Inchiostro Pilot Iroshizuku alternativa più economica

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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

Automedonte ha scritto: lunedì 3 maggio 2021, 13:46 Scusate ma quanto inchiostro consumate in 1 anno? Capisco gente come Monet ma io userò 100 ml l’anno quindi il prezzo mi interessa il giusto.
Anche a 25 euro la boccetta in un anno spendo 50 euro.
Mi hai tolto le parole di bocca.
Anche nel mio caso non c'è un vero risparmio.
Qualche esempio.
- Ho trovato una china nera che costa la metà del prezzo di quelle più note e affidabili. Risparmierei 6 euro per una bottiglia da 250 ml. (mi dura in condizioni normali circa 2 anni), con un risparmio effettivo di 1 eurocent al giorno, per usare un inchiostro che se va bene mi mette a disagio, e se va male mi crea problemi sul lavoro.
- Ho trovato un nero pigmentato fantastico, che incontra perfettamente le mie necessità e i miei gusti. E' specifico per stilografica (Platinum Carbon), ma rende anche meglio nei fineliner, dove la quantità di inchiostro messo giù è talmente misurata da prevenire il fenomeno delle sbavature a inchiostro asciutto (comune a molti pigmentati). Costa... boh, esageriamo, 20 euro per 60 ml. Qualche tempo fa ho beccato un pigmentato nero, cinese, che costava 10 euro (la metà del Platinum), e il cui produttore giurava e spergiurava fosse adatto alle stilografiche (e quindi gli credo). Mettiamo anche di prenderlo e usarlo; ammesso che tutto fili liscio (intanto è sparito dalla circolazione, e già lì non va bene, perché per me è importante poter trovare facilmente i materiali che uso), il risparmio si attesta - esagerando - in una decina di euro l'anno, ovvero circa (esageriamo ancora) 3 eurocent al giorno.

Io sono uno che usa molto inchiostro, non solo stilografico, e questi sono i miei numeri, i quali rendono non conveniente la ricerca del risparmio a prescindere; consumi minori equivarranno a risparmi minori. Ovvio che se posso risparmiare lo faccio (e mi è stato possibile proprio sugli Iroshizuku), ma senza venire a compromessi.
Traete le vostre conclusioni.
:wave:
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Messaggio da nilox »

Alla fine il discorso di Monet mi ha convinto,non risparmio quasi niente e sicuramente in testa avrò sempre il pallino dell'iroshizuku
valhalla
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Messaggio da valhalla »

Monet63 ha scritto: lunedì 3 maggio 2021, 15:02 Anche nel mio caso non c'è un vero risparmio.
Qualche esempio.
- Ho trovato una china nera che costa la metà del prezzo di quelle più note e affidabili. (…) per usare un inchiostro che se va bene mi mette a disagio, e se va male mi crea problemi sul lavoro.
(…)
Eh, ma ci sono tipi di risparmio e tipi di risparmio. Indubbiamente mettersi ad usare inchiostri di qualità più bassa solo perché costano meno non è un risparmio, ma la qualità non è l'unico motivo per cui un'inchiostro può costare di più.

Mi vengono in mente, così su due piedi:

* calamai più costosi da produrre, spesso anche più belli / più eleganti;
* produzioni su scala minore;
* marchio che permette di alzare il prezzo;
* sfumature di colore particolare, con sheen o altre caratteristiche non comuni (che probabilmente ricade anche nella scala minore);
* varie ed eventuali.

Per il caso d'uso di semplice scrittura (per cui escludendo esigenze di resistenza all'acqua ecc.), non c'è veramente differenza di qualità che possa causare problemi tra, ad esempio, un Pelikan 4001, un Herbin o un MontBlanc (per usare tre esempi di inchiostri con prezzi diversi che mi risulta siano tutti grandi classici e non problematici). Certo, il Pelikan è disponibile solo in pochi colori, e se non piace quella sfumatura e se ne vuole un'altra tocca usare un'inchiostro più costoso, ma è solo un gusto estetico, a cui magari uno può rinunciare se sta consumando una boccetta al mese per appunti (e quindi la differenza di spesa si sente), senza perdere funzionalità (e magari tenendosi il colore più bello per le occasioni).

