Pennini Pelikan: ieri ed oggi

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A Casirati
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Pennini Pelikan: ieri ed oggi

Messaggio da A Casirati »

La Pelikan M400 degli anni 1980 che mi è stata regalata a Natale (viewtopic.php?f=72&t=26001), e che apprezzo molto, è dotata d'un pennino F (vero) che, per così dire, è d'una particolare "sensibilità".
Non mi riferisco alla flessibilità (che non c'è), ma ad una sorta di sensazione di risposta durante la scrittura, che fa quasi sembrare il pennino "vivo", attivo, partecipe: in una parola, sensibile.
Mi risulta, da esperienze altrui, che i pennini d'oro attuali di Pelikan, oltre che più generosi nel tratto, abbiano perso questa capacità di "comunicare" durante la scrittura: è vero? In caso affermativo, quale può essere la ragione del cambiamento?
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Alberto Casirati
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sansenri
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Messaggio da sansenri »

La domanda riemerge periodicamente. Una risposta chiara non c'è. Quello che è cambiato ad un certo punto soprattutto è probabilmente il processo produttivo (lo scopo, quando questo accade, è quasi sempre aumentare la produttività). Il risultato non è più lo stesso, ma indietro non si torna.
Succede a molti altri oggetti del quotidiano.
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vikingo60
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Messaggio da vikingo60 »

In effetti anche io preferisco la M 400 vecchia edizione; il pennino era più sensibile. Su alcune era anche molleggiato. Quelle di oggi a livello di pennino sono impersonali. A parte il fatto che non è raro trovare anche pennini difettosi, finanche sulle M 800. Mi viene da pensare che ormai i pennini Pelikan non vengano più prodotti in Germania, ma in Asia. La vecchia M 400 che uso io ha addirittura il pennino non a vite, seppure inserito nel blocco dell'alimentatore.
Alessandro
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Messaggio da Phormula »

E' anche cambiato il mercato. Oggi la maggior parte delle persone che si avvicinano alla stilografica, lo fa arrivando dalla biro o dal rollerball, spesso dalle biro cancellabili che quanto a piacere di scrittura sono una vera tortura. Credo che quelli come me che hanno iniziato la scuola elementare con la matita e dopo avere imparato a tracciare le lettere sono passati alla stilografica siano una specie in estinzione. Per cui prima di parlare di processi produttivi, io mi chiederei se questo cambiamento avviene perchè lo chiede il mercato. Negli ultimi 30 ho osservato che i pennini delle stilografiche di oggi reggono i maltrattamenti (l'uso da biro) molto meglio di quelli di una volta e mi chiedo se non sia una scelta voluta.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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A Casirati
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Messaggio da A Casirati »

Phormula ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 8:14 E' anche cambiato il mercato. Oggi la maggior parte delle persone che si avvicinano alla stilografica, lo fa arrivando dalla biro o dal rollerball, spesso dalle biro cancellabili che quanto a piacere di scrittura sono una vera tortura. Credo che quelli come me che hanno iniziato la scuola elementare con la matita e dopo avere imparato a tracciare le lettere sono passati alla stilografica siano una specie in estinzione. Per cui prima di parlare di processi produttivi, io mi chiederei se questo cambiamento avviene perchè lo chiede il mercato. Negli ultimi 30 ho osservato che i pennini delle stilografiche di oggi reggono i maltrattamenti (l'uso da biro) molto meglio di quelli di una volta e mi chiedo se non sia una scelta voluta.
Concordo senz'altro, nel senso che credo che questa sia la principale motivazione.
Alberto Casirati
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Messaggio da angelosiciliano »

Ciao,
anche io ho una Pelikan M400 anni 80-90 con un pennino F che scrive come un vero F. E' una delle mie penne preferite, a cui sono particolarmente affezionato: era la penna che "rubavo" a mio padre per fare i compiti il quale alla fine me la regalò. :)
Relativamente ai pennini Pelikan attuali devo dire che ho avuto qualche delusione su un pennino EF di una M205 che "gratta" un po', ma mediamente mi sono trovato bene. Il pennino della mia M600 (un F) invece lo trovo ottimo, scrive piuttosto fine ed è molto scorrevole; ci scrivo con un Pelikan 4001 Royal Blue (un inchiostro che dice sempre la sua).
Ciao
Angelo
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Messaggio da scossa »

A Casirati ha scritto: martedì 18 gennaio 2022, 8:49 ....
Non mi riferisco alla flessibilità (che non c'è), ma ad una sorta di sensazione di risposta durante la scrittura, che fa quasi sembrare il pennino "vivo", attivo, partecipe: in una parola, sensibile.
Ho capito perfettamente quello che intendi. Tra le Pelikan moderne, ho ritrovato la stessa sensazione sulla M101N con pennino F.
Cordialità.

