Sconosciuta ERO con pennino "double face"

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mastrogigino
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Sconosciuta ERO con pennino "double face"

Messaggio da mastrogigino »

Acquistata mentre giravo per mercatini in cerca di acquisti per i regali di Natale, mi sono imbattuto in questa piccola penna abbandonata in un negozio di antiquariato misto a robivecchi.
Tra vecchie cassettiere piene di corredi da sposa, tovaglie, pizzi e bambole di porcellana c'erano anche scaffali e scatoloni di vecchi giochi, dame e scacchiere, articoli scolastici, quaderni, righelli, goniometri e
compassi, figurine e robot di plastica.
E lei era li, in mezzo ad alcuni set di fish per il poker, macchinine tutte martoriate e altra oggettistica variegata.
Una anonima penna nera, visibilmente usata e vecchiotta ma integra.
Svito il cappuccio, si apre, bene.
Guardo il pennino, in acciaio, sembra in ordine, sulla clip del cappuccio la cromatura se ne è andata ormai ma è ancora presente una scritta ben visibile "ERO".

Ero?

Si, una volta "ero" cromato vorrà dire... ma adesso.. :D

Anche sul pennino c'è la medesima scritta "Ero" in corsivo, nessuna indicazione della gradazione, e poi la scritta IRIDIUM.
L'acciaio del pennino è tutto ricoperto da una schifezza giallo nerastra ma sembra a posto, niente ruggine, niente rotture, tutto allineato.
Il corpo della penna è in plastica, visibilmente consumata, ma fondamentalmente a posto.
Sul corpo della penna è presente una finestrella trasparente di colore blu per l'ispezione dell'inchiostro, all'interno vedo tracce di inchiostro, sembra di colore nero.
Sul fondo della penna è presente la manopola del pistone, con delicatezza provo a girare e il pistone si muove fluidissimo.
Mi guardo le dita, sono sporche di quella robaccia che c'è sul pennino, mi guardo intorno con fare circospetto, nel negozio non c'è nessuno, il proprietario è al bancone in fondo che si trastulla con lo smartphone.

Con un po' di timore mi annuso le dita, sembra olio motore e anche il colore conferma i miei sospetti, questa penna in qualche modo si è fatta un bagno nell'olio di una qualche officina, grazie che il pistone è così bello fluido!
Questa penna si è bevuta più olio di una vecchia Croma turbodiesel!

Butto il cuore oltre l'ostacolo, afferro il coraggio a due... no, a una mano che l'altra il coraggio avrebbe un po' schifo e vado al bancone.
Chiedo: Quanto per questa ?
Il negoziante ribatte "Non c'è il cartellino?"
Io: "No.."
Lui guarda di sottecchi la penna nella mia mano tutta unta e sporca di nero.

Io cerco di fare la faccia più schifato e meno interessato possibile mentre accenno ad appoggiare il relitto sul banco :twisted: scatenando il terrore e la disapprovazione del proprietario che di botto spara "Un euro, dai!".

Mi trattengo dall'esultare e con la sinistra faticosamente estraggo il portafoglio e snocciolo la monetina, giro i tacchi e me ne vado.
Dopo essere tornato a casa provvedo a iniziare un bel lavaggio a base di acqua e detersivo per piatti, in seguito a numerosi lavaggi e ammolli finalmente riesco a debellare il sudiciume e a questo punto metto penna a testa in giu avvolta nella carta cucina e ce la lascio per una settimana.

Alla fine non riesco più a trattenermi, e infilo il pennino nel calamaio, giro il pistone, la penna carica inchiostro, quindi con un pizzico di emozione appoggio il pennino sulla carta.



Un attimo di suspence...



Scrive? Scrive! Eccome se scrive!

Flusso abbondante anche se non eccessivo, il pennino è rigido ma non eccessivamente anzi ha un minimo di morbidezza (non flessibilità, solo morbidezza), inoltre è meravigliosamente liscio e scorre come sull'olio (non di motore).
La penna è piccolina, leggera e di aspetto economico, ma ha un suo stile retrò (e ci credo, è una scopiazzatura della mitica Pelikan 120) che mi piace.
Se si hanno le mani della dimensione giusta l'ergonomia è ottima, il corpo è ben bilanciato, sia con il cappuccio calzato che senza e l'impugnatura svasata e veramente confortevole.
Caricata col nero della R&K il flusso abbondante (anche un pelo eccessivo su alcune carte) scrive senza incertezze, anche se si accelera la penna tiene botta senza problemi.
Il pennino scorre che è una meraviglia, ma complice il flusso abbondante e la sua super scorrevolezza risulta un po' difficile da governare se si vuole scrivere in piccolo.

Direi che è perfetto per scrivere pagine e pagine di testo con una calligrafia almeno di dimensioni medie.
Tutto bello, tutto perfetto, un bel colpo di ... fortuna mi dico, poi provo la scrittura reverse, così senza nessuna pretesa tanto non mi succede mai di dover servirmene e qui accade l'incredibile!

Già avevo notato la strana forma della punta del pennino con la pallina dell'iridio dalla parte "sbagliata", sulle prime non gli avevo dato particolare importanza, magari nelle sue strane vicissitudini il pennino
era stato modificato, a occhio sembrava tutto ok e alla prova sulla carta il tutto si comportava in modo corretto e prevedibile, quindi perchè preoccuparsene?

