Con che inchiostri vi esercitate?

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Ghiandaia
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Messaggio da Ghiandaia »

Ciao amici calligrafi, in questi giorni mi sto baloccando col corsivo inglese, quindi con pennini a punta fine invece dei miei soliti a punta larga. Ho notato come molti inchiostri che con questi ultimi andavano benone, mal si adattano ai primi, vuoi per flusso troppo abbondante o per la tendenza, opposta, a raccogliersi in goccioline ben strette che o non scendono o scendono in blocco. Naturalmente tra questi estremi ci sono inchiostri che fungono alla bisogna, ma mi accorgo che i pennini a punta fine sono molto più schizzinosi. Ho anche scoperto, con un certo scoramento data la mole della mia collezione di inchiostri stilografici (che con più soddisfazione sfrutto con la punta larga), che funzionano divinamente i colori a tempera opportunamente diluiti, e che questi sono anche molto, ma molto più tolleranti di carte scadenti: sono insomma l'inchiostro perfetto. Uffa. :crazy:

Voi calligrafi in punta fine con cosa vi trovate bene?
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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

Seguo con interesse.
Ho acquistato inchiostri calligrafici Windsor & Newton Oro e Nero e sono completamente opposti: l’oro denso e appiccicoso si attacca bene al pennino e fluisce controllato, il nero è molto più acquoso ed è incontrollabile, faccio un sacco di goccioloni. Poco più denso che un inchiostro stilografico, ma praticamente inutilizzabile.

So che in molti vanno matti per il Pelikan 4001 nero, ma non mi ci ero trovato granché bene (non che avessi provato seriamente…)
Alessio Pariani

L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
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Ghiandaia
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Messaggio da Ghiandaia »

Guarda ti posso già dire che il 4001 blue-black funziona bene, tra i migliori che ho provato in questi giorni, sospetto a causa della sua pur blanda componente ferrogallica. Proprio adesso ho diluito un po' di tempera Talens, che al negozio di belle arti lodano e sbrodano, e non mi ha lasciato una bella impressione, non sono riuscito a trovare la giusta densità. La Maimeri (linea Tempera Fine, quindi quella economica) invece è eccellente: esce dal tubetto semisolida e con pochissima acqua raggiunge la giusta fluidità.
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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

Prendete in considerazione la gomma arabica.
Si trova facilmente già pronta all'uso nei negozi di Belle Arti.
Ne bastano poche gocce e riesce a dare agli inchiostri troppo fluidi la giusta densità per i pennini a punta fine, e aggiunta alla tempera diluita riesce ad evitare che una volta asciutta possa polverizzarsi. Si può anche aggiungere agli inchiostri stilografici per renderli adatti ai pennini da calligrafia, anche se ciò li renderà inutilizzabili con le stilografiche (tutte, anche le calligrafiche, anche le Parallel Pen; questo non lo scrivo per voi che lo sapete già, ma per chi si affaccia all'argomento. Repetita iuvant).
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
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Ghiandaia
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Messaggio da Ghiandaia »

Irishtales ha scritto: giovedì 2 febbraio 2023, 10:27 Prendete in considerazione la gomma arabica.
...
Fatto! L'ho provata con Lie de Thè, che da solo non aderiva bene al metallo e si raccoglieva in goccioloni. Non ha fatto miracoli, ma ha certamente aiutato un pochino. Da tenere a mente che i tempi di asciugatura passano da decine di secondi a minuti, molti minuti. Interessante anche l'uso che suggerisci con le tempere, la polverizzazione mi è capitata con alcuni colori in effetti.

Mi domando se la gomma arabica unita a detersivo o brillantante (quantità omeopatiche) possa far quadrare il cerchio... proverò :think:
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Messaggio da Dory »

Tralasciando inchiostri da calligrafia come l'Higgins eternal o gli Hamburg, tra gli inchiostri stilografici ultimamente ho provato i Parker nero e blu/nero trovandoli ottimi. Bene anche lo Scabiosa della Rohrer-Klingner. Una delusione assoluta l'Iroshizuku take-sumi.
Dovremmo avere tutti una vita vista mare.
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Messaggio da calli1958 »

