Penne che scrivono sempre

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merloplano
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Messaggio da merloplano »

non avevo capito che sia lo scrivere con ogni inchiostro che scrivere senza pressione fossero i parametri da indicare. quindi aggiorno

per la questione del peso, tutte le mie penne sono state regolate per scrivere sotto il proprio peso, se non lo avessero fatto OOTB*. una penna che richieda pressione per scrivere e' una sfera in disguise, quindi aumento il flusso sino a che ottengo il risultato. provo i 45 e i 90 gradi. se incontro almeno 2 inchiostri che sono solito usare e che danno problemi, rimetto mani al pennino, altrimenti tolgo l'inchiostro dalla rotazione

la maggioranza di quelle "buone" erano ben regolate, tranne: 2000M; decimo F; premier M (la vecchia); 98 M.
tra le economiche il rapporto cambia. ho spippolato con: i 3/4 dei pennini z50-z51; wingsung 233; kakuno M; penbbs 308 e 323; jinhao 51a XF; hero 616 jumbo/doctor; wingsung 3003 XF

per via di leggero BB*, non scrivono sotto il proprio peso e quasi tutti gli inchiostri twsbi go B e preppy M, ma li non e' problema di flusso

ecco alcune prove dal mio "archivio". le linee sono tremolanti perche' realizzate con indice e police in posizione "ok" :D e penna inserita nell'occhiello, poi trascinata. in questo modo scrive sotto il suo solo peso anche quando perpendicolare. prenderla dal fondello va bene solo per i 45 gradi. i risultati sono diversi da quanto ottenuto impugnando la penna e "scrivendo senza pressione": la si applica comunque. non dico di scrivere sopra una bilancia, ma il minimo per ottenere risultati ripetibili

pen and ink 03.jpg
pen and ink 14.jpg
pen and ink 23.jpg
per la questione della compatibilita' con gli inchiostri, probabilmente fa differenza il "quasi". tra una 50ina di inchiostri e una 40ina di penne, solo una va con tutto e su tutte le carte (la kafka ha un flusso perfettamente calibrato, mai troppo magro, mai troppo abbondante, scriveva senza trapassare pure sulla smemoranda), mentre ho letto liste interminabili di penne ok. quindi o io sono sfortunato, o uso inchiostri con range piu' esteso rispetto alla media, o usate solo rhodia: una pelikan M con inchiostro a nanopigmenti mi allaga la carta normale; l'ahab F con habanero trapassa; la 565 F con solferino ha punti di BT*; etc etc

*[oggi sono in vena di acronimi] :mrgreen:
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Messaggio da Monet63 »

edis ha scritto: lunedì 12 settembre 2022, 21:40 Quali sono le vostre " sempre e comunque"?
Poche. Pochissime.
Le elenco in ordine di importanza.

1.- Aurora Talentum. Ultimamente le ho regalato un pennino F (in luogo del vecchio M). E' la penna in assoluto che è stata sempre con me, ovunque e comunque. Quando navigavo si è trovata a scrivere in ufficio, per strada, a poppetta del Libeccio in Oceano Indiano quando scrivevo il mio personale giornale di bordo, a Mumbai in un agosto tale che per avere un po' di sollievo avrei preferito fare una visitina all'inferno, in mille altre situazioni. Caricata sempre a inchiostro bruno (Waterman o talvolta Sheaffer, o in emergenza miscele), tranne pochissime eccezioni, diventò un prolungamento naturale. Ora, di tanto in tanto e solo per brevissimi periodi, le do tregua, ma solitamente è carica con il Campo Marzio Tabacco (sembrano fatti l'uno per l'altra) o, eventualmente, con altri bruni a me graditi (Pelikan 4001, Pelikan Edelstein Smoky Quartz, il - per me - recentissimo Oster Aussie Brown, qualche altro che non mi viene in mente). In tutti questi anni non un problema; comoda; docile; una vera e propria amica, tanto che (ridete tranquilli, non mi offendo) in certi momenti difficili della mia vita (dopo il bordo, una volta a terra, andai in pezzi) arrivai a parlarci e a farmi rispondere, ovviamente per iscritto.

