Roher & Klingner "Salix"

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Augusto67
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Roher & Klingner "Salix"

Messaggio da Augusto67 »

Ecco perché adoro il forum... le discussioni di allargano a macchia d'inchiostro. Grazie a tutti per gli spunti e le considerazioni! Ed è verissima quella di Pettirosso. Di tutti quelli che ho, il Salix è l'unico che non passa nemmeno un po' al di là della pagina che sto scrivendo, un altro punto, e grosso, a favore. Fatta ora la riprova con la carta di un molesto e caro quaderno Moleskine, che con il 4001 marrone e una Lamy Safari pennino M diventa addirittura illeggibile nel verso.
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

sansenri ha scritto: mercoledì 2 febbraio 2022, 21:42 boh, il mondo è bello perché è vario.
Che possa piacere o non piacere, non discuto, anzi sono d'accordo. :thumbup:

Sul fatto che sia asciutto, è una caratteristica dei ferrogallici, sono inchiostri del passato le cui caratteristiche si sposano con le penne del passato, che avevano flussi molto più abbondanti di quelle di oggi. E, l'ho già detto, il colore è il risultato della loro composizione chimica.

Se si vuole un inchiostro permanente, fluido e adatto alle penne di oggi, ci sono tante altre alternative.
La stessa R&K ha una gamma (chiamati Dokumentus) di inchiostri permanenti per stilografica, certificati DIN ISO 12757-2, quindi utilizzabili anche nei documenti ufficiali, e disponibili in una ampia gamma di colori. Che io sappia sono gli unici inchiostri certificati come permanenti.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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JetMcQuack
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Messaggio da JetMcQuack »

Comunque è vero, è un inchiostro che va bene sulla cartaccia, e so bene che il cambio di colore è una caratteristica dei ferrogallici.

Su cartaccia di solito uso il Noodler's bulletproof black o gli inchiostri neri o blu-neri Sailor a nanopigmenti, o il Platinum Carbon ink. Di tutti i questi i neri all'asciugatura cambiano un po' colore diventando un poco opachi, il blu nero Sailor invece no.

Sugli inchiostri permanenti certificati forse ci sono anche i De Atramentis e il Montblanc :thumbup: :mrgreen: :wave:
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balthazar
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Messaggio da balthazar »

Il Koh-I-Noor Document Ink Black - già citato - è certificato ISO 15145-2 ed è un ottimo prodotto dal costo abbordabilissimo. Il Blu - anch'esso denominato Document Ink - non ha la certificazione ISO ma va comunque molto bene.
GPstilo
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Messaggio da GPstilo »

Mi unisco al coro degli entusiasti, il Salix e lo Scabiosa sono inchiostri dalla concenzione 'antica', con un indubbio fascino e una resa ancora oggi straordinaria. E meno male che la tradizione è la colonna portante, non l'innovazione a tutti i costi: il progresso va bene e può certamente migliorare questi inchiostri, ma si vedono ormai sperimentazioni iperboliche che poco hanno a che fare con uno strumento di scrittura che affonda le radici nella notte dei tempi.
E a Rohrer & Klinger grazie di esistere.
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Messaggio da Maruska »

Amo il R&K Salix, è uno dei miei inchiostri preferiti. Scabiosa non l'ho provato, ma visto in foto non mi piace.
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Oscar78
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Messaggio da Oscar78 »

