Le penne cinesi

I problemi che incontriamo nel mondo delle Penne, oltre quelli generali. Parliamone.
DeficitSpending
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Messaggio da DeficitSpending »

Automedonte ha scritto: sabato 1 aprile 2023, 17:20 il protezionismo non ha mai pagato :thumbup:
Questione che occupa intere biblioteche.
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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

DeficitSpending ha scritto: sabato 1 aprile 2023, 16:41 Ergo, le "borsette di Prada" non arricchiscono noi, arricchiscono Prada.
Questo soprattutto perché, se sono furbi la metà di quello che è normale, fanno come Amazon e pagano le tasse in Lussemburgo/Irlanda/Paesi Bassi/altro paradiso fiscale dove sono inferiori.
Ergo, le borsette di Prada ci fanno sentire un sacco di profumo di soldi, ci gonfiano di orgoglio, ma probabilmente ci mettono qualcosa in tasca solo quando supplichiamo e la UE cede con un contentino

Sul fatto di mettere i dazi alla Cina, se volete che aumentino tutti i prezzi è una buona idea. Si continuerà a produrre in Cina perché ormai abbiamo delocalizzato e a subire i dazi saranno solo i consumatori. Guardate cosa è successo alla borsa USA nel 2018(o 2019?) quando Trump annunciò i dazi alla Cina…
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Messaggio da maylota »

Koten90 ha scritto: sabato 1 aprile 2023, 18:33
Sul fatto di mettere i dazi alla Cina, se volete che aumentino tutti i prezzi è una buona idea. Si continuerà a produrre in Cina perché ormai abbiamo delocalizzato e a subire i dazi saranno solo i consumatori.
Il vero problema dei dazi è che proteggono le aziende più inefficienti dei paesi che li applicano, riducendo l'aumento della produttività nel medio periodo.
Il che non vuol dire che in caso di dumping o abusi concorrenziali non possano avere senso.

Esempio pratico: se metti i dazi sulle penne cinesi, finisci per lasciar vivacchiare ancora un po' dei brand europei che ormai sono fuori mercato e inefficienti. Ma se scopri che i cinesi vendono sottocosto allo scopo di danneggiare e mettere fuori mercato produttori europei che altrimenti sarebbero concorrenziali, allora sono dazi sensati (Forse con le penne non è il migliore degli esempi ma è venuto così)
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Automedonte
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Messaggio da Automedonte »

DeficitSpending ha scritto: sabato 1 aprile 2023, 18:28
Automedonte ha scritto: sabato 1 aprile 2023, 17:20 il protezionismo non ha mai pagato :thumbup:
Questione che occupa intere biblioteche.
E le conclusioni sono che non paga, se hai notizie diverse sarò felice di imparare ;)
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Messaggio da sansenri »

platax ha scritto: sabato 1 aprile 2023, 16:58
Nel frattempo, ove possibile, la mia scelta è acquistare selezionando tra la produzione nostrana.
Qui parliamo di penne, ed abbiamo bei produttori, ma anche in molti altri settori il "made in Italy" vero esiste, o comunque esiste il "non made in China", più in generale.
In alcuni ambiti, certo, questo è impossibile, ma dove c'è la scelta preferisco acquistare un oggetto in meno (che so, una penna?), acquistando però quello fatto in paesi che hanno maggiore attenzione ai diritti dei lavoratori ed all'ambiente.
concordo abbastanza, di fatto quando acquisto una penna cinese, nella stragrande maggioranza dei casi, ho già l'originale di cui è la copia... ;)
(quella di cui non ho la copia è a Parket Sonnet, ma dicono che le copie cinesi siano tutte meglio dell'originale... :D )
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Messaggio da rrfreak63 »

ma nel frattempo continuiamo a comperarle come strumenti per esperimenti o prove. Una sola l'ho buttata, una Moonman fatta come la Montblanc con la testa del cappuccio rossa e il fermaglio fatto a serpente.
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Messaggio da Monet63 »