2.- Amo le Pelikan a pistone; una cosa singolare per me, che preferisco cartuccia/converter. Tra esse un modello con cui sono letteralmente in fissa è la M200 (meno le M205, che pure posseggo, perché mi piacciono le finiture dorate). Tra le varie M200 ve n'è una in particolare, un po' scassata (è sbeccata sul pomello di carica, probabilmente a causa un tentativo maldestro di smontaggio), che ha tutta una storia allucinante dietro, scoperta per puro caso. Equipaggiata con un EF di eccellente fattura (fine per davvero e mooooooorbido) è spessissimo carica, la uso ovunque perché comoda, leggera, discreta e con una qualità di scrittura stratosferica (beh, è una M200...). E' al secondo posto solo perché esiste la mia Talentum ma, dato che sono un cretino, mi gongolo a tenerle affiancate, nello stesso, piccolo vassoietto con chiusura, nella speranza che abbiano fatto amicizia. Di solito beve Pelikan 4001 nero brillante, sa gestire benissimo anche le vecchie versioni catramose e soprattutto lo fa diventare uno dei neri più belli che abbia mai visto.

3.- TWSBI Eco bianca. E' la più recente, ma da quando ce l'ho è sempre stata carica con un rosso (solitamente Diamine Matador, talvolta Sheaffer red) ed equipaggiato con un pennino M. E' la mia penna rossa d'elezione, e se vado fuori viene via con me insieme alle altre due. Ha visto il serbatoio vuoto solo nella vetrina del negozio dove la comprai, poi mai più. Non l'ho mai lavata, solo una sciacquatina veloce sotto al rubinetto quella volta che non avevo il Matador e le caricai (poco) Sheaffer, tanto per sopravvivenza.

Ce ne sarebbero un altro paio, forse tre, ma dato che la domanda era su cosa "sempre e comunque", ho pensato bene di tralasciarle: d'altra parte, se al momento sono riposte, per quanto mi piacciano parecchio e vadano benissimo, non sono "sempre e comunque". Probabilmente sono ugualmente fuori tema e cercavi opinioni su altri aspetti, ma il punto è che per me "sempre e comunque" ha determinati presupposti.
:wave:
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Messaggio da edis »

Il video caricato è un esempio di quello che intendo con "penna che scrive sotto il suo stesso peso". Non avevo mai considerato questo aspetto, sulle mie penne stilografiche, finché non ho iniziato a fare un lavoro di ricerca che mi vede spesso stare in posizioni diverse da quella alla scrivania. Sto con quaderno e libro sul divano, o dove mi capita in giro, e le penne che ho elencato scrivono sempre e comunque, a prescindere dall'inchiostro e dal piano di appoggio. Adesso considero questa una qualità notevole della penna , perché le penne che ce l'hanno non mi stancano anche quando usate per lunghe sessioni. In più hanno feedback, quindi scorrono senza pattinare.
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Messaggio da Monet63 »

edis ha scritto: martedì 13 settembre 2022, 12:42 Il video caricato è un esempio di quello che intendo con "penna che scrive sotto il suo stesso peso".
Se parliamo esclusivamente di una questione tecnica, oltre alle tre prima citate, per quella che è la mia esperienza scrivono sotto il loro stesso peso e con qualsiasi inchiostro:
- Tutte le Pelikan a pistone;
- tutte le Pilot in mio possesso;
- tutte le Sailor in mio possesso;
- tutte le Delta in mio possesso (Mezzanotte, The Journal e Seawood);
- quattro delle sei Waterman C-F;
- la Leonardo Momento Zero (dopo personale messa a punto del pennino Bock);
- le mie Kaweco Sport (nonostante la leggerezza);
- la mia Parker 25:
- la mia Parker 45;
- le mie Parker Frontier;
- le mie Parker Sonnet (dopo modifica cappuccio);
- le Reform 1745;
- le due Platinum 3776 (nonostante una abbia il pennino UEF);
- tutte le TWSBI (tranne una TWSBI Go con pennino difettoso, che finì all'indifferenziata, laddove era il suo posto naturale);
- un'indiana a pistone molto economica marchiata "ROMUS Majestic", con pennino F;
- la Noodler's Charlie contagocce che scrive come un F, avuta in omaggio con il bellissimo Heart of Darkness;
- la cinese Wing Sung 9133 con pennino F;
- la cinese Jinhao x750 (due esemplari, una bianca e una nera);
- la cinese a pistone Lanbitou 3059 con pennino EF.

Dimentico senz'altro qualcosa. Io, tra l'altro, sono convinto che a volte la differenza tra una penna che va bene e una riottosa passi per una buona messa a punto del pennino.