E invece in reverse scrive, bene, dannatamente bene.
L'esperienza di scrittura è totalmente diversa, il pennino risulta rigidissimo ma molto scorrevole, il flusso di inchiostro non è più abbondantissimo, ma molto più gestibile senza essere magro, ben tarato e la scrittura
anche in stampatello o in spazi ristretti risulta ben gestibile, ma soprattutto sembra che il pennino sia stato proprio fatto apposta per scrivere al contrario.
Ci si potrebbe scrivere in tutto comfort anche pagine intere, l'effetto sensoriale è quello di scrivere con una penna rollerball di buona qualità.

Il risultato di questa accopiata è di avere due penne in una, da un lato la classica stilografica morbida e scorrevole, che permette di scrivere in modo confortevole e piacevole soprattutto con scrittura corsiva continua
e una grafia un po' ampia e in grado di donare un pochino di personalità grazie alla relativa morbidezza del pennino, mentre se "ribalto" la penna ottengo uno strumento dedicato a scrivere veloci e frenetici appunti, magari in stampatello
o con una grafia più minuta, magari formule o numeri, insomma più votato alla scrittura tecnica o dedicato a ragionieri, contabili, a compilare moduli.
Inoltre la rigidezza e robustezza ottenuta dal pennino al contrario permette di scrivere esercitando anche una apprezzabile pressione sulla carta, probabilmente per poter scrivere anche su carta copiativa come si usava "una volta".
Chiedo quindi agli esperti del forum, che ne sappiate questo tipo di pennini venivano venduti regolarmente? Erano delle opzioni disponibili a catalogo oppure erano delle personalizzazioni fatte appositamente "post vendita" su richiesta del cliente?
Pennini di questo tipo hanno un nome specifico?
Altra domanda, so che per la casa "Ero" ci sono poche informazioni sulla produzione e sui modelli, su questo piccolo ma simpatico ritrovamento non ci sono particolari segni distinguibili, le uniche scritte sono la parola "ERO" tutta in maiuscolo sulla clip,
la stessa parola "Ero" è incisa sul pennino in grafia corsiva all'interno di un rettangolo sovrastato dalla scritta "IRIDIUM".
La finestrella trasparente è di colore blu e sul fusto della penna è inciso il numero "407" vicino alla manopola del pistone (il pistone è in plastica trasparente).
Le dimensioni della penna sono praticamente quasi identiche a quelle della Pelikan 120.

Che dire... vado in cerca di regali e alla fine compro cose per me.... riceverò carbone sotto l'albero.... :angel:
Allegati
Ero sconosciuta e adesso non so ancora come mi chiamo...
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Dettaglio clip
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Dettaglio "407" inciso sulla penna
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Dettaglio pennino
Dettaglio pennino
Dettaglio pennino vista laterale
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Sconosciuta ERO con pennino "double face"

Messaggio da piccardi »

Si, ci sono diversi pennini pensati per scrivere per due lati, a partire dal mitico ''Triumph Nib" della Sheaffer.

Simone
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Messaggio da Pettirosso »

Ci sono veramente pochissime informazioni sulla Ero, e le trovi qui: https://www.fountainpen.it/Ero/it
Per quelle che ho, mi ci sono sempre trovato bene: penne non esteticamente ricercate, ma robuste e fatte per scrivere bene ogni giorno.
Sulle sigle dei modelli non ti posso aiutare, ma ne sono state anche prodotte alcune con il pennino in oro.
Quanto alla scrittura doppio lato, dopo il Triumph Nib, in epoca più recente (intorno agli anni '80) Sheaffer produsse le Stylist, e Parker le 180.
Giuseppe.
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Sconosciuta ERO con pennino "double face"

Messaggio da gaston »

una recensione intrigante e appassionante, bravo! :)
mastrogigino
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Messaggio da mastrogigino »

Sono andato a guardarmi sia la pagina wiki con le poche info sulla Ero, e le info molto più abbondanti sulla Parker 180.
Da quel che ho capito la Parker aveva il pennino con la pallina da entrambi i lati ma con due lavorazioni differenti in modo da avere una penna rigida ma ad es. extrafine da un lato e media dall'altro.

Questa Ero invece ha la pallina solo sul lato superiore con il risultato di ottenere invece che due gradazioni diverse dello stesso tipo (ovvero rigido xf e rigido m) si ottengono due tipi diversi della stessa (circa) gradazione, ovvero un fine-morbido tipo stilografica e un fine-rigido tipo roller.
Proprio una bella pensata!

Con il pennino della Sheaffer invece non ho capito quale effetto si ottiene, un cambiamento di gradazione come per la parker 180?

Ci sono penne moderne in commercio con simili pennini "double-face"?

Grazie per le delucidazioni!
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Messaggio da Pettirosso »

Sì, il principio della Stylist è il medesimo della 180: due larghezze di tratto differenti.
Una penna che invece ti dava lo stesso tratto ma pennino flessibile da un lato e rigido dall'altro è stata la Omas 360.
In produzione attuale non mi viene in mente nulla di nessuno dei due tipi.
Giuseppe.
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