sansenri ha scritto: sabato 1 aprile 2023, 21:48 concordo abbastanza, di fatto quando acquisto una penna cinese, nella stragrande maggioranza dei casi, ho già l'originale di cui è la copia... ;)
(quella di cui non ho la copia è a Parket Sonnet, ma dicono che le copie cinesi siano tutte meglio dell'originale... :D )
Le Sonnet cinesi sono marchiate Parker, quindi non sono delle copie: sono dei falsi. Hanno pennino di acciaio (esteriormente identico all'originale ma con incisioni più grossolane) con su scritto 14kt, ovviamente falso perché in acciaio (la placcatura è da rabbrividire, viene via lavando il pennino). Il sistema di innesto sull'alimentatore è identico all'originale e il gruppo scrittura si avvita alla sezione. Hanno copiato anche i difetti: se non si chiude la sommità del cappuccio, l'inchiostro secca. Scrivono piuttosto bene, ma siamo molto lontani dalla senzazione di scrittura che mi dà una Sonnet vera, penna assolutamente straordinaria, che si trova in giro a qualche decina di euro (al momento anche nel nostro mercatino).
Potevano fare un'ottima penna, invece hanno finito col produrre un falso.
Complimentoni.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Messaggio da Esme »

Monet63 ha scritto: domenica 2 aprile 2023, 12:04 Le Sonnet cinesi sono marchiate Parker, quindi non sono delle copie: sono dei falsi.
Ne esiste una versione marchiata Jinhao.
Ce l'ha mio figlio. È "ispirata" a una versione limitata nera e rossa, ma con delle differenze che, francamente, me la fanno preferire esteticamente alla Parker.
Se non ricordo male l'avevo pagata meno di 10€.
Scrive molto ma molto bene (da qualche anno).

Ma, e c'è quasi sempre un ma, ha avuto problemi con la smaltatura, che si è consumata in un punto.
L'ho sistemata, ma è comunque una cosa fastidiosa.
Il fatto è che, leggendo in rete, anche l'originale può avere un problema simile.
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Messaggio da ricart »

Molto bravi, hanno replicato anche i difetti :D
:wave:
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Messaggio da sansenri »

Monet63 ha scritto: domenica 2 aprile 2023, 12:04
sansenri ha scritto: sabato 1 aprile 2023, 21:48 concordo abbastanza, di fatto quando acquisto una penna cinese, nella stragrande maggioranza dei casi, ho già l'originale di cui è la copia... ;)
(quella di cui non ho la copia è a Parket Sonnet, ma dicono che le copie cinesi siano tutte meglio dell'originale... :D )
Le Sonnet cinesi sono marchiate Parker, quindi non sono delle copie: sono dei falsi. Hanno pennino di acciaio (esteriormente identico all'originale ma con incisioni più grossolane) con su scritto 14kt, ovviamente falso perché in acciaio (la placcatura è da rabbrividire, viene via lavando il pennino). Il sistema di innesto sull'alimentatore è identico all'originale e il gruppo scrittura si avvita alla sezione. Hanno copiato anche i difetti: se non si chiude la sommità del cappuccio, l'inchiostro secca. Scrivono piuttosto bene, ma siamo molto lontani dalla senzazione di scrittura che mi dà una Sonnet vera, penna assolutamente straordinaria, che si trova in giro a qualche decina di euro (al momento anche nel nostro mercatino).
Potevano fare un'ottima penna, invece hanno finito col produrre un falso.
Complimentoni.
no, no, come magari saprai, la Sonnet è una delle penne in assoluto più copiate, la mia copia è una delle prime copie, quelle che erano ancora copie abbastanza alla lontana, una Kaigelu 382.
Ovviamente scherzavo sulla Sonnet, perché è noto che ha il problema dell'inchiostro che si secca, ma Kaigelu comunque, finché faceva queste penne in ottone laccato ha sempre fatto prodotti di discreta qualità (quando si è cimentata con le resine ha un po' perso l'estro...).
La 382 è interessante perché nasce con un contro-cappuccio, e non secca. La qualità della penna in se non è male, la laccatura è fatta bene, il peso non è eccessivo date le dimensioni non grandi della penna, ed è bilanciata, e il pennino è decoroso (medio-fine, rigido come al solito, ma senza gravi difetti, pronto alla partenza). Anche la filettatura sulla sezione (in genere punto debole delle cinesi in ottone) non è fatto male sulla 382. La clip non cerca di copiare Parker.
Sono comunque abbastanza certo che come dici la sensazione di scrittura della Sonnet sia migliore.
P1160561-3 Kaigelu 382 blue.jpg
il converter non è dei più belli, ciò nonostante funziona decentemente
kaigelu 382 blue.jpg
Io la tengo sempre carica, staziona in cucina... è la mia penna per la lista della spesa :)
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Messaggio da sansenri »

