La fine dell'italiano (e della sua terra di origine)
Inviato: lunedì 17 novembre 2025, 20:55
@Simy
Qui non si sta criticando il naturale sviluppo di una lingua e la sua evoluzione.
Bensì la brutta abitudine di utilizzare termini stranieri inutilmente solo per vezzo ed esterofilia quando esistono corrispondenti vocaboli italiani che significano la stessa cosa.
Dire “ehi boys” perché fa figo invece di dire ragazzi lo trovo un inutile imbarbarimento.
Un conto è l’evoluzione necessaria, diverso inbastardire la propria lingua con termini stranieri non necessari.
Si promuovono convegni per il mantenimento di lingue quasi sconosciute tipo il Ladino e poi non difendiamo l’Italiano?
Un conto è sapere come altri si esprimono, diverso usare la stessa espressione inserendola in un’altra lingua. L’ironica storiella riportata da ricard è esplicativa della cosa.
Qui non c’entra nulla l’evoluzione della cultura ma la cancellazione della propria!
Qui non si sta criticando il naturale sviluppo di una lingua e la sua evoluzione.
Bensì la brutta abitudine di utilizzare termini stranieri inutilmente solo per vezzo ed esterofilia quando esistono corrispondenti vocaboli italiani che significano la stessa cosa.
Dire “ehi boys” perché fa figo invece di dire ragazzi lo trovo un inutile imbarbarimento.
Un conto è l’evoluzione necessaria, diverso inbastardire la propria lingua con termini stranieri non necessari.
Si promuovono convegni per il mantenimento di lingue quasi sconosciute tipo il Ladino e poi non difendiamo l’Italiano?
Un conto è sapere come altri si esprimono, diverso usare la stessa espressione inserendola in un’altra lingua. L’ironica storiella riportata da ricard è esplicativa della cosa.
Qui non c’entra nulla l’evoluzione della cultura ma la cancellazione della propria!