:wave:
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Messaggio da sansenri »

edis ha scritto: martedì 13 settembre 2022, 7:34
sansenri ha scritto: martedì 13 settembre 2022, 0:17 E' una cosa che faccio senza averla teorizzata, dopo aver caricato la penna, la tengo dalla estremità opposta del pennino, l'appoggio sul foglio e provo se scrive, se non lo fa qualcosa non torna.
(Credo che le false partenze, o le "ripartenze" come ho chiamato il mio 3d che le riguardava, sia una cosa leggermente diversa.)
Utile che lo menzioni, ci farò più caso.
Grazie a Merloplano ora abbiamo lo "spiegone" formalizzato!

Non ho risposto al tuo thread sulle ripartenze, pur essendoci tornata più volte, perché avrei dovuto scrivere "tutte". Ho avuto problemi con una sola penna che non partiva: Aurora. Non un problema di ripartenza, un problema di partenza che non c'è mai stato. Le altre penne che ho, sono sempre ripartite tutte.

Questo thread è un completamento al tuo sulle ri-partenze. Credo che scrivere sotto il proprio peso e ripartire subito siano dei parametri da prendere in considerazione quando si valuta la qualità di una penna.

Devo aggiungere alla mia lista (le ho usate fino a poco fa):

Lamy Safari Strawberry con pennino Z55 OM - caricata con Diamine Scribble Purple (inchiostro stupendo, me lo ha fatto conoscere mcanta omaggiandomi un vial, lo prendo);

Pelikan M400 green striped, pennino IB - caricata con Diamine Twilight. Gli IB della Pelikan sono degli italici miracolosi: scrivono anche senza bisogno di appoggio. Solo il Leonardo CSI si comporta allo stesso modo, tutti gli altri italici/stub che ho - Visconti HS, Pilot 912, Pilot Capless, Montblanc - hanno bisogno di appoggio.
È vero, sono due aspetti correlati, ma comunque diversi.

Quello che io dicevo sulle ripartenze è comunque ancora una cosa diversa dalle false partenze.
Le penne che danno false partenze in genere hanno un problema palese.
Quelle che non ripartono, non è detto, o almeno un problema diverso. Dicevo volutamente che le penne che ripartono subito vanno valutate dopo un fermo abbastanza prolungato (2-3 settimane almeno) perché quelle che ripartono subito dopo qualche giorno sono tante, quindi falserebbero la casistica di quelle miracolose!
Una penna che non riparte dopo una settimana potrebbe avere solo un problema di tenuta, seppure sappiamo fastidioso. Non è però una falsa partenza. Lasciate a se stesse quasi tutte le penne seccano. Qualcuno racconta di quelle che scrivono anche dopo un anno, quelle sono degne di nota.
Ancora diverso è scrivere con il solo peso della penna. Molte penne che possiedo non lo fanno!
E in effetti anche questo lo trovo fastidioso.
Va ovviamente un po’ a gusti, ma a me piacciono quelle che scrivono appena sfiori la carta. Se devo premere mi piace meno…
Credo che quelle che non lo fanno andrebbero tarate meglio. Il tomo suddetto, nel capitolo VIII dice come agire su quelle che non lo fanno? 😀
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Messaggio da sansenri »

Monet63 ha scritto: martedì 13 settembre 2022, 13:24
edis ha scritto: martedì 13 settembre 2022, 12:42 Il video caricato è un esempio di quello che intendo con "penna che scrive sotto il suo stesso peso".
Se parliamo esclusivamente di una questione tecnica, oltre alle tre prima citate, per quella che è la mia esperienza scrivono sotto il loro stesso peso e con qualsiasi inchiostro:
- Tutte le Pelikan a pistone;
- tutte le Pilot in mio possesso;
- tutte le Sailor in mio possesso;
- tutte le Delta in mio possesso (Mezzanotte, The Journal e Seawood);
- quattro delle sei Waterman C-F;
- la Leonardo Momento Zero (dopo personale messa a punto del pennino Bock);
- le mie Kaweco Sport (nonostante la leggerezza);
- la mia Parker 25:
- la mia Parker 45;
- le mie Parker Frontier;
- le mie Parker Sonnet (dopo modifica cappuccio);
- le Reform 1745;
- le due Platinum 3776 (nonostante una abbia il pennino UEF);
- tutte le TWSBI (tranne una TWSBI Go con pennino difettoso, che finì all'indifferenziata, laddove era il suo posto naturale);
- un'indiana a pistone molto economica marchiata "ROMUS Majestic", con pennino F;
- la Noodler's Charlie contagocce che scrive come un F, avuta in omaggio con il bellissimo Heart of Darkness;
- la cinese Wing Sung 9133 con pennino F;
- la cinese Jinhao x750 (due esemplari, una bianca e una nera);
- la cinese a pistone Lanbitou 3059 con pennino EF.

