I MAESTRI DEL DESIGN (AURORA HASTIL, NIZZOLI, ecc.)

Recensioni, impressioni sull'uso, discussioni, sul più straordinario strumento di scrittura!
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RiAff
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I MAESTRI DEL DESIGN (AURORA HASTIL, NIZZOLI, ecc.)

Messaggio da RiAff »

Hastil.jpg

L’Aurora Hastil, creata dal famoso architetto italiano Marco Zanuso alla fine degli anni '70, per dare nuova vita alle linee Aurora, sostituendo le 88, 98 e altri modelli, è una stilografica che vanta il primato come primo strumento di scrittura ad essere esposto al MOMA di New York. La sua forma cilindrica e il suo particolare design l'hanno resa una delle penne Aurora più amate. Ne esistono svariate edizioni, vintage e moderne, in ogni caso tutte affascinanti. La Hastil è realizzata in solido acciaio inossidabile lucidato, lucentezza quasi a specchio. In quegli anni fu incredibile vedere un tale design in una stilografica, risultò un’idea coraggiosa, unico, futuristica. Grazie alla sua popolarità questo modello è rimasto in produzione per decenni. La stilografica ha un fascino quasi aerospaziale con la sua forma minimalista e con un'esclusiva clip in argento spazzolato che, in realtà, è caricata a molla nel cappuccio. Il cappuccio è fissato sul retro del fusto con due anse caricate a molla, che emettono un "clic" quando il cappuccio viene rimosso. La penna ha una sensazione di scrittura unica, il giusto peso e maneggevolezza. La presa è fantastica, grazie alla sezione dell'impugnatura zigrinata molto fine, sembra di tenere un materiale in tessuto. Il pennino è liscio, in solido oro bianco 14K per abbinarsi al fascino argentato della penna. La stilografica può utilizzare cartucce e convertitori proprietari, anche se personalmente utilizzo cartucce Lamy. Sicuramente una delle penne Aurora più belle e un'ottima penna per tutti i giorni, pronta ad affrontare qualsiasi lavoro, stilografica senza problemi fatta per durare decenni. Realizzata con un sottile corpo in acciaio lavorato di forma cilindrica, la penna è caratterizzata da un sistema di alimentazione molto raffinato (denominato Idrograph), da un pennino montato in posizione centrale e da un cappuccio dotato di una peculiare clip a scomparsa che rientra nel cappuccio in posizione di riposo, ma si apre quando la penna deve essere inserita in una tasca.
Io che non amo le stilografiche sottili, ne sono rimasto affascinato.

Curiosità
Devo ringraziare il Circolo Stilografico Romano che, nella persona dell'esimio Tribbo, mi ha permesso (donato) l'esemplare in mio possesso, permettendomi di avviare un lavoro di ricerca nei confronti delle penne stilografiche e dei loro designer. Paolo Tribolati mi ha suggerito una lista che, per ogni nome, merita un approfondimento:
Aurora: Nizzoli (88),
Albe Steiner (Duo Cart e Aurora 98 nel 1963)
il Prof Giulio Natta inventa invece il materiale (Moplen) delle cartucce per le Duo Cart.
Marco Zanuso per la Hastil.
Giugiaro per la Kona.
Giampiero Bodino per l’Aurora Ypsilon, la Talentum e Leonardo Da Vinci
Montblanc: Albrecht Goertz (ideatore BMW 503 e 507) lancia nel 1959 la nuova linea delle Montblanc in termiplastica nera con forme più sottili e pennino alato
Parker: Josef Platt disegna la clip a forma di freccia .
Don Doman creô la Parker 45, la 61, la 75 e la T1.
Kenneth Grange (sua la Kodak Instamatic) crea la futuristica Parker 25.
Geoff Hollington crea la Sonnet e la 100 Whal eversharp
Robert Back per la favolosa Doric e il suo pennino Adjustable Point.
Henry Dreyfuss ( sua la Polaroid Sx 70 e la locomotiva Mercury J3) per la Skyline.
Raymond Loewy per la Fifth Avenue e la Simphony (sue le sigarette Lucky Strike, il logo della Shell)
a seguire potremmo inserire:
......




