Sailor Lecoule - Rosso rubino e oro

Le recensioni: impressioni d'uso e valutazioni direttamente dagli utenti
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ClaudioHplus
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Sailor Lecoule - Rosso rubino e oro

Messaggio da ClaudioHplus »

Generalità

Ho comprato questa penna poiché ormai la Sailor era l'unica giapponese che ancora non avevo provato, e perché volevo provare un prodotto di fascia leggerissimamente superiore rispetto ai canonici 20€, tant'è che questa l'ho pagata circa 36€. La penna è arrivata con due cartucce Sailor nere, un buon inchiostro con un odore abbastanza forte ma non sgradevole. Al primo contatto sul foglio, la prima cosa che si nota è il feedback deciso; non è un pennino liscio e levigato, è un pennino che la carta la fa sentire tutta, ma comunque scorre in modo adeguato, né scivola né si impunta.
La penna è leggerissima ma restituisce una sensazione di solidità e robustezza, caratteristiche che la rendono, assieme alle dimensioni molto compatte, una penna ideale per essere portata in giro. Menzione per il cappuccio a vite, che apprezzo di più dei cappucci a scatto. Il colore forse non mi piace tantissimo, poiché è un rosso che sembra quasi un nero, a tal punto che se la vostra stanza non è ben illuminata potreste addirittura scambiarla per nera. Nel complesso l'aspetto estetico è comunque promosso: è una penna piccola, compatta, pratica, leggera, spartana... perfetta per l'utilizzo quotidiano.

Materiale corpo: plastica
Colore corpo: rosso rubino
Colore finiture: oro
Materiale pennino: acciaio
Colore pennino: oro
Tratto pennino: MF, rigido
Caricamento: cartuccia o converter (proprietari)
Chiusura cappuccio: a vite
Lunghezza (chiusa): 123 mm
Lunghezza (corpo penna): 109 mm
Lunghezza (cappuccio): 60 mm
Diametro (corpo): 12 mm
Peso (totale): 12 g
Lecoule 1.jpg
Lecoule 2.jpg
Lecoule 3.jpg
Lecoule 4.jpg
Un inizio problematico

Purtroppo, il primo impatto non è stato dei migliori (e non per il feedback, che ho apprezzato), anzi. La penna scriveva con un tratto sottilissimo, più sottile di quello di una Kakuno F, e con un flusso estremamente scarso. Talmente scarso che a un tratto ha smesso di scrivere completamente, con la cartuccia piena ancora un po' meno della metà. Pensando che il problema fosse qualche residuo di fabbricazione, ho proceduto al lavaggio (l'ho inchiostrata e via, senza lavarla prima) ma il problema si è ripresentato uguale. Terminata la seconda cartuccia, ho provato a cambiare inchiostro passando al Lamy T52 Blue Black ma il problema è rimasto. Ho allora deciso di fare le cose per bene e l'ho smontata, e quello che mi sono trovato davanti è stato questo:
Alimentatore Lecoule danneggiato 1.jpg
Alimentatore Lecoule danneggiato 2.jpg
Un meraviglioso alimentatore con alcune lamelle piegate e fuse tra loro (non sono dunque stato io a danneggiarle nell'estrazione); in più i rebbi erano talmente stretti che attraverso passava pochissima luce (purtroppo non ho foto decenti).

Frustrato e arrabbiato, ho allora deciso di sfogarmi e adottare la soluzione brutale: ho letteralmente allargato a mani nude i rebbi, al costo di un paio di unghie scheggiate e un piccolissimo taglio. Ho rimontato il tutto e...

La rinascita
Campione Lecoule, MR, X450.jpg
Kakuno.jpg
Il quaderno è un Rhodia A4.
La Lecoule adesso scrive con un buon flusso e mantenendo il suo feedback deciso ma comunque senza in alcun modo grattare. La dimensione del tratto è un tantino tantino troppo sottile per un MF, dato che è più sottile della Kakuno F, e il flusso leggermente meno abbondante, ma sono comunque molto soddisfatto di come scrive adesso. L'unica cosa è che dopo sessioni molto lunghe il flusso diminuisce leggermente, pur senza avere incertezze e salti, ma questo forse lo imputerei più alla carta che normalmente uso.