Marco
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Messaggio da vikingo60 »

Concordo anche in questo: che la motivazione principale sia dovuta al fatto di dover "accogliere" coloro che vengono da penne a sfera, pennarelli e quant'altro (anche per profitto economico) non c'è alcun dubbio. Come è dimostrato anche dalla riduzione dei flussi degli alimentatori, per evitare di sentir dire che "le stilografiche macchiano", e dall'introduzione sul mercato di inchiostri volutamente secchi. Ma alla fine io temo che Pelikan, nei tempi in cui viviamo, abbia anche cercato di ridurre i costi e i controlli di qualità. Ho avuto alcuni pennini, anche di M 800, che mostravano clamorose asimmetrie di lunghezza tra i rebbi; rebbi mal lavorati e alimentatori montati non in asse o comunque storti. Molti non scrivevano o comunque scrivevano molto male. Parlando ancora di qualità, mi è capitata una M 600 nero/azzurra (col corpo praticamente composto di 2 parti, la sezione nera e il corpo azzurro rigato), che nello svitare il cappuccio mi ha fatto rimanere la sezione nello stesso. Per fortuna riparata in garanzia, con attesa di oltre 3 mesi. La parte nera della sezione incollata nel corpo azzurro era poco più di un millimetro, a differenza delle vecchie 140 bicolori. Quindi una tendenza al contenimento di costi a mio parere c'è.
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Messaggio da A Casirati »

Capisco, Alessandro, grazie!
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Messaggio da sansenri »

Phormula ha scritto: mercoledì 19 gennaio 2022, 8:14 E' anche cambiato il mercato. Oggi la maggior parte delle persone che si avvicinano alla stilografica, lo fa arrivando dalla biro o dal rollerball, spesso dalle biro cancellabili che quanto a piacere di scrittura sono una vera tortura. Credo che quelli come me che hanno iniziato la scuola elementare con la matita e dopo avere imparato a tracciare le lettere sono passati alla stilografica siano una specie in estinzione. Per cui prima di parlare di processi produttivi, io mi chiederei se questo cambiamento avviene perchè lo chiede il mercato. Negli ultimi 30 ho osservato che i pennini delle stilografiche di oggi reggono i maltrattamenti (l'uso da biro) molto meglio di quelli di una volta e mi chiedo se non sia una scelta voluta.
Ho iniziato anch'io con la matita, e per un breve periodo con il pennino ad intinzione prima di passare alla stilografica...
Pelikan avrà sicuramente cambiato i suoi pennini, anche per adeguarsi al mercato, soprattutto rendendo le punte tonde per adeguarle agli utenti provenienti dalle biro. I pennini Pelikan moderni però sembrano parecchio diversi da quelli pre 1997, per questo motivo immagino che siano subentrati anche aspetti produttivi, quando si cambia una intera modalità di produzione si guardano molti aspetti, quello della produttività non è sicuramente l'utimo.

(tra l'altro l'aumento di produttività non va sempre a braccetto con una riduzione della qualità, se le cose sono ben studiate. Quello che voglio dire però è che in qualche modo i pennini Pelikan sono diventati "diversi" da prima - c'è chi dice peggio e chi meglio ma sicuro diversi - quindi qualcuna delle qualità dei pennini precedenti sarà persa e ve ne saranno altre nuove, ognuno valuta se qualcosa è cambiato come una perdita o un guadagno in base ai propri gusti. Per amor di cronaca anche a me piacevano parecchio di più i pennini precedenti!)
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Messaggio da Phormula »

Che siano diversi, non c'è dubbio.
Le variabili in gioco sono tantissime, ci sono sia fattori esterni che interni all'azienda.
Del cambiamento del mercato e delle abitudini di scrittura abbiamo già detto, a cui va aggiunta la contrazione delle vendite, fino ai primi anni '90 si regalavano ancora penne per comunioni e cresime, abitudine ormai caduta in disuso, così come i regali aziendali (le Pelikan della serie M erano regali di pregio per persone in carriera, ... un vecchio imprenditore mi raccontava come negli anni '70 ogni anno regalasse una trentina di stilografiche di lusso). Chiaramente una azienda deve stare sul mercato e se si riducono i volumi produttivi, il costo unitario aumenta e di conseguenza si cerca di introdurre un risparmio da qualche parte. Così come l'usura dei macchinari, se i volumi di mercato non ne giustificano la sostituzione o la riparazione. Non ultimo la disponibilità delle materie prime, non sappiamo se la lega del pennino sia la stessa, magari è cambiata perchè quella precedente non si trova. L'unica persona che potrebbe dare una risposta definitiva a questa domanda è qualche addetto ai lavori che ha vissuto il cambiamento perchè lavorava nell'azienda.
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Messaggio da A Casirati »

