può) l'arcano mistero delle "false ripartenze" o dei leggeri scricchiolii.
Le false partenze e i leggeri scricchiolii in scrittura non sono colpa della penna, che sotto quell'aspetto è generalmente perfetta (o almeno lo sono le 3 che posseggo) ma del Jet Black che hai usato per il test. Sono convinto che cambiando inchiostro possano scomparire del tutto, rendendo la penna ben più godibile.
Il mio consiglio, per i test successivi, è di evitare inchiostri problematici come questo, noto tra l'altro proprio per dare una sensazione quasi "sabbiosa" in scrittura e causare false partenze, perché si rischia di incolpare la penna e falsare i risultati.
RiAff ha scritto: sabato 20 marzo 2021, 19:46 NOTE:
Le misure delle punte vengono così contrassegnate:
- E.F.: extra fine
- F.: fine
- M.: media
- G.: grossa
- GG.: grossissima, oppure
- B.: larga.
Hai dimenticato la misura UEF.


:wave:
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Messaggio da Tribbo »

Grazie Riccardo per la godibilissima e interessante recensione che ho letto con piacere! :thumbup:

Eh si..... prima la recensione delle Maki-e, ora la Platinum...... mi sta salendo una voglia di fare conoscenza diretta di una giapponese, per provarne i tanto decantati pennini.

Peccato che in genere siano esteticamente un poco anonime (tranne naturalmente le Maki-e che sono su un altro pianeta), e a me piace anche soltanto rigirarmi in mano una bella stilografica per goderne della bellezza delle linee (oddio, sto parlando di una penna? Sarò malato.... :wtf: )
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Messaggio da Automedonte »

Bella recensione di una penna godibilissima :thumbup:

Mi hai fatto venir voglia ed ho dovuto caricare la mia 3776 Century Bourgogne F con un bel Diamine Cherry Sunburst e scrive benissimo come al solito, non delude mai.
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Messaggio da RiAff »

Monet63 ha scritto: sabato 20 marzo 2021, 20:35
RiAff ha scritto: sabato 20 marzo 2021, 19:46 La guardo, la riguardo e l'ascolto, prima di ogni prova di scrittura, tendo a sentire se gratta sulla carta, guardo l'estetica, ma cerco di cogliere in ogni penna le sue qualità piuttosto che i suoi punti deboli, ma se ci sono non bisogna dimenticarli, studiarli, per risolvere (se si può) l'arcano mistero delle "false ripartenze" o dei leggeri scricchiolii.
Le false partenze e i leggeri scricchiolii in scrittura non sono colpa della penna, che sotto quell'aspetto è generalmente perfetta (o almeno lo sono le 3 che posseggo) ma del Jet Black che hai usato per il test. Sono convinto che cambiando inchiostro possano scomparire del tutto, rendendo la penna ben più godibile.
Il mio consiglio, per i test successivi, è di evitare inchiostri problematici come questo, noto tra l'altro proprio per dare una sensazione quasi "sabbiosa" in scrittura e causare false partenze, perché si rischia di incolpare la penna e falsare i risultati.
RiAff ha scritto: sabato 20 marzo 2021, 19:46 NOTE:
Le misure delle punte vengono così contrassegnate:
- E.F.: extra fine
- F.: fine
- M.: media
- G.: grossa
- GG.: grossissima, oppure
- B.: larga.
Hai dimenticato la misura UEF.
:wave:
Ti ringrazio per i tuoi preziosi consigli, io tendo, troppo spesso, a mettere alla corda le penne con le quali ho a che fare, osando sfide e utilizzando "pneumatici" problematici e sabbiosi, pur sospettando che andrò a farmi male con "l'auto" di turno (oops) stilografica... :wave:


Il pennino nuovo nei primi millimetri di scrittura tende ad andare a vuoto (attenzione può dipendere dal tipo di inchiostro utilizzato, nel caso specifico il Diamine Jet Black, assai sabbioso e problematico), ma conoscendo tale piccolo rebus, inizio a premere per un millesimo di istante (quando la lascio per qualche tempo a riposo). In genere alla prima ricarica, tendo a utilizzare inchiostri particolarmente difficili, per mettere alla prova lo strumento, poi con calma e serenità e prove sul campo, cerco di trovare la soluzione più adeguata e il "plasma" più adatto per i nostri piccoli grandi tesori. Alla prova del nove, fra qualche giorni ricaricherò la 3776 Century con il mio "asa-gao iroshizuku" (ne esistono altri più economici, ma eccellenti in fatto di fluidità) e lì avrò conferme o recuperi brillanti. Spesso lo scrivente provetto si adatta allo strumento, altre volte (raramente o spesso) è la stilografica a prendere in prestito le cattive abitudini del suo proprietario (mancino o destrorso che sia).
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Messaggio da Monet63 »