Esme ha scritto: domenica 2 aprile 2023, 13:21
Monet63 ha scritto: domenica 2 aprile 2023, 12:04 Le Sonnet cinesi sono marchiate Parker, quindi non sono delle copie: sono dei falsi.
Ne esiste una versione marchiata Jinhao.
Ce l'ha mio figlio. È "ispirata" a una versione limitata nera e rossa, ma con delle differenze che, francamente, me la fanno preferire esteticamente alla Parker.
Se non ricordo male l'avevo pagata meno di 10€.
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Ma, e c'è quasi sempre un ma, ha avuto problemi con la smaltatura, che si è consumata in un punto.
L'ho sistemata, ma è comunque una cosa fastidiosa.
Il fatto è che, leggendo in rete, anche l'originale può avere un problema simile.
è la versione rossa di questa?
P1160563-3 Baoer 388 blue.jpg
La mia è la blu... però è Baoer, non Jinhao.
La Kaigelu però è migliore, la Baoer 388 ha una maggiore tendenza a seccare l'inchiostro, e lo sgancio del cappuccio richiede più forza.
I pennini Baoer sono abbastanza buoni, rigidi, non finissimi, ma senza intoppi o tentennamenti. Per i suddetti problemi però la uso molto meno della Kaigelu.
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Messaggio da Monet63 »

Esme ha scritto: domenica 2 aprile 2023, 13:21
Monet63 ha scritto: domenica 2 aprile 2023, 12:04 Le Sonnet cinesi sono marchiate Parker, quindi non sono delle copie: sono dei falsi.
Ne esiste una versione marchiata Jinhao.
Ce l'ha mio figlio. È "ispirata" a una versione limitata nera e rossa, ma con delle differenze che, francamente, me la fanno preferire esteticamente alla Parker.
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Ma, e c'è quasi sempre un ma, ha avuto problemi con la smaltatura, che si è consumata in un punto.
L'ho sistemata, ma è comunque una cosa fastidiosa.
Il fatto è che, leggendo in rete, anche l'originale può avere un problema simile.
Sì sì, io mi riferivo ai falsi che girano, sono moltissimi; non vanno male, ma sono sfacciatamente falsi.
Le copie anche sono numerose ma, pur capendo che sono copie, mantengono alcune differenze e portano il nome del produttore (Jinhao, Baoer, etc.). Curioso notare come Jinhao e Baoer non abbiano replicato i problemi delle Sonnet originali, come se avessero voluto migliorarle; fatto sta che vanno benissimo, la sensazione di scrittura con Jinhao e Baoer è piacevolissima, e sono tra le poche cinesi che conservo (e uso).
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Messaggio da Esme »

sansenri ha scritto: domenica 2 aprile 2023, 15:37 è la versione rossa di questa?
È la Jinhao 75.
La foto l'ho presa al volo su amz.
Quella di mio figlio si è consumata sul bordo del fusto, rivelando un po' di ottone.
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Messaggio da sansenri »

ah, pensa, non la conoscevo questa.
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Messaggio da Marsich »

Sarò un pò criticato.. ma io al solo pensiero di toccare certa robaccia, mi prende l'orticaria, tra l'altro mi sembra di fare anche un danno ambientale a dirla tutta..
Alla fine sono fatte di materiali scadenti, prodotti in quantità industriale e allora penso se bisogna risparmiare non è meglio spendere qualche decina di euro in più e prendersi qualcosa di serio che duri, tipo una lamy piuttosto che una pilot entry level o una kaweco?, anzichè un mucchio di ciarpame che finisce con lo stimolare la produzione di altro ciarpame che prima o poi finirà nella spazzatura

ps: Parker Sonnet a parte :mrgreen:
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