WING SUNG WOOD

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RiAff
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WING SUNG WOOD

Messaggio da RiAff »

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“Il wingtsun è un'arte marziale, più precisamente uno stile di kung fu cinese. Nasce per difendersi da aggressioni reali che capitano nella strada e proprio per quest'aspetto è diverso dagli sport da combattimento, ma l’azienda cinese “Shanghai Hero Pen Company” stata fondata nel 1931 come "Wolff Pen Manufacturing Company” per essere ribattezzata nel 1966 con il nome attuale.

La Shanghai Hero Fountain Pen è attualmente una sussidiaria della Shanghai Hero Group Co.Ltd., Che possiede dieci società di cancelleria e più di 100 marchi in Cina. Negli anni '90, le penne stilografiche del marchio Hero dell'azienda si erano guadagnate la reputazione in Cina come le migliori del paese. Le penne Hero erano anche popolari a livello internazionale durante gli anni '80 e '90 e rimangono particolarmente desiderabili tra gli utenti di penne stilografiche in India. Alcuni dei suoi marchi di penne stilografiche includono Hero, Wing Sung, Lucky, Huafu, Xinming, Guanleming, Xinhua e Gentleman.”
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Il modello Wing Sung Wood si presenta come una penna stilografica in “woodland resin” (resina in plastica che imita il legno), dallo stile minimalista ed essenziale, che ricorda molto una visione zen delle cose. Le penne sono disponibili in tre possibili colori, ognuno in procinto di imitare i vari tipi di legno. La stilografica scelta è di colore nero e monta un pennino Huashilai, vengono spedite insieme a un gradevole sacchetto di panno nero e si adattano a converter/cartucce internazionali standard.

Il converter risulta essere approssimativo (meno rispetto a quello montato dalle Jinhao economiche). Consiglio di sostituirlo appena possibile con qualcosa di più affidabile (senza fretta, ma assai raccomandato se ne fate un utilizzo fuori casa). Il cappuccio si adatta saldamente e s’inserisce a vite, ma risulta privo della normale clip. La scelta di non montare nessuna clip è il mio motivo principale d’interesse verso questo modello. La sua forma a sigaro la rende assai elegante e mostra al centro una banda dal colore tenue che può piacere oppure no, che ricorda vagamente qualche elemento di corda di canapa. Schiuderla, svitarne il cappuccio, assume il significato di riconoscerla a prima vista, perché l’errore di aprirla dalla parte sbagliata è dietro l’angolo.
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A mio modesto parere, anche gli strumenti di scrittura che non hanno un valore economico elevato, dovrebbero essere messi nelle stesse identiche condizioni delle sorelle più lussuose, poiché portano comunque impegno intellettuale e fabbisogno di conferme. Spesso con l’attrezzo giusto si può arrivare a placare le proprie febbrili esistenze, come in un famoso racconto breve di Pirandello.

