Pennino Degussa

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Mir70
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Pennino Degussa

Messaggio da Mir70 »

Mi piace molto questa penna, e pur essendo senza marca, è stato amore a prima vista - e fortunatamente il costo molto basso -.
Non ho idea di come si chiami questo particolare disegno della celluloide, ma sicuramente farebbe la felicità di un esperto in dattiloscopia: sembrano così tante impronte digitali impresse a casaccio una sull'altra, che non c'è paura di lasciarci le ditate sopra la penna.

foto3.png

Nota dolente il fermaglio cromato che stona con le due verette dorate del cappuccio, probabilmente sostituito nel tempo.

Anche il pennino in oro 14 carati ha giocato il suo ruolo nell'attirare la mia attenzione, semplice eppure particolare nel disegno impresso. Essendo io ignorate in materia di stilografiche, mi ci è voluto un poco a capire chi fosse il produttore, anche perché nessun nome è riportato sopra: solo quel rombo con inscritto il disegno - ho visto poi che rappresenta una metà del sole con i suoi raggi e una mezza luna affiancati - , la dicitura 14K e sotto il numero 585, e nulla più.

foto4.jpg

Dalle ricerche ho visto che il produttore è la tedesca Degussa, e presumibilmente prodotto negli anni '50.
Fondata nel 1873 a Francoforte sul Meno, la Deutsche Gold und Silber Scheide Anstalt, e conosciuta con l’acronimo di DEGUSSA, fu una azienda di lavorazione di oro ed argento. Ampliò poi i suoi interessi anche nel settore della chimica e farmaceutica. Durante il regime nazista, oltre che alla produzione di intermediari chimici per fabbricazione dello Zyklon B, la società si dedicò alla rifusione dei metalli preziosi - principalmente oro - trafugati dai nazisti.
Tra le molteplici acquisizioni, vi fu negli anni trenta anche l’acquisizione della divisioni pennini della Osmia. La storia qui http://www.fountainpen.it/Degussa/it

Pulito tutta la penna, inchiostrata con il nero di Lipsia di R&K - giusto per rimanere in Germania - ho steso sul foglio qualche riga e sono rimasto a bocca aperta: pennino morbidissimo, di una scorrevolezza davvero superlativa ma senza mai scadere nella burrosità, con un fruscio sulla carta che sembra quasi che qualcuno ti soffi delicatamente e quasi impercettibilmente nell'orecchio. Non esagero nel dire in una parola: una esperienza.
Premendo un poco il tratto si allarga, ma non lo definirei un flessibile.

Foto6.jpeg


Davvero un acquisto azzeccato.
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Messaggio da Esme »

Questo tipo di celluloide, che a me piace molto, viene in genere associata alla denominazione "candy stripe" o "candy striped". In italiano è generalmente classificata come "aghi di pino", nonostante questa denominazione l'abbia trovata associata anche a celluloidi di disegno diverso, sempre rigate.
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Mir70
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Messaggio da Mir70 »

Esme ha scritto: domenica 16 gennaio 2022, 18:03 associata alla denominazione "candy stripe" o "candy striped". In italiano è generalmente classificata come "aghi di pino"
Grazie Esme, ricordo di aver letto il termine "candy qualcosa", ma non lo avevo associato a questa tipologia di disegno.
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