RiAff ha scritto: sabato 20 marzo 2021, 22:38 Ti ringrazio per i tuoi preziosi consigli, io tendo, troppo spesso, a mettere alla corda le penne con le quali ho a che fare, osando sfide e utilizzando "pneumatici" problematici e sabbiosi, pur sospettando che andrò a farmi male con "l'auto" di turno (oops) stilografica... :wave:
Si, ma infatti ritengo ciò che fai estremamente utile e interessante. Anche mettere una stilografica in condizioni svantaggiate ha secondo me un suo perché, ma forse a quel punto potresti considerare di testarla in condizioni sia normali (con un inchiostro dalle caratteristiche medie) che problematiche; più che altro per evitare che le colpe di un inchiostro noto per quel genere di problemi ricadano su un'innocente. :lol:
RiAff ha scritto: sabato 20 marzo 2021, 22:44 Alla prova del nove, fra qualche giorni ricaricherò la 3776 Century con il mio "asa-gao iroshizuku" (ne esistono altri più economici, ma eccellenti in fatto di fluidità) e lì avrò conferme o recuperi brillanti.
Fantastico! A quel punto, se continuasse a saltare, significa che il pennino è da sistemare perché l'Asa-Gao è un inchiostro impeccabile.
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Messaggio da RiAff »

Mi piace mettere le stilografiche al limite, mi piace giocare, qualche volta barare... :D :o :shock:
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Messaggio da Tribbo »

Ciao. Hai usato l’Asa Gao?

Il pennino della 88 e’ un F vero? Dalla prova che hai fatto cosa si evince? Che il pennino della 88 scrive più sottile o che e’ più scorrevole? Il tratto della 88 sembra più corposo e coerente ma non mi pare da schermo di vedere particolari discontinuità nel tratto della Platinum
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Messaggio da antony2012 »

Anche io vedo un pelino più di flusso sull'Aurora.
Grazie per la recensione, comunque. La Platinum 3776 penso sarà uno dei miei prossimi acquisti, se non il prossimo.
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Messaggio da Irishtales »

Bella recensione davvero, Riccardo!

La mia Century è rossa (bourgogne), pennino SF, di solito inchiostrata con il Private Reserve Black Cherry.
Mi segue sempre. Per molto tempo è stata al mio seguito ogni giorno in borsa, è caduta sulla ghiaia, sulla sabbia, ha patito caldo e freddo, ha resistito ai taschini angusti della borsa che sono pensati per matite o penne biro, non per una stilografica così panciuta.
La forma non era accattivante per me, che prediligo le flat top; non lo erano le dimensioni, perché mi piacciono le penne smilze. Quel pennino in oro, dal tratto fine e dotato di una certa elasticità però mi incuriosiva ed è stato amore al primo utilizzo.
E' la mia penna dei cinque minuti al telefono, della pausa caffè, della lista della spesa, del "questo lo segno sull'agenda", di tanti biglietti d'auguri e in generale, di tutti quei piccoli momenti di distrazione e svago che ci si regala fra un impegno e l'altro.
Adesso è in smart working assieme a me e sono mesi che la sua vita avventurosa di penna viaggiatrice si è trasformata in una lunga pausa da "penna da scrivania", ma è sempre qui, e sempre la cerco.
Mi piace quella lieve flessibilità che si percepisce senza sforzo, mentre si scrive anche velocemente - almeno è così nel mio esemplare, che il rodaggio lo ha fatto da tanto tempo e ha scritto non so quanti flaconi di inchiostro - e mi piace il fatto che non perda un colpo e parta subito al primo accenno di svolazzo. Non ama tutte le carte. Nonostante il tempo passato a imbrattare fogli di ogni genere, il pennino ha una voce sua, continua a ringhiare, a far rumore, si fa sentire, non come le amate Waterman che scrivono come sul burro, su qualunque carta, senza il minimo rumore. Con tutti i suoi difetti - ai miei occhi - che difetti poi non sono, l'aria vissuta, il pennino ruffiano e chiassoso, per la Century ho una passione insana, persistente e in buona parte incomprensibile.
Autentica.

platinum-century.jpg
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Messaggio da RiAff »

antony2012 ha scritto: domenica 21 marzo 2021, 10:44 Anche io vedo un pelino più di flusso sull'Aurora.
Grazie per la recensione, comunque. La Platinum 3776 penso sarà uno dei miei prossimi acquisti, se non il prossimo.
In effetti è un'ottima penna, affidabile, generosa, ottima scelta, dal modello classico nero alla veste calda della Bourgogne... :clap:

Tribbo ha scritto: domenica 21 marzo 2021, 10:24 Ciao. Hai usato l’Asa Gao?