a cura di Riccardo Affinati



Caratteristiche tecniche

Brand: Aurora
Collezione: Aurora Hastil
Colore: Argento
Edizione: Regolare
Materiale Corpo: Acciaio inossidabile
Materiale Pennino: oro bianco 14k
Tipologia Pennino: Rigido
Caricamento: Cartuccia/Converter Proprietario/Lamy
Converter Incluso: No
Paese di Produzione: Italia
Tipologia Cappuccio: a pressione
Finiture: Argentate / Nere
Lunghezza (chiusa): 135 mm
Lunghezza (corpo penna): 121 mm
Lunghezza (cappuccio): 55 mm
Diametro (corpo): 8.5 mm
Peso (totale): 35 g

Marco Zanuso (Milano, 14 maggio 1916 – Milano, 11 luglio 2001) è stato un architetto, designer, urbanista e accademico italiano. È considerato tra i padri fondatori del design industriale italiano. Zanuso è stato uno dei primissimi ad interessarsi ai problemi dell'industrializzazione del prodotto e all'applicazione dei nuovi materiali e tecnologie agli oggetti di uso comune. I suoi oggetti ottennero numerosi riconoscimenti (tra cui sette Compassi d'oro e sei premi della Triennale di Milano) e sono esposti presso il Museum of Modern Art di New York e presso la collezione permanente del design della Triennale. Alla poltrona Fourline venne dedicato un francobollo nella serie sul design delle Poste Italiane. Oltre ad arredi domestici ha elaborato oggetti delle più diverse tipologie come radio, televisori, telefoni e macchine per cucire. Nel 1970 la Fabbrica Italiana Penne a Serbatoio Aurora introduce le Hastil progettate da Marco Zanuso.
Ultima modifica di RiAff il lunedì 11 ottobre 2021, 14:35, modificato 4 volte in totale.
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Messaggio da Designer »

Grazie per il prezioso contributo.
Mi permetto di suggerire che Albe Steiner ha disegnato anche l'Aurora 98 nel 1963.
So che è sempre molto saggio dubitare della saggezza dei saggi.
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RiAff
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Messaggio da RiAff »

Grazie! :thumbup:
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Messaggio da Polemarco »

Bella recensione ! Grazie

Aggiungerei che il materiale è dalla casa denominato "ecosteel diamantato" e che l'afflusso dell'inchiostro è gestito da un conduttore "idrograph" che funziona per capillarità.
Con Zanuso al progetto ha lavorato Richard Sapper

Notevole e in linea con la penna anche l'astuccio sebbene di altro designer.
AuroraHastil-22.jpg
Interessante l'operazione di marketing:

Giorgio Pellicelli, Il Marketing, ottava edizione, Wolters Kluwer Italia, 2019 (ISBN 978-88-13-37031-2)
Parte 3 - Capitolo 2