“Aveva la temperatura corporea in rialzo. In questo periodo poteva avere diversi significati, nessuno buono. In fondo la morte mette spavento, perlomeno l’idea della sofferenza. Il giorno prima aveva litigato con il suo principale, qualcosa di anomalo, di violento. Dopo tanti anni di silenzio e trattamenti ingiusti, di incredibile preferenze, di ignobili frustrazioni, insomma tante indigestioni di bile, tutte da mandare giù, per quieto vivere, per mantenere il posto, la serenità familiare e conservare quel minimo valore di sussistenza. Il motivo del contendere? Uno dei tanti possibili. Che significa? Niente, aveva solo iniziato a scrivere con una stilografica. Ma che diavolo dici? Stanotte, cari signori ho scritto. Ho iniziato a farlo dopo cena e poi, quando si è fatto tardi e sono andato a letto, ho sentito dentro un sano benessere. Era come se avessi arato tutto il giorno nei campi e poi, tornando a casa, fossi proprio soddisfatto del lavoro svolto. Mi sentivo bene!”
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Recensire stilografiche economiche e per giunta cinesi, si può fare? Si deve fare? Rispondere al quesito essenziale: vale pena parlar bene di questi prodotti? Si deve fare cultura o politica? I cinesi copiano soltanto oppure sanno fare anche qualcosa di completamente innovativo? Il cattivo gusto è solo opera cinese oppure anche in Italia esiste una casa che in certi suoi modelli kitsch fa rabbrividire? I miei occhi hanno fatto in tempo a vedere cose che occhi umani non avrebbero mai potuto comprendere. Per il momento facciamo parlare gli esperti, che poi spesso sono proprio i fruitori di questo forum:
viewtopic.php?t=18167
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Scrive geko: “Per me, indipendentemente dai risultati finali, un oggetto che copia pedissequamente un altro, non lo reputo degno della mia attenzione. Nel caso delle penne, per esempio, mille volte meglio TWSBI, Opus88, Noodler's, Namisu : penne sane, funzionali, dal costo non esagerato, originali nel design e nella scelta dei materiali. Perché poi spendere una decina di euro per prendere tre/quattro copie cinesi della 51, sperando che almeno una funzioni bene, quando con poco più porto a casa una vera 51?”
viewtopic.php?f=8&t=18167&start=30

Scrive Stormwolfie: “Sono d'accordo che il prodotto cinese in termini tecnici ha un valore. In alcuni casi trovo abbiano anche capacità di design, la Moonman ad esempio la trovo molto carina, le resine della Penbbs... Marnautz ha ragione nel dire che l'aspetto creativo è sotto zero. Nella maggior parte dei casi copiano tutto in maniera spudorata, fregandosene di qualsiasi limite di copyright. Potrebbero privilegiare la loro tradizione millenaria facendo prodotti legati alla loro storia che nulla ha da invidiare alla nostra, eppure noi occidentali siamo per loro un miraggio da seguire. I cinesi dall'inizio del 900 hanno sistematicamente distrutto qualsiasi contatto con il passato e quindi con i loro manufatti artigianali. Qualche sprazzo nuovo si vede, ma molto raramente.”
viewtopic.php?f=8&t=18167

Scrive marnautz: “É solo un'opinione personale, doverosa premessa. Faccio fatica a capire tutto lo spazio che trovano le varie marche cinesi e i cloni dei modelli di stilografiche delle case "storiche". Io li definirei paccottiglia, quando mi é capitato di averne qualcuna tra le mani la prima cosa che ho percepito é il bassissimo livello qualitativo. Senza contare che sono sempre gli amici cinesi che hanno portato il livello di contraffazione di alcune penne a livelli tali che prima di comperare online mi devo far mandare foto in HD di molti particolari, perché alla vista d'insieme sembrano ok ma poi ti accorgi che sono una fregatura. Meglio le Pelikan per la scuola che vendono ai supermercati, almeno non vogliono sembrare quello che non sono.”
viewtopic.php?t=15212

Scrive Pettirosso: “Personalmente ho qualche stilografica cinese, ma non le uso: troppo pesanti, le ho in un cassetto e non ne compro più. Eccezione: una "Dux" (così è commercializzata"), clone della Parker 51, leggerissima, plasticaccia, assemblaggio più che discutibile, costo un paio di Euro, veramente da battaglia, ma ... ha un pennino favoloso medio/fine, scivola sulla carta, e scrive sempre! Forse ho beccato io l'esemplare fortunato... Ho anche un paio di Jinhao che si salvano, le cloni della Lamy Safari: ma sono più pesanti dell'originale, ed alla fine costano una decina di Euro, per cui...”
viewtopic.php?f=72&t=1391&start=30

Scrive Contax1961: “La X750 secondo me ha rapporto prezzo qualità/prezzo imbattibile, io ne ho diverse che uso a lavoro, e devo dire che ripartono in ogni situazione, una volta cambiato il converter con uno con maggiore capacità, sono ottime compagne di lavoro, mi fa piacere che anche tu le stia apprezzando.”
viewtopic.php?f=48&t=9062&p=125020

Scrive Medicus: “Tralasciando per ovvi motivi la "qualità", che comunque non è per niente male, solo ed esclusivamente dal punto di vista estetico, vorrei dire: ma è più pacchiana una Montegrappa Tertio Millennio Adveniente o una Montegrappa Science & Nature o una Chaos o parecchie serie speciali delle marche famose (sarebbe troppo lungo elencarle tutte) o una Baoer Eight Horses e/o parecchie altre sue sorelle? La mia personale risposta è Si, sono più pacchiane le Montegrappa, ma solo che essendo Montegrappa molti dicono: che belle; e per le altre: ma sono cinesi! Certo la questione non si pone con le penne d'epoca "istoriate", sono stupende, proprio perché d'epoca.”
viewtopic.php?t=10719
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Mi fermerei qui, può bastare per farsi un’idea, potremmo dire che qualcuno inorridisce e qualcuno apprezza, ma torniamo con umile frequentazione, alle prestazioni tecniche. Nel caso specifico ci rendiamo conto che la WING SUNG WOOD è decisamente presentata al mercato e al pubblico giapponese, lo è nella forma e nel pennino offerto cioè esclusivamente un pennino Huashilai bicolore F oppure Fude. Non è una penna da trasportare nel taschino, infatti, personalmente lo sconsiglio (per vari motivi).

Le mie note di scrittura sono quelle di scrivere in punta di penna, diversa dal pattinare sull’inchiostro della Jinhao, però, possiede un tratto sicuramente più sicuro e deciso. Possiede una scrittura decente, eppure mi rimane l’amarezza che l’occidente non sempre sia riuscito a fare di meglio in fatto di essenza minimalista. Guardiamo la Namisu (GB) Horizon, anche lei priva di clip e presentata nella forma a sigaro in ebanite, con pennini Bock, oppure in alluminio.
https://www.youtube.com/watch?v=8lS0KAhcHto
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Alla Wing Sung Wood, personalmente cambierei più che il pennino, l’alimentatore, ma ci troveremmo con qualcosa di assai vicino alla perfezione e, notoriamente, la passione della stilografica si accentra proprio sugli esperimenti e le mancate occasioni. Spesso al termine di una recensione, ti accorgi che è come quando esci da un cinema dopo aver visto un bel film che, però, all’ultimo ti può aver deluso, magari nel finale oppure per quel qualcosa che non c’è. In una stilografica il neofita osserva il suo aspetto estetico, il conoscitore si mette in apprensione per il pennino che monta (per molti deve essere assai fino, mentre per altri mediamente corposo), quasi nessuno si preoccupa dell’alimentatore. Stiamo parlando del motore di una stilografica di prestigio, poi ci sarà tempo di occuparsi delle gomme e della carrozzeria. Questa questione è un’altra storia, però, che ci porta lontano, magari la faremo quando parleremo dell’Omas. Tra breve, alla prossima recensione.
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SCHEDA TECNICA
Brand: Wing Sung
Collezione: Wood
Colore: si presenta in tre colori differenti (nero, legno chiaro, legno scuro)
Edizione: regolare
Materiale Corpo: resina plastica
Cappuccio: resina plastica
Sezione: resina plastica nera
Materiale Pennino: acciaio bicolore F (come un M) oppure Fude, marchio Huashilai
Tipologia Pennino: rigido
Caricamento: cartuccia (standard)/converter
Converter Incluso: si
Paese di Produzione: Cina
Tipologia Cappuccio: a vite
Finiture: resina plastica
Lunghezza (chiusa): 135 mm
Lunghezza (corpo penna): 123 mm
Lunghezza (cappuccio): 58 mm
Diametro (corpo): 15 mm (al centro)
Peso (totale): 18 g
Peso (solo corpo): 14 g
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PAGELLA – VOTO: 7,8
Costruzione, originalità e aspetto: 8,6 (a sigaro senza clip)
Rapporto qualità prezzo: 8,4 (se acquistata a non più di 18 euro)
Sistema caricamento: 7 (ordinario cartuccia/converter)
Scrittura: 7,5 (affidabile)
Nota positiva: sorprende per il suo aspetto minimalista e dal sapore orientale, oserei dire zen.
Nota negativa: non adatta a chi non ama le stilografiche senza clip, inoltre la sua particolare conformazione potrebbe indurre l’utilizzatore a non svitare la stilografica dalla parte giusta e quindi a sbagliare ogni volta che si prova ad aprirla.
Riccardo Affinati
Cit. “La scrittura non è magia ma, evidentemente, può diventare la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi. La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità.” (A. Appelfeld)


APPROFONDIMENTO:
Il sito ufficiale della Shanghai Hero Pen Company:
http://www.hero-light.com/en/list-18-1.html
Best Chinese Fountain Pen of 2021
https://unsharpen.com/best-chinese-fountain-pen/
https://bestchinaproducts.com/best-chin ... ntain-pen/
Le migliori cinesi:
viewtopic.php?f=8&t=23019

N.B. Ogni voto, parola, parere, è un prodotto di un'esclusiva volontà personale e non rispecchia la verità assoluta. Ognuno è libero di pensarla come vuole. Sono benvenuti pareri, correzioni, precisazioni e domande. Al termine di qualunque residuo di conversazione, restiamo comunque amici o semplici conoscenti, ci si saluta e ognuno si conserva la sua personalissima opinione. Non è mia intenzione denigrare o delegittimare qualsiasi strumento di scrittura, compresi pennini e inchiostri. Tutti i miei sinonimi, aggettivi o parole ("sturalavandino" compreso) non fanno parte della tecnica di recensione stilografica, ma traggono origine da una particolare ironia del tutto personale (mai compresa) e di difficile interpretazione. Vi chiedo scusa per errori, lapsus, fraintendimenti e quant'altro.
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Tribbo
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Messaggio da Tribbo »

Recensione molto interessante Riccardo, come tutte le altre che hai prodotto finora e che ormai mi aspetto di leggere con grande curiosità ed entusiasmo

In effetti il modello di questa penna si presenta esteticamente molto gradevole. In genere non sono disposto ad acquistare penne cinesi, però questo modello a sigaro estremo devo dire che mi attira molto.... come si vede qui dalla penna (cinese?) di stile molto simile che sto osservando da tempo ma che non trovo mai la risoluzione di comprare..

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RiAff
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Messaggio da RiAff »

Grazie, ma si, credo che sia come dici tu, l'interesse sale più per le forme estreme, poi ci freniamo perchè sono cinesi, l'idea ci rende nervosi (spesso giustamente)...
Riccardo Affinati
P.S. Le schede allegate sono bellissime (sono dei veri e propri libri) sulla Waterman e Parker, mancano allora la Omas e l'Aurora ;-)
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ASTROLUX
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Messaggio da ASTROLUX »

Quello che spesso si rimprovera alla penne Cinesi, è di non essere all'altezza di penne da 300 euro.
Io credo che spesso l'astio sia una reazione involontaria, dettata dal non voler riconoscere a se stessi, che non sono le penne cinesi a costare poco, ma quelle occidentali a costare decisamente troppo. :roll:
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
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Messaggio da subottini »

ASTROLUX ha scritto: sabato 22 maggio 2021, 10:59 Quello che spesso si rimprovera alla penne Cinesi, è di non essere all'altezza di penne da 300 euro.
Io credo che spesso l'astio sia una reazione involontaria, dettata dal non voler riconoscere a se stessi, che non sono le penne cinesi a costare poco, ma quelle occidentali a costare decisamente troppo. :roll:
Concordo in pieno :thumbup:
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

ASTROLUX ha scritto: sabato 22 maggio 2021, 10:59 Quello che spesso si rimprovera alla penne Cinesi, è di non essere all'altezza di penne da 300 euro.
Io credo che spesso l'astio sia una reazione involontaria, dettata dal non voler riconoscere a se stessi, che non sono le penne cinesi a costare poco, ma quelle occidentali a costare decisamente troppo. :roll:
Io veramente quello che rimprovero a molte penne cinesi (non generalizzo, perché ne ho alcune che oggettivamente vanno benissimo) è di non essere all'altezza delle scolastiche occidentali che vanno da 3 a 20 euro: nessuno con un briciolo di buon senso rimprovererebbe a una Panda (macchina che va sempre, a prescindere) di non essere all'altezza di una BMW, solo perché sono entrambe auto. Poi, per carità: se uno non trova reali differenze tra una Jinhao X-450 e una Talentum fa benissimo a risparmiare, prendere la Jinhao ed essere ugualmente appagato.
Mi fa comunque strano che ogni volta che nasce un argomento, su una qualsiasi penna cinese, ci debba essere immancabilmente il confronto. Va bene eh, intendiamoci; è solo che - per dire - Wing Sung è un marchio con cui io mi sono trovato abbastanza bene (a differenza di altri marchi cinesi), e non trovo giusto doverla per forza confrontare con penne di fascia, mercato e logica diversi.
Le cinesi costano poco per tanti fattori diversi, inoltre si inquadrano nel mercato della cancelleria.
Le occidentali scolastiche costano poco ugualmente, per tanti fattori diversi, e si inquadrano nel mercato della cancelleria.
Le occidentali di pregio costano molto, e si inquadrano nel mercato del lusso.
:wave:
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Messaggio da ASTROLUX »

Monet63 ha scritto: sabato 22 maggio 2021, 14:29
ASTROLUX ha scritto: sabato 22 maggio 2021, 10:59 Quello che spesso si rimprovera alla penne Cinesi, è di non essere all'altezza di penne da 300 euro.
Io credo che spesso l'astio sia una reazione involontaria, dettata dal non voler riconoscere a se stessi, che non sono le penne cinesi a costare poco, ma quelle occidentali a costare decisamente troppo. :roll:
Io veramente quello che rimprovero a molte penne cinesi (non generalizzo, perché ne ho alcune che oggettivamente vanno benissimo) è di non essere all'altezza delle scolastiche occidentali che vanno da 3 a 20 euro: nessuno con un briciolo di buon senso rimprovererebbe a una Panda (macchina che va sempre, a prescindere) di non essere all'altezza di una BMW, solo perché sono entrambe auto. Poi, per carità: se uno non trova reali differenze tra una Jinhao X-450 e una Talentum fa benissimo a risparmiare, prendere la Jinhao ed essere ugualmente appagato.
Mi fa comunque strano che ogni volta che nasce un argomento, su una qualsiasi penna cinese, ci debba essere immancabilmente il confronto. Va bene eh, intendiamoci; è solo che - per dire - Wing Sung è un marchio con cui io mi sono trovato abbastanza bene (a differenza di altri marchi cinesi), e non trovo giusto doverla per forza confrontare con penne di fascia, mercato e logica diversi.
Le cinesi costano poco per tanti fattori diversi, inoltre si inquadrano nel mercato della cancelleria.
Le occidentali scolastiche costano poco ugualmente, per tanti fattori diversi, e si inquadrano nel mercato della cancelleria.
Le occidentali di pregio costano molto, e si inquadrano nel mercato del lusso.
:wave:
Concordo che ci sono ottime penne scolastiche europee (o almeno la proprietà è europea...), ma se ci spostiamo un po' più in la dei soliti 3-4 euro, allora ecco una Kaigelu da meno di 20 euro, vista sul sito di vendite cinese:
kaigelu.jpeg
kaigelu2.jpeg
Servirebbe una scolastica europea che gli stesse al pari.
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Messaggio da Monet63 »

ASTROLUX ha scritto: sabato 22 maggio 2021, 18:21 Concordo che ci sono ottime penne scolastiche europee (o almeno la proprietà è europea...), ma se ci spostiamo un po' più in la dei soliti 3-4 euro, allora ecco una Kaigelu da meno di 20 euro, vista sul sito di vendite cinese
Servirebbe una scolastica europea che gli stesse al pari.
Premesso che ho penne europee di qualità stratosferica intorno ai 20 euro (e quindi penne che le stanno dietro esistono eccome), tralasciando modelli europei fabbricati in Cina (esempio, la Loom di Faber Castell), per i quali la casa garantisce mettendoci la faccia e ponendo degli standard, io parlo di "molte penne cinesi" proprio perché so che ne esistono alcune buone.
E' chiaro che se ti poni in un certo modo, poi il minimo che ti possa capitare è di essere trattato in base a quel modo. Io sono convinto che in futuro avremo nei nostri negozi marchi cinesi di buona qualità, ma sono loro a doversi porre correttamente: non puoi vendere una pennaccia da 2 euro, con la clip che arrugginisce dopo due settimane, strizzando l'occhio al mercato del lusso, perché la sola apparenza è ridicola e controproducente, e danneggia anche i produttori più volenterosi.
Fino a quando la logica è di portare il prezzo della solita Jinhao 450 da 2 a 10 euro, sperando di toglierle in quel modo l'etichetta di penna da due soldi, ci sarà sempre qualcuno che farà notare che a un prezzo minore si compra in negozio (in negozio!) una scolastica Faber Castell, o una Schneider, o una Pelikan, o una Platinum, o...
Non succede solo con le penne: ad esempio, nel fai-da-te i prodotti cinesi sono (a giusta ragione, visti i precedenti) sinonimo di pericolosità e qualità scadente, di qualcosa che va male e si rompe subito, senza danni se ti va bene. Alcune aziende cinesi stanno però cercando di lavorare bene, riuscendoci, producendo attrezzi e consumabili di qualità allineata ai nomi storici (orientali e occidentali) a prezzo concorrenziale ma non eccessivamente basso, fornendo anche un ottimo post-vendita. Ecco, secondo me quella è la strada giusta, e chi la percorre viene preso nella giusta considerazione, cinese o non cinese.
Poi c'è il discorso della distribuzione; se vuoi vendere in Europa il tuo ottimo prodotto, allora dovresti distribuirlo in Europa, perché non tutti sono disposti a comprare on-line, fidandosi sulla parola, quando fino a ieri quel mercato ci ha sommerso di penne da 1 euro. Io, ad esempio, se devo comprare un oggetto da pochi euro lo faccio a cuor leggero; tuttavia non spenderei mai - faccio un esempio - 50 euro per una sconosciuta penna cinese on-line, però lo farei volentieri se la trovassi in negozio e potessi toccarla con mano. Poi, una volta conosciuto il brand, non avrei più remore e andrei tranquillo.
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ASTROLUX ha scritto: sabato 22 maggio 2021, 10:59 che non sono le penne cinesi a costare poco, ma quelle occidentali a costare decisamente troppo. :roll:
Questa cosa è verissima. Purtroppo da noi il costo di produzione è di molto maggiore. Senza contare le tasse sui marchi :roll:

Che poi comunque anche in Cina sta cambiando qualcosa. Negli ultimi tempi i prezzi si sono maggiorati, e neanche di poco: penne che prima costavano entro i 5 euro oggi le si trova anche a 40.

Per quanto mi riguarda i cinesi hanno un solo grande difetto: non conoscono il controllo qualità, o non lo considerano. Cosa che poteva essere accettata prima, non oggi che i prezzi stanno salendo. Non mi fido a prendere una Wing Sung spendendo 40 euro, ma neanche 20, sapendo in base alle mie esperienze che per beccare una penna valida ne dovrei prendere almeno cinque. La statistica che ho maturato con le penne cinesi mi sconsiglia dal farlo. Nulla mi fuga il dubbio, neanche l'ipotesi che i prezzi siano aumentati perché forse oggi fanno le cose meglio. Perché i prezzi sono aumentati probabilmente per la pandemia.
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