concordo però con Monet che sia atipico. Io al consiglio di saltare le super-economiche ci sono arrivato con l'esperienza...levodi ha scritto: ↑domenica 25 luglio 2021, 11:50E' proprio per questo che ho cominciato con le vintage, per poter provare una penna di conclamata qualità ad un prezzo accessibile, concordo con te che gli esempi sopra riportati non soddisfano quello che potrebbe essre il mIo "primo acquisto"c non per snobbismo, ma perchè se avessi cominciato con loro me ne sarei disinnamorato ben presto, ottimi strumenti di scrittura, ma mancanza completa, chiaramente per i miei gusti personali, di feeling, la prima penna che ho regalato è stata una pelikan 150 e come dici tu ero già al limite.sansenri ha scritto: ↑sabato 24 luglio 2021, 23:35
Mi ritrovo abbastanza in quanto detto sopra, ma aggiungo che la prima penna ti dà, a mio parere, un imprinting.
Sono stato abbastanza fortunato, ritengo, da bambino avendo ricevuto come prima penna, che mi ha accompagnato durante le elementari, una Pelikan 120. Dopo la 120, quasi tutte le scolastiche economiche le trovavo (ancora ragazzino) non all'altezza. La successiva è stata sempre una Pelikan, a cartuccia, della serie P4..., penna indistruttibile duratami moltissimi anni.
Seppure sia vero che penne economiche non malvage se ne trovano in giro, io resto del mio parere (già espresso in altra occasione) che potendo, se dovessi raccomandare una prima penna (seria, non così per provare...) a qualcuno oggi, io non scenderei sotto una Pelikan M200.
e come dicevo, seppure qualche buona penna sotto la M200 esista certamente, è proprio il neofita che deve (per me) partire da un po' più in alto ed evitare ogni rischio e farsi una esperienza da subito con una penna mediamente già di ottima qualità.
Con una vintage puoi cascare meravigliosamente bene, ma anche prendere una sonora sola (che sulla prima penna potrebbe essere un disastro)...
Al vintage in genere ci arrivi dopo secondo me, anche se magari non tanto dopo.
Io alla 140 ci sono arrivato oltre 40 anni dopo...