"Erano gli ultimi anni sessanta. Aurora occupava la posizione di leader nel mercato italiano delle penne
stilografiche, tuttavia la domanda subiva, mese dopo mese, un costante calo soprattutto nei segmenti di qualità e
prezzo più alti. I dirigenti della società temevano che a questo calo di vendite (e quindi di profitti) potesse seguire
anche un calo di immagine. Cosa fare? Le alternative possibili erano numerose. Alcuni proponevano di fare una
promozione più intensa nei punti di vendita; altri una campagna concentrata sull’immagine della società ; altri
ancora corsi di addestramento per gli agenti di vendita.
Alla fine prevalse l’idea più impegnativa sia sotto il profilo finanziario, sia sotto quello temporale: il lancio di un
nuovo prodotto. L’obiettivo era di immettere sul mercato un prodotto nella fascia alta di prezzo, individuato in 20
mila lire di allora (lire 140.000 circa del 1987). La società diede ad un noto designer, Marco Zanuso, l’incarico di
collaborare con l’Ufficio Progetti Aurora per realizzare un’idea assolutamente originale. La proposta di Zanuso
fu quella di una penna stilografica tutta cilindrica. Una forma pura che doveva diventare la prima penna
cilindrica del mercato. Contemporaneamente la società chiese ad un altro designer di seguire la stessa idea
realizzando un astuccio cilindrico.
Dalla prima idea alla realizzazione finale del prodotto e dell’astuccio passarono all’incirca 24 mesi. Il progetto fu
sviluppato nella più assoluta segretezza senza sottoporre a nessuno il prodotto per le consuete verifiche di
accettazione da parte di potenziali compratori. Oltre a realizzare il prodotto era necessario dargli anche un nome,
fissare un prezzo e decidere con quali canali distribuirlo. Per quanto riguarda il nome, la scelta fu effettuata tra
più di duecento. La società cercava un nome corto, possibilmente di due sillabe, capace di ricordare la
stilografica e che fosse anche pronunciabile in diverse lingue. La scelta cadde su Hastil. Il prezzo al pubblico fu
fissato in 20 mila lire di allora (1970; lire 140.000 circa del 1987). Quanto al canale fu deciso di scegliere tra
un gruppo di 2000 rivenditori Aurora i 400 più specializzati.
Il piano di marketing comprendeva dunque un prodotto nettamente diverso da qualsiasi altro presente sul
mercato, un astuccio (packaging) mai visto, un nome accattivante, un prezzo alto e l’elenco dei rivenditori ai
quali si voleva vendere.
L’ultima fase del piano di marketing riguardava la presentazione del prodotto ai rivenditori.
Come si è detto, l’intera operazione era stata mantenuta segreta quindi non solo i rivenditori non sapevano nulla,
ma addirittura gli agenti di vendita Aurora erano rimasti all’oscuro. Aurora cominciò con il creare curiosità
intorno al nuovo prodotto. Fu inviato ai rivenditori un poster il cui messaggio era: «A voi e a quei clienti disposti
a spendere pur di avere qualcosa di mai visto prima. Aurora annuncia: presto una sensazionale novità !».
Molti rivenditori reagirono telefonando ad Aurora ed agli agenti di vendita. Questi ultimi erano stati lasciati
all’oscuro di tutto e a loro volta si rivolgevano alla società lamentando di non essere in grado di rispondere alle
domande dei rivenditori. Il segreto fu mantenuto ancora. Dopo una settimana fu inviato un secondo poster che
continuando il messaggio diceva: «E una grossa idea, è una vera rivoluzione, avrà un successo strepitoso perché
è tutta una novità . Aurora conferma: fra poco non sarà più un mistero!».
Per mantenere ancora la massima segretezza gli agenti dell’Aurora furono convocati in un raduno a Cervinia per
addestrarli alla vendita e per evitare i contatti con i rivenditori. Alla fine dell’addestramento, con il lancio del
prodotto ormai imminente, la società inviò ai 400 rivenditori specializzati prescelti un telegramma (forma
innovativa di comunicazione, nel mercato della scrittura, dell’ormai imminente visita da parte dell’agente).
La presentazione da parte degli agenti di vendita era un momento importante e difficile; aiutati da una speciale
valigetta contenente alcuni nascondigli dovevano: a) presentare e «vendere »
il nome di Zanuso e della collaborazione, allora innovativa (1970), tra industria e design; b) presentare le
caratteristiche del prodotto-nome, forma, innovazioni tecniche. Tutto questo facendo parlare gli agenti fino alla
fine senza far mai vedere l’oggetto.
Alla fine della presentazione l’agente mostrava al rivenditore la nuova confezione cilindrica e finalmente la
nuova penna Hastil. Aggiungeva poi informazioni circa la campagna pubblicitaria che la società Aurora stava
lanciando sulle principali riviste. Veniva poi lasciato al rivenditore il terzo poster in cui «Aurora presenta: Hastil
la stilografica più sorprendente dei nostri tempi. È disegnata da un designer famoso. È firmata da un marchio di
riguardo. È offerta solo in esemplari numerati. A lire 20.000».
Il risultato del lancio fu straordinario. Su 400 cartolai il 98% acquistò le penne Hastil. Aurora riuscì con questa
strategia ad aumentare notevolmente il fatturato di vendita ed anche gli utili. Ottenne anche un forte
innalzamento dell’immagine, coronato pochi mesi dopo con la richiesta da parte del Museo d’Arte Moderna di
New York di un esemplare di Hastil da esporre al pubblico internazionale nella collezione permanente come
primo esempio di design nel campo della scrittura. "
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Messaggio da Sealion »

Bellissima storia di design italiano. Peccato che oggi non ci siano iniziative così innnovative.
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RiAff
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Messaggio da RiAff »

Polemarco ha scritto: lunedì 11 ottobre 2021, 12:30 Bella recensione ! Grazie

Aggiungerei che il materiale è dalla casa denominato "ecosteel diamantato" e che l'afflusso dell'inchiostro è gestito da un conduttore "idrograph" che funziona per capillarità.
Con Zanuso al progetto ha lavorato Richard Sapper

Notevole e in linea con la penna anche l'astuccio sebbene di altro designer.

