Enbi ha scritto: ↑lunedì 14 luglio 2025, 20:42Ah non sapevo questa cosa che lui reagisse alle critiche, sono felice che sia propenso al dialogo e non si arrocchi nella posizione di "ho ragione io".Esme ha scritto: ↑lunedì 14 luglio 2025, 18:27 Sì, è vero, lo ammetto. A volte veramente diventa inutilmente cervellotico.
Però ho avuto modo di leggerlo su vari forum, non si sottrae mai al confronto, e lui stesso ha ammesso alcuni errori.
Ovviamente, il mio è un giudizio da italiana che non sa una cippa di giapponese. Valuto solo il fatto che sia riuscito a rendere la diversità culturale del giapponese. I doppiaggi rifatti con dialoghi appiattiti, spesso traduzione dall'inglese, per me sono deludenti.
Per quanto riguarda le traduzione in sé, da nipponista posso dire che le sue sono, di fatto, pedanti traslitterazioni di espressioni giapponesi; come tutti gli esempi lascia il tempo che trova, ma è come se io traducessi l'inglese "in order of" come "in ordine di" anziché come "affinché".
Mi pare che il buon Gualtiero avesse detto di voler rendere la bellezza della lingua giapponese, ma sinceramente io non ci vedo niente di bello in una lingua che definire italiano mi pare eccessivo, sembra la traduzione fatta da un giapponese che sta cominciando a imparare l'italiano.
Poi ci sono alcuni suoi errori orribili che purtroppo sono molto diffusi negli adattamenti dal giapponese, come il tradurre sempre e comunque "oniisan" come "fratellone" (non credo che sia suo come adattamento, ma ciò è palese ad esempio in Fullmetal alchemist, dove per tutto l'anime c'è Alphonse che chiama Edward "fratellone"); il punto è che in giapponese è normale che un fratello minore chiami un fratello maggiore "oniisan" e una sorella maggiore "oneesan", ma in italiano no, quindi "oniisan"/"oneesan" va tradotto semplicemente con il nome nei contesti di rapporti tra fratelli. "oniisan"/"oneesan" ha molti altri usi, si usa ad esempio per chiamare in modo cortese qualcuno giovane di cui non si sa il nome (in Giappone per motivi culturali si tende a evitare il "tu").
Poi un'altra cosa è tradurre il suffisso "-sama" come "sommo/a"; -sama indica un grado di rispetto maggiore del -san, ma sentire cose del tipo "la somma Eboshi" è veramente pesante in italiano. Di solito nelle traduzioni fatte bene i suffissi si omettono, oppure si mette un "il signor...", ma questo sempre a seconda del contesto.
Scusate il pippone, ma mi premeva esprimere la mia opinione tecnica.
A volte (insomma... diciamo un po' più di "a volte") genera delle combinazioni che ChatGPT levati...

"Tra breve, sul binario 4, giungerà un treno in risalita. Poiché è pericoloso vogliate arretrare sin dietro la linea bianca"
"Io penso sarebbe giusto che l'incaricato settimanale corra per acciuffare chi corre in corridoio e gli faccia fare il rifarlo da capo"
Per quanto "propenso al dialogo", si, è vero che ha fatto anche delle live con i fan dove rispondeva alle critiche (positivo) ma tendenzialmente le risposte erano tipo : "ho tradotto ESATTAMENTE quello che c'è scritto quindi ho ragione io", "voglio rendere esattamente la lingua giapponese in Italiano, quindi io sono per la fedeltà all'originale" (fedeltà letterale ma non di significato a volte), "questo si traduce così e non cosa' come dici tu" (peccato che poi in Italiano venga fuori una roba che non si può sentire), "io non adatto per il pubblico, il pubblico se non si ritrova col mio adattamento è perchè non è pronto, deve imparare e alzare il suo livello, io non abbasso il mio" , ok opinabile se il tuo "adattamento" sia o meno più "alto" rispetto alle limitate capacità culturali del pubblico (ma che è? il telegiornale di Luttazzi?) però a questo punto tu ti stai sostituendo all'autore facendo "sentire" pesantemente la TUA mano sul lavoro degli altri.
Pero' in compenso ci ha regalato centinaia di MEME e per questo non lo ringrazieremo mai abbastanza.