Irishtales ha scritto:Concordo, l'idea del Wiki è ottima!
Quando scrivete la pagina metteteci anche qualche foto però, che diventa più semplice capire.
Ho delle vecchie Waterman in ebanite che non dovrebbero aver problema a digerirlo, potrebbe essere una buona scusa per provarlo.
Irishtales ha scritto:Concordo, l'idea del Wiki è ottima!
Quando scrivete la pagina metteteci anche qualche foto però, che diventa più semplice capire.
Bisogna vedere se Rampa ne ha qualcun'altra fatta durante la preparazione, altrimenti bisognerà aspettare il prossimo che si cimenterà nell'impresa!
Intanto può dare una mano nella stesura della ricetta, corredata da suggerimenti (se ce ne sono!)...
Ho delle vecchie Waterman in ebanite che non dovrebbero aver problema a digerirlo, potrebbe essere una buona scusa per provarlo.
Ma soprattutto è una buona scusa per "riesumare" le penne!
"Non è morto ciò che può vivere in eterno, e in strani eoni anche la morte può morire..."
H.P. Lovecraft
Ok, la ricetta è sul libro di Giambattista Palatino che abbiamo fra le fonti disponibili open source. L'ho già trascritta in italiano corrente grazie all'aiuto di Claudio nei giorni scorsi.
Le foto per ora inseriamo queste sul forum, se per Rampa va bene ovviamente. Via via che ne avremo altre delle fasi di preparazione le inseriremo.
Quanto prima provvederò ad inserire tutto sul Wiki
Simone, cautela con le stilo: i residui potrebbero intasare le penne, io con i pennini faccio molta attenzione ma con una stilo sarebbe necessario smontare e lavare con cura la sezione dopo ogni utilizzo a causa dei depositi...
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao Daniela
Migliorare è difficile: la recensione di Claudio è una delle più dettagliate e precise sugli inchiostri. Riassumerò in una breve sintesi la ricetta e il procedimento.
Intanto continuo a disegnare con questo formidabile inchiostro. Nei giorni scorsi ho provato a fare qualche disegno per acquerellarlo, ma è così bella la resa del nero ferrogallico, che sto pensando di disegnarci senza acquerellare, rendendo ombre e volumi esclusivamente con il tratteggio, ispirandomi al grande Giorgio Morandi...
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao Daniela
Irishtales ha scritto:Migliorare è difficile: la recensione di Claudio è una delle più dettagliate e precise sugli inchiostri.
Alzo le mani!
Per "migliorare" intendevo adeguare alla forma e all'aspetto di un articolo del wiki!
Irishtales ha scritto:Intanto continuo a disegnare con questo formidabile inchiostro. Nei giorni scorsi ho provato a fare qualche disegno per acquerellarlo, ma è così bella la resa del nero ferrogallico, che sto pensando di disegnarci senza acquerellare, rendendo ombre e volumi esclusivamente con il tratteggio, ispirandomi al grande Giorgio Morandi...
Sono curioso di vedere il risultato finale...
"Non è morto ciò che può vivere in eterno, e in strani eoni anche la morte può morire..."
H.P. Lovecraft
Inchiostro Ferrogallico
(da utilizzare con pennini da intinzione)
Dal celeberrimo “Libro di M. Giovanbattista Palatino cittadino romano, nel qual s’insegna a scriver ogni sorte lettera, di qualunque nazione, antica e moderna, con le sue regole e misure, e esempi”. Roma, 1545
(pagina 118):
"L'inchiostro vuol esser ben negro, e che non corra troppo, né sia troppo tenace, il che viene da la gomma, et secondo che si conosce esser bisogno, si può temperare, et assettare. Perciochè essendo troppo corrente che suol far la lettera rognosa, se gli aggionge della gomma arabica. Et essendo troppo tenace che non corra per troppa gomma, ò per essere stantile, se gli mette un pochetto di lessia chiara tanto che veggiate star bene. Et devesi mettere nel calamaro posatamente, e non debattendolo come fanno molti, acciò sia puro, e senza feccie, e soprattutto non vuol'esser stantile. Et però quelli, che attendeno à sciver bene, usano farsello da loro istessi, che lo fanno buono à lor modo, e facendone poco per volta a ciò sia sempre fresco, che si fa facilmente. Onde anchor che sia cosa notissima, non mi par fuor di proposito, ponere il modo di farlo.
Pigliasi adunque tre oncie di galla, qual sia minuta, greve, e crespa, e soppestaretela grossamente. Di poi la metterete à molle in un mezzo boccale di vino, ò vero di acqua piovana, che è assai meglio, e lassaretela così in infusione al sole per uno, ò doi giorni. Dipoi habbiate due oncie di cuperossa ò di vetriolo Romano ben colorito e pesto sottilmente, e rimenando molto bene con un bastone di fico la detta galla, mettetevelo dentro, e lasciatevelo così al sole per uno, o doi altri giorni. Dipoi rimenando di nuovo ogni cosa, ponetevi una oncia di gomma Arabica che sia chiara, e lustra, e ben pista, e lasciatelo così tutto il dì. Et per farlo lustro, e bello, aggiongetevi alquanti pezzi di scorze di mele granate, e dateli un bollo a fuoco lentissimo. Dipoi colatelo, e servatelo in un vaso di vetro, ò di piombo ben coperto, che sarà perfetto."