Dimentico senz'altro qualcosa. Io, tra l'altro, sono convinto che a volte la differenza tra una penna che va bene e una riottosa passi per una buona messa a punto del pennino.

:wave:
Condivido sulla messa a punto del pennino. A volte ci si accontenta e invece bisognerebbe perfezionare.
A volte i problemi vanno oltre (alimentatore, converter). Molto simile la mia esperienza sulle penne a pistone, c’è poco da fare, scrivono più pronte. Le eyedropper anche, di solito.
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Messaggio da edis »

sansenri ha scritto: martedì 13 settembre 2022, 14:05 Ancora diverso è scrivere con il solo peso della penna. Molte penne che possiedo non lo fanno!
E in effetti anche questo lo trovo fastidioso.
Va ovviamente un po’ a gusti, ma a me piacciono quelle che scrivono appena sfiori la carta. Se devo premere mi piace meno…
Credo che quelle che non lo fanno andrebbero tarate meglio. Il tomo suddetto, nel capitolo VIII dice come agire su quelle che non lo fanno? 😀
E anche io lo trovo fastidioso, e quindi... ordunque - sto spostando Tomi polverosi e preziosi alla ricerca del Tomo giusto - EUREKA!!!! Eccolo!!!

Giri il pennino, quindi te lo posizioni di fronte guardando l'alimentatore. Con le unghie dei pollici prendi le ali del pennino, mentre le unghie dell'indice tengono il pennino e premono verso l'alimentatore. Applichi ogni volta una pressione minima ed un allargamento minimo. Quando ti fermi asciughi il pennino con dello scottex per non falsare il flusso reale quando provi, e provi. Allarghi e premi finché il flusso non è quello che ti piace.
Quando il flusso è vicino a quello che ti piace, metti un quaderno sul bordo del tavolo e poggi il pennino su un bordo del quaderno, alimentatore guarda verso di te, la penna sporge dal tavolo. Schiacci l'alimentatore verso il pennino.
Infine, con la lente controlli il pennino e completi il nib tuning se il pennino non è perfettamente allineato con l'alimentatore e se non sono perfettamente allineati i rebbi.

Alla prima penna buona che distruggi mi citi per danni così apriamo un nuovo thread su "Chiacchiere in libertà" :mrgreen:
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Messaggio da lucaparte »

Potrei dire Pelikan 140, ma non tutte mi partono sempre, o altre, ma su queste, non abbastanza apprezzate, non nobili, ma W. Germany, non ho dubbi: Papermate Dinasty e Italia 90. Vanno sempre!
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Messaggio da sansenri »

edis ha scritto: martedì 13 settembre 2022, 15:17
sansenri ha scritto: martedì 13 settembre 2022, 14:05 Ancora diverso è scrivere con il solo peso della penna. Molte penne che possiedo non lo fanno!
E in effetti anche questo lo trovo fastidioso.
Va ovviamente un po’ a gusti, ma a me piacciono quelle che scrivono appena sfiori la carta. Se devo premere mi piace meno…
Credo che quelle che non lo fanno andrebbero tarate meglio. Il tomo suddetto, nel capitolo VIII dice come agire su quelle che non lo fanno? 😀
E anche io lo trovo fastidioso, e quindi... ordunque - sto spostando Tomi polverosi e preziosi alla ricerca del Tomo giusto - EUREKA!!!! Eccolo!!!

Giri il pennino, quindi te lo posizioni di fronte guardando l'alimentatore. Con le unghie dei pollici prendi le ali del pennino, mentre le unghie dell'indice tengono il pennino e premono verso l'alimentatore. Applichi ogni volta una pressione minima ed un allargamento minimo. Quando ti fermi asciughi il pennino con dello scottex per non falsare il flusso reale quando provi, e provi. Allarghi e premi finché il flusso non è quello che ti piace.
Quando il flusso è vicino a quello che ti piace, metti un quaderno sul bordo del tavolo e poggi il pennino su un bordo del quaderno, alimentatore guarda verso di te, la penna sporge dal tavolo. Schiacci l'alimentatore verso il pennino.
Infine, con la lente controlli il pennino e completi il nib tuning se il pennino non è perfettamente allineato con l'alimentatore e se non sono perfettamente allineati i rebbi.

