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Cinque, solo cinque penne

Recensioni, impressioni sull'uso, discussioni, sul più straordinario strumento di scrittura!
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Sliceman
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La mia penna preferita: Montblanc 149 F (vintage)
Il mio inchiostro preferito: R.Oster Sydney Darling Harbour
Misura preferita del pennino: Fine
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Cinque, solo cinque penne

Messaggio da Sliceman »

In ordine sparso:

Montblanc 149 EF (primi ‘80)
Sublime. Non serve altro.

Pelikan M1000 Renaissance EF
Probabilmente la penna che scrive meglio tra quelle che ho (non molte). Penna definitiva sotto molti aspetti.

Pilot 743 FA
La mia versione preferita del pennino FA. Unico difetto: un converter assolutamente odioso, per il resto penna da godimento.

Montblanc 344 G
Flessibile vintage, piccola, ma non troppo. Con lo Spencerian è un sorriso in acciaio inox 18/10 che dura per giorni.

Leonardo Momento Blu (MZG 2.0 l.e. Corsani) Titanio F
Strepitosa. Il titanio vola sulla carta leggero come una farfalla, ma inchiostra come una dannata e ti fa scrivere per ore, ore, ore, ore…
Penna blu opaca, pennino anodizzato blu, alimentatore in ebanite blu: I’m Blue, dabadidabada
“Intasi l’ottimismo peggio del Noodler’s” (Tisbacker)

Ammazzabalotta presso: Salumeria Stilografica Emiliana
Roland
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Cinque, solo cinque penne

Messaggio da Roland »

lucacecchi ha scritto: lunedì 1 settembre 2025, 19:59 Automedonte non mi mettere in crisi!
L'auroloide non era la celluloide che non si poteva chiamare celluloide perchè era un marchio registrato?
Tra l'altro si ritirava ed la mia è leggermente ritirata...
Non c'ho capito nulla!
Originariamente il termine Auroloide (termine di marketing) indicava ne più ne meno che l'acetato di cellulosa in casa Aurora . Ecco di cosa erano fatte le primissime Optima moderne. Aurora contrariamente a Pelikan che usava anche lei l'acetato di cellulosa non riuscì a farlo esente da difetti. Ecco perché molte Optima della prima ora hanno parti che si restringono etc... Per correre ai ripari Aurora cambio il materiale, passo dall'acetato di cellulosa a una resina acrilica usata tutt'oggi (credo). Però mantenne lo stesso nome di marketing (ie Auroloide).
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lucacecchi
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Messaggio da lucacecchi »

Silvia1974 ha scritto: lunedì 1 settembre 2025, 21:47 Interessante questo gioco! Ci impone di riflettere veramente sulle penne cui teniamo maggiormente e soprattutto perché!
Mi colpisce che ho scelto (senza pensarci) tutte le penne che inchiostro più spesso perchè alla fine per bella che possa essere una penna terrei quella con cui scrivo meglio!
Silvia1974 ha scritto: lunedì 1 settembre 2025, 21:47 Lascio fuori con un po’ di dispiacere la Montblanc 146 EF 18 K, la mia bella cicciona dal tratto un po’ più grande del mio solito, così come le altre Pelikan e in particolare la M205 Aquamarine appena presa, perché ahimè il gioco mi fa fermare a 5 penne e non voglio barare inserendone di più nel doppiofondo del thread!
Non svelare i trucchi di noi bari!
Silvia1974 ha scritto: lunedì 1 settembre 2025, 21:47 A meno di poter giocare due volte e metterne altre cinque! :lol:
Ottima idea!!!
Luca Cecchi

"Poca osservazione e molto ragionamento conducono all'errore; molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità" - Alexis Carrel
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Messaggio da lucacecchi »

Roland ha scritto: martedì 2 settembre 2025, 7:21 Originariamente il termine Auroloide (termine di marketing) indicava ne più ne meno che l'acetato di cellulosa in casa Aurora . Ecco di cosa erano fatte le primissime Optima moderne. Aurora contrariamente a Pelikan che usava anche lei l'acetato di cellulosa non riuscì a farlo esente da difetti. Ecco perché molte Optima della prima ora hanno parti che si restringono etc... Per correre ai ripari Aurora cambio il materiale, passo dall'acetato di cellulosa a una resina acrilica usata tutt'oggi (credo). Però mantenne lo stesso nome di marketing (ie Auroloide).
Grazie!
Quindi torna che la mia Optima prima produzione sia in celluloide anche se un pochino ritirata.
Ne ho un altro paio in resina ma quella in celluloide ha colori molto più belli!
Luca Cecchi

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