Tenerla in mano e scriverci è in ogni caso ora un piacere, merito anche delle dimensioni compatte e della ottima sensazione di solidità e al contempo compattezza.
Dovendo tirare delle conclusioni, il primo impatto negativo non può essere trascurato: è una penna che costa comunque quasi 40€, non una di alta fascia, vero, ma è assurdo e inconcepibile doversi trovare un alimentatore in quello stato e i rebbi attaccati, tant'è che ho odiato profondamente questa penna. Non so se si vede bene dalle foto, ma la parte interna dei rebbi è ruvida, molto grezza, poco rifinita; il controllo qualità è stato a mio avviso inesistente. Mi è letteralmente costato uno sforzo fisico renderla utilizzabile, e prima di ciò scriverci era un inferno con la secchezza che si ritrovava. Una volta sistemata però, non posso non riconoscerle che svolge egregiamente il proprio lavoro, tant'è che al momento è la penna che porto in giro e quella con la quale scrivo di più, merito del suo peculiare feedback, del suo aspetto, delle sue dimensioni e di come rende quando la si impugna.
Ne ricomprerei un'altra di un altro colore? Al netto del rapporto di amore odio che ho per questa penna, probabilmente sì e valuterò in futuro, ma farei qualche rito propiziatorio prima.
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Messaggio da Ghiandaia »

ClaudioHplus ha scritto: venerdì 9 aprile 2021, 0:12 [snip]
Un meraviglioso alimentatore con alcune lamelle piegate e fuse tra loro in più i rebbi erano talmente stretti che attraverso passava pochissima luce
[snip]
Sembra essere un problema molto comune tra le penne che montano quel gruppo scrittura: Lecoule, Kurogane, Profit... Io ho una Lecoule e una Kurogane con l'alimentatore come il tuo. La Lecoule aveva anche il flusso stitico proprio come la tua e, indovina, anche io l'ho aggiustata manualmente.

Dopo l'aggiustamento (ho anche allineato le punte) è diventata perfetta, la Kurogane, nonostante l'alimentatore deformato, non ha avuto bisogno di niente, forse un allineamento ma non ricordo.
ClaudioHplus ha scritto: venerdì 9 aprile 2021, 0:12 Dovendo tirare delle conclusioni, il primo impatto negativo non può essere trascurato: è una penna che costa comunque quasi 40€, non una di alta fascia, vero, ma è assurdo e inconcepibile doversi trovare un alimentatore in quello stato e i rebbi attaccati, tant'è che ho odiato profondamente questa penna. Non so se si vede bene dalle foto, ma la parte interna dei rebbi è ruvida, molto grezza, poco rifinita; il controllo qualità è stato a mio avviso inesistente.
[snip]
Verissimo, sono d'accordo su tutto, troppi soldi per quel che è. Anche la parte interna del taglio frastagliata dà fastidio dopo aver sborsato quel genere di soldi: accipicchia una Preppy da 4€ è rifinita meglio!

E' una penna bella a vedersi da chiusa, da aperta il pennino un po' misero e mal rifinito non è il massimo. Restituisce sensazione di solidità impugnandola nonostante la leggerezza, e la scrittura, dopo aggiustamenti vari, è davvero ottima. Per quei soldi però c'è di meglio.

Grazie della recensione!
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Messaggio da antony2012 »

Ghiandaia ha scritto: venerdì 9 aprile 2021, 14:28
Sembra essere un problema molto comune tra le penne che montano quel gruppo scrittura
Si? Sailor è sempre stato il mio "marchio sicurezza", quindi mi dispiace leggere scivoloni simili sulla fascia economica...
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Gargaros
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Messaggio da Gargaros »

antony2012 ha scritto: venerdì 9 aprile 2021, 14:47 Si? Sailor è sempre stato il mio "marchio sicurezza", quindi mi dispiace leggere scivoloni simili sulla fascia economica...
Ne avevamo discusso nel forum qualche mese fa. Tu confermi che Sailor con le penne economiche fa cilecca. Secondo me questi prodotti dovrebbero costare non più di 20 euro, e non accetto giustificazioni tipo "materiali", perché non stanno in piedi: la lavorazione è imbarazzante se si pensa che costano oltre i 30. Basti vedere anche il solco frastagliato dei pennini... E insomma, Pilot e Platinum sfornano penne da cinque/dieci euri che eclissano la Sailor da sopra e da sotto. Le penne Sailor danno tutta l'aria di essere costate due euro per essere smerciate a prezzi stratosferici per lucrarci sopra. Il che non è neanche tanto sbagliato, però c'è una certa differenza tra il lucrarci per un 10% e un 100%...
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Messaggio da antony2012 »