Il pennino della 88 e’ un F vero? Dalla prova che hai fatto cosa si evince? Che il pennino della 88 scrive più sottile o che e’ più scorrevole? Il tratto della 88 sembra più corposo e coerente ma non mi pare da schermo di vedere particolari discontinuità nel tratto della Platinum
La 3776 non è stata ancora ricaricata, sia l'Aurora sia la Platinum si portano appresso il loro sabbioso Diamine Jet Black (assai problematico), la vintage non pare risentirsene, la Platinum 3776 Century è ottima, le problematiche iniziali (una lenta ripartenza iniziale) hanno soluzione, non era mia intenzione fare confronti, sono due strumenti assai diversi.
L'Aurora 88 Nizzoli l'apprezzo per il suo fascino vintage...
viewtopic.php?f=72&t=23641

La Platinum 3776 Century è tra le dodici marche da avere in ogni collezione... :clap:

Irishtales ha scritto: domenica 21 marzo 2021, 19:00 Bella recensione davvero, Riccardo!
...
Non ama tutte le carte. Nonostante il tempo passato a imbrattare fogli di ogni genere, il pennino ha una voce sua, continua a ringhiare, a far rumore, si fa sentire, non come le amate Waterman che scrivono come sul burro, su qualunque carta, senza il minimo rumore. Con tutti i suoi difetti - ai miei occhi - che difetti poi non sono, l'aria vissuta, il pennino ruffiano e chiassoso, per la Century ho una passione insana, persistente e in buona parte incomprensibile. Autentica.
Esattamente lo spirito che volevo intendere. Condivido, plaudo, inneggio!!! :angel: :clap:
Complimenti per la Platinum 3776 Century Bourgogne, calda come un camino acceso in una baita di montagna. :o
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Messaggio da antony2012 »

Penso alla povera 3776 bianca che viene trattata come la sorella stupida della serie :lol: eppure è proprio lei che sto puntando :lol:
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PLATINUM – 3776 Century

Messaggio da poppi71 »

Bella recensione RiAff.

Io trovo la 3776 un'eccellente penna che scrive bene, senza fronzoli e sempre pronta e mi ritrovo nelle parole scritte da Irishtales. Non ho mai avuto problemi di partenza e in generale di scrittura con le mie due (quasi 3) 3776. Hanno sempre scritto perfettamente da subito. Non ho pero mai usato l'inchiostro da te menzionato.

Riguardo al fatto che non sono appariscenti e che possono sembrare anonime sono d'accordo in parte. Un po' tutte le marche giapponesi hanno modelli molto base. Pero' come per le altre marche, la Platinum 3776 si può trovare anche in vestiti piu' interessanti come il già citato Maki-e la celluloide o il legno.

Qui le mie due 3776 piu una Platinum "abarthizzata" (ma il pennino in fondo sempre un platinum e').

A partire da SX: 3776 Bourgogne, 3776 Higo Zogan (Sakura), Nakaya (che usa il pennino della 3776 o molto simile).
A partire da SX: 3776 Bourgogne, 3776 Higo Zogan (Sakura), Nakaya (che usa il pennino della 3776 o molto simile).

A partire da SX: 3776 Bourgogne, 3776 Higo Zogan (Sakura), Nakaya (che usa il pennino della 3776 o molto simile).
A partire da SX: 3776 Bourgogne, 3776 Higo Zogan (Sakura), Nakaya (che usa il pennino della 3776 o molto simile).

Ho l'impressione che il pennino della Nakaya abbia un po meno "feedback" ma credo sia dovuto all'extra cura che il pennino subisce piu' che ad una drastica differenza di progetto (ma potrei sbagliarmi).

Ad ogni modo a me piace la rigidità' del pennino quindi non lo trovo un difetto.

Riguardo alle varie dimensioni dei pennini qui un video interessante che li prova tutti.


https://www.youtube.com/watch?v=Fr2uN0TYdZA


Saluti
Andrea
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jackfountain
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PLATINUM – 3776 Century

Messaggio da jackfountain »

Buonasera,

recensione molto interessante.
Anche io ho una 3776 e non riesco a trovare un difetto.
Buona serata.

Jack
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PLATINUM – 3776 Century

Messaggio da jegio »

Ho nel mirino una giapponese con tratto EF, possibilmente nera con finiture rodiate. Ero orientato su Pilot ma a leggere questi commenti farò una bella ricerca sulle Platinum!
Grazie :thumbup:
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