Alla prima penna buona che distruggi mi citi per danni così apriamo un nuovo thread su "Chiacchiere in libertà" :mrgreen:
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ok, quindi allargamento dei rebbi. Sì, non di rado è quello che tento anch'io, non sempre risolve e mi viene il dubbio che il problema sia altrove.
Una volta su una penna indiana che non ne voleva sapere dopo vari tentativi, ho smontato l'alimentatore e ripassato/allargato il canale con una lama. Dalla notte al giorno! era sicuramente quello.
Ovvio però che su una penna economica, eyedropper, fatta a mano, dove il difetto poteva essere macroscopico, metterci mano era comunque fattibile senza timori.

e' che ora ho una Omas Milord che fa questi capricci...con il Diamine Asa, che a me sembra un inchiostro abbastanza fluido.
Ci sto andando piano (come da bigino, sopra)... la strada mi sembra giusta, ma non ci siamo ancora.
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Messaggio da merloplano »

sansenri ha scritto: martedì 13 settembre 2022, 21:57 e' che ora ho una Omas Milord che fa questi capricci...con il Diamine Asa, che a me sembra un inchiostro abbastanza fluido.
Ci sto andando piano (come da bigino, sopra)... la strada mi sembra giusta, ma non ci siamo ancora.
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Messaggio da sansenri »

:thumbup: :)
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Messaggio da Esme »

Ho appena scoperto una penna che è decisamente candidata.
Una umilerrima Universal, anni 60/70.

Ce l'avevo da un po', assieme a sorelle molto simili, ma solo perché erano in lotto con un paio di penne che mi interessavano, e non l'avevo inchiostrata.
Ieri volevo provare la Lamy 25, che pensavo fosse a regime ma che ha ancora bisogno di revisione, e così mi sono trovata una cartuccia di H. Myosotis aperta. Dove diavolo la metto?
Così mi sono ricordata di queste Universal e ne ho presa una.
😮

A parte che è partita all'istante, appena inserita la cartuccia.
Ma scrive in modo incredibile.
Tratto fine, senza incertezze, molto scorrevole con un leggerissimo feedback.
Non ha problemi a scrivere solo con il suo peso, e nemmeno con quello perché scrive anche a pennino in su, almeno fino a quando c'è inchiostro nell'alimentatore.
In reverse è un extra fine, ugualmente molto scorrevole e senza incertezze.

Ha un solo difetto: è verde, di un verde che proprio non mi garba.
Le sue sorelle, con pennino e alimentatore identici, invece sono arancio salmone, con finestrella azzurra. Non mi garbano molto nemmeno loro. 😔

Rimane la solita domanda: se penne scolastiche riescono in genere a scrivere così bene, ma perché diavolo non lo possono fare penne blasonate?
"È tutta colpa di Esme" [Bons]

"Sarò più entusiasta di incoraggiare il pensiero fuori dagli schemi quando ci saranno prove di un pensiero all'interno di essi." [sir Terry Pratchett]
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Messaggio da A Casirati »

Esme ha scritto: mercoledì 14 settembre 2022, 12:26
Rimane la solita domanda: se penne scolastiche riescono in genere a scrivere così bene, ma perché diavolo non lo possono fare penne blasonate?
Domanda critica ed importante: forse perché l'obiettivo principe delle stilografiche moderne blasonate non è quello di scrivere? Oppure perché s'è perso il "knowhow" progettuale e produttivo, che una volta era ben più diffuso? O ancora perché i materiali sono cambiati? Oppure per una combinazione di questi ed altri fattori?
Al di là delle ragioni, rimane il fatto, esecrabile, che fin troppo spesso penne costose non sono all'altezza, in termini di qualità di scrittura, del loro prezzo. Ma vendono ugualmente.
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Messaggio da lucaparte »

A Casirati ha scritto: mercoledì 14 settembre 2022, 12:58
Esme ha scritto: mercoledì 14 settembre 2022, 12:26
Rimane la solita domanda: se penne scolastiche riescono in genere a scrivere così bene, ma perché diavolo non lo possono fare penne blasonate?
Al di là delle ragioni, rimane il fatto, esecrabile, che fin troppo spesso penne costose non sono all'altezza, in termini di qualità di scrittura, del loro prezzo. Ma vendono ugualmente.
Già..
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Messaggio da lucaparte »

Esme ha scritto: mercoledì 14 settembre 2022, 12:26
Una umilerrima ...
Superlativo questo superlativo :clap:
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