Dopodiché, se uno invece non riesce a finire un calamaio all'anno, ha anche molto senso decidere che ci si può permettere lo sfizio del colore preciso che si voleva usare, anche se è un inchiostro caro.
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Messaggio da Monet63 »

valhalla ha scritto: venerdì 7 maggio 2021, 20:39
Monet63 ha scritto: lunedì 3 maggio 2021, 15:02 Anche nel mio caso non c'è un vero risparmio.
Qualche esempio.
- Ho trovato una china nera che costa la metà del prezzo di quelle più note e affidabili. (…) per usare un inchiostro che se va bene mi mette a disagio, e se va male mi crea problemi sul lavoro.
(…)
Eh, ma ci sono tipi di risparmio e tipi di risparmio. Indubbiamente mettersi ad usare inchiostri di qualità più bassa solo perché costano meno non è un risparmio, ma la qualità non è l'unico motivo per cui un'inchiostro può costare di più.
Non ho parlato di qualità più bassa, ma di qualità differente. La china che uso io ha determinate caratteristiche, che vanno bene per l'uso che ne faccio; se cambia la qualità (intesa come insieme di caratteristiche), per bene che vada (becco una china molto buona) avrò del disagio. Il riferimento all'affidabilità di alcune marche note, invece, si riferisce alla costanza di produzione: ad esempio, se si compra una china Lefranc oggi, si può esser certi di trovarla identica a una comprata 20 anni fa.
Il mio esempio voleva porre l'accento sul fatto che non si tratta di vero risparmio, anche in presenza di un consumo cospicuo di inchiostro.
valhalla ha scritto: venerdì 7 maggio 2021, 20:39 Per il caso d'uso di semplice scrittura (per cui escludendo esigenze di resistenza all'acqua ecc.), non c'è veramente differenza di qualità che possa causare problemi tra, ad esempio, un Pelikan 4001, un Herbin o un MontBlanc (per usare tre esempi di inchiostri con prezzi diversi che mi risulta siano tutti grandi classici e non problematici).
Certo.
In questo caso quando parlo di qualità non mi riferisco alla bontà più o meno elevata, ma all'insieme delle connotazioni che caratterizzano un prodotto; se non si percepiscono differenze qualitative tra vari inchiostri, allora la cosa più logica è prendere quello che costa meno. Tuttavia l'amico che ha aperto la discussione le differenze le ha percepite.
valhalla ha scritto: venerdì 7 maggio 2021, 20:39 Certo, il Pelikan è disponibile solo in pochi colori, e se non piace quella sfumatura e se ne vuole un'altra tocca usare un'inchiostro più costoso, ma è solo un gusto estetico, a cui magari uno può rinunciare se sta consumando una boccetta al mese per appunti (e quindi la differenza di spesa si sente), senza perdere funzionalità (e magari tenendosi il colore più bello per le occasioni).

Dopodiché, se uno invece non riesce a finire un calamaio all'anno, ha anche molto senso decidere che ci si può permettere lo sfizio del colore preciso che si voleva usare, anche se è un inchiostro caro.
Se uno mi chiede un inchiostro come l'Iroshizuku, perché gli sono piaciuti colore sfumature e scorrevolezza, ma che sia più economico, io la prima cosa che gli dico è di prendere l'Iroshizuku, che ha già provato, perché alla fine il risparmio è relativo, anche con un uso abbondante; e il solo fatto che citi quelle tre caratteristiche mi fa capire che non si tratta di cruda necessità di scrivere, ma precisamente di gusto estetico e piacere. Se poi se ne fa solo una questione di assortimento di colori (tralasciando le altre peculiarità, ma non è il caso dell'amico che ha aperto la discussione) non è vero che se i Pelikan 4001 non bastano si debba per forza usare un inchiostro più costoso: i Noodler's hanno una gamma piuttosto estesa e costano (tranne alcuni pochi tipi) quanto i Pelikan 4001. E poi ci sono i Diamine, che costano addirittura meno dei Pelikan 4001 (che a me, per inciso, piacciono moltissimo), ancor più prendendo la boccetta da 80 ml. (tanto, se si scrive tanto è la scelta giusta da fare), e la gamma base ha un esercito di tinte.
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Messaggio da platax »

Devo ancora "quantificare" le boccette/anno medio che farò fuori, ho cominciato da poco a riutilizzare intensamente (anzi, diciamo esclusivamente...) la stilografica, ma al momento la penso come Monet: salvo consumi davvero elevati, per i quali la spesa in inchiostro sia quindi significativa, meglio spendere un pochino di più ma acquistare l'inchiostro che è piaciuto oppure che comunque si adatta meglio alla carta che si usa spesso (ad alla penna/e, ovviamente).
Il Pilot Iroshizuku vale il suo prezzo secondo me.
Poi, comunque, sono il primo ad usare molto anche il Pelikan 4001 con una penna a pennino fine, e l'accoppiata mi permette di non "trapapassare" il foglio, quindi di usare il fronte retro per tutte le mie attività quotidiane di appunti anche con carta "così-così".
Pino
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