Koten90 ha scritto: ↑domenica 6 luglio 2025, 0:17
Non c’è da arrovellarsi troppo sul perché l’inglese sia diventato lingua universale: il primo motivo è che è più semplice, grammaticalmente parlando, della maggior parte delle lingue occidentali e quindi più “imparabile”; il secondo motivo è che da sempre si cercare di andare a fare affari (economicamente o politicamente) con chi è ricco e potente e da 4 secoli a questa parte soldi e potere stanno sempre di più tra UK e USA.
La diffusione dell'inglese deriva dall'imperialismo mostruoso di inglesi e americani (imperialismo che è ancora in atto, anche se ha diversificato la faccia nei paesi "civili"), non ci azzecca niente la facilità della lingua (su cui concordo).
Poi, se volevi essere delicato e dietro la faccenda degli "affari" intendevi coprire l'imperialismo, ok.
Gargaros ha scritto: ↑domenica 6 luglio 2025, 8:36
Koten90 ha scritto: ↑domenica 6 luglio 2025, 0:17
Non c’è da arrovellarsi troppo sul perché l’inglese sia diventato lingua universale: il primo motivo è che è più semplice, grammaticalmente parlando, della maggior parte delle lingue occidentali e quindi più “imparabile”; il secondo motivo è che da sempre si cercare di andare a fare affari (economicamente o politicamente) con chi è ricco e potente e da 4 secoli a questa parte soldi e potere stanno sempre di più tra UK e USA.
La diffusione dell'inglese deriva dall'imperialismo mostruoso di inglesi e americani (imperialismo che è ancora in atto, anche se ha diversificato la faccia nei paesi "civili"), non ci azzecca niente la facilità della lingua (su cui concordo).
Poi, se volevi essere delicato e dietro la faccenda degli "affari" intendevi coprire l'imperialismo, ok.
Anche i Russi mica stanno male ad imperialismo ma non mi pare che la loro lingua si sia diffusa molto
Quando leggo di polemiche sulla diffusione dell’inglese sorrido pensando a mia madre che polemizza sul traffico di Bologna.
L’ecosistema linguistico nel quale viviamo ha costanti contaminazioni della lingua inglese. Io vivo questo mondo in questo momento e non ho vissuto l’epoca in cui “garage” era “autorimessa”, “San Candido” era “Innichen” e “abat-jour” giuro che non so cosa sia stata.
Ugualmente Bologna senza traffico l’ho vista nel 2020… e basta.
Anche nel mondo stilografico mi sembra che non ci si faccia troppo caso (Pilot, Sailor, Starwalker… continuate voi).
Detto questo credo che l’inclusivitá dovrebbe essere il segno distintivo di una comunità come la nostra e una barriera linguistica, che alla fine per la stragrande maggioranza di noi “barriera” non è, non dovrebbe essere un limite.
Se dà così tanto fastidio basta passare avanti, ma non lamentiamoci se poi fatichiamo a farci degli amici
“Intasi l’ottimismo peggio del Noodler’s” (Tisbacker)
Sliceman ha scritto: ↑domenica 6 luglio 2025, 10:27
“abat-jour” giuro che non so cosa sia stata.
paralume!
Nulla calamo agilior est Sarcina, nulla iucundior; […]calamus et in manus sumptus mulcet, et depositus delectat, ac prodest non domino suo tantum sed Aliis multis…
Padova, 28 aprile 1362
Francesco Petrarca a Giovanni Boccaccio, Seniles, XVII, 2
Nulla calamo agilior est Sarcina, nulla iucundior; […]calamus et in manus sumptus mulcet, et depositus delectat, ac prodest non domino suo tantum sed Aliis multis…
Padova, 28 aprile 1362
Francesco Petrarca a Giovanni Boccaccio, Seniles, XVII, 2
Ma quando qualcuno che viene da lontano, che vive fuori dai nostri confini, si interessa di quello che diciamo qui, in questo posto virtuale, e si sente libero di entrare come sa parlare pur di "stare assieme a noi", non vi fa piacere e basta? Perché sentiamo, nel 2025, il bisogno di dire: "tu straniero sei entrato a casa mia parlando la tua lingua". Mi dispiace dirvelo ma è così che nascono le barriere che diventano odio che che diventa guerra.
Sliceman ha scritto: ↑domenica 6 luglio 2025, 10:27
Anche nel mondo stilografico mi sembra che non ci si faccia troppo caso (Pilot, Sailor, Starwalker… continuate voi).
Sono d'accordo su tutto tranne forse su questo punto: quelli di cui parli sono nomi propri di aziende o modelli di penne, vanno tenuti così, non è che la Delta Dolcevita nei paesi anglofoni la chiamano "Sweetlife", il suo nome è quello, stessa cosa al rovescio, non mi sognerei mai di dire che ho una "Marinaio Attrezzo Professionale", ha il suo nome che è in inglese (peraltro, è in inglese anche in Giappone, semplicemente scritto in katakana).
