Apro questo nuovo thread a seguito di un piccolo esperimento fatto ieri sera, la cui idea è nata dalla comparazione fra i risultati (sorprendentemente diversi!) ottenuti da me e dal mitico GPMP a parità di inchiostro su carte differenti. I risultati si possono osservare qui, e sono quelli relativi al comportamento dell'inchiostro nero Delta.
E' ben vero che dalla cromatografia dell'inchiostro effettuata tempo fa dal geniale Marco (Lafountain), è emersa la variegata tavolozza che contribuisce a dare al nero Delta quella sua particolare tonalità, e la stessa cromatografia ci spiega probabilmente come mai su tipi differenti di carta prevalga una certa dominante cromatica oppure l'altra, generando risultati sorprendenti e del tutto dissimili fra loro.
Inizialmente, dicevo, dopo la segnalazione di Giovanni Paolo, ho pensato che fosse cambiata la formulazione dell'inchiostro da un anno o due a questa parte ...ma avendo un calendario con la tipica carta patinata a portata di mano, ho fatto il test e il risultato è lo stesso: un bel verde-grigio neanche troppo scuro!
Provando per comparazione un altro inchiostro che avevo sotto mano, il Pelikan 4001 Brilliant Black, ho potuto constatare che quest'ultimo non è altrettanto influenzabile e si comporta in modo analogo sulle carte più differenti. Non muta quindi tonalità cromatica su supporti diversi come fa invece il camaleontico Delta, che testato su 4 diversi tipi di carta (oltre al retro-pagina del calendario, ho usato le carte di cui faccio maggior uso: Blasetti Bristol in blocchi di carta bianca sottile compattissima e molto molto liscia, risme Fabriano Copy First Class da fotocopie che è piuttosto porosa, Rhodia blocco A4 bianco liscia e compatta) ha mantenuto sui supporti canonici la stessa dominante violacea, mentre sul calendario patinato ha dato fondo alla sua componente verde in maniera eclatante.
Credo che possa essere un fattore molto interessante per chiunque utilizzi gli inchiostri in maniera creativa e ho pensato di aprire un thread apposito per monitorare gli eventuali cambiamenti di tonalità degli inchiostri al variare delle componenti chimiche\trattamenti della carta utilizzata.
Segnalare esperimenti (anche involontari!) e notare differenze tonali del vostro inchiostro preferito, può essere uno spunto creativo notevole per gli artisti del Forum e per tutti noi appassionati stilografici che al contrario, invece, desideriamo magari evitare brutte sorprese ed avere un inchiostro cromaticamente affidabile su qualsiasi tipo di carta...
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quando la carta influenza il colore...
Molto interessante!
Sulla carta patinata potrebbe essere una reazione dovuta a qualche componente?
Quando da piccolo andavo alla tipografia di mio zio, notavo che il nero appena steso sulle carte lucide aveva riflessi verdognoli molto simili a quello delta!
Sulla carta patinata potrebbe essere una reazione dovuta a qualche componente?
Quando da piccolo andavo alla tipografia di mio zio, notavo che il nero appena steso sulle carte lucide aveva riflessi verdognoli molto simili a quello delta!
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Credo dipenda dalla reazione fra una componente dell'inchiostro ed una della carta.Funkyostilo ha scritto:Sulla carta patinata potrebbe essere una reazione dovuta a qualche componente?
Un'altra particolarità l'ho notata nell'inchiostro Diamine Salamander, che a ben vedere avrebbero dovuto chiamare "chamaleon": su tutte le carte testate è la dominante blu-smeraldo, più scura, ad avere il sopravvento appena si scrive. Via via che asciuga, predomina invece la tonalità giallo-marrone, più chiara.
Ma cosa accade se si scrive con il Salamander su una carta patinata (il solito foglio di calendario)? Ecco il confronto fra una scritta ormai asciutta su una carta Fabriano da fotocopie e il calendario:
Sembra che su certe carte che hanno subito un trattamento particolare, alcuni inchiostri tendano ad ossidarsi - o a creare un effetto simile all'ossidazione - facendo prevalere i toni verdi o ruggine, come nel caso del nero Delta o di questo intrigante Diamine.
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