É Omas, ed é veramente Omas!
Inviato: giovedì 7 agosto 2025, 17:51
Nessuna impresa ha successo prima ancora di iniziarsi. Le vie della produzione e del commercio sono lastricate di difficoltà, e posso capire quelli che manifestano un'attitudine scettica da "resto alla finestra a guardare quel che succederà".
Però questa é la prima volta, dopo dieci anni, che l'impresa che si accinge a nascere é davvero Omas e non uno pseudonimo. Non ho altre parole per dirlo. Riuscirà, non riuscirà, questo dipende da moltissime variabili e decisioni, ma l'impresa entra nella pugna sotto la bandiera corretta, che molti abbiamo amato e che continuiamo ad amare.
In un mercato divenuto sempre più di nicchia, é difficile immaginare che ritorni alla ribalta una Omas come quella degli anni '90, e ancora meno quella degli anni anteguerra e immediato dopoguerra, quando tutti usavano una penna. Sarà probabilmente una Omas a rango più limitato, con una produzione più limitata, e le notizie che ha fornito il signor Tommaso sembrano confermarlo: penne personalizzate, con un approccio di complicità con il cliente. La qualità delle penne e il loro prezzo diranno quanti saranno questi clienti/complici possibili.
Sin da adesso, tuttavia, come potenziali clienti di una rinata impresa che prova a riportare delle vere Omas al mercato delle penne, possiamo dare il nostro appoggio, fare un po' di tifo, o restare indifferenti o addirittura criticare ció che non é ancora nato. Io, personalmente, sto con Omas, con viva speranza.
Su un altro forum, dove ho parlato della iniziativa legata alla Omas 150625, sono già stato stigmatizzato come qualcuno che cerca di "pompare" la penna tra gli utenti di quel forum, come se vi fossero orde di appassionati da convincere, cui avanzano 4000 dollari per comprare una delle 125 copie che, con buona probabilità, saranno già state vendute (e cosi mi auguro). Però questo ridicolo attacco personale dà un'idea che la Omas che vuole rinascere non partorisce nel deserto, ma in un mercato pieno di operatori dove vi sono anche molti interessi a che l'impresa non funzioni e che il vessillo non sventoli.
Io, insisto, sto con la bandiera, e spero nel meglio. Sursum cor!
Però questa é la prima volta, dopo dieci anni, che l'impresa che si accinge a nascere é davvero Omas e non uno pseudonimo. Non ho altre parole per dirlo. Riuscirà, non riuscirà, questo dipende da moltissime variabili e decisioni, ma l'impresa entra nella pugna sotto la bandiera corretta, che molti abbiamo amato e che continuiamo ad amare.
In un mercato divenuto sempre più di nicchia, é difficile immaginare che ritorni alla ribalta una Omas come quella degli anni '90, e ancora meno quella degli anni anteguerra e immediato dopoguerra, quando tutti usavano una penna. Sarà probabilmente una Omas a rango più limitato, con una produzione più limitata, e le notizie che ha fornito il signor Tommaso sembrano confermarlo: penne personalizzate, con un approccio di complicità con il cliente. La qualità delle penne e il loro prezzo diranno quanti saranno questi clienti/complici possibili.
Sin da adesso, tuttavia, come potenziali clienti di una rinata impresa che prova a riportare delle vere Omas al mercato delle penne, possiamo dare il nostro appoggio, fare un po' di tifo, o restare indifferenti o addirittura criticare ció che non é ancora nato. Io, personalmente, sto con Omas, con viva speranza.
Su un altro forum, dove ho parlato della iniziativa legata alla Omas 150625, sono già stato stigmatizzato come qualcuno che cerca di "pompare" la penna tra gli utenti di quel forum, come se vi fossero orde di appassionati da convincere, cui avanzano 4000 dollari per comprare una delle 125 copie che, con buona probabilità, saranno già state vendute (e cosi mi auguro). Però questo ridicolo attacco personale dà un'idea che la Omas che vuole rinascere non partorisce nel deserto, ma in un mercato pieno di operatori dove vi sono anche molti interessi a che l'impresa non funzioni e che il vessillo non sventoli.
Io, insisto, sto con la bandiera, e spero nel meglio. Sursum cor!