Stanno imparando (come i velociraptor)

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Polemarco
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Messaggio da Polemarco »

Attenzione al luddismo
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Polemarco
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Messaggio da Polemarco »

Aggiungo Gaetano Salvemini
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Le macchine non riusciranno mai a dire: “ok è perfetto, ma c’è qualcosa che non mi torna”

P.S. “La carne salata fa bere, bere fa passare la sete, quindi la carne salata fa passare la sete”
Ultima modifica di Polemarco il sabato 27 settembre 2025, 13:17, modificato 1 volta in totale.
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Esme
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Messaggio da Esme »

Se il tutto ci portasse a una società come quella di "A noi vivi" di Heinlein non sarebbe male.
Saremmo liberi dalla fatica bruta e dai compiti alienanti, ma saremmo anche liberi di svolgere i lavori che ci gratificano, potendo anche aspirare a qualcosa di più della mera sopravvivenza, senza l'appiattimento dell'uguaglianza al ribasso.

Ma Heinlein ipotizzava una società profondamente mutata, soprattutto nelle pulsioni che guidano l'essere umano.
Infatti il protagonista venuto dal passato dopo un primo periodo paradisiaco mostra incapacitá di adeguarsi, e deve essere "curato".

Credo che la nostra epoca mostri molto chiaramente il problema di una tecnologia che corre più veloce della capacità di comprensione e assimilazione, quasi fosse tecnologia aliena.
Un po' come le perline di vetro scambiate con oro, o le armi da fuoco date a popolazioni abituate a combattersi con sassi e bastoni.

O come il "42". :)

Siamo una specie che ha come arma evoluzionistica la tecnologia.
Dobbiamo stare attenti che non diventi ciò che ci farà estinguere.
Ma mica per la Terra, che se ne frega e va avanti da miliardi di anni; e nemmeno per le altre specie, ché ne sono passate tante e se ne sono estinte molto prima del nostro arrivo.
Proprio per noi.
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Messaggio da ASTROLUX »

Esme ha scritto: sabato 27 settembre 2025, 13:16 Se il tutto ci portasse a una società come quella di "A noi vivi" di Heinlein non sarebbe male.
Saremmo liberi dalla fatica bruta e dai compiti alienanti, ma saremmo anche liberi di svolgere i lavori che ci gratificano, potendo anche aspirare a qualcosa di più della mera sopravvivenza, senza l'appiattimento dell'uguaglianza al ribasso.

Lo scopo dell'automazione e conseguentemente dello sviluppo di intelligenze artificiali, sarebbe quello di far lavorare meno le persone, invece si traduce in far lavorare meno persone!
Purtroppo il profitto governa le dinamiche della nostra società e i cambiamenti tecnologici repentini rischiano di far crollare il sistema.
Ma poi, siamo certi che vogliamo e possiamo evolverci in una società dedita alle arti liberali perchè ormai libera dal giogo del lavoro?
A tal proposito mi viene in mente un famoso esperimento fatto sui topi: L'Universo 25.
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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Messaggio da Esme »

Beh, nell'ipotesi di "A noi vivi" le persone scelgono anche di dedicarsi a lavori fisicamente faticosi.
Però lo fanno per scelta, non per necessità bruta.
Una delle motivazioni considerate accettabili è anche quella di potersi permettere di più della sussistenza di base garantita dallo stato.
Quindi non uno stato di apatia e noia, con susseguente violenza, come nell'esperimento di etologia.
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Messaggio da rrfreak63 »

io lavoro per un'azienda che usa il 'machine learning' che si autoaddestra sul campo analizzando il traffico delle reti.
Funziona e pure bene. Il resto delle applicazioni per me sono 'fantasiose' e pericolose perché simili prodotti 'intelligenti' non lo saranno mai e non potranno mai reagire in modo umano e corretto.
Anni fa abbiamo rischiato una guerra nucleare ma il russo addetto alla sicurezza delle loro armi disse che non si potevano lanciare missili semplicemente per i segnali di pericolo che venivano rilevati dai loro sistemi d'arma. Aveva ragione ed il pericolo fu scongiurato. Il controllo umano servirà sempre!! Erano in difetto i loro sistemi di rilevazione! Divenne eroe della Repubblica Sovietica. Mito, realtà?
Se non si va, non si vede
Marco
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