Mi piace il Salix, e ancora di più lo Scabiosa, li trovo problematici però.
Rendono qualsiasi pennino una zappa da quanto sono "asciutti". Sul colore va a gusti, a me l'effetto "anticato" una volta che si asciuga piace. Scabiosa a mio parere tende a mantenere meglio la tonalità rispetto al Salix, di contro caricato su una Safari la inchioda dopo 5 gg, il Salix no.
Per rendere al meglio, a mio gusto, hanno bisogno di pennini dal flusso abbondante, con i quali rendono delle bellissime sfumature e un colore pieno, altrimenti il tratto viene troppo desaturato, sopratutto con il Salix.
Li ho provati su diverse penne, con pennino in acciaio e d'oro. L'unico problema l'ho avuto con due pennini Stipula rodiati, dopo qualche settimana hanno perso in alcuni punti la rodiatura mostrando delle macchie dorate. Nessun problema col V-Flex invece, che forse ha una rodiatura differente...
Alla fine li uso con piacere, ma solo su vintage con pennino in oro e flusso abbondante, Aurora 88 Nizzoli e Pelikan M250 (come la M200 ma con il pennino in oro).
Neofiti attenti, usare questo tipo di inchiostro potrebbe indurvi a pensare che il pennino gratti e abbia bisogno di essere levigato...NON FATELO!
sansenri
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Messaggio da sansenri »

Phormula ha scritto: giovedì 3 febbraio 2022, 11:23
sansenri ha scritto: mercoledì 2 febbraio 2022, 21:42 boh, il mondo è bello perché è vario.
Che possa piacere o non piacere, non discuto, anzi sono d'accordo. :thumbup:

Sul fatto che sia asciutto, è una caratteristica dei ferrogallici, sono inchiostri del passato le cui caratteristiche si sposano con le penne del passato, che avevano flussi molto più abbondanti di quelle di oggi. E, l'ho già detto, il colore è il risultato della loro composizione chimica.

Se si vuole un inchiostro permanente, fluido e adatto alle penne di oggi, ci sono tante altre alternative.
La stessa R&K ha una gamma (chiamati Dokumentus) di inchiostri permanenti per stilografica, certificati DIN ISO 12757-2, quindi utilizzabili anche nei documenti ufficiali, e disponibili in una ampia gamma di colori. Che io sappia sono gli unici inchiostri certificati come permanenti.
ma infatti non è che non mi piaccia, anzi mi piace molto il colore gessoso e blue-grigio senza sfumature di altri colori, mi piacciono anche le caratteristiche descritte tipiche del ferrogallico, il fatto che non allarghi il tratto e non trapassi, però non riesco ad usarlo con molte penne perché quasi "faticoso". Probabilmente devo usare una penna con flusso molto più abbondante, sono tentato di provarlo in eyedropper con alimentatore in ebanite.
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Messaggio da Maruska »

sansenri ha scritto: lunedì 11 aprile 2022, 19:36
Phormula ha scritto: giovedì 3 febbraio 2022, 11:23

Che possa piacere o non piacere, non discuto, anzi sono d'accordo. :thumbup:

Sul fatto che sia asciutto, è una caratteristica dei ferrogallici, sono inchiostri del passato le cui caratteristiche si sposano con le penne del passato, che avevano flussi molto più abbondanti di quelle di oggi. E, l'ho già detto, il colore è il risultato della loro composizione chimica.

Se si vuole un inchiostro permanente, fluido e adatto alle penne di oggi, ci sono tante altre alternative.
La stessa R&K ha una gamma (chiamati Dokumentus) di inchiostri permanenti per stilografica, certificati DIN ISO 12757-2, quindi utilizzabili anche nei documenti ufficiali, e disponibili in una ampia gamma di colori. Che io sappia sono gli unici inchiostri certificati come permanenti.
ma infatti non è che non mi piaccia, anzi mi piace molto il colore gessoso e blue-grigio senza sfumature di altri colori, mi piacciono anche le caratteristiche descritte tipiche del ferrogallico, il fatto che non allarghi il tratto e non trapassi, però non riesco ad usarlo con molte penne perché quasi "faticoso". Probabilmente devo usare una penna con flusso molto più abbondante, sono tentato di provarlo in eyedropper con alimentatore in ebanite.
Ho avuto modo di provare questo inchiostro su due Twsbi Eco entrambe pennino italico 1.1; con il pennino di serie praticamente NON scrive, con il pennino fatto dallo Spagnolo (non ricordo il nome) quindi un italico bello affilato, va che è una meraviglia. Dipende molto dal pennino, penso che con una Pelikan per esempio non avresti problemi.
Maruska
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