Il perfido pirata Baffonero
conduce il suo vascello sotto costa…
Poi sbarca una scialuppa
il forziere del tesoro…
Giocando con paletta e secchiello ai Caraibi,
guardate un po’ cosa non vado a ritrovare!!
oro, argento, corallo!!!
Oggi, come avrete intuito, argomento storico particolarmente adatto alla stagione balneare…
La scatolina
L: 17,8 cm / l: 6,0 cm / H: 5,0 cm
Peso (vuota): 97 g
Osservazioni
Si tratta di una scatola piuttosto grande in robusto cartone, sagomata come un baule con coperchio “a botte”, rivestita di carta stampata, a colori, che riproduce le fattezze di un tipico “forziere del tesoro” (treasure chest) dell’epoca d’oro della pirateria…
Il disegno esterno della cassa non è “realistico”, bensì realizzato nello stile delle tavole che corredavano le edizioni dei romanzi d’avventura di ambientazione piratesca, da cui l’idea di questo contenitore trae ispirazione. “Treasure Island” (L’isola del tesoro, prima edizione 1883) è il titolo del capolavoro di Robert Louis Stevenson e “Treasure Chest” (La cassa del tesoro) è il nome commerciale della scatola portapenne.
All’interno del coperchio, su un pannello diritto applicato sotto la bombatura, dipinto in un trittico si può leggere (da destra verso sinistra, però) in un mini ciclo pittorico didascalico l’antefatto del sotterramento del forziere… Alla scatola - che mi sono aggiudicato dopo una lotta davvero accanita tra bucanieri, filibustieri e corsari dei sette mari (ovviamente sulla Baia!) - manca un pezzo “mobile”: si tratta di un ripiano (in cartone rivestito) che riproduce un “tappeto” di monete e gioielli, sulla superficie del quale erano state ricavate 6 feritoie per il passaggio di due nastri di raso blu, il cui scopo era quello di tenere fermi in posizione fino a 3 strumenti di scrittura. Waterman’s Treasure Chest inside [Source unknown in G. Kovalenko's blog]
In ogni caso, a prescindere dal pezzo mancante (che potrebbe essere facilmente “ricostruito” partendo da una scansione/fotografia a buona risoluzione del cartoncino originale), le condizioni dell’esemplare da me posseduto si possono ritenere davvero buone e, con qualche piccolo intervento mirato di restauro della carta (colla & colore), potrebbero diventare rapidamente eccellenti. Mi ci dedicherò quando mi coglierà l’ispirazione…
Un consiglio per chi fosse interessato a procurarsi un forziere Waterman’s (ogni tre anni circa se ne può trovare in vendita un esemplare, se ve lo spediscono fuori dagli USA…): si faccia attenzione che sia presente sul lato sinistro interno la fettuccia di tessuto blu che fa da cerniera tra il coperchio e la base; se così non fosse si dovrebbe ricostruirla perché assolutamente essenziale per non strappare la garza e la carta che tengono solidali le due parti (probabilmente a suo tempo avrebbero fatto meglio a metterne una anche dall’altro lato, visto che il coperchio tende a distanziarsi dove manca la cerniera).
Continua…