Tornato oggi da un giro mattutino per il mercato di Porta Portese, uno dei mercati dell'usato all'aperto più conosciuti della capitale
Un bel giro in mezzo a tante bancarelle colorate ed agli ancora più folcloristici venditori che esponevano di tutto ed ho capito che c'è un collezionista dietro ogni manufatto umano possibile ed immaginabile... dalle bambole alle medaglie militari, alle bandiere ai pomelli delle porte, ai campanellini in metallo e porcellana, alle saliere ed alle teiere, alle scatole dei fiammiferi... non si finirebbe più!
Unica nota stonata della bella giornata: sembrava che un'onda di piena avesse dilavato via ogni sorta, modello e forma di stilografica che avesse anche una lontana e minima diglità. In esposizione una brodaglia di pennacce sfera/stilo/roller di tipo cino/commerciale dove ogni tanto annaspavano per affiorare tra cotanto pattume delle Aurora 88 o Parker 45 o Pelikan scolastiche in pessimo/medio stato di conservazione
Deluso almeno per la mia ricerca (ma in qualche modo rallegrato dalla giornata trascorsa in tanto pittoresco e vivace clamore - dopo tanta pandemia passata che spero sia dietro le spalle) stavo per tornare a casa quando una piccola apparizione mi ha fatto sospendere il respiro: la sagoma inconfondibile di una Omas faccettata della dimensione di una 557 F abbandonata in un angolo nascosto di una bancarella di ciarpame vario.... ho pensato in un lampo: ecco il colpaccio!! Lo sapevo che prima o poi sarebbe capitato anche a me..

Mi avvicino dunque con lo stesso atteggiameto di chi ha visto una banconota per terra e si guarda intorno per vedere se altri abbiano fatto caso, la prendo ostentando palese noncuranza come per dire: non mi interessa ma mi stavo annoiando così l'ho presa in mano solo per passare il tempo mentre aspetto la mia amica... tolgo il cappuccio per verificare lo stato del pennino e ...... MANNAGGIA!! E' una sfera!!

...e va bene, sarebbe stato chiedere troppo... in queste cose ci vuole pazienza, ci vediamo un altro giorno!
Ma cosa succede in questo mercato? Sulla via del ritorno non potevo evitare di immaginare la scena epica di un'orda inferocita di collezionisti assetata di stilografiche che alle 5 del mattino ancora alle prime luci del giorno si aggira tra gli scatoloni dei commercianti e con brama feroce rovista implacabile tra gli scatoloni della merce ancora da esporre, alla ricerca di stilografiche anche solo minimamente interessanti.
Nessuna pietà si legge nei loro lineamenti, solo la feroce determinazione del predatore che ha "sentito" la sua preda e non demorderà fino a quando non avrà brancato finanche l'ultimo cappuccio che abbia una qualche lontana parentela con una stilografica minimamente interessante....
O forse sono esagerato?
Comunque magari tornerò... anche solo per sentire i dialoghi improbabili tra venditori romani/napoletani (quei pochi che sono rimasti) e compratori che si illudono di fare chissà quale affare