Phormula ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 7:11 Che siano diversi, non c'è dubbio.
Le variabili in gioco sono tantissime, ci sono sia fattori esterni che interni all'azienda.
Del cambiamento del mercato e delle abitudini di scrittura abbiamo già detto, a cui va aggiunta la contrazione delle vendite, fino ai primi anni '90 si regalavano ancora penne per comunioni e cresime, abitudine ormai caduta in disuso, così come i regali aziendali (le Pelikan della serie M erano regali di pregio per persone in carriera, ... un vecchio imprenditore mi raccontava come negli anni '70 ogni anno regalasse una trentina di stilografiche di lusso). Chiaramente una azienda deve stare sul mercato e se si riducono i volumi produttivi, il costo unitario aumenta e di conseguenza si cerca di introdurre un risparmio da qualche parte. Così come l'usura dei macchinari, se i volumi di mercato non ne giustificano la sostituzione o la riparazione. Non ultimo la disponibilità delle materie prime, non sappiamo se la lega del pennino sia la stessa, magari è cambiata perchè quella precedente non si trova. L'unica persona che potrebbe dare una risposta definitiva a questa domanda è qualche addetto ai lavori che ha vissuto il cambiamento perchè lavorava nell'azienda.
Ecco, il cambiamento anche nella lega metallica era un'altra delle ragioni che mi erano venute in mente, non solo con riferimento ai pennini Pelikan ma, più in generale, confrontando i pennini moderni con quelli d'epoca .
Alberto Casirati
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Messaggio da ricart »

Le leghe per i pennini sono principalmente due la 14 kt o 58,5 % e la 18 kt o 75%, il rimanente è argento rame e zinco in percentuali diverse.
Prendiamo in considerazione i moduli di elasticità E di questi metalli: per l'oro il valore è è circa 79000 MPa, per l'argento circa 83.000, per il rame circa 115.000 e per lo zinco circa 100.000. Mischiandoli in percentuali diverse cambia il modulo di elasticità complessivo. A parità di geometria del pennino forse il segreto della flessibilità e/o elasticità del pennino sta tutto nella composizione della lega. Dato il peso molto piccolo del pennino non penso ci siano differenze significative di costo per i metalli e neanche di produzione fra lo stampo di un pennino vecchio e nuovo. Altro fattore importante, oltre alla lega metallica, è la geometria tipo la lunghezza delle punte, il profilo dei fianchi, la forma del foro e le dimensioni complessive.
:wave:
Riccardo

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Messaggio da A Casirati »

ricart ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 10:41 Le leghe per i pennini sono principalmente due la 14 kt o 58,5 % e la 18 kt o 75%, il rimanente è argento rame e zinco in percentuali diverse.
Prendiamo in considerazione i moduli di elasticità E di questi metalli: per l'oro il valore è è circa 79000 MPa, per l'argento circa 83.000, per il rame circa 115.000 e per lo zinco circa 100.000. Mischiandoli in percentuali diverse cambia il modulo di elasticità complessivo. A parità di geometria del pennino forse il segreto della flessibilità e/o elasticità del pennino sta tutto nella composizione della lega. Dato il peso molto piccolo del pennino non penso ci siano differenze significative di costo per i metalli e neanche di produzione fra lo stampo di un pennino vecchio e nuovo. Altro fattore importante, oltre alla lega metallica, è la geometria tipo la lunghezza delle punte, il profilo dei fianchi, la forma del foro e le dimensioni complessive.
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Grazie, Riccardo.
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Messaggio da francoiacc »

ricart ha scritto: giovedì 20 gennaio 2022, 10:41 Le leghe per i pennini sono principalmente due la 14 kt o 58,5 % e la 18 kt o 75%, il rimanente è argento rame e zinco in percentuali diverse.
Prendiamo in considerazione i moduli di elasticità E di questi metalli: per l'oro il valore è è circa 79000 MPa, per l'argento circa 83.000, per il rame circa 115.000 e per lo zinco circa 100.000. Mischiandoli in percentuali diverse cambia il modulo di elasticità complessivo. A parità di geometria del pennino forse il segreto della flessibilità e/o elasticità del pennino sta tutto nella composizione della lega. Dato il peso molto piccolo del pennino non penso ci siano differenze significative di costo per i metalli e neanche di produzione fra lo stampo di un pennino vecchio e nuovo. Altro fattore importante, oltre alla lega metallica, è la geometria tipo la lunghezza delle punte, il profilo dei fianchi, la forma del foro e le dimensioni complessive.
:wave:
Io aggiungere anche come viene temperata la lega.
"E' sempre meglio vivere di rimorsi che di rimpianti"
Francesco
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