E comunque, meglio parlare in inglese che usare certi anglismi orripilanti
edis ha scritto: ↑domenica 6 luglio 2025, 11:56
Ma quando qualcuno che viene da lontano, che vive fuori dai nostri confini, si interessa di quello che diciamo qui, in questo posto virtuale, e si sente libero di entrare come sa parlare pur di "stare assieme a noi", non vi fa piacere e basta? Perché sentiamo, nel 2025, il bisogno di dire: "tu straniero sei entrato a casa mia parlando la tua lingua". Mi dispiace dirvelo ma è così che nascono le barriere che diventano odio che che diventa guerra.
Per me sono quelli che bussano alla mia porta, non invitati, pretendendo che si parli la loro lingua che creano le barriere.
Bastano poche gocce di polonio per avvelenare i pozzi, e molte persone, a esclusivo danno della loro intelligenza, si abbeverano a quell’acqua. [M.Serra]
una volta era così che andava il mondo, se parli la mia lingua o meno non m'interessa, io t'attacco e ti sottometto. Basta vedere ai tempi dell'Antica Grecia, Egitto per arrivare ai tempi più recenti con i tedeschi.
Nel 2025 dovremmo essere più civilizzati e quantomeno fare uno sforzo per 'immedesimarci' negli usi e costumi dei paesi altrui. Buongiorno, buonasera, grazie e prego sono le basi del vivere civile. Ogni lingua ha le sue parole, fermo restando che l'inglese lo parlano anche, immagino, in Lapponia, cosa ti costa imparare le parole basiche del posto che visiti?
edis ha scritto: ↑domenica 6 luglio 2025, 11:56
Ma quando qualcuno che viene da lontano, che vive fuori dai nostri confini, si interessa di quello che diciamo qui, in questo posto virtuale, e si sente libero di entrare come sa parlare pur di "stare assieme a noi", non vi fa piacere e basta? Perché sentiamo, nel 2025, il bisogno di dire: "tu straniero sei entrato a casa mia parlando la tua lingua". Mi dispiace dirvelo ma è così che nascono le barriere che diventano odio che che diventa guerra.
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“Intasi l’ottimismo peggio del Noodler’s” (Tisbacker)
Vorrei con questo intervento evitare argomenti politici vari, non sono consoni al mio stile. Io sinceramente non vedo proprio alcuni problemi di cui si sente parlare in questa discussione. Capisco che il comportamento di alcuni che entrano "a gamba tesa" in un forum in lingua diversa dalla propria possa risultare fastidioso, ma non lo associo necessariamente ad arroganza, più probabilmente ad ignoranza (nel senso letterale del termine). Intendiamoci bene, ho ben presente un certo tipo di arroganza che esiste nel dare per scontato che tutti parlino inglese, ma da parte italiana vedo molto spesso lo stesso in altri contesti linguistici, quindi non sono certo soli.
Capisco anche il fatto che alcuni usino parole in inglese o anglismi orribili e che se ne vantino ma non succede necessariamente a tutti quelli a cui scappa una parola in inglese, specie se quasi tutti il loro tempo lavorativo lo spendono pensando in quella lingua. In alcuni casi semplicemente si dice la prima parola che mi viene in mente perché prima di tutto è necessario capirsi.
È anche vero che la lingua stessa cambia e l'uso fa la lingua e non viceversa: da sempre, nei secoli, entrano parole straniere nella nostra di lingua e viceversa.
Secondo me la parte importante è l'intenzione, e quella di comunicare è un desiderio importante, a cui a volte mancano i mezzi, cioè la conoscenza della lingua, che è per me strumento, non fine a se stessa.
Se vogliamo che qualcuno si avvicini alla nostra lingua e alla nostra cultura, possiamo fare semplicemente uno sforzo e far notare delicatamente che nelle aree generali del forum si parla in italiano. Sono benvenuti? Per me sì, senza problemi. Spesso in forum come questo si risolve questo problema con l'esistenza di piccole sezioni in cui si parla in altre lingue e in cui si spostano questo tipo di discussioni (sarebbe una mia proposta per gli amministratori di questo forum, che colgo l'occasione per ringraziare). Così chi può e a chi va di scambiare due parole in inglese con un anglofono ha un contesto in cui tutto succede in maniera più naturale per entrambi. Non propongo di farlo per tutte le lingue, intendiamoci, ma per quelle principali ci potrebbe stare. Esempi di questo approccio li vedo in diversi forum online che frequento, legati a argomenti anche molto diversi. Anzi, alcuni di questi forum sono in inglese, anche se la lingua del paese che li ospita è diversa ma convivono benissimo lingue diverse all'interno. Se puoi qualcuno insiste, qualunque lingua parli, diciamo che è maleducato, e li trattiamo tutti nello stesso modo.
Nel caso che qualcuno ci scriva in inglese e non si voglia o si possa, e non ci sia un sezione dedicata, secondo me si può semplicemente rispondere in italiano, come qualcuno faceva notare, senza arrabbiarsi e certamente non a modo di "vendetta".
Si può essere accoglienti, senza accettare nessuna arroganza, con moderazione. Per il resto ci sono i traduttori online.