In italiano corrente:
L'inchiostro deve risultare ben scuro, non troppo liquido né troppo denso, caratteristica quest'ultima, data dalla gomma, e a seconda che ce ne sia bisogno, si può diluire e aggiustare. Perciò se risultasse troppo liquido, da rendere la scrittura disagevole, deve essergli aggiunta della gomma arabica. E se risultasse troppo denso e poco scorrevole a causa della gomma in eccesso, o fosse un po' vecchio, aggiungere un modesto quantitativo di liscivia chiara. (1)
Deve essere travasato nel calamaio lentamente, senza scuoterlo come molti fanno, in modo che sia privo di depositi e residui in sospensione (che si depositano sul fondo), e soprattutto non deve essere stantio.
Però chi ha necessità di scrivere documenti importanti, usa farselo da solo come più gli piace, e facendone poco alla volta fa in modo che sia sempre fresco, poichè è facile a farsi. Perciò, nonostante sia una cosa più che nota, non mi sembra fuori luogo riproporne la ricetta.
Si prendano tre once di galle, che devono essere piccole e pesanti e frastagliate, e si frammentino grossolanamente. Quindi immergetele in mezzo boccale di vino o meglio di acqua piovana, lasciando in infusione per uno o due giorni. Poi unite due once di Copparosa, o vetriolo romano, ben colorato e finemente macinato, e mescolate molto accuratamente utilizzando un bastoncino di legno di fico (legno tannico), e lasciate ancora uno o due giorni al sole. Poi rimestante nuovamente il composto, unite un'oncia di gomma arabica che deve essere chiara, lucida e macinata finemente, e lasciate in infusione tutto il giorno. Per rendere l'inchiostro più brillante (lucido) e bello, aggiungete alcuni pezzi di buccia di melograno, e portate a bollore a calore moderato. Quindi filtrate e conservate in un vaso di vetro o di piombo, ben coperto, che risulterà perfetto.
(1) - La "liscivia" o "lisciva" è una soluzione ottenuta dalla cenere. Chimicamente quindi il Palatino suggerisce una soluzione blanda di acqua e di cenere di legna per ravvivare un inchiostro vecchio o eccessivamente denso per avervi aggiunto troppa gomma arabica.
Ricetta:
galle (di quercia, di ghianda, d'Aleppo) - 3 once - equivalente a gr. 90
solfato di ferro - 2 once - equivalente a gr. 60
gomma arabica - un'oncia - equivalente a gr. 30
mezzo boccale di acqua (preferibilmente distillata) - equivalente a circa 750ml
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Ho preferito inserire nel Wiki il collegamento a questo topic.
Ci sono già le foto di Rampa e la spiegazione dettagliata del procedimento
Qui il collegamento inserito sul Wiki: http://www.fountainpen.it/Calligrafia
Naturalmente, se qualcun altro, oltre a me, avesse intenzione di sperimentare la preparazione di antichi inchiostri o di cimentarsi con questo, sappiate che foto e recensioni saranno graditissime e di sicuro ausilio agli altri che vorranno in futuro provare le stesse ricette.
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[quote="Irishtales] (1) - La "liscivia" o "lisciva" è una soluzione ottenuta dalla cenere. Chimicamente quindi il Palatino suggerisce una blanda soluzione di carbonato di sodio per ravvivare un inchiostro vecchio o eccessivamente denso per avervi aggiunto troppa gomma arabica. [/quote]
Non vorrei sembrare la peppia della circostanza , ma, che io mi ricordi, la lisciva, ottenuta giustamente dalla cenere e solitamente a caldo, è una soluzione blanda di idrossido di sodio, alcalina e con un discreto potere sgrassante, usata in passato come detersivo e così chiamata per l'effetto "saponoso" che lascia sulle mani.
Irishtales ha scritto:Ho preferito inserire nel Wiki il collegamento a questo topic.
Va bene, però una pagina la farei comunque... Se vuoi provvedo io!
Provvedi, provvedi!
ma correggi\togli anche la mia aggiunta al Wiki: se riesci a fare una pagina a sé stante sugli inchiostri in cui inserire altre ricette, ne ho da mettere e da provare un discreto numero...
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Irishtales ha scritto: se riesci a fare una pagina a sé stante sugli inchiostri in cui inserire altre ricette, ne ho da mettere e da provare un discreto numero...
Ecco qua: http://www.fountainpen.it/Ricetta_di_Gi ... a_Palatino
Bisogna solo aggiungere le foto e, se ritenuto opportuno, renderla leggermente più consona allo stile del wiki!
Nella pagina precedente ho aggiunto il link alla nuova pagina...
Fantastico!!! Bravissimo!
Ora non ci resta che darci da fare per sperimentare altre ricette da aggiungere e ...disegnare, scrivere, disegnare, scrivere...
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Irishtales ha scritto:
Simone, cautela con le stilo: i residui potrebbero intasare le penne, io con i pennini faccio molta attenzione ma con una stilo sarebbe necessario smontare e lavare con cura la sezione dopo ogni utilizzo a causa dei depositi...
Una Waterman 14PSF o una 12 si potrà far spaventare da una caduta per terra, ma quanto a digerire inchiostro si spaventa assai poco. L'unico dubbio è come si comporta il silicone del sacchetto.
Avrei molta più paura a metterlo su un alimentatore moderno, con tutte quelle alette e canali laterali di compensazione.