La combinazione pennino-inchiostro-carta è infinitamente variabile; aggiungiamo anche l'umidità dell'ambiente, l'eventuale "maneggio" della carta (nel senso di non aver isolato la mano scrivente dal foglio di scrittura) e otteniamo una situazione di notevole complessità. Fortunatamente di solito abbiamo a disposizione più inchiostri, più pennini e più carte, oltre ovviamente alla citata gomma arabica (in alternativa può essere utile zucchero oppure miele, e forse altro), per cui con poche prove dovremmo trovare una combinazione sufficientemente adatta (sempreché il pennino sia pronto a ricevere correttamente l'inchiostro: fiamma, saliva, altro!?). Personalmente mi sento abbastanza tranquillo con i ferrogallici, con il Pelikan blu-nero e, per la verita, con svariati altri. Però, quando sono dubbioso (soprattutto della carta, e non mi è possibile fare delle prove) preferisco usare il Sumi Zig della Kuretake che ho trovato più tollerante, sia con pennini a punta fine, sia tronchi. Ovviamente dipende anche dalle preferenze e dal gusto personale: questo Sumi, che non asciuga completamente in poco tempo, risulta lucido in certe angolazioni visuali e con un effetto leggermente a rilievo. Entrambe queste caratteristiche possono non piacere. Aggiungo, nella mia limitata esperienza di inchiostri, che a volte anche lo stesso inchiostro, cambiando il flacone ha risultati diversi (forse per differente conservazione, forse per qualche differenza nella produzione, forse per tempo trascorso, ecc.). Credo quindi non ci siano dati "certi" ma che il solito consiglio di fare delle prove sia il metodo migliore per ottenere il risultato sperato (anche un inchiostro che oggi scartiamo domani possiamo scoprirlo come il più adatto). Limitatamente ai miei riscontri, presupponendo una carta idonea, rivolgo la prima attenzione soprattutto al pennino verificando che si carichi correttamente fino alla punta, altrimenti false partenze, rotaie e/o pozzanghere possono capitare con una discreta facilità.
Buona scrittura.
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Messaggio da AinNithael »

Domanda che presumo da Candide: tutti gli inchiostri "per calligrafia" Sennelier, Herbin e W&N che vedo nei negozi online di Belle Arti sono adatti e usabili? Possono essere regalati a chi si diletta di calligrafia?
Enrica
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Ghiandaia
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Messaggio da Ghiandaia »

AinNithael ha scritto: giovedì 2 febbraio 2023, 22:13 Domanda che presumo da Candide: tutti gli inchiostri "per calligrafia" Sennelier, Herbin e W&N che vedo nei negozi online di Belle Arti sono adatti e usabili? Possono essere regalati a chi si diletta di calligrafia?
Mah, proprio qua sopra Koten90 diceva che il nero W&N non lo trovava molto usabile, mentre andava bene l'oro della stessa marca. Io ho una china Rohrer&Klingner (Ausziehtusche) che è troppo fluida per qualsiasi pennino, anche coi tronchi non permette di fare i tratti orizzontali sottili. Io mi sono trovato meglio di tutto con colori a tempera.
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Messaggio da Ghiandaia »

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la scarsa utilità degli inchiostri stilografici mi ha indispettito, ma mi ha anche fatto aguzzar l'ingegno. Mi sono costruito così una sorta di alimentatore/serbatoio di nastro adesivo da applicare sotto il pennino. Con un po' di pratica sono riuscito a tagliare e posizionare opportunamente il nastro in modo da lasciare il pennino (Leonardt G,in foto, e Leonardt #40) libero di aprirsi. Questo trucchetto non solo rende gli inchiostri stilografici più usabili, ma rende più facile anche l'uso di tutti gli altri colori: c'è più margine (in entrambi i sensi, verso il denso e verso l'acquoso) con le tempere e gli acquerelli e ovviamente passa molto più tempo tra intingimenti successivi.


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GiorgioGaetani
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Messaggio da GiorgioGaetani »

Parlando di inchiostri stilografici, oltre che al già citato Pelikan 4001 (con il quale mi trovo benissimo soprattuto con l'Hunt 101), io mi trovo bene con i Pelikan della serie Edelstein.
Per quanto riguarda inchiostri calligrafici, uso molto il Sumi in bastoncino, il mallo di noce, il shueki ed i colori finetec.
Uso tanto anche la Gouache della Schmincke, sia la "Calligraphy" che la "Designer's", miscelati con acqua e gomma arabica.
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