AuroraHastil-22.jpg
Ottimo!
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RiAff
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Messaggio da RiAff »

Nizzoli.jpg
“L'Aurora 88 venne introdotta sul mercato dall'Aurora alla fine del 1946 dopo che la produzione venne spostata nei nuovi stabilimenti posti in Strada dell'Abbazia di Stura. ... La 88 ebbe un grandissimo successo e costituisce il principale, se non l'unico, modello prodotto dall'Aurora nel primo dopoguerra…”
Il pennino della Aurora permette, a chi possiede il dono della calligrafia, ottime evoluzioni di stile e di forma, possederla per un collezionista è aver raggiunto una buona meta (ce ne sono tantissime sul mercato). Alcuni collezionisti si pongono la questione morale di non spendere più di 200 euro per l’acquisto di una stilografica, in realtà tutto è discutibile, forma e sostanza non sempre sono parte della stessa struttura mentale, lasciamoci così, con l’impressione di guidare uno strumento di scrittura che è al secondo posto per desiderio (nel sondaggio “Le dieci penne d’avere…”) in un noto forum italiano. Ognuno di noi può dire la sua, ma l’Aurora 88 (Nizzoli) è sicuramente un’ottima penna, non la consiglierei al neofita, perché rimane un impegno psicologico e manuale, ma non è sicuramente una penna difficile da gestire, anzi per scrittura tende a correggere gli errori umani, così come le Pelikan, semmai possiamo dire che l’Aurora 88 possiede il fascino delle favole di una volta, le giuste atmosfere che ci fanno più buoni e che ci rilassano le menti. Marcello Nizzoli (Boretto, 2 gennaio 1887 – Camogli, 31 luglio 1969) con la sua macchina da scrivere Olivetti Lettera 22, il suo distributore di benzina Agip, l’Aurora 88, i manifesti pubblicitari, le abitazioni per dipendenti Olivetti a Ivrea e tanto altro ancora, ci riporta indietro, a quell’Italia che sembrava brutta e piena di retorica ma che paragonata alla nazione di oggi, ci fa sospirare di rimpianto. Complimenti Aurora! “La 88 è equipaggiata da un pennino coperto da una guaina in ebanite sulla cui base è riportato il logo ovoidale dell'Aurora riportante al suo interno la dicitura Aurora 88.

Riccardo Affinati

Caratteristiche tecniche
Brand: Aurora
Collezione: 88
Colore: nero
Edizione: regolare
Materiale Corpo: celluloide
Materiale Pennino: in oro 14 carati
Tipologia Pennino: rigido, coperto
Caricamento: stantuffo
Capacità serbatoio: 1,40 ml.
Paese di Produzione: Italia
Tipologia Cappuccio: a pistone
Finiture: dorate (cromate)
Lunghezza chiusa: 135 mm
Lunghezza aperta: 124 mm
Lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 140 mm
Lunghezza del cappuccio: 65 mm
Diametro massimo del corpo: 11,5 mm
Peso (totale): 22 g
Peso (senza cappuccio): 14 gr.
Peso (cappuccio): 8 gr.