Gargaros ha scritto: venerdì 9 aprile 2021, 15:03
Ne avevamo discusso nel forum qualche mese fa. Tu confermi che Sailor con le penne economiche fa cilecca. Secondo me questi prodotti dovrebbero costare non più di 20 euro, e non accetto giustificazioni tipo "materiali", perché non stanno in piedi: la lavorazione è imbarazzante se si pensa che costano oltre i 30. Basti vedere anche il solco frastagliato dei pennini... E insomma, Pilot e Platinum sfornano penne da cinque/dieci euri che eclissano la Sailor da sopra e da sotto. Le penne Sailor danno tutta l'aria di essere costate due euro per essere smerciate a prezzi stratosferici per lucrarci sopra. Il che non è neanche tanto sbagliato, però c'è una certa differenza tra il lucrarci per un 10% e un 100%...
Confesso che non conosco bene la fascia economica, e di essere molto nuovo in fatto di "cultura stilografica". Alla fine ho sempre preso penne dalla fascia media in su, e su questa posso dire che la Sailor, si, forse tende a farsi pagare un po' troppo. Soprattutto le PG 21k.
Soprattutto dopo il recente aumento del listino.
Però ho sempre sperato che questo sovrapprezzo si traducesse in un controllo qualità da manuale e i pennini in oro in mio possesso sembravano confermarlo, ma se nelle "economiche" questo viene a mancare abbiamo un problema che non può essere trascurato, anche perché 30- 40 euro non è poi così economico.
Ho l'impressione che Sailor rischia di fare una brutta fine se non correggere immediatamente il tiro... E rischia pure di meritarselo.
ClaudioHplus
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Messaggio da ClaudioHplus »

È francamente un vero peccato perdersi così in un bicchier d'acqua, perché una volta risolti i problemi la Lecoule secondo me va meglio anche di una Safari. Non a caso è quella che ora uso di più.
subottini
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Messaggio da subottini »

Ho avuto delle Lecoule, e non mi hanno dato problemi.
Certo che fa una rabbia pazzesca sentire che un marchio tanto prestigioso, e per di più giapponese, metta tranquillamente in commercio penne palesemente danneggiate e dunque non testate preventivamente. Questo è un tema a lungo trattato e discusso e di cui non si viene mai a capo, ovvero penne con difetti a volte anche gravi, che vengono messe in vendita così, senza problemi. Tutti noi, o quasi, abbiamo ampia esperienza di questo malcostume produttivo.
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ricart
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Messaggio da ricart »

Ecco perché io acquisto nel negozio dove posso provare con mano la penna e poi, una volta portata a casa e provata più a lungo, la posso restituire con un breve spostamento in auto. Altre opzioni: 1) acquisto dal nostro mercatino dove c'è la certezza reale del buon funzionamento 2) acquisto dai negozi convenzionati e, almeno che non siano penne conosciute, autorizzo la carica e la prova del funzionamento. Non mi interessa la penna da "vetrinetta museale" cioè quella che acquisti e non usi mai. (OT) In campo numismatico le monete coniate per non circolare sono chiamate " monete da ostentazione" di rappresentanza, non è il caso delle mie penne.

mandi e buine Domenie (buona Domenica)
Riccardo

Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie (G.U.)
StiloMich
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Messaggio da StiloMich »

Mi associo all' esperienza di Claudio:

viewtopic.php?f=8&t=26910

Per futuri lettori, aggiungo la mia opinione sul pennino Sailor in acciaio. Da alcuni è descritto come "scrivere con matita". Io direi che non è liscio di sicuro. E' come scrivere su carta molto ruvida o come se sotto la carta ci fosse una superfircie ruvida. Non è graffiante per se, ma non è come scrivere con Platinum o Pilot. Per me,molto meglio queste ultime.
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