Marcello Nizzoli (Boretto, 2 gennaio 1887 – Camogli, 31 luglio 1969) è stato un designer, architetto, pittore e pubblicitario italiano. Viene chiamato a collaborare con l'Ufficio tecnico di pubblicità della Olivetti di Ivrea, prima come grafico e poi, dal 1940, come designer. È proprio l'incontro con Adriano Olivetti nel 1940 che dà inizio alla sua attività di disegnatore industriale: progetta macchine da scrivere e calcolatrici come la Lettera 22, macchina per scrivere meccanica portatile, tra i prodotti di maggior successo dell'Olivetti, negli anni cinquanta, inoltre è esposta nella collezione permanente di design al Museum of Modern Art di New York. La stilografica 88 venne introdotta sul mercato dall'Aurora alla fine del 1946 dopo che la produzione venne spostata nei nuovi stabilimenti posti in Strada dell'Abbazia di Stura. La penna, progettata da Marcello Nizzoli può essere considerata come la risposta dell'azienda alle nuove tendenze stilistiche introdotte dalla Parker 51, di cui viene considerata una chiara imitazione.
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A Casirati
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Messaggio da A Casirati »

Polemarco ha scritto: lunedì 11 ottobre 2021, 12:30 Bella recensione ! Grazie

Aggiungerei che il materiale è dalla casa denominato "ecosteel diamantato" e che l'afflusso dell'inchiostro è gestito da un conduttore "idrograph" che funziona per capillarità.
Con Zanuso al progetto ha lavorato Richard Sapper

Notevole e in linea con la penna anche l'astuccio sebbene di altro designer.

AuroraHastil-22.jpg

Interessante l'operazione di marketing:

Giorgio Pellicelli, Il Marketing, ottava edizione, Wolters Kluwer Italia, 2019 (ISBN 978-88-13-37031-2)
Parte 3 - Capitolo 2

"..... "
Bellissimo ed interessantissimo estratto, grazie! E grazie per la precisazione.
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Messaggio da A Casirati »

RiAff ha scritto: lunedì 11 ottobre 2021, 11:18 Hastil.jpg


......
Grazie per la bella recensione. Solo una precisazione, relativa all'inizio del testo: la Hastil è del 1969 (https://www.moma.org/collection/works/1919), commercializzata da Aurora a partire dal 1970.
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La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Messaggio da RiAff »

Grazie, provvedo
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Messaggio da RiAff »

Purtroppo su Robert Back, non ho trovato nessuna notizia biografica, solo un nome...
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Messaggio da RiAff »

Giorgetto Giugiaro
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Prossimo: Giampiero Bodino (Ypsilon)
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Messaggio da maxpop 55 »

Ottimo lavoro, i miei complimenti :thumbup: :clap: :clap:
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da alfredop »

Polemarco ha scritto: lunedì 11 ottobre 2021, 12:30
Interessante l'operazione di marketing:

Giorgio Pellicelli, Il Marketing, ottava edizione, Wolters Kluwer Italia, 2019 (ISBN 978-88-13-37031-2)
Parte 3 - Capitolo 2

"Erano gli ultimi anni sessanta. Aurora occupava la posizione di leader nel mercato italiano delle penne
stilografiche, tuttavia la domanda subiva, mese dopo mese, un costante calo soprattutto nei segmenti di qualità e
prezzo più alti. I dirigenti della società temevano che a questo calo di vendite (e quindi di profitti) potesse seguire
anche un calo di immagine. Cosa fare? Le alternative possibili erano numerose. Alcuni proponevano di fare una
promozione più intensa nei punti di vendita; altri una campagna concentrata sull’immagine della società ; altri
ancora corsi di addestramento per gli agenti di vendita.
Alla fine prevalse l’idea più impegnativa sia sotto il profilo finanziario, sia sotto quello temporale: il lancio di un
nuovo prodotto. L’obiettivo era di immettere sul mercato un prodotto nella fascia alta di prezzo, individuato in 20
mila lire di allora (lire 140.000 circa del 1987). La società diede ad un noto designer, Marco Zanuso, l’incarico di
collaborare con l’Ufficio Progetti Aurora per realizzare un’idea assolutamente originale. La proposta di Zanuso
fu quella di una penna stilografica tutta cilindrica. Una forma pura che doveva diventare la prima penna
cilindrica del mercato. Contemporaneamente la società chiese ad un altro designer di seguire la stessa idea
realizzando un astuccio cilindrico.
Dalla prima idea alla realizzazione finale del prodotto e dell’astuccio passarono all’incirca 24 mesi. Il progetto fu
sviluppato nella più assoluta segretezza senza sottoporre a nessuno il prodotto per le consuete verifiche di
accettazione da parte di potenziali compratori. Oltre a realizzare il prodotto era necessario dargli anche un nome,
fissare un prezzo e decidere con quali canali distribuirlo. Per quanto riguarda il nome, la scelta fu effettuata tra
più di duecento. La società cercava un nome corto, possibilmente di due sillabe, capace di ricordare la
stilografica e che fosse anche pronunciabile in diverse lingue. La scelta cadde su Hastil. Il prezzo al pubblico fu
fissato in 20 mila lire di allora (1970; lire 140.000 circa del 1987). Quanto al canale fu deciso di scegliere tra
un gruppo di 2000 rivenditori Aurora i 400 più specializzati.
Il piano di marketing comprendeva dunque un prodotto nettamente diverso da qualsiasi altro presente sul
mercato, un astuccio (packaging) mai visto, un nome accattivante, un prezzo alto e l’elenco dei rivenditori ai
quali si voleva vendere.
L’ultima fase del piano di marketing riguardava la presentazione del prodotto ai rivenditori.
Come si è detto, l’intera operazione era stata mantenuta segreta quindi non solo i rivenditori non sapevano nulla,
ma addirittura gli agenti di vendita Aurora erano rimasti all’oscuro. Aurora cominciò con il creare curiosità
intorno al nuovo prodotto. Fu inviato ai rivenditori un poster il cui messaggio era: «A voi e a quei clienti disposti
a spendere pur di avere qualcosa di mai visto prima. Aurora annuncia: presto una sensazionale novità !».
Molti rivenditori reagirono telefonando ad Aurora ed agli agenti di vendita. Questi ultimi erano stati lasciati
all’oscuro di tutto e a loro volta si rivolgevano alla società lamentando di non essere in grado di rispondere alle
domande dei rivenditori. Il segreto fu mantenuto ancora. Dopo una settimana fu inviato un secondo poster che
continuando il messaggio diceva: «E una grossa idea, è una vera rivoluzione, avrà un successo strepitoso perché
è tutta una novità . Aurora conferma: fra poco non sarà più un mistero!».
Per mantenere ancora la massima segretezza gli agenti dell’Aurora furono convocati in un raduno a Cervinia per
addestrarli alla vendita e per evitare i contatti con i rivenditori. Alla fine dell’addestramento, con il lancio del
prodotto ormai imminente, la società inviò ai 400 rivenditori specializzati prescelti un telegramma (forma
innovativa di comunicazione, nel mercato della scrittura, dell’ormai imminente visita da parte dell’agente).
La presentazione da parte degli agenti di vendita era un momento importante e difficile; aiutati da una speciale
valigetta contenente alcuni nascondigli dovevano: a) presentare e «vendere »
il nome di Zanuso e della collaborazione, allora innovativa (1970), tra industria e design; b) presentare le
caratteristiche del prodotto-nome, forma, innovazioni tecniche. Tutto questo facendo parlare gli agenti fino alla
fine senza far mai vedere l’oggetto.
Alla fine della presentazione l’agente mostrava al rivenditore la nuova confezione cilindrica e finalmente la
nuova penna Hastil. Aggiungeva poi informazioni circa la campagna pubblicitaria che la società Aurora stava
lanciando sulle principali riviste. Veniva poi lasciato al rivenditore il terzo poster in cui «Aurora presenta: Hastil
la stilografica più sorprendente dei nostri tempi. È disegnata da un designer famoso. È firmata da un marchio di
riguardo. È offerta solo in esemplari numerati. A lire 20.000».
Il risultato del lancio fu straordinario. Su 400 cartolai il 98% acquistò le penne Hastil. Aurora riuscì con questa
strategia ad aumentare notevolmente il fatturato di vendita ed anche gli utili. Ottenne anche un forte
innalzamento dell’immagine, coronato pochi mesi dopo con la richiesta da parte del Museo d’Arte Moderna di
New York di un esemplare di Hastil da esporre al pubblico internazionale nella collezione permanente come
primo esempio di design nel campo della scrittura. "
Da quanto leggo Aurora provò a fare quello che Montblanc realizzo più tardi, purtroppo per Aurora (che comunque non sembra passarsela male) il piano di marketing della Montblanc ha funzionato meglio